SNAM: l'altro superbot n.4

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Snam, l’Italia sul podio europeo per gli stoccaggi di gas
Stefano Venier, ceo Snam

Snam, l’Italia sul podio europeo per gli stoccaggi di gas​

di Angela Zoppo

Parla il ceo di Snam, Stefano Venier: con un riempimento del 65% siamo i primi in Europa. I prezzi possono scendere ancora. Spinta su investimenti e infrastrutture: a giugno operativo il rigassificatore di Piombino. Verso utile di 1,1 miliardi di euro nel 2023. Piena fiducia nelle potenzialità di De Nora, anche se ora il titolo soffre​


Nel giorno della trimestrale Snam, che segna l’ incremento di ricavi ed ebitda e una flessione dell’utile netto, si fa spazio la notizia che il prezzo del gas è sceso ancora: giù, fino a 35 euro a MWh, come non si vedeva da luglio 2021.
È la conferma della previsione che l’amministratore delegato Stefano Venier aveva formulato a metà marzo proprio per MF-Milano Finanza, scommettendo su una stagione di approvvigionamenti a buon mercato per l’Italia.

I prezzi del gas possono scendere ancora


«Non si tratta di avere la sfera di cristallo, è la conseguenza di stoccaggi più pieni rispetto agli anni passati e di una domanda contenuta per effetto delle decisioni comunitarie. Se guardo ai prossimi mesi, esprimo una cauto ottimismo», spiega Venier a MF-Milano Finanza. «Credo che il gas -aggiunge- scenderà ancora. Il tasso di riempimento degli stoccaggi italiani, che oggi col 65% è il più alto in Europa, si rifletterà sui prezzi».

Questo secondo il manager (che intanto conferma l’interesse per gli Edison incarica l'Agricole per lo storage">stoccaggi di Edison) non significa che i problemi sono alle spalle. «Ricordiamoci che l’Italia, per compensare la riduzione del gas russo, si è rivolta al mercato internazionale del gas naturale liquefatto (gnl), che vive un fragile equilibrio», osserva Venier, «Le esportazioni verso l’Europa sono alte perché è ancora bassa la domanda nel Far East, ma la Cina sta già recuperando e in aprile ha aumentato le importazioni di gnl del 15% rispetto al 2022. Per questo è essenziale accelerare su infrastrutture e asset per continuare a diversificare le forniture».

Il rigassificatore di Piombino operativo da giugno


Tra questi, c’è il rigassificatore di Piombino, che ha appena ricevuto da Eni i primi carichi di gnl. «I test dureranno fino al 25 maggio e dall’inizio di giugno prevediamo di avviare l’attività commerciale», annuncia Venier che aggiunge ancora: «Da quel momento la capacità sarà a disposizione degli operatori, come Eni, Enel, Edison, A2A, etc».
Venendo ai numeri, il primo trimestre si è chiuso con un utile netto adjusted di 301 milioni di euro (-7,4% anno su anno), frenato dalla riduzione dell’ebit (372 milioni di euro, - 1,1%) e dell’aggravio di 13 milioni sugli oneri finanziari netti. In crescita i ricavi a 912 milioni (+13%). Bene anche l’ebitda adjusted a 597 milioni (+1,5%). «Sono risultati solidi in un trimestre ancora volatile, risultati che danno conto dell’attività che stiamo portando avanti, anche oltre il business tradizionale delle infrastrutture gas. Penso al contributo della transizione energetica all’ebitda, cresciuto in un anno da 6 a 22 milioni», commenta Venier.

Guidance 2023 confermata con i numeri della trimestrale


«Da numeri così -spiega ancora, arriva un supporto pieno al piano di investimenti. Quest’anno mettiamo in campo 2,5 miliardi di euro: 2,1 miliardi per le infrastrutture, ai quali si aggiungono i 400 milioni dell’acquisizione del 49,9% di Sea Corridor, la società che gestisce i gasdotti Algeria-Italia». Sulla base dei risultati, Snam ha confermato le guidance 2023, con una stima di utile netto di 1,1 miliardi. In borsa il titolo si è mosso poco, chiudendo in lievissima flessione (-0,2%).

Così emergerà il valore di De Nora


Non così le azioni della partecipata De Nora, che dopo i suoi conti trimestrali ha chiuso in calo del 3,6%, recuperando in parte lo scivolone a -8,3%. «Noi crediamo molto in De Nora, è un’azienda di grande tecnologia e per questo bisogna guardarla in un’ottica di medio-lungo termine», osserva Venier. «Teniamo conto che parliamo di un azienda che quota 17,5 euro da un prezzo di ipo di 13,5 euro. L’accelerated bookbuilding di inizio aprile, quando con la famiglia De Nora abbiamo ceduto un altro 5% del capitale, era proprio orientato a incrementare la liquidità del titolo e a far entrare importanti investitori così che emerga progressivamente il valore reale dell’azienda».

MF - Numero 092 pag. 14 del 12/05/2023
 
Snam, l’Italia sul podio europeo per gli stoccaggi di gas
Stefano Venier, ceo Snam

Snam, l’Italia sul podio europeo per gli stoccaggi di gas​

di Angela Zoppo

Parla il ceo di Snam, Stefano Venier: con un riempimento del 65% siamo i primi in Europa. I prezzi possono scendere ancora. Spinta su investimenti e infrastrutture: a giugno operativo il rigassificatore di Piombino. Verso utile di 1,1 miliardi di euro nel 2023. Piena fiducia nelle potenzialità di De Nora, anche se ora il titolo soffre​


Nel giorno della trimestrale Snam, che segna l’ incremento di ricavi ed ebitda e una flessione dell’utile netto, si fa spazio la notizia che il prezzo del gas è sceso ancora: giù, fino a 35 euro a MWh, come non si vedeva da luglio 2021.
È la conferma della previsione che l’amministratore delegato Stefano Venier aveva formulato a metà marzo proprio per MF-Milano Finanza, scommettendo su una stagione di approvvigionamenti a buon mercato per l’Italia.

I prezzi del gas possono scendere ancora


«Non si tratta di avere la sfera di cristallo, è la conseguenza di stoccaggi più pieni rispetto agli anni passati e di una domanda contenuta per effetto delle decisioni comunitarie. Se guardo ai prossimi mesi, esprimo una cauto ottimismo», spiega Venier a MF-Milano Finanza. «Credo che il gas -aggiunge- scenderà ancora. Il tasso di riempimento degli stoccaggi italiani, che oggi col 65% è il più alto in Europa, si rifletterà sui prezzi».

Questo secondo il manager (che intanto conferma l’interesse per gli Edison incarica l'Agricole per lo storage">stoccaggi di Edison) non significa che i problemi sono alle spalle. «Ricordiamoci che l’Italia, per compensare la riduzione del gas russo, si è rivolta al mercato internazionale del gas naturale liquefatto (gnl), che vive un fragile equilibrio», osserva Venier, «Le esportazioni verso l’Europa sono alte perché è ancora bassa la domanda nel Far East, ma la Cina sta già recuperando e in aprile ha aumentato le importazioni di gnl del 15% rispetto al 2022. Per questo è essenziale accelerare su infrastrutture e asset per continuare a diversificare le forniture».

Il rigassificatore di Piombino operativo da giugno


Tra questi, c’è il rigassificatore di Piombino, che ha appena ricevuto da Eni i primi carichi di gnl. «I test dureranno fino al 25 maggio e dall’inizio di giugno prevediamo di avviare l’attività commerciale», annuncia Venier che aggiunge ancora: «Da quel momento la capacità sarà a disposizione degli operatori, come Eni, Enel, Edison, A2A, etc».
Venendo ai numeri, il primo trimestre si è chiuso con un utile netto adjusted di 301 milioni di euro (-7,4% anno su anno), frenato dalla riduzione dell’ebit (372 milioni di euro, - 1,1%) e dell’aggravio di 13 milioni sugli oneri finanziari netti. In crescita i ricavi a 912 milioni (+13%). Bene anche l’ebitda adjusted a 597 milioni (+1,5%). «Sono risultati solidi in un trimestre ancora volatile, risultati che danno conto dell’attività che stiamo portando avanti, anche oltre il business tradizionale delle infrastrutture gas. Penso al contributo della transizione energetica all’ebitda, cresciuto in un anno da 6 a 22 milioni», commenta Venier.

Guidance 2023 confermata con i numeri della trimestrale


«Da numeri così -spiega ancora, arriva un supporto pieno al piano di investimenti. Quest’anno mettiamo in campo 2,5 miliardi di euro: 2,1 miliardi per le infrastrutture, ai quali si aggiungono i 400 milioni dell’acquisizione del 49,9% di Sea Corridor, la società che gestisce i gasdotti Algeria-Italia». Sulla base dei risultati, Snam ha confermato le guidance 2023, con una stima di utile netto di 1,1 miliardi. In borsa il titolo si è mosso poco, chiudendo in lievissima flessione (-0,2%).

Così emergerà il valore di De Nora


Non così le azioni della partecipata De Nora, che dopo i suoi conti trimestrali ha chiuso in calo del 3,6%, recuperando in parte lo scivolone a -8,3%. «Noi crediamo molto in De Nora, è un’azienda di grande tecnologia e per questo bisogna guardarla in un’ottica di medio-lungo termine», osserva Venier. «Teniamo conto che parliamo di un azienda che quota 17,5 euro da un prezzo di ipo di 13,5 euro. L’accelerated bookbuilding di inizio aprile, quando con la famiglia De Nora abbiamo ceduto un altro 5% del capitale, era proprio orientato a incrementare la liquidità del titolo e a far entrare importanti investitori così che emerga progressivamente il valore reale dell’azienda».

MF - Numero 092 pag. 14 del 12/05/2023
La conferma dell Utile netto 2023 a 1.1 miliardi di euro, la conferma dell ok al rigassificatore Piombino dal 1/6/2023 i primi ricavi, la conferma su buona guidance De Nora, senza contare le news su h2green e su eventuali ampliamenti della % in Adriatic LGN e l inaugurazione della nuova sede Snam che ci sarà.. tutto lascia indirizzare verso i 5.7€ e poi 6.5€
 
E infine il report di MF sulla trimestrale:



Snam, nel primo trimestre crescono ricavi ed ebitda. Il ceo Venier: confermati i target del 2023. Rigassificatori pieni al 65%


Snam, nel primo trimestre crescono ricavi ed ebitda. Il ceo Venier: confermati i target del 2023. Rigassificatori pieni al 65%​


di Luca Carrello

La società energetica registra una contrazione dell’utile netto, ma si consola con l’aumento dei ricavi e dell’ebitda. Per Equita i risultati sono di poco superiori alle attese | Snam, con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna addio al gas russo | Snam studia un bond convertibile per vendere la sua quota in Italgas | De Nora sotto stress dopo i conti. Lascia il cfo. L’ad Dellachà: risultati in linea con la guidance


Snam chiude il primo trimestre con risultati, seppur di poco, migliori delle attese. La mattina dell’11 maggio il titolo scambia a 5,086 euro (+0,04%). Tra gennaio e marzo la società di infrastrutture energetiche (Cdp possiede il 31,4% del capitale) raggiunge unutile netto adjusted di 301 milioni di euro, in riduzione di 24 milioni (-7,4%) rispetto primo trimestre dell’anno passato. Anche il 2022 si era chiuso con una contrazione dei profitti. Il calo è legato alla riduzione dell’utile operativo e all’aumento degli oneri finanziari netti. Crescono invece le entrate, che ammontano a 912 milioni (+12,9%), grazie all’incremento dei ricavi regolati collegati alla realizzazione del piano investimenti. Contribuisce inoltre il significativo sviluppo del business dell’efficienza energetica.

Il balzo dell’indebitamento


Oltre ai ricavi, aumenta anche l’ebitda adjusted di Snam, che raggiunge i 597 milioni (+1,5%). La crescita dei business della transizione energetica (+15 milioni), legata al positivo contributo dell’efficienza energetica, è stata parzialmente assorbita dalla riduzione del business delle infrastrutture gas (-6 milioni). Fa un balzo invece l’indebitamento finanziario netto, che sale a 12,872 miliardi (+949 milioni rispetto al dicembre 2022). L’incremento era atteso ed è legato agli investimenti in nuove partecipazioni e al pagamento dell’acconto sul dividendo 2023. Nel primo trimestre la società ha investito 313 milioni (+4,7%): 308 milioni sono investimenti tecnici (+38,1%).

Confermata la guidance del 2023


Dopo i conti del primo trimestre, Snam conferma i target del 2023. Lo rivela l’ad Stefano Venier: «Abbiamo ottenuto solidi risultati anche a fronte di un contesto che rimane volatile, con tassi di interesse in crescita. Abbiamo incrementato il livello degli investimenti nel periodo, anche per l’intensificarsi dei lavori nei cantieri in vista della messa in esercizio della nave Fsru Golar Tundra, dallo scorso 5 maggio in fase di commissioning. Approcciamo l’inverno 2023 con un sistema energetico molto più solido e resiliente grazie agli stoccaggi già pieni al 65% e agli interventi infrastrutturali per la sicurezza in corso. La solida performance economico-finanziaria ci consente di confermare i target di fine anno».

Il giudizio degli analisti

Equita conferma il rating hold (mantenere) e il target price di 5,5 euro su Snam. «I risultati del primo trimestre sono leggermente migliori delle attese, con un Ebitda a +1,5% grazie alla crescita di 15 milioni delle attività non regolate (maggiore risultato dell’area Energy Efficiency) e una riduzione della parte regolata per il difficile confronto annuo (33 milioni one-off positive nel primo trimestre 2022 legate alla vendita di gas equity)», scrivono gli analisti della sim. «Gli oneri finanziari sono peggiorati di 13 milioni per il maggior costo del debito (salito all’1,5%) e il risultato delle associates è leggermente peggiorato per i minori volumi trasportati dal Tag. Il debito netto non migliora nel trimestre per il riassorbimento del capitale circolante netto dopo l’effetto positivo registrato a fine anno grazie alla gestione positiva del bilanciamento gas. La società conferma la guidance sull’intero anno di capex a 2,1 miliardi e utile netto a 1,1 miliardi».

Orario di pubblicazione: 11/05/2023 10:03
Ultimo aggiornamento: 11/05/2023 12:18
https://www.snam.it/export/sites/snam-rp/repository/file/Media/rivista_energie/2023-03-energie.pdf snammmmmmmmmmmmm
 
Ripresa del Pil é ripresa dei corsi di Borsa. Grazie a @snam che ha ampliato gli stoccaggi e grazie alle misure a favore import Gnl da paesi africani.
Grazie ai rigassificatori e grazie ai gasdotti in cui @snam é socia, oltre ai SUOI 41.000km e grazie agli accordi per Hub europeo dell H2green di cui @snam é protagonista. ( sua rete h2ready come certificato da Certification

Non ci sono validi motivi per non essere a 6,5€ di valore in Borsa di @snam

Fitch alza le stime di crescita dell'Italia: +1,2% nel 2023. «Superate le nostre attese» La crescita grazie all'allentarsi della crisi del gas, alla forte ripresa del turismo e al rafforzamento della domanda globale. Snam compra e fai comprare. A pacchi
 

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Dati per azione il numero di azioni del capitale sociale di Snam è 3.360.857.809.
lo scambio medio giornaliero è di appena 5.000.000 di azioni , cioè lo 0.14% delle azioni eemsse. quindi come se una torta di 100 fette vede il suo prezzo determinato dal 14% di una sola fetta,una parte piccolissima.
Innanzitutto si è da dire che molti fondi e società estere possono detenere azioni @snam ed in molti paesi sul dividendo c'è una doppia imposizione,in Italia e nel paese di residenza del Fondo.Ecco quindi che molti attuano una strategia per il payoff e cercare di neutralizzare la doppia imposizione.. il video che posto vale anch al contraio.( qui parla di italiani che possiedonoa zioni estere, ma vale anche per reciprocità..)

perchè scriviamo questo? perchè molti movimenti sono semplicemnte per le opzioni long call e short put che vengono attuate.. spesso con l avvicinarsi della data la forza del rialzo è piu importante di quella del ribasso, soprattutto se la long è stata comprata out fo the money ( cioè lontana dal prezzo).. esempio l ho comprata a 6euro di base Snam , pagandola poco e piu si avvicina a 6 piu sale il valore...
 
@SALONEDELRISPARMIO Italia ci sono 800 miliardi di € fermi sui cc, al rendimento 0.26%, bisogna veicolarli nell'economia, meglio se in Borsa e meglio se sulle utilities e meglio su blue chips come @snam che è sottovalutata ,oggi 5,€ , valore intrinseco almeno 14€(primo step 6.5€)
Fatti vedere da uno bravo, intrinsecamente...
 
è una fase cosi di Snam, in mano a shortaioli, continuano i volumi sul finale post 17..30 e soprattutto il phishing azionario..shortano epr X salvo ricoprirsi per x+y, guadagnando qualcosina sul differenziale fra short e chiusura e accumulando per Y.. sono cosi, mer.de. clo.ache umane..lasciamoli fare..
Non hanno capito che rsi e macd sul mensile parlano chiaro di 5,27€, e soprattutto con le prossime scadenze tecniche i long call vanno all incasso e loro costretti a ricoprirsi
 
Non hanno capito che rsi e macd sul mensile parlano chiaro di 5,27€, e soprattutto con le prossime scadenze tecniche i long call vanno all incasso e loro costretti a ricoprirsi
Certo, loro non hanno capito.
Anche oggi a 5,0 e qualcosa. Ma non hanno capito, che asini...
 
Utilities in calo per il rialzo dei rendimenti obbligazionari…( giocano le banche centrali con i tassi ,,,lasciano capire e non capire, esse stesse operano sui derivati..),, É un mondo difficile, é vita intensa,,, lasciamoli fare il loro sporco gioco,,,, ecco la sintesi =
In aumento i rendimenti obbligazionari , con il tasso sul biennale statunitense al 4,22% e il decennale al 3,64%, dopo le parole del presidente della Fed di Dallas, Lorie Logan, secondo cui una pausa del ciclo restrittivo a giugno resta incerta.

Lo spread Btp-Bund rimane poco mosso a 185 bp con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,3%
 

Rischio sovrano: Moody’s rinvia il giudizio sull’Italia​

di Luca Gualtieri

L'agenzia di rating aveva fissato per venerdì 19 maggio l'eventuale revisione del merito di credito, ma ha scelto di aspettare. Fitch e S&P hanno già confermato la loro valutazione​


Moody's rinvia l'aggiornamento sul rating sovrano dell'Italia. L'agenzia di rating, che aveva fissato per venerdì 19 maggio l'eventuale revisione del merito di credito, in una nota include la Penisola fra gli emittenti il cui rating non è stato aggiornato pur essendo in calendario.

I verdetti delle altre agenzie


Il giudizio di Moody's sull'Italia era molto atteso dopo che Fitch e S&P hanno confermato la loro valutazione. In una nota Moody's elenca gli emittenti per il quale il rating non è stato aggiornato nonostante fossero in calendario e, oltre all'Italia, ci sono Malta e la città di Zagabria.

Il rating del Portogallo invece è stato aggiornato come previsto, con Moody's che ha confermato il suo giudizio Baa2 e rivisto al rialzo l'outlook a positivo d stabile.

Orario di pubblicazione: 20/05/2023 11:09
Ultimo aggiornamento: 20/05/2023 11:16
 
La conferma dell Utile netto 2023 a 1.1 miliardi di euro, la conferma dell ok al rigassificatore Piombino dal 1/6/2023 i primi ricavi, la conferma su buona guidance De Nora, senza contare le news su h2green e su eventuali ampliamenti della % in Adriatic LGN e l inaugurazione della nuova sede Snam che ci sarà.. tutto lascia indirizzare verso i 5.7€ e poi 6.5€
@snam tgt 5.74€ for rsi macd , monthly graphic,excellent fundamentals,growing revenues and ebitda, possible IPO its subsidiaries companies, dividend in June and buyback approved
 

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Snam monthly, macd ,rsi, UPTREND first target 5.65eur. If we compare with p/e,p/s,p/b of #terna, Snam should be 6.5eur
E' a Modena, in Emilia Romagna che sorgerà gestito da Snam ed #Hera, il piu grande e primo impianto italiano di IDROGENO VERDE, da acqua ed energia fotovoltaica.lH2green vettore energetica, alternativa ai carburanti, calore nelle industrie di processo, generatore di energia, materia prima per industria chimica, possibilità di stoccaggio. tutto finanziato da Pnrr.
Emilia Romagna, maxi impianti di idrogeno verde: il primo in Italia
EMILIA ROMAGNA GRANDE TERRA, BELLA GENTE, TERRA DEL FARE.
W SNAM
 
Stop alle caldaie a gas dal 2029, ecco quanto può arrivare a costare alle famiglie italiane


Stop alle caldaie a gas dal 2029, ecco quanto può arrivare a costare alle famiglie italiane​

di Francesca Gerosa

L’addio alle caldaie a gas all’interno delle abitazioni private che la Ue vorrebbe imporre a partire dal 2029 non solo rappresenta una misura insostenibile per le famiglie, ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale, secondo il Codacons, che suggerisce alcune contropartite all’Unione Europea​


Il 2029 potrebbe essere l'anno dello stop definitivo alle caldaie a gas in Unione Europea. La bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue, attualmente in discussione e che nell'ultimo Consultation Forum della Commissione Europea ha registrato la netta opposizione dell'Italia, prevede infatti, se non modificata, standard tecnico produttivi molto stringenti. Si tratta di un divieto di fatto all'immissione sul mercato delle caldaie a gas, comprese quelle alimentate con gas rinnovabili.

Stop alle caldaie a gas, una stangata per le famiglie italiane

L’addio alle caldaie a gas all’interno delle abitazioni private che la Ue vorrebbe imporre a partire dal 2029 rappresenta «una misura insostenibile per le famiglie, che non solo comporterà una stangata sul fronte della spesa da sostenere, ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale», denuncia il Codacons, commentando la riunione del prossimo 12 giugno nel corso della quale l’Unione Europea discuterà la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue che prevede proprio il divieto di vendita di caldaie a gas dal settembre 2029.

Quanto costa acquistare e installare una pompa di calore


Qualora il provvedimento studiato dall’Ue dovesse diventare realtà, le famiglie che dal 2029 si troveranno nella condizione di sostituire la vecchia caldaia a gas, magari perché si è rotta, dovranno obbligatoriamente acquistare una pompa di calore, spiega il Codacons. Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: «una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa», aggiunge, osservando che non tutte le abitazioni, poi, possono dotarsi di pompe di calore e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere ben al di sotto degli standard previsti: prima di tutto le dimensioni non indifferenti dell’impianto rendono necessario uno spazio dove poter mettere l’unità esterna, circostanza che rende difficile l’installazione in quelle abitazioni che non hanno aree all’aperto dove poterla collocare.

Codacons: per migliorare l‘efficienza energetica misure eque


In secondo luogo, se la casa non è ristrutturata, e quindi non gode di isolamento e coibentazione ottimale, e se dispone di termosifoni tradizionali al posto dei moderni impianti a pavimento, la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull’ambiente. «Qualsiasi misura volta a migliorare l‘efficienza energetica delle abitazioni deve essere equa, proporzionata ma soprattutto sostenibile, e non deve pesare come un macigno sulle spalle dei consumatori», afferma il presidente, Carlo Rienzi. «Per tale motivo se l’Unione Europea vorrà imporre l’addio alle caldaie a gas, dovrà prevendere», suggerisce Rienzi, «non solo eccezioni per quelle case che non sono in condizione di installare pompe di calore, ma anche incentivi e bonus per aiutare le famiglie ad affrontare la spesa legata alla sostituzione dei vecchi impianti».

Orario di pubblicazione: 22/05/2023 13:56
Ultimo aggiornamento: 22/05/2023 14:09
 
Snam, parla Dina Lanzi: la rete è pronta per l’idrogeno, ma la produzione deve ancora partire


Snam, parla Dina Lanzi: la rete è pronta per l’idrogeno, ma la produzione deve ancora partire​

di Anna Di Rocco

Il 70% della pipeline di Snam può essere utilizzato per trasportare idrogeno decarbonizzato, senza decremento della pressione. Dina Lanzi, head of technology development in Snam, racconta gli impegni della società in tema di decarbonizzazione | Dal Fabbro: già molte offerte per le reti gas messe in vendita da Iren


«Il 70% dei 33.000 chilometri della rete di Snam è già Hydrogen Ready». Questo significa che il 70% della pipeline della società guidata da Stefano Venier può essere utilizzato per trasportare idrogeno decarbonizzato, senza decremento della pressione. Dina Lanzi, head of technology development in Snam, in un’intervista rilasciata a MF-Newswires racconta gli impegni della società di San Donato Milanese in tema di decarbonizzazione.

L’idrogeno risponde al trilemma energetico

«Abbiamo iniziato nel 2019, sperimentando a Contursi Terme l’immissione di un mix di idrogeno al 5% e al 10% con gas naturale nella nostra rete di trasmissione». Questo perché « Snam nella sua strategia agisce per trovare soluzioni al trilemma energetico, che significa: garantire la security of supply, decarbonizzare i gas all’interno della sua rete e farlo competitivamente in termini di costo. L’idrogeno decarbonizzato contribuisce alla strategia di risposta al trilemma».

Ma la scommessa sull’idrogeno non è ancora vinta. Perché se la rete di Snam è pronta, la produzione di idrogeno deve ancora partire. E Snam si occupa di trasporto e non di produzione di energia. «Attualmente non trasportiamo idrogeno», precisa Lanzi, «perché occorre ancora creare il contesto che attivi l’iniezione nella rete di idrogeno», e dunque impianti di produzione di larga scala, la normativa tecnica, il framework, gli aspetti regolatori e così via.

Il mercato è ancora ai primi stadi

La strategia europea c’è e prevede un incremento dell’idrogeno nel mix energetico fino al 13-14% entro il 2050. Per riuscire in questo obiettivo l’Italia, tramite Pnrr, ha stanziato complessivamente 3,64 miliardi di euro per sviluppare il comparto dell’idrogeno, di cui 2 miliardi sono destinati alle Hydrogen Valleys: siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. «È un mercato ancora ai primi stadi. Snam, con la sua rete, sta cercando di creare le condizioni migliori per abilitarne l’avvio».

Orario di pubblicazione: 30/05/2023 12:07
Ultimo aggiornamento: 30/05/2023 12:45
 

Biometano: a Snam la regia del sistema per sveltire gli iter (Sole)​

MILANO (MF-NW)--L'approdo e' chiaro: individuare le soluzioni di connessione piu' efficaci per favorire l'aggregazione degli impianti di biometano, in un'ottica di economicita' degli investimenti e di ottimizzazione degli iter autorizzativi in modo da accelerare i tempi di realizzazione delle nuove opere. Anche con un occhio al Piano nazionale di ripresa e resilienza, non a caso richiamato nella premessa del documento, che punta a far fare all'Italia un salto significativo nello sviluppo dei gas green. E' questo l'obiettivo della delibera appena approvata dall'Autorita' per l'energia, le reti e l'ambiente, che assegna a Snam un ruolo centrale come abilitatore del processo di connessione degli impianti di biometano alle reti gas. Una sorta di regia del sistema, tanto piu' cruciale alla luce dei target sfidanti fissati dal Recovery ma anche dal RepowerEu, il piano con cui l'Europa mira a conquistare l'indipendenza energetica dalla Russia. Secondo il cronoprogramma tratteggiato dall'Authority presieduta da Stefano Besseghini, spiega il Sole 24 Ore, Snam dovra' innanzitutto elaborare e sottoporre a consultazione (per poi sottoporla al via libera dello stesso regolatore) una procedura per individuare le soluzioni ottimizzate di connessione degli impianti con l'infrastruttura del gas (comprese le reti di distribuzione), in modo sia da minimizzare i costi complessivi per il sistema sia da garantire la trasportabilita' e la smaltibilita' in sicurezza dei quantitativi previsti in immissione nella rete alla quale l'impianto si dovrebbe collegare. Il gruppo guidato da Stefano Venier dovra' poi elaborare e pubblicare, "in coordinamento con le altre imprese di trasporto e quelle di distribuzione", un documento ricognitivo (complementare al piano decennale) che dovra' contenere la mappatura delle disponibilita' attuali e future di capacita' di trasporto e distribuzione nelle diverse aree del Paese specificando dove la situazione e' gia' adeguata e dove, invece, l'allacciamento alla rete gas richiede ulteriori sviluppi. Snam dovra' altresi' predisporre, coinvolgendo il Gse, i produttori di biometano e le loro associazioni, le stime sulle produzioni relative agli impianti di biometano prospettando anche "eventuali ipotesi di aggregazioni ai fini dell'immissione in rete". Per mandare a traguardo questi tasselli, il gruppo sara' chiamato ad avviare una consultazione entro 60 giorni dalla data di approvazione della delibera. La stessa deadline dovra' riguardare anche la consultazione mirata a individuare la procedura per l'integrazione delle informazioni e delle soluzioni di ottimizzazione delle connessioni. Tutte le richieste dovranno essere trasmesse a Snam che contattera' il distributore locale al fine di individuare, tra le diverse possibili configurazioni, quella caratterizzata da un minor costo infrastrutturale. E, sulla base della soluzione ottimale, si indichera' al soggetto richiedente il gestore di rete (di trasporto o distribuzione) che seguira' gli step successivi. In attesa dell'adozione della nuova procedura di connessione, i produttori potranno comunque inviare da subito le manifestazioni di interesse per future richieste di connessione a Snam. Che e' gia' al lavoro per lanciare la procedura aperta richiesta dalle regole targate Arera. Quanto ai numeri finora registrati dal gruppo, a oggi risultano gia' connessi alla rete di trasporto di Snam, circa 60 impianti di produzione di biometano per una capacita' complessiva di 500 milioni di metri cubi annui. Sono inoltre in corso di realizzazione ulteriori 90 allacciamenti con una capacita' addizionale di ulteriori 500 milioni di metri cubi l'anno, mentre sono in fase di elaborazione e/o valutazione circa 250 richieste per circa 800 milioni di metri cubi annui. cos (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

01/06/2023 09:19
 
SNAMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM Roma 06/06/2023 – Con la realizzazione di tutti i progetti che sono stati ammessi ai finanziamenti stanziati dal PNRR per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse (hydrogen valley) verranno installati in Italia 130 MW di capacità di elettrolisi entro il 2026.
Lo ha annunciato Mauro Mallone, Direttore Generale Direzione Incentivi Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante il convegno ‘Modelli di business per l’utilizzo dell’H2 e lo sviluppo della filiera in Italia’, organizzato a Roma da Confindustria e ANIMA Confindustria Meccania Varia, ricordando anche che per 450 milioni di euro di risorse disponibili sono arrivate richieste pari complessivamente a 1,2 miliardi di euro, “e questo testimonia il grande interesse che c’è nel tessuto economico italiano nei confronti dell’H2”.
Mallone ha quindi aggiunto che, in tema di stazioni di rifornimento stradale (altro capitolo di spesa previsto dal PNRR), “ci sono state delle polemiche, perché i progetti ammessi al finanziato sono 35, meno del target di 40 previsto. Ma considerando che attualmente le refueling station, in Italia, sono soltanto 2, mi sembra comunque un buon risultato”.

I finanziamenti per l’utilizzo di idrogeno nei settori industriali hard to abate, invece, devono essere ancora assegnati, “ma anche in questo caso penso che il riscontro sarà positivo. Ci sono 2 miliardi di euro, di cui 1 miliardo riservato al progetto di produzione di acciaio green tramite DRI (Direct Reduced Iron)”.
 
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