SNAM: l'altro superbot n.4

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Snam, aumento capacità stoccaggio gas a 14 mld metri cubi costerà 1 mld - AD a Sole
23/11/2022 07:38 RSF
ROMA, 23 novembre (Reuters) - Snam (SRG.MI) ha l'obiettivo di portare la capacità di stoccaggio del gas italiana da circa 12 a 14 miliardi di metri cubi entro l'inverno 2025-26, con un costo intorno a 1 miliardo di euro, ha detto l'AD della società di infrastrutture energetiche, Stefano Venier.

A chi chiedeva quanto costerà l'ampliamento della capacità di stoccaggio del gas, Venier ha risposto che "l'intero pacchetto costerà intorno al miliardo di euro".

"È fondamentale mettere tutti questi vagoncini uno dietro l'altro. Per realizzare nuovo stoccaggio servono anni, ma è cruciale partire oggi per poterne disporre per l'inverno 2025-2026. L'obiettivo è di portare la capacità disponibile da circa 12 miliardi a 14 miliardi di metri cubi", ha spiegato il manager.
 
"LE PROSPETTIVE PER L’UNIONE EUROPEA
Quel che sembra certo è che la domanda di gas dell’Unione europea è destinata a ridursi sempre più, visti gli obiettivi di transizione energetica e di riduzione delle emissioni di gas serra, anche in ragione del fatto che la Commissione europea, lo scorso maggio, ha presentato il piano RePowerEU (da 210 miliardi di euro) per azzerare le importazioni di combustibili russi entro il 2027 e potenziare l’installazione di impianti rinnovabili e dell’idrogeno."

https://energiaoltre.it/le-ultime-mosse-della-turchia-per-diventare-un-nuovo-hub-del-gas/

Le ultime mosse della Turchia per diventare un nuovo hub del gas
 
Ultima modifica:
Gas: Snam, necessari nuovi stoccaggi e rete sull'Adriatica (Sole)

ROMA (MF-DJ)--Un piano per il gas su piu' leve "per garantire la sicurezza dell'inverno, tamponando la situazione di emergenza, ma anche per cominciare a costruire i presupposti che servono a sciogliere o a superare i nodi che sono venuti al pettine con questo nuovo contesto geopolitico". L'arrivo di Stefano Venier alla guida di Snam, lo scorso aprile, e' coincisa con una svolta profonda per la societa', divenuta oggi uno dei pivot piu' importanti al fianco del governo nella partita caldissima della sicurezza energetica nazionale. "Si e' lavorato tanto in questi mesi -spiega l'ad in un'intervista al Sole 24 Ore- Lo si sta facendo ancora in queste settimane e continueranno a farlo nel futuro in coordinamento stretto con il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e l'Arera". A Snam, l'esecutivo Draghi prima e poi il governo Meloni hanno affidato un ruolo cruciale su tre snodi fondamentali: gli stoccaggi, l'installazione di due navi rigassificatrici e il potenziamento della rete di trasporto gas. Il riempimento degli stoccaggi "ha superato il 95% che, per quanto riguarda Stogit, corrisponde a 11,2 miliardi di metri cubi di gas, ai quali si aggiunge un altro miliardo con Edison e Ital Gas Storage. Era un obiettivo non scontato anche solo rispetto al 90%, ma non sarebbe stato possibile senza la tempestiva introduzione del servizio di ultima istanza che ha visto in campo Snam e il Gse", afferma il manager. Alla domanda su quanto Snam ha iniettato negli stoccaggi e con quali costi, "insieme al Gse abbiamo iniettato 3,5 miliardi di metri cubi. Senza questo servizio, saremmo fermi al 70-75% e immagini quale sarebbe stata la situazione con questo livello. Nel nostro caso l'impegno finanziario, attraverso la Csea, e' di 2,4 miliardi", precisa Venier. Dalla fine di ottobre, prosegue il manager, "ci siamo dati l'obiettivo di conservare il piu' possibile questo gas nello stoccaggio per i mesi di gennaio-febbraio. Percio' abbiamo avviato un servizio per gli operatori che potranno iniettare gas negli stoccaggi in controflusso, anche nei mesi di novembre e dicembre, durante la campagna di erogazione. Il servizio sta funzionando, nei primi 20 giorni di novembre sono stati garantiti 180 milioni di metri cubi e questo fa si' che, al netto dell'erogato, il livello sia pressoche' lo stesso di ottobre, con 11,1 miliardi di metri cubi nelle riserve. E ora puntiamo a 500 milioni di metri cubi per avere maggiore disponibilita' di gas a gennaio-febbraio e maggiori prestazioni in erogazione". Resta il tema di blindare anche il prossimo inverno. "Stiamo portando avanti un percorso autorizzativo per gestire in modo ottimizzato alcuni dei giacimenti dal punto di vista delle pressioni in modo da aumentare la capacita' disponibile tra 500 e 800 milioni di metri cubi, un 5% circa in piu' di quanto disponiamo attualmente -continua Venier- Abbiamo avviato iter con Regione Lombardia per due giacimenti e poi chiuderemo il cerchio con il ministero. Se riusciremo a farlo entro la primavera, questa capacita' aggiuntiva sara' disponibile per la prossima estate e, quindi, per il prossimo inverno". Tra i piani futuri c'e' anche l'ampliamento della capacita' di stoccaggio in modo strutturale. "Abbiamo gia' presentato al ministero un progetto per nuovo stoccaggio nel sito di Alfonsine, in provincia di Ravenna, che puo' avere una capacita' di 1,8 miliardi di metri cubi. Era un progetto che avevamo gia' presentato qualche anno fa e adesso lo stiamo ridiscutendo con il Mase che ne condivide importanza e strategicita' per il Paese. uno snodo cruciale". Perche' "se aumentiamo strutturalmente la capacita', potremo stressare meno l'infrastruttura e disporremo di un maggiore grado di sicurezza per l'inverno in quanto la maggiore capacita' ci consentira' una maggiore possibilita' di erogazione per coprire i picchi. Senza contare che una maggiore capacita' significa anche poter aumentare la riserva strategica che l'Italia in Europa e' l'unico Paese ad avere". Sui costi per l'ampliamento, aggiunge, "l'impegno finale dipende molto dal prezzo a cui inietteremo il cosiddetto "cushion gas" che e' il quantitativo minimo indispensabile di gas per creare un giacimento di questo tipo. E poi c'e' la parte di attrezzature e impiantistica che serviranno all'iniezione. L'intero pacchetto costera' intorno al miliardo di euro". Venier sottolinea che e' fondamentale "mettere tutti questi vagoncini uno dietro l'altro. Per realizzare nuovo stoccaggio servono anni, ma e' cruciale partire oggi per poterne disporre per l'inverno 2025-2026. L'obiettivo e' di portare la capacita' disponibile da circa 12 miliardi a 14 miliardi di metri cubi". Parlando dei rigassificatori, su Piombino Snam ha incassato l'autorizzazione a partire, ma il sindaco Ferrari e' pronto a fare ricorso. "Seguiamo con attenzione le evoluzioni delle scelte locali, ma non ci facciamo distrarre dall'obiettivo finale che e' la sicurezza energetica nazionale. Stiamo lavorando per rispettare i tempi su cui ci siamo impegnati con l'avvio delle operazioni commerciali a maggio". Alla domanda se teme che Piombino possa trasformarsi in una nuova Melendugno dove abbiamo visto una forte protesta contro il Tap, il gasdotto che porta il gas azero in Europa, "senza il Tap, saremo nelle condizioni del peggiore paese dal punto di vista delle forniture gas in Europa. Io spero che non si arrivi mai alla situazione che si e' vissuta per il Tap e conto sulla responsabilita' delle persone". A proposito della localita' offshore dove spostare la nave dopo i primi tre anni in porto, "non posso dare anticipazioni, ma abbiamo gia' incaricato alcune societa' per capire l'adattabilita' della Golar Tundra all'offshore. Le condizioni di funzionamento al largo sono molto diverse da quelle in porto -mette in evidenza- Dovremo dare una risposta entro il 9 dicembre. C'e' anche la nuova rete Adriatica nel futuro". "Oggi il nostro sistema e' in un sottile equilibrio, e leve come l'Adriatica diventano cruciali per renderlo piu' resiliente e sicuro. Avendo spostato il baricentro energetico dell'Europa sul Mediterraneo, quest' opera - strategica sia per la presidenza del Consiglio sia per il RepowerEu - e' ancora piu' essenziale. Si tratta di 450 chilometri e di una centrale di spinta a Sulmona, per un impegno di circa 2,5 miliardi che, se partiremo in tempi rapidi, possiamo completare nel 2027. In tempo per gestire nuovi flussi dal Tap e maggiori volumi da sud ovest. Sara' un asse fondamentale anche per abilitare il futuro trasporto dell'idrogeno dal Nord Africa e da Sud, riadattando la rete esistente. Insomma, nonostante gli sforzi sull'emergenza di breve, non smettiamo di lavorare per l'orizzonte futuro", conclude Venier. vs fine MF-DJ NEWS

23/11/2022 10:12
 
buonaserissima sera ai soliSoci seri coesi compatti e determinatissimi di Snam, a coloro ionano sul p/e di13,9 Vs quello di terna di 18,7 e di fluxys di 25,7 é quello del settore natural gas utility del 18,10.
snam dovrebbe giá valere 6,7€ seivirgolasetteeuro e non 4,82€,, italietta svegliaaa
 
@snam sempre p/e a 13,8 contro p/e naturalgas utilities a 18,9 e p/e #terna a 18:4 e p/e @FluxysGroup a 24,95. @snam dopo le 17,31 di ogni giorno la shotano per non farle dare segnali, ma si bruceranno, vale almeno 6,7€ sta ancora a 4,9€
 
@snam I terremoti gli smottamenti le alluvioni danneggiano e danneggeranno impianti fotovoltaici ed eolici. I tubi di @snam sono di acciaio sono sicuri sono sotterranei e sono anche certificati per h2green. Puntare su snam, su biometano e su h2green é il presente ed il futuro.
 
Snam: emesso con successo 1* EU Taxonomy-Aligned Transition Bond da 300 mln

SAN DONASTO MILANESE (MF-DJ)--Snam ha concluso oggi con successo l'emissione del suo primo EU Taxonomy-Aligned Transition Bond, i cui proventi verranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, e piu' precisamente i cosiddetti Eligible Projects definiti nel Sustainable Finance Framework pubblicato a novembre 2021. Di seguito le caratteristiche del EU Taxonomy-Aligned Transition Bond: Importo: 300 milioni di euro Scadenza: 5 dicembre 2026 Cedola annua del 3,375% con un prezzo re-offer di 99,577% (corrispondente ad uno spread di 75 punti base sul mid swap di riferimento). L'operazione e' in linea con l'impegno di Snam nella finanza sostenibile quale elemento chiave della propria strategia che include, tra gli altri, gli obiettivi di raggiungere la neutralita' carbonica al 2040 e di sviluppare ulteriormente le proprie attivita' nella transizione energetica. Inoltre, l'operazione contribuira' all'obiettivo di Snam di ottenere oltre l'80% dei suoi finanziamenti attraverso strumenti di finanza sostenibile entro il 2025, rispetto al 60% di fine 2021. com/mcn fine MF-DJ NEWS

28/11/2022 19:11
 
Snam: emesso con successo 1* EU Taxonomy-Aligned Transition Bond da 300 mln

SAN DONASTO MILANESE (MF-DJ)--Snam ha concluso oggi con successo l'emissione del suo primo EU Taxonomy-Aligned Transition Bond, i cui proventi verranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, e piu' precisamente i cosiddetti Eligible Projects definiti nel Sustainable Finance Framework pubblicato a novembre 2021. Di seguito le caratteristiche del EU Taxonomy-Aligned Transition Bond: Importo: 300 milioni di euro Scadenza: 5 dicembre 2026 Cedola annua del 3,375% con un prezzo re-offer di 99,577% (corrispondente ad uno spread di 75 punti base sul mid swap di riferimento). L'operazione e' in linea con l'impegno di Snam nella finanza sostenibile quale elemento chiave della propria strategia che include, tra gli altri, gli obiettivi di raggiungere la neutralita' carbonica al 2040 e di sviluppare ulteriormente le proprie attivita' nella transizione energetica. Inoltre, l'operazione contribuira' all'obiettivo di Snam di ottenere oltre l'80% dei suoi finanziamenti attraverso strumenti di finanza sostenibile entro il 2025, rispetto al 60% di fine 2021. com/mcn fine MF-DJ NEWS

28/11/2022 19:11

Ma lo possiamo comprare pure noi comuni mortali? Qual'e' l'ISIN?
 
a me interessa più comprare l'azione....da cui sono uscito .....e aspetto i 4,60....o sotto x rientro.....

........non credo più.... a babbo natale e al suo rally........vedremo
 
https://youtu.be/2LXLHmVe-tg altro gasdotto distrutto fra Russia e a Ucraina, quindi ci sará sempre piú bisogno di gas da Africa e da USA, sia allo stato gassoso che liquefatto e sempre piú di rigassificatori e di @snam. I 41,000km sicuri di tubi di @snam valgono ancora di piú sia perché la leadership in Europa é piú forte e sia perché sono adatti anche a h2green. @snam sei un mito ma il MKT non lo sa,,noi si..accumuliamo
 

Gas, ecco come l’Italia diventerà il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa​

di Emma Bonotti

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%, secondo l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. Per colmare il vuoto, Bruxelles guarda a nuovi mercati. Dagli armatori forte spinta a investire in navi sostenibili


La guerra in Ucraina ha sconvolto gli equilibri geopolitici, evidenziando i rischi della dipendenza energetica da solo una manciata di fornitori. Negli ultimi vent’anni, il peso del petrolio per l’Europa è calato, ma la risorsa resta la fonte d’energia principale. Mentre il gas, le rinnovabili e i biocarburanti hanno guadagnato una fetta sempre più ampia della torta. Secondo gli esperti di Intesa Sanpaolo, il 2022 è stato un anno di rottura rispetto al passato, dove l’Unione europea, incrinati i rapporti con la Russia, ha dovuto guardarsi intorno alla ricerca di nuovi mercati. L’attenzione di Bruxelles si è spostata da est verso sud, tessendo legami che potrebbero riportare il Mediterraneo al centro del dibattito.

Gas: meno est e sempre più sud

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%. È quanto emerge dall’analisi Med & Italian Energy Report presentata oggi al Parlamento europeo dagli esperti del centro studi collegato a Intesa Sanpaolo. Il vuoto lasciato dalle risorse del Cremlino è stato colmato, a fatica, stringendo nuovi accordi di fornitura con i Paesi della costa sud del Mediterraneo, come l’Algeria, l’Azerbaijan e la Libia, e diversificando il mix di risorse. Alla varietà dell’offerta si è aggiunto lo sforzo da parte dei consumatori che hanno tagliato i consumi energetici, anche grazie al sostegno delle politiche nazionali contro il caro bolletta.

«La guerra in corso non è certo il primo momento di crisi dell’Ucraina», sottolinea Ettore Bompard, direttore dell’Esl energy center, in una conferenza rivolta alla stampa. «Già nel 2009 il flusso di gas verso l’Unione era stato sospeso per 13 giorni. All’epoca Bruxelles era più preoccupata del corridoio che della fonte e aveva reagito cercando di aggirare l’Ucraina. Così sono nati i gasdotti del Nord Stream 1 e 2 ed è stato previsto un terzo collegamento che doveva attraversare tutti i Paesi baltici, il Sud Stream». Da allora la dipendenza di gas dell’Europa dalla Russia è aumentata e di pari passo è cresciuto anche il flusso monetario verso il Cremlino.

Quanto è strategico il ruolo del Mediterraneo

Rispetto agli ultimi anni, la guerra ha invertito le priorità mettendo «al primo posto la sicurezza e l’accessibilità economica dell’energia e spostando in secondo piano la sostenibilità ambientale», prosegue Bompard. Invece che procedere verso decarbonizzazione, come era stato prefissato, «l’Europa fatto una inversione a U, trasformando il dialogo energetico da verde a un po’ più nero». Nel lungo periodo, il continente dovrebbe puntare a una maggiore indipendenza energetica, appoggiandosi a fornitori diversificati e, se possibile, «geopoliticamente indipendenti».

Anche nella transizione ecologica il Mediterraneo rivestirà un ruolo fondamentale. Secondo lo studio, nei prossimi cinque anni il ritmo di crescita della capacità rinnovabile del Medio Oriente e del Nord America dovrebbe più che raddoppiare, passando da 15 a oltre 32 gigawatt. Il balzo, da questa parte del globo, sarà concentrato in cinque Paesi: il Marocco e l’Egitto cresceranno trainati dal fotovoltaico e dall’eolico onshore, mentre gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e Israele si faranno spazio con la produzione di idrogeno.

Combustibili alternativi, una soluzione per arricchire il mix energetico

Una soluzione strategica per il futuro energetico dell’Europa sono i combustibili alternativi. Si tratta sia dei carburanti di origine biologica, come i biocarburanti e i biogas, sia di quelli sintetici, chiamati anche e-fuels. Per Bompard queste nuove risorse «non vanno viste nella logica di compensare taglio alle forniture esistenti. A differenza del gas, che è una commodity disponibile, i combustibili alternativi vanno prodotti, c’è una filiera intera da sviluppare». Ma in alcuni settori, come il trasporto aereo e la navigazione marittima, ha già un’applicazione immediata.

Occhi puntati sui porti del Mediterraneo

«Dal lato degli armatori c’è una forte spinta a investire in navi sostenibili». Come spiega l’esperto, il 46,1% del portafoglio ordini delle nuove navi in termini di tonnellaggio comprende imbarcazioni con motori a combustibili alternativi. «I porti sono infrastrutture cruciali per il funzionamento del mercato», perché, oltre a veicolare buona parte delle risorse, attraggono industrie energivore e altre parti della filiera, diventando veri e propri hub energetici. E da questo dibattito l’Italia non può che trarne vantaggio: «un ruolo centrale dei porti rende l’Italia il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa». Nel frattempo, il prezzo del gas registra un altro rialzo: +2,7% a 150,4 euro a MWh.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2022 13:19
 

Gas, ecco come l’Italia diventerà il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa​

di Emma Bonotti

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%, secondo l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. Per colmare il vuoto, Bruxelles guarda a nuovi mercati. Dagli armatori forte spinta a investire in navi sostenibili


La guerra in Ucraina ha sconvolto gli equilibri geopolitici, evidenziando i rischi della dipendenza energetica da solo una manciata di fornitori. Negli ultimi vent’anni, il peso del petrolio per l’Europa è calato, ma la risorsa resta la fonte d’energia principale. Mentre il gas, le rinnovabili e i biocarburanti hanno guadagnato una fetta sempre più ampia della torta. Secondo gli esperti di Intesa Sanpaolo, il 2022 è stato un anno di rottura rispetto al passato, dove l’Unione europea, incrinati i rapporti con la Russia, ha dovuto guardarsi intorno alla ricerca di nuovi mercati. L’attenzione di Bruxelles si è spostata da est verso sud, tessendo legami che potrebbero riportare il Mediterraneo al centro del dibattito.

Gas: meno est e sempre più sud

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%. È quanto emerge dall’analisi Med & Italian Energy Report presentata oggi al Parlamento europeo dagli esperti del centro studi collegato a Intesa Sanpaolo. Il vuoto lasciato dalle risorse del Cremlino è stato colmato, a fatica, stringendo nuovi accordi di fornitura con i Paesi della costa sud del Mediterraneo, come l’Algeria, l’Azerbaijan e la Libia, e diversificando il mix di risorse. Alla varietà dell’offerta si è aggiunto lo sforzo da parte dei consumatori che hanno tagliato i consumi energetici, anche grazie al sostegno delle politiche nazionali contro il caro bolletta.

«La guerra in corso non è certo il primo momento di crisi dell’Ucraina», sottolinea Ettore Bompard, direttore dell’Esl energy center, in una conferenza rivolta alla stampa. «Già nel 2009 il flusso di gas verso l’Unione era stato sospeso per 13 giorni. All’epoca Bruxelles era più preoccupata del corridoio che della fonte e aveva reagito cercando di aggirare l’Ucraina. Così sono nati i gasdotti del Nord Stream 1 e 2 ed è stato previsto un terzo collegamento che doveva attraversare tutti i Paesi baltici, il Sud Stream». Da allora la dipendenza di gas dell’Europa dalla Russia è aumentata e di pari passo è cresciuto anche il flusso monetario verso il Cremlino.

Quanto è strategico il ruolo del Mediterraneo

Rispetto agli ultimi anni, la guerra ha invertito le priorità mettendo «al primo posto la sicurezza e l’accessibilità economica dell’energia e spostando in secondo piano la sostenibilità ambientale», prosegue Bompard. Invece che procedere verso decarbonizzazione, come era stato prefissato, «l’Europa fatto una inversione a U, trasformando il dialogo energetico da verde a un po’ più nero». Nel lungo periodo, il continente dovrebbe puntare a una maggiore indipendenza energetica, appoggiandosi a fornitori diversificati e, se possibile, «geopoliticamente indipendenti».

Anche nella transizione ecologica il Mediterraneo rivestirà un ruolo fondamentale. Secondo lo studio, nei prossimi cinque anni il ritmo di crescita della capacità rinnovabile del Medio Oriente e del Nord America dovrebbe più che raddoppiare, passando da 15 a oltre 32 gigawatt. Il balzo, da questa parte del globo, sarà concentrato in cinque Paesi: il Marocco e l’Egitto cresceranno trainati dal fotovoltaico e dall’eolico onshore, mentre gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e Israele si faranno spazio con la produzione di idrogeno.

Combustibili alternativi, una soluzione per arricchire il mix energetico

Una soluzione strategica per il futuro energetico dell’Europa sono i combustibili alternativi. Si tratta sia dei carburanti di origine biologica, come i biocarburanti e i biogas, sia di quelli sintetici, chiamati anche e-fuels. Per Bompard queste nuove risorse «non vanno viste nella logica di compensare taglio alle forniture esistenti. A differenza del gas, che è una commodity disponibile, i combustibili alternativi vanno prodotti, c’è una filiera intera da sviluppare». Ma in alcuni settori, come il trasporto aereo e la navigazione marittima, ha già un’applicazione immediata.

Occhi puntati sui porti del Mediterraneo

«Dal lato degli armatori c’è una forte spinta a investire in navi sostenibili». Come spiega l’esperto, il 46,1% del portafoglio ordini delle nuove navi in termini di tonnellaggio comprende imbarcazioni con motori a combustibili alternativi. «I porti sono infrastrutture cruciali per il funzionamento del mercato», perché, oltre a veicolare buona parte delle risorse, attraggono industrie energivore e altre parti della filiera, diventando veri e propri hub energetici. E da questo dibattito l’Italia non può che trarne vantaggio: «un ruolo centrale dei porti rende l’Italia il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa». Nel frattempo, il prezzo del gas registra un altro rialzo: +2,7% a 150,4 euro a MWh.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2022 13:19
Buonasera a tutti e complimenti alla Redazione per la grafica è il look del sito. Very well.

tornando a bomba su @snam le Dichiarazione del ns Premier non lasciano spazio a dubbi sulla strada certa è segnata verso un hub eh vede l Italia protagonista e dunque Snam con i suoi accordi anche grazie a Eni, per il gas africano da veicolare al nord Italia é Europa. Ció fa il paio con incremento dei siti stoccaggio giá deliberati e la dorsale Adriatica Sulmona .
 
BUONGIORNO DAI SOCI FORTI E INFORMATI ,CON ORIZZONTE MEDIOTERMINE, COESI, DI Snam. Chi non è socio di @snam, si affretti, anche con poco, ma comprare @snam in Borsa Italiana è cosa buonissima. l'importanza di @snam, IL FATTO CHE SIA A PREZZO SCONTATO IN BORSA, ( 1 AZIONE SNAM VALE 4.84EUR MA IL SUO VALORE INTRINSECO OGGI E' ALMENO 6.7EUR ED IN PROSPETTIVA 14EURO) SOTTOLINEO CHE GIA DOVREBBE VALERE BEN 6.7EURO IN BASE A P/E SUO( 13,8.
😎
CONFRONTATO CON TERNA 18.9 E SETTORE UTILITY 18.8, E FLUXYS BELGIUM A P/E 24.75, E' DATA DAL FATTO CHE LA GERMANIA HA STIPULATO 3 GG FA UN ACCORDO CON QATAR PER IMPORT GAS. LA GERMANIA CHE HA FOTOVOLTAICO,EOLICO SU TERRA E A MARE, E NUCLEARE, CHIEDE IL GAS. QUESTO PERCHE' IL GAS E' E RESTA NEL MIX ENERGETICO. VA DA SE CHE I 41.000 KM DI TUBI DI SNAM, IL FATTO CHE SONO ADATTI ANCHE AL TRASPORTO H2GREEN, IL FATTO CHE ABBIA SNAM ANCHE LA N 1 PER STOCCAGGI, LA STOGIT(100% SNAM) E ABBIA ANCHE IL BIOMETANO( CHE BEN SI INTEGRA NEI TUBI) ED ABBIA IL 20% DEL TAP ( GIA AL RADDOPPIO POTENZA STANZIATO), ED ABBIA IPOTESI IPO RENOVIT ( EFFICIENZA ENERGETICA NE HA IL 70%) ED ABBIA DIVIDENDI CERTI FINO AL 2026 DI ALMENO 0.26EURO ANNUI,, NE FA UNO STRONG STRONG BUY. QUESTO FA IL PAIO CON LE DICHIARAZIONI DEL NS PRESIDENTE MELONI E IL SUO GOVERNO CHE PARLANO GIUSTAMENTE E CON VISION DI ITALIA COME HUB DEL MEDITERRANEO. QUINDI W SNAM. W NOI SOCI. Germania, gas dal Qatar, accordo concluso. Il ministro Habeck: "Super" - il Mitte
 
@snam leader europ. 42.000km pipelines gas adatti anche h2green certificati @RINA1861, bravo @Palazzo_Chigi per nuovi rigassif, ha 100% #stogit leader europeo stoccaggi, ha 20% @tap_pipeline ,divid y. 5.4%,#strongbuy per p/e 13.8 assurdamente basso confrontato c/ #terna ( p/e 18.4), la concorrente belga @fluxysgroup (p/e 24.8) e il settore europeo utility p/e ( 18.8) altri, tgt 6.7e.
 

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Snam: idrogeno nei gasdotti per ridurre import ed emissioni (A&F)​

ROMA (MF-DJ)--L'idrogeno avanza nei gasdotti italiani. L'obiettivo di Snam e' immetterne una quota del 20% in una miscela "ibrida" assieme al gas naturale. Realizzando cosi' un doppio risultato: diminuire la dipendenza dalle forniture di gas dall'estero e abbassare le emissioni inquinanti. Un progetto che per forza di cose prosegue a tappe, per verificarne tutti i requisiti tecnici. L'anno scorso, scrive "Affari&Finanza" di Repubblica, c'e' stato il primo esperimento al mondo per testare la reazione all'idrogeno all'interno di una turbina di spinta, gli impianti che lungo i tracciati dei gasdotti servono a dare velocita' al gas durante il suo passaggio. Un test che e' stato realizzato da Snam, la societa' pubblica che gestisce la rete di trasporto del gas lungo tutta la penisola, nello stabilimento fiorentino di Baker Hughes (l'ex Nuovo Pignone) dove e' stata prodotta la turbina. Pochi giorni fa il passaggio definitivo prima dell'immissione in rete dell'idrogeno: un nuovo test, questa volta non piu' in fabbrica, ma direttamente lungo la rete e precisamente nella centrale di spinta che Snam gestisce a Istrana, in provincia di Treviso. Un test che - anche in questo caso - ha dato esito positivo, come racconta Massimo Derchi, amministratore di Snam Rete Gas, ma soprattutto colui che sovrintende all'intero progetto dell'immissione in rete dell'idrogeno. "Bisogna procedere con grande attenzione - racconta il manager - per verificare che non ci siano incompatibilita' lungo tutta la rete, che per quanto ci riguarda e' composta di 32.700 chilometri di infrastruttura. vero che l'idrogeno viene gia' trasportato al servizio di attivita' industriali, come avviene per le raffinerie. Ma si tratta di brevi tragitti. Ora abbiamo la necessita' di verificarne la compatibilita' su distanze piu' lunghe e il test che ha riguardato le nostre turbine e' stato fondamentale". Ma i test non riguardano solo i gasdotti. In contemporanea, Snam sta verificando anche la possibilita' di immettere idrogeno negli stoccaggi, i depositi dove viene immagazzinato il gas durante l'estate per essere poi usato d'inverno quando la domanda raggiunge il suo picco. gug (fine) MF-DJ NEWS

05/12/2022 09:53
 
Buonaserissima ai Soci forti di Snam coesi e informati,dopo i 14mil di azioni in un giorno alcuni gg fa, tornano le manovrine dei fondi hedge short per compiere il lavoro altrui,per rastrellare e sfiancare e magari con l acconto dividendo di gennaio di accumularne comprando bassi… ma a chi la voglion dare a bere? Non c entrano i tassi, perché quando erano a zero snam doveva valere allora 20€, c entra che su 3 miliardi e 300 e passa milioni di azioni, i manovratori con poche azioni,, 5 o 6 o 7milioni al gg fanno il loro sporco lavoro..
grazie per farci accumulare,,noi sappiamo il reale valore intrinseco e sappiamo confrontare p
 
Stato
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