Aprire 1 società in un paradiso fiscale non è particolarmente utile... serve un circuito di + aziende off-shore...
Ciò che serve comprendere è che se una ipotetica società Xyz costituisse direttamente le controllate straniere il gruppo non otterrebbe particolari benefici (se non briciole) poiché, risalendo alla controllante, i suoi utili gli sarebbero imputati e la multinazionale non potrebbe evadere il fisco. Occorre creare un soggetto intermedio tra controllante e controllata ubicato in un ordinamento cosiddetto non collaborativo. Neppure ciò basta. Punto centrale è creare una società legata al gruppo nella realtà ma apparentemente estranea ad esso, meglio ancora se totalmente sconosciuta al fisco. Come ? Iniziamo immaginando tre scenari specifici.
Caso 1. La Azienda Xyz riceve i profitti da una controllata, mettiamo europea... Il movimento dei capitali non è occultabile e su di essi la società Xyz dovrà pagare le tasse.
Caso 2. La società Xyz apre nelle Isole Cayman una società controllata. La società controllata europea che genera profitti li invia alla società controllata ubicata nelle Isole Cayman che li invia ad Xyz. I movimenti da e per le isole Cayman non sono occultabili e quindi l’utilizzo del paradiso fiscale risulta inutile.
Caso 3. La Xyz crea un vero e proprio circuito di controllate nelle Isole Cayman, circuito con a capo una azienda che chiameremo X e delle controllate che chiameremo Y1, Y2, Y3,...Yn. Ipotizziamo la controllata europea generi dei profitti. Anziché imputarli direttamente ad X, ubicata nelle Isole Cayman, la controllata europea li farà giungere ad Y1, una delle controllate di X, sotto forma di un prestito. Da notare che nelle Isole Cayman non si conoscono né il numero né la tipologia delle transazioni interne, come pure l’esistenza di Y1, Y2 od Y3... o meglio... tali società non sono riconducibili ad X e quindi ad Xyz. L’impresa Y1, come le sue consorelle Y2 ed Y3, faranno giungere indisturbate i dividendi camuffati da prestito ad X ed il fisco non potrà far nulla per tassare tali profitti esteri poiché all’oscuro della loro esistenza. Dunque il fisco è a conoscenza dell’esistenza ( come gruppo unico ) solo di Xyz, della controllata X nelle Isole Cayman e della controllata europea e tra queste ultime per l’amministrazione statunitense non vi è stato alcun passaggio di profitti.
Ora... riflettendoci un attimo... dice molto della vigente democrazia economica l'idea stessa che: costruire una società in un paradiso fiscale non sia già di per se stesso un reato, ma che divenga reato solo e soltanto quando il soggetto la utilizza per instaurare rapporti simulati tesi ad ingannare il fisco : frode fiscale, falso in bilancio o riciclaggio... e chi rischia la galera è soltanto il cliente, non l’intermediario, pur autore di una frode ai danni dello stato... o siamo anime fin troppo candide... oppure... più probabile... il sistema finanziario non ha neppure più alcun pudore nel dimostrare la propria supremazia sulla legge e sul fisco...
Quindi... ad esempio... gli Usa si inchinano alla indipendenza politica ed economica delle Isole Cayman? 35.000 abitanti... 20.000 società... 500 miliardi di dollari di depositi, gestiti da 600 banche... oppure... semplicemente... il fatto che esistano... definisce l'indipendenza politica ed economica odierna degli Usa... come di qualsiasi odierno stato nazione?