Sole 24 ore 2009: L'uomo dell'anno è Tremonti

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Dieci protagonisti per l'Italia: l'uomo dell'anno è Tremonti - Il Sole 24 ORE


1) L'uomo dell'anno è Giulio Tremonti
Il ministro dell'Economia ha tenuto fermo il timone italiano nella tempesta della crisi
È Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, l'uomo dell'anno economico italiano 2009, secondo il panel del Sole 24 Ore. Nato a Sondrio nel 1947, professore all'università di Pavia, autore di best seller critici sulla globalizzazione e il "mercatismo", capace di passare le notti sui saggi della New York Review of Books, discutere a brutto muso alla Bocconi con gli economisti Monti e Tabellini, amato, rispettato, criticato, temuto ma alla fine eletto al quinto posto dei ministri economici europei dal Financial Times. Nella crisi più grave dal '29 Tremonti ha accentrato nelle sue mani il timone economico, spesso scontrandosi con i colleghi di governo. Recuperando circa 95 miliardi di euro con lo scudo fiscale (coadiuvato dall'inesauribile direttore delle entrate Attilio Befera), misura lodata da Le Monde, blindando la Finanziaria, non cedendo sulle richieste di spesa, Tremonti ha dato, nel caos politico, almeno un punto di riferimento chiaro. Il suo stile alla Mourinho può non piacere, troppo solitario, la competenza screziata dal narcisismo, qualche litigio superfluo: ma amici e nemici sanno sempre qual è la direzione e, in un'Italia che non sta guadagnando punti nel mondo, Tremonti è rispettato dai colleghi europei e americani. Aver fatto doppiare il capo più insidioso della crisi mondiale al nostro paese gli merita la nostra scelta di uomo del 2009. Nel 2010 lo attendono nuove sfide, politiche e personali. Contribuire in prima persona al clima di dialogo che inneschi le cruciali riforme economiche. Passare dal rigore ferreo del 2009 a una linea di sviluppo, sostegno, innovazione e investimenti per le aziende che, concordata in una pax bancaria e istituzionale vera, possa avviare per l'Italia l'uscita dalla crisi sì, ma anche dal formidabile ristagno del passato. Un Tremonti maturato al ruolo di statista, capace di ascoltare le critiche non come polemica sterile ma come dibattito intellettuale, il Tremonti che sa presiedere, per esempio, con eccellenza l'Istituto Aspen, senza più attriti, può ridare fiducia ai marchi, velocizzare le start up, creare con le istituzioni, le banche, i laboratori, le imprese e le università un network italiano che recuperi il passo perduto nella crisi e confermi il nostro paese leader nel XXI secolo. È questo il nostro augurio 2010, complimentandoci intanto con Giulio Tremonti
 
e quindi?
 
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Dieci protagonisti per l'Italia:*l'uomo dell'anno è Tremonti - Il Sole 24 ORE


1) L'uomo dell'anno è Giulio Tremonti
Il ministro dell'Economia ha tenuto fermo il timone italiano nella tempesta della crisi
È Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, l'uomo dell'anno economico italiano 2009, secondo il panel del Sole 24 Ore. Nato a Sondrio nel 1947, professore all'università di Pavia, autore di best seller critici sulla globalizzazione e il "mercatismo", capace di passare le notti sui saggi della New York Review of Books, discutere a brutto muso alla Bocconi con gli economisti Monti e Tabellini, amato, rispettato, criticato, temuto ma alla fine eletto al quinto posto dei ministri economici europei dal Financial Times. Nella crisi più grave dal '29 Tremonti ha accentrato nelle sue mani il timone economico, spesso scontrandosi con i colleghi di governo. Recuperando circa 95 miliardi di euro con lo scudo fiscale (coadiuvato dall'inesauribile direttore delle entrate Attilio Befera), misura lodata da Le Monde, blindando la Finanziaria, non cedendo sulle richieste di spesa, Tremonti ha dato, nel caos politico, almeno un punto di riferimento chiaro. Il suo stile alla Mourinho può non piacere, troppo solitario, la competenza screziata dal narcisismo, qualche litigio superfluo: ma amici e nemici sanno sempre qual è la direzione e, in un'Italia che non sta guadagnando punti nel mondo, Tremonti è rispettato dai colleghi europei e americani. Aver fatto doppiare il capo più insidioso della crisi mondiale al nostro paese gli merita la nostra scelta di uomo del 2009. Nel 2010 lo attendono nuove sfide, politiche e personali. Contribuire in prima persona al clima di dialogo che inneschi le cruciali riforme economiche. Passare dal rigore ferreo del 2009 a una linea di sviluppo, sostegno, innovazione e investimenti per le aziende che, concordata in una pax bancaria e istituzionale vera, possa avviare per l'Italia l'uscita dalla crisi sì, ma anche dal formidabile ristagno del passato. Un Tremonti maturato al ruolo di statista, capace di ascoltare le critiche non come polemica sterile ma come dibattito intellettuale, il Tremonti che sa presiedere, per esempio, con eccellenza l'Istituto Aspen, senza più attriti, può ridare fiducia ai marchi, velocizzare le start up, creare con le istituzioni, le banche, i laboratori, le imprese e le università un network italiano che recuperi il passo perduto nella crisi e confermi il nostro paese leader nel XXI secolo. È questo il nostro augurio 2010, complimentandoci intanto con Giulio Tremonti


c' era un conflitto d' interessi piccolo piccolo tra il sole 24 ore e il governo dell' epoca?
 
Tremonti chi?, quello delle cartolarizzazioni?
 
per chi ha la memoria ancora più corta e non è abituato agli sguardi di ampio respiro............:cool:

cover_time_monti-anteprima-600x387-582080.jpg
 
per chi è corto di memoria


dieci protagonisti per l'italia:*l'uomo dell'anno è tremonti - il sole 24 ore


1) l'uomo dell'anno è giulio tremonti
il ministro dell'economia ha tenuto fermo il timone italiano nella tempesta della crisi
è giulio tremonti, ministro dell'economia, l'uomo dell'anno economico italiano 2009, secondo il panel del sole 24 ore. Nato a sondrio nel 1947, professore all'università di pavia, autore di best seller critici sulla globalizzazione e il "mercatismo", capace di passare le notti sui saggi della new york review of books, discutere a brutto muso alla bocconi con gli economisti monti e tabellini, amato, rispettato, criticato, temuto ma alla fine eletto al quinto posto dei ministri economici europei dal financial times. Nella crisi più grave dal '29 tremonti ha accentrato nelle sue mani il timone economico, spesso scontrandosi con i colleghi di governo. Recuperando circa 95 miliardi di euro con lo scudo fiscale (coadiuvato dall'inesauribile direttore delle entrate attilio befera), misura lodata da le monde, blindando la finanziaria, non cedendo sulle richieste di spesa, tremonti ha dato, nel caos politico, almeno un punto di riferimento chiaro. Il suo stile alla mourinho può non piacere, troppo solitario, la competenza screziata dal narcisismo, qualche litigio superfluo: Ma amici e nemici sanno sempre qual è la direzione e, in un'italia che non sta guadagnando punti nel mondo, tremonti è rispettato dai colleghi europei e americani. Aver fatto doppiare il capo più insidioso della crisi mondiale al nostro paese gli merita la nostra scelta di uomo del 2009. Nel 2010 lo attendono nuove sfide, politiche e personali. Contribuire in prima persona al clima di dialogo che inneschi le cruciali riforme economiche. Passare dal rigore ferreo del 2009 a una linea di sviluppo, sostegno, innovazione e investimenti per le aziende che, concordata in una pax bancaria e istituzionale vera, possa avviare per l'italia l'uscita dalla crisi sì, ma anche dal formidabile ristagno del passato. Un tremonti maturato al ruolo di statista, capace di ascoltare le critiche non come polemica sterile ma come dibattito intellettuale, il tremonti che sa presiedere, per esempio, con eccellenza l'istituto aspen, senza più attriti, può ridare fiducia ai marchi, velocizzare le start up, creare con le istituzioni, le banche, i laboratori, le imprese e le università un network italiano che recuperi il passo perduto nella crisi e confermi il nostro paese leader nel xxi secolo. è questo il nostro augurio 2010, complimentandoci intanto con giulio tremonti
rilassati un po'..posti solo grandi stron.zate

fai l'elenco delle leggi ad personama
di tutte le sue sentenze

della galera salvata con le prescrizioni


ti basta enciclopedia treccani
per raccontare tutte le cause legali contro
molte anche di peso come mafia...

Fai un elenco di cose serie
non di scemita' che postio in contnuazione
anche ad arcore sono arrbbiati fan si ma non sciocchi
 
Di come vengano assegnati i premi in Italia ci potrebbero essere mille esempi,
ma basta citarne uno. Penso che nessuno possa dubitare che l' operazione finanziaria più assurda e sballata degli ultimi anni sia l' acquisto dell' Antonveneta da parte della Banca MPS. Eppure dopo questa operazione

Un segno inequivocabile della bontà delle scelte strategiche dell'avvocato Mussari.
Comincerei con il ricordare i premi ricevuti in occasione della decima edizione di MILANO FINANZA GLOBAL AWARDS 2008.
I due riconoscimenti più ambiti, il premio Guido Carli e Lombard Elite sono andati a Giuseppe Mussari e Vigni. Mussari è stato premiato come banchiere dell'anno PER AVERE INTERPRETATO AL MEGLIO LA MENTALITA' degli uomini del rinascimento che dettero inizio all'attività bancaria moderna.

Anche il premio Leone d'Oro è stato assegnato a MPS per il miglior progetto di comunicazione finanziaria istituzionale

http://*************************.blogspot.it/2008/11/mussari-banchiere-dellanno.html
 
tre anni fa, nel frattempo abbiamo sfiorato il default con lui ministro dell'economia. Fatela Finita con le barzellette.
 
Ultima modifica:
Il «Financial Times» loda Tremonti: «Grazie a lui l’Italia ha i conti a posto»

enere la barra dritta nei conti pubblici non procura simpatie in Parlamento, ma fa guadagnare posizioni nella classifica dei migliori ministri europei delle Finanze, stilata dall’occhiuto Financial Times. La Bibbia della city londinese promuove Giulio Tremonti al quinto posto della graduatoria: un salto alla Bob Beamon, visto che solo un anno fa il nostro ministro dell’Economia si trovava verso fondo classifica, al sedicesimo posto.
Non è facile migliorare le posizioni in tempo di crisi, e che crisi. Ce l’hanno fatta Tremonti e la vincitrice francese Christine Lagarde, settima lo scorso anno e addirittura ultima nel 2007. Al nostro ministro dell’Economia il Financial Times riconosce la «guida piuttosto ferma» delle finanze pubbliche italiane, «notoriamente poco docili». La forte performance di «mr Tremonti», aggiunge il Financial Times, dimostra come le cose possano cambiare in tempi di crisi: negli anni passati, l’Italia navigava nelle parti basse della classifica, e due anni fa la Francia era addirittura all’ultimo posto. Quest’anno, invece, Christine Lagarde svetta in testa alla graduatoria grazie al fatto che l’economia francese si è rivelata la più resistente alla tempesta economica e finanziaria, anche grazie a una politica fiscale che ha «tempestivamente evitato una più profonda recessione». L’annus horribilis considerato dal quotidiano britannico - dal settembre 2008 allo stesso mese del 2009 - ha invece colpito duramente il vincitore dello scorso anno, il finlandese Katainen, precipitato al dodicesimo posto insieme con l’economia del suo Paese.
«Nonostante i conflitti politici interni - scrive il Ft - Tremonti ha tenuto lustra la reputazione fiscale dell’Italia». Quinto in classifica generale, il nostro ministro mantiene la stessa posizione per quanto riguarda la valutazione economica generale (variazione del Pil, deficit, disoccupazione); scende all’ottavo posto nella speciale graduatoria anticrisi (misure specifiche ed exit strategy); finisce al tredicesimo per quanto riguarda la percezione a lungo termine dell’economia. Del resto, i problemi strutturali del nostro Paese - a partire dal debito pubblico - non li scopre il Financial Times. Per inciso, vale la pena di ricordare che nel periodo del centrosinistra - per la precisione, si trattava del governo Prodi - il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa si aggiudicò la maglia nera nel 2006 e il terz’ultimo posto nel 2007. «Non mi sento bocciato», dichiarò Tps. In ogni caso, non era stato promosso. L’ultimo della classifica 2009 (sono diciannove i ministri finanziari presi in considerazione su ventisette) è l’irlandese Brian Leniham.
Il successo del ministro delle Finanze francese è anche legato «alla sua determinazione nelle risposta coordinata alla crisi», spiega Marco Annunziata, capoeconomista di Unicredit e componente della giuria. Alla signora Lagarde, insieme con il successo, arriva anche un avvertimento da parte dei giornalisti del quotidiano londinese: «Neppure il premio del Financial Times può garantire il lieto fine».
Il «Financial Times» loda Tremonti: «Grazie a lui l’Italia ha i conti a posto» - IlGiornale.it
 
Il «Financial Times» loda Tremonti: «Grazie a lui l’Italia ha i conti a posto»

enere la barra dritta nei conti pubblici non procura simpatie in Parlamento, ma fa guadagnare posizioni nella classifica dei migliori ministri europei delle Finanze, stilata dall’occhiuto Financial Times. La Bibbia della city londinese promuove Giulio Tremonti al quinto posto della graduatoria: un salto alla Bob Beamon, visto che solo un anno fa il nostro ministro dell’Economia si trovava verso fondo classifica, al sedicesimo posto.
Non è facile migliorare le posizioni in tempo di crisi, e che crisi. Ce l’hanno fatta Tremonti e la vincitrice francese Christine Lagarde, settima lo scorso anno e addirittura ultima nel 2007. Al nostro ministro dell’Economia il Financial Times riconosce la «guida piuttosto ferma» delle finanze pubbliche italiane, «notoriamente poco docili». La forte performance di «mr Tremonti», aggiunge il Financial Times, dimostra come le cose possano cambiare in tempi di crisi: negli anni passati, l’Italia navigava nelle parti basse della classifica, e due anni fa la Francia era addirittura all’ultimo posto. Quest’anno, invece, Christine Lagarde svetta in testa alla graduatoria grazie al fatto che l’economia francese si è rivelata la più resistente alla tempesta economica e finanziaria, anche grazie a una politica fiscale che ha «tempestivamente evitato una più profonda recessione». L’annus horribilis considerato dal quotidiano britannico - dal settembre 2008 allo stesso mese del 2009 - ha invece colpito duramente il vincitore dello scorso anno, il finlandese Katainen, precipitato al dodicesimo posto insieme con l’economia del suo Paese.
«Nonostante i conflitti politici interni - scrive il Ft - Tremonti ha tenuto lustra la reputazione fiscale dell’Italia». Quinto in classifica generale, il nostro ministro mantiene la stessa posizione per quanto riguarda la valutazione economica generale (variazione del Pil, deficit, disoccupazione); scende all’ottavo posto nella speciale graduatoria anticrisi (misure specifiche ed exit strategy); finisce al tredicesimo per quanto riguarda la percezione a lungo termine dell’economia. Del resto, i problemi strutturali del nostro Paese - a partire dal debito pubblico - non li scopre il Financial Times. Per inciso, vale la pena di ricordare che nel periodo del centrosinistra - per la precisione, si trattava del governo Prodi - il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa si aggiudicò la maglia nera nel 2006 e il terz’ultimo posto nel 2007. «Non mi sento bocciato», dichiarò Tps. In ogni caso, non era stato promosso. L’ultimo della classifica 2009 (sono diciannove i ministri finanziari presi in considerazione su ventisette) è l’irlandese Brian Leniham.
Il successo del ministro delle Finanze francese è anche legato «alla sua determinazione nelle risposta coordinata alla crisi», spiega Marco Annunziata, capoeconomista di Unicredit e componente della giuria. Alla signora Lagarde, insieme con il successo, arriva anche un avvertimento da parte dei giornalisti del quotidiano londinese: «Neppure il premio del Financial Times può garantire il lieto fine».
Il «Financial Times» loda Tremonti: «Grazie a lui l’Italia ha i conti a posto» - IlGiornale.it

Come al solito il giornale estrapola una frase da un articolo, quella che gli fa comodo, senza mettere alcun link per verificare il conternuto integrale dell' articolo. Sanno di avere a che fare con lettori pronti a inghiottire di tutto senza fiatare.
 
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