Sondaggio.L.Caracciolo:solo gli Usa possono imporre la fine della guerra che ormai è vicina ad un bivio

Quale di queste opzioni vorresti attuata?


  • Votanti
    51
  • Sondaggio terminato .
Regge regge .....a Yalta primeggiava tale Stalin
Sì ma faceva parte dei cobelligeranti contro Hitler, non era in guerra contro Churchill e Roosevelt.
A Yalta si incontrarono i vincitori della WW2 per stabilire lo scenario dopo la fine della guerra.
 
Sì ma faceva parte dei cobelligeranti contro Hitler, non era in guerra contro Churchill e Roosevelt.
A Yalta si incontrarono i vincitori della WW2 per stabilire lo scenario dopo la fine della guerra.

Giustissima la tua osservazione......ma sai lo stato italiano ha trattato con la mafia per dire.....
Il concetto di perseguire in guerra la strategia del minimo danno alla fine è sempre vincente
 
Non è un problema di strisce di Terra......Putin vuole un accordo con Biden ......stile Yalta....
Questo è plausibile, lo dicono in molti e l'hanno detto a tratti anche i russi (che hanno detto tante cose, spesso contraddittorie).
Ma questo rende la questione più complicata. Perché se è plausibile che agli USA in fondo di Kherson o di Bakhmut non gliene freghi molto, ben diverso è se chiedi un posto al tavolo, cioè se vuoi ridisegnare gli equilibri globali.
 
Intervista a Caracciolo del 2 febbraio.
Non cambia molto di quanto detto il 2 gennaio (v.post n.1).
Alcuni passaggi interessanti:

-Lei ha recentemente annotato: “Quando le forniture a Kiev non basteranno più ci scopriremo di fronte alla scelta che abbiamo finora evitato di considerare: fare davvero e direttamente la guerra alla Russia oppure lasciare che la Russia prevalga. Questo ‘bivio impossibile’ si sta avvicinando, a vantaggio di Mosca”. Siamo già a quel “bivio”?
No, ma se noi osserviamo lo sviluppo di questa guerra nell’anno quasi intero che ha percorso, sembra che ci sia un piano inclinato che se non arrestato arriva a quel punto, cioè la necessità di decidere se, detta brutalmente, lasciare l’Ucraina al proprio destino o fare la guerra alla Russia. Due scelte che sono teoricamente impossibili ma che potrebbero diventare a un certo punto addirittura necessarie.

-Di fronte a questo bivio, l’Europa è pronta a praticare la possibilità di uno scontro diretto?
Alcuni paesi europei potrebbero anche immaginare qualcosa del genere. Penso a quelli che teorizzano la necessità della fine della Russia. Mi riferisco ai paesi dalla Scandinavia alla Polonia, alla Romania che non sostengono l’Ucraina semplicemente per l’Ucraina, d’altronde nessuno sostiene l’Ucraina solamente per l’Ucraina, ma la sostengono perché pensano che sia il grimaldello che può scardinare l’impero russo. D’altro canto, se si guarda anche alle dichiarazioni ufficiali di esponenti di quei paesi lo sostengono esplicitamente. L’Ucraina serve per far fuori la Russia.

-Di questo avviso è anche l’amministrazione Biden?
No, non lo è, e infatti questo, come si vede, sta creando più di una frizione fra i paesi che citavo in precedenza e l’amministrazione Biden, o quanto meno la sua parte più moderata che oggi è ancora dominante, che esclude di scontrarsi con la Russia. Ed esclude anche che l’obiettivo americano sia quello di far fuori la Russia a favore di una quantità di stati o staterelli successori, qualche decina, che dovrebbero subentrare in quello spazio immenso.




- Basterà l’invio di qualche decina di carri armati Abrams o Leopard2 a Kiev per cambiare gli equilibri di forza sul campo?
Assolutamente no. Il problema è che l’Ucraina ha praticamente finito le riserve di armamenti e munizioni sovietiche ed ora è totalmente dipendente dal nostro aiuto militare. Senza l’aiuto americano e dei paesi Nato che vogliono contribuire allo sforzo bellico, l’Ucraina è finita. Ha bisogno di noi. A noi spetta decidere le sorti di questa guerra. Una bella responsabilità alla quale cerchiamo di sfuggire.

-
C’è il rischio di una ulteriore escalation per la primavera?
L’escalation potrebbe derivare o da un’offensiva ucraina, ma mi pare che in primavera non abbiano ancora le forze per farlo, o da un’offensiva russa, che sarebbe teoricamente più possibile visti i rapporti di forza complessivi. E qui vedremo effettivamente fino a che punto intenda spingersi Putin. Rischiare un’offensiva che dovesse finire in un flop, avrebbe degli effetti, anche morali, piuttosto devastanti sull’opinione pubblica russa e sulle forze in campo.
Credo che un‘offensiva generale non sia in questo momento alle viste, anche perché la vedremmo, nel senso che ci vorrebbe una concentrazione di forze e di mezzi che sarebbero immediatamente visibili anche ai satelliti e alle agenzie di intelligence. Come ha detto di recente il ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, non è pensabile che nel corso di quest’anno l’Ucraina possa recuperare tutti i territori persi, e forse nemmeno una gran parte. Al tempo stesso è anche difficile ritenere che la Russia possa avvicinarsi non dico a Kiev ma molto avanti. Allora a quel punto un esaurimento di entrambe le parti o una difficoltà interna di entrambe, potrebbe portare a qualche compromesso provvisorio, in stile coreano per intenderci. D’altro canto, se è vero che la guerra che si combatte in Ucraina è, fra le altre, anche una guerra tra Stati uniti e Russia, è altrettanto vero che per Washington è importante indebolire la Russia, ma non fino al punto di disgregarla, perché perderebbe la giustificazione principale per il mantenimento dell’impero europeo dell’America, e inoltre, insisto su questo punto, si aprirebbero degli scenari da incubo nell’area geopolitica russa ed ex sovietica, dove Mosca ha ancora un arsenale di 6mila bombe nucleari, che dal punto di vista americano potrebbero anche avvantaggiare la Cina. Se la Russia dovesse soccombere e disgregarsi, la Nato non avrebbe più motivo di esistere, come pure non sarebbe necessaria la presenza americana in Europa.


"La pace oggi è impossibile, ecco perché", intervista a Lucio Caracciolo - Il Riformista
 
Esatto, la disgregazione della Nato passa dalla sconfitta della Russia. Poi se gli americani vogliono fare la guerra con la Cina sono quazzi loro. Noi la deterrenza atomi ca già l'abbiamo, si chiama Force de Frappe.
 
Esatto, la disgregazione della Nato passa dalla sconfitta della Russia. Poi se gli americani vogliono fare la guerra con la Cina sono quazzi loro. Noi la deterrenza atomi ca già l'abbiamo, si chiama Force de Frappe.
Su questo Caracciolo per me sbaglia.
Anche quando si dissolse l'URSS la Nato,a rigor di logica, doveva sciogliersi.
 
Su questo Caracciolo per me sbaglia.
Anche quando si dissolse l'URSS la Nato,a rigor di logica, doveva sciogliersi.
Non fu possibile perché l' Urss deteneva la deterrenza nuke, e poi agli americani sto baraccone conviene.......un investimento che rende nel tempo come si vede oggi
 
Si avvertono i primi segnali di cedimento,v. opzione 1 del sondaggio,come previsto da Caracciolo.
Dal WP di ieri un articolo interessante....ecco alcuni passaggi:

‘Continueremo a provare a convincerli che non possiamo fare qualsiasi cosa e tutto per sempre’, ha detto un alto funzionario dell’amministrazione [Usa], riferendosi ai leader ucraini. Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato perché si tratta di questioni diplomatiche delicate, ha aggiunto che l’amministrazione Biden è ‘decisamente convinta’ che sarà difficile continuare a ottenere lo stesso livello di sicurezza e assistenza economica dal Congresso”. Così Yasmeen Abutaleb e John Hudson sul Washington Post di oggi.


Pur non chiarendo bene cosa abbiano davvero comunicato tutti questi messaggeri, dall’articolo traspare che la criticità da essi riferita riguarda i rapporti tra i due Paesi, il fatto cioè che gli Usa, pur ribadendo in pubblico il sostegno a oltranza a Kiev – anche per evitare defezioni nell’alleanza -, potrebbero in futuro diminuire se non cessare il proprio supporto.

Il fatto che Biden abbia mandato così tanti messaggeri indica sia la ritrosia di Kiev ad accettare tale prospettiva, sia, allo stesso tempo, la determinazione dell’amministrazione Usa a perseguire la via del disimpegno.

Il citato articolo, peraltro, ribadisce la follia di difendere a tutti i costi Bakhmut, dove i poveri soldati ucraini sono mandati al macello in una battaglia che anche gli americani considerano inutile.

Nonostante il suggerimento d’oltreoceano, Zelenky ha chiesto una resistenza a oltranza, sebbene sappia che perderà, solo per evitare che la caduta della città abbia un contraccolpo morale sulle truppe.

Quest’ultima considerazione è espressa dal Wp, ma in realtà, non ci sarebbe tale contraccolpo nel caso di una ritirata ordinata, che i russi consentirebbero di buon grado perché gli eviterebbe ulteriori perdite per ottenere l’agognato successo. Peraltro, la macchina della propaganda occidentale, che in questi mesi ha fatto cose fantasmagoriche, potrebbe persino presentare tale ritirata con gli usuali toni trionfali.

Così l’unica spiegazione a tale folle resistenza è che Zelensky vuole dimostrare al mondo la ferrea determinazione di Kiev e, allo stesso tempo, evitare un vulnus alla sua immagine. Una questione di prestigio… per il quale val la pena, evidentemente, mandare al macello tanti uomini in una battaglia senza speranza.

L'amministrazione Usa sta cercando di convincere Kiev a mollare | Piccole Note
 
Questo è plausibile, lo dicono in molti e l'hanno detto a tratti anche i russi (che hanno detto tante cose, spesso contraddittorie).
Ma questo rende la questione più complicata. Perché se è plausibile che agli USA in fondo di Kherson o di Bakhmut non gliene freghi molto, ben diverso è se chiedi un posto al tavolo, cioè se vuoi ridisegnare gli equilibri globali.
Discutere di equilibri globali.... i rapporti di forza non sono paragonabili.
E' da sette mesi che sono nel tritacarne di Bakhmut, giustamente non vengono presi minimamente in considerazione, probabilmente davanti a tale richiesta gli USA gli ridono pure in faccia:D
 
Discutere di equilibri globali.... i rapporti di forza non sono paragonabili.
E' da sette mesi che sono nel tritacarne di Bakhmut, giustamente non vengono presi minimamente in considerazione, probabilmente davanti a tale richiesta gli USA gli ridono pure in faccia:D
Lo dicono anche gli Usa (v. mio post preced.)..."Il citato articolo, peraltro, ribadisce la follia di difendere a tutti i costi Bakhmut, dove i poveri soldati ucraini sono mandati al macello in una battaglia che anche gli americani considerano inutile."
 
E arrivano i primi segnali concreti di questa "stanchezza" nei vertici USA e Nato

I caccia per l’Ucraina non sono urgenti: possono attendere. I carri armati sono urgenti, ma attendono lo stesso, perché la loro consegna procede con rallentamenti e perplessità. La riunione a Bruxelles dei Paesi della Nato e non, che sostengono l’Ucraina, non dà riscontri “esaltanti”, per usare le parole del ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. […]

Al vertice dei ministri della Difesa il messaggio a Kiev: no ad armi per colpire la Russia o che portino l’alleanza in guerra. Che non potrà essere eterna: Zelensky dovrà fermarsi.


Ucraina, gli Usa gelano Zelensky: monito sulle armi prima dell'offensiva russa

ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/15/la-nato-delude-zelensky-no-ai-jet-e-prima-i-tank-ma-ce-da-aspettare/7065448/
 
La maggioranza repubblicana si è insediata al congresso e vuole che l'amministrazione si occupi dei problemi interni e di un maggior rispetto del contribuente, questo è un fatto. E' probabile che il picco dell'impegno americano sia già stato raggiunto, si sta già preparando il clima per le presidenziali, e chiunque chieda "perché abbiamo buttato 110 miliardi" vince facile. Quindi si rassegnino i bellicisti da divano, anche questa volta i loro istinti autodistruttivi saranno disattesi
 
Lo dicono anche gli Usa (v. mio post preced.)..."Il citato articolo, peraltro, ribadisce la follia di difendere a tutti i costi Bakhmut, dove i poveri soldati ucraini sono mandati al macello in una battaglia che anche gli americani considerano inutile."
Evidentemente per gli ucraini un senso lo ha bloccare i russi li e rallentarli..... perchè con questo discorso non vale la pena difendere nemmeno kiev.

Bisogna effettivamente capire pure se gli americani lo pensano veramente, o è solo fatto circolare dalla propaganda russa.
 
Inevitabile,è l'unica soluzione possibile.

Opzione1 del sondaggio

24 febbraio 2023

Ucraina, Caracciolo svela il retroscena: chi lavora per la "soluzione coreana"
  • A un anno dall'inizio della guerra una pace o anche solo una tregua sembrano ancora lontane. Ma "l'establishment militare e parte di quello politico americano puntano alla soluzione 'coreana'", spiega il direttore di Limes Lucio Caracciolo che intravede uno spiraglio nel disastro della guerra. "A un certo punto, entro l'anno, si traccia una linea sul terreno lungo la quale si blocca il conflitto. Armistizio senza limite di tempo. Con un'ampia zona demilitarizzata a dividere i contendenti. Le questioni territoriali vengono demandate a una futura conferenza di pace", spiega Caracciolo in un articolo sulla Stampa che illustra la possibilità di una soluzione come quella tra le due Coree, Seul e Pyongyang.
Agli ucraini verrebbe "offerta una garanzia internazionale di sicurezza che impegni russi, americani e altre potenze", e "una corsia rapida di ingresso nella Ue, dunque di accesso a fondi speciali per la ricostruzione", spiega Caracciolo. Se ciò non dovesse avvenire si richia "la catastrofe quasi senza accorgercene. Putin parla di cultura di guerra come destino per la Russia. Mentre noi potremmo presto accorgerci che senza un intervento diretto della Nato l'Ucraina sarà destinata a schiantarsi". Insomma, "siamo vicini all'alternativa del diavolo: guerra totale – quindi nucleare – contro la Russia oppure graduale abbandono di Kiev al suo destino. Lo scontro diretto con Mosca - si legge nell'articolo - nel quale probabilmente sarebbe coinvolta la Cina, sarebbe terza guerra mondiale". La situazione "coreana" potrebbe scongiurare gli scenari più apocalittici.


Ucraina, Caracciolo svela il retroscena: chi lavora per la "soluzione coreana"
 
Inevitabile,è l'unica soluzione possibile.

Opzione1 del sondaggio

24 febbraio 2023

Ucraina, Caracciolo svela il retroscena: chi lavora per la "soluzione coreana"
  • A un anno dall'inizio della guerra una pace o anche solo una tregua sembrano ancora lontane. Ma "l'establishment militare e parte di quello politico americano puntano alla soluzione 'coreana'", spiega il direttore di Limes Lucio Caracciolo che intravede uno spiraglio nel disastro della guerra. "A un certo punto, entro l'anno, si traccia una linea sul terreno lungo la quale si blocca il conflitto. Armistizio senza limite di tempo. Con un'ampia zona demilitarizzata a dividere i contendenti. Le questioni territoriali vengono demandate a una futura conferenza di pace", spiega Caracciolo in un articolo sulla Stampa che illustra la possibilità di una soluzione come quella tra le due Coree, Seul e Pyongyang.
Agli ucraini verrebbe "offerta una garanzia internazionale di sicurezza che impegni russi, americani e altre potenze", e "una corsia rapida di ingresso nella Ue, dunque di accesso a fondi speciali per la ricostruzione", spiega Caracciolo. Se ciò non dovesse avvenire si richia "la catastrofe quasi senza accorgercene. Putin parla di cultura di guerra come destino per la Russia. Mentre noi potremmo presto accorgerci che senza un intervento diretto della Nato l'Ucraina sarà destinata a schiantarsi". Insomma, "siamo vicini all'alternativa del diavolo: guerra totale – quindi nucleare – contro la Russia oppure graduale abbandono di Kiev al suo destino. Lo scontro diretto con Mosca - si legge nell'articolo - nel quale probabilmente sarebbe coinvolta la Cina, sarebbe terza guerra mondiale". La situazione "coreana" potrebbe scongiurare gli scenari più apocalittici.


Ucraina, Caracciolo svela il retroscena: chi lavora per la "soluzione coreana"
Si ma caracciolo è un putiniano

Sul fol dicono che tanto nessuno lancia la nucleare , che è tutto un bluff
 
Ormai anche Limes e Domino hanno perso credibilità su AP,dove il pensiero unico è quello di Stoltenberg Von der. Leyen Blinken e il Grande Z.

OK,diamo per buono che Putin bleffi sul nucleare,ma pensate che la Cina, (trattata a pesci in faccia col suo piano di pace) e forse anche India,se vedono arrivare caccia e truppe Nato,non si schierino a fianco di Putin?
 
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