Beh! allora intervengo nuovamente
L'errore, secondo me, è proprio questo.
Valutare l'operato di un dipendente che svolge una attività non manuale usando come parametro i tempi come se fosse un operaio in una catena di montaggio è fuorviante.
L'efficienza si può valutare in tanti altri modi.
Ad esempio nel caso del consulente finanziario può essere importante il numero di clienti o il valore dei portafogli gestiti o altri parametri (magari dei questionari anonimi compilati dai clienti) che non mi vengono in mente xchè non conosco l'attività ma che responsabilizzano il consulente lasciandolo libero di decidere come gestire al meglio la propria attività.
Negli uffici invece troviamo persone che lavorano a tempo (timbrando il cartellino) incasellate in attività organizzate come una catena di montaggio che spesso vengono valutate sulla base della quantità piuttosto che sulla qualità del lavoro svolto.
Poichè è frequente che, in un ufficio, che nessuno (nemmeno il capo) conosca in modo dettagliato cosa fa il collega seduto accanto un fenomeno a cui si assiste spesso è quello delle scrivanie piene di carte inutili che però danno l'impressione che dietro quella montagna di carte ci sia una persona superimpegnata che non può svolgere + lavoro di quello che già gli è stato assegnato.
Avanti! Voglio proprio sapere da chi ha esperienze lavorative in uffici pubblici o in grandi aziende private se non ha mai riscontrato cose come quella che ho appena descritto.