Hai ragione, scusa, spesso dimentico che in questa interfaccia virtuale non conosco davvero chi ho di fronte.
Per me lo spirito di sacrificio resta indispensabile, così come l'amministrazione della città deve, deve, programmare alloggi a prezzi calmierati per studenti e lavoratori.
Purtroppo (per fortuna direbbero altri) Milano mantiene una alta attrattiva verso altri regioni italiane e da diverse realtà estere.
I prezzi sono alti, e manca offerta di alloggi (anche moderni) su misura per i più giovani.
Da un lato l'offerta non è bassissima, ma è molto selettiva. C'è una capillarità di piccoli proprietari che sugli affitti ci campa (o pensava di campare) e ora che le difficoltà e i costi aumentano vuole mantenere inalterato il ricavo. Purtroppo proprio in questi momenti ci sarebbe bisogno di abbassare i prezzi degli affitti immobiliari.
Il problema degli insegnanti mi è chiaro, leggo anche io diverse notizie di professori giovani che preferiscono le supplenze in regione piuttosto che spostarsi in luoghi dove il costo della vita è molto più alto e il reddito netto scende invece di salire.
Purtroppo, cinicamente, è il costo dell'uguaglianza: non esiste che un insegnante che esercita nella Marche o in Calabria sia pagato come uno che esercita a Milano o Roma. Peraltro la responsabilità sociale è identica, quindi la dignità professionale è la stessa.
Una idea potrebbe essere pagare a parte stipendio e alloggio: se stai a Viterbo ti pago 1500 netti al mese più il costo medio degli affitti a Viterbo, se insegni a Venezia ti pago 1500 netti al mese più il costo medio degli affitti a Venezia...chissà cosa ne pensano i sindacati.