Sta arrivando la recessione, vendete tutto sul mercato azionario (Vol 38)

Stato
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Ma tu riesci a prevedere l'andamento delle cripto?
Per me è impossibile, quindi non sono investibili!

chi deve fare speculazione sul breve deve cercare in qualche modo di prevedere per fare un gain immediato..

io non prevedo, vedo un settore in crescita ad alto impatto tecnologico su cui ci sono grossi investimenti e cerco di ritagliarmi una fetta di investimento in questo modo..

non mi serve prevedere nulla..

compro la mia quota e aspetto :o
e' lo stesso atteggiamento dell'investitore peegro applicato ad un settore ad altissima volatilità e agli albori..

è come se si investisse in private equity per certi versi.. visto che si tratta di progetti legati a società non quotate :o

Tu avevi previsto la fine dei bonds nel 2022? Col senno di poi non erano investibili..mi pare bizzarro come approccio..per me il merkato non è prevedibile da nessuno quindi questa distinzione tra asset classes prevedibili e altre no la trovo un po' campata per aria...

ci sono la storia e i backtest ma la previsione esatta perchè ricavata in modo deterministico è fuffa teorica per gonzi :o
 
Si era iniziata questa valutazione con Ram77, ecco alcuni aggiornamenti dalla stessa fonte di ottobre sul tema del rischio recessione e scenario macro. Da parte mia nessuna certezza e nessun giudizio, solo condivisione dei dati:
 

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Si mi ricordo le analisi di @ram77 che sembravano anche molto ben fondate. Poi il mercato puntualmente è andato in direzione opposta. Ancora una conferma se ce ne fosse bisogno della teoria del “random walk”.
 
perchè tu non conosci la differenza tra le varie crypto, è come se io prendessi delle azioni a caso guardando solo il nome senza sapere di che si tratta.
Per le azioni è stato dimostrato che comprando a caso otterresti mediamente lo stesso risultato di un gestore qualsiasi.
Per le cripto non saprei. Però ipotizzo che possa essere lo stesso. Ossia nel lungo termine finirai con il capitale azzerato… 😂

Vabbè scherzo eh .. non mozzicatemi.
 
Se volete avere un semplice infarinamento generale su più aspetti delle blockchain, c'è una serie di brevi seminari istituzionali universitari (CRUI) qui

Suggerisco anche gli interventi di Sivlio Micali (Algorand) su Youtube, che spiega alcune differenze tra le blockchain (poi lui sponsorizza la sua, ma non è sicuramente l'ultimo dei somari...)

Concordo, è di una intelligenza rara, professore siciliano di iformatica presso il Laboratorio d'Informatica ed Intelligenza Artificiale del MIT di Boston.

Mi ero interessato un pochino alla rete di Algorand qualche settimana fa ed in effetti mi era sembrata davvero interessante. La società da lui fondata dichiara di essere praticamente carbon neutral (nonostante utilizzi la Proof of stake per la validazione, ma con un sistema grazie al quale la scelta dei validatori si basa su una scelta "casuale" quindi non preventivamente noti), altamente scalabile e realmente decentralizzata. Bitcoin ed Ethereum invece hanno perso la loro originale missione di tecnologia decentralizzata per diverse ragioni.

Spero che gli esperti delle cripto, non mi aggrediscano se ho scritto concetti o definizioni tecniche non totalmente corretti.
 
A proposito di carbon neutral se interessa c'è anche hedera hashgraph
 
:o se torna a scendere :D ma le faccine so tornate sorridenti :P
 
e non è un buon segno, perchè si stava al limite alto del canale ribassista... o lo si superava o è probabile un nuovo lower low

edit: però non tutto è perduto, vediamo le reazioni al prossimo rialzo dei tassi
 
Per le azioni è stato dimostrato che comprando a caso otterresti mediamente lo stesso risultato di un gestore qualsiasi.
Per le cripto non saprei. Però ipotizzo che possa essere lo stesso. Ossia nel lungo termine finirai con il capitale azzerato… 😂

Vabbè scherzo eh .. non mozzicatemi.

hai un link al paper ? :)

Secondo me sono ragionamenti di logica matematica che nel tempo sono diventati credo popolare come fatti sperimentati.
Partiamo da questa affermazione assolutamente condivisibile di Paolo Sassetti (analista finanziario) nel contesto "la casualità domina sui gestori:
"...da una parte, l'evidenza empirica consolidata mostra che l'aggregato dei fondi non riesce a stare dietro ai rispettivi benchmark anche al lordo della tassazione, dall'altra parte, la media di una serie elevata (tendenzialmente infinita) di portafogli estratti casualmente ovviamente approssimerebbero i benchmark: ergo i portafogli casuali, tendenzialmente, non possono fare peggio della media dei portafogli reali..."


Quindi il confronto 1 portafoglio reale vs 1 portafoglio casuale non è rilevante. Però il confronto tra un numero 'finito' di portafogli reali (gestori azionari) e un numero "infinito" di portafogli casuali ha una maggior significatività statistica anche se sbilanciato.

Il problema per l'investitore finale peggiora perchè alla fine la scelta cadrà su un solo portafoglio casuale che diventa reale e a quel punto potrebbe essere un portafoglio che fa peggio di tutti i gestori azionari...oppure meglio. La 'teoria' del random se si vuole seguirla porta al solito discorso: un insieme di tutti i portafogli (etf o fondo passivo) è meno rischioso (rischio inteso non come minor possibilità di perdere ma di scostamento dal benchmark/indice/mercato) di un solo portafoglio.
In pratica la scelta logica corretta, se si vuole andare sino in fondo, è non scegliere, non avere nessun portafoglio se non la somma di tutti i portafogli.
 
Ultima modifica:
Anche Kahneman ne parla ed i risultati sono sorprendenti considerando la mole di lavoro e di informazioni che i trader di ws hanno a loro disposizione
 
Credo che i primi studi siano di Malkiel, quello di Princeton autore del famoso libro Random Walk….

C’è un articolo vecchiotto del FT che cita altri studi.

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Non sono certo teorie nuove.

Secondo il mio modestissimo parere di un incompetente quasi totale, in realtà un buon gestore riesce a fare meglio del mercato (ossia della scimmia) perché calcola le probabilità e agisce di conseguenza. Il problema è che ogni tanto capita il famoso “cigno nero” che la
Scimmia magari per caso lo becca, mentre il bravo gestore normalmente ci perde le mutande.

Imho di uno che nella vita ha fatto tutt’altro che la finanza.
 
Vecchie storie: Ci sono gestori che battono il mercato, il problema è individuare prima chi in futuro batterà il mercato, l’unica arma che si ha è lo storico, dicono che uno storico adeguato sia quello di 5 anni.

Quindi si sceglie chi per 5 anni almeno si è comportato bene e poi si va in chiesa :D

Io non essendo capace preferisco gli etf.
 
Vecchie storie: Ci sono gestori che battono il mercato, il problema è individuare prima chi in futuro batterà il mercato, l’unica arma che si ha è lo storico, dicono che uno storico adeguato sia quello di 5 anni.

Quindi si sceglie chi per 5 anni almeno si è comportato bene e poi si va in chiesa :D

Io non essendo capace preferisco gli etf.
Giustissimo.

C’è qualcuno che vince alla lotteria. Il problema è capire chi vincerà la lotteria.
L’unica arma è lo storico quindi andiamo da quelli che hanno vinto negli ultimi 5 anni e cerchiamo di copiare le loro giocate.

Non ci avevo pensato in effetti.
 
Kathie Wood l’anno scorso era una giusta.

L’anno scorso…..
 
Vecchie storie: Ci sono gestori che battono il mercato, il problema è individuare prima chi in futuro batterà il mercato, l’unica arma che si ha è lo storico, dicono che uno storico adeguato sia quello di 5 anni.

Quindi si sceglie chi per 5 anni almeno si è comportato bene e poi si va in chiesa :D

Io non essendo capace preferisco gli etf.
Secondo me ci sono momenti storici in cui e' molto difficile per un gestore battere il mercato (e di solito sono i periodi noiosi di bull market continuativo, situazione economica stabile, disoccupazione bassa, inflazione bassa, PIL in crescita, etc).
Insomma, periodi in cui le aziende grosse diventano ancora piu' grosse perche' sfruttano il noioso trend sociale/economico gia' in essere senza deviare.

E poi ci sono periodi tumultuosi, dove il gestore puo' battere il mercato piu' facilmente, perche' la situazione e' volatile e ballerina, e puo' adattarsi ai cambiamenti in maniera piu' efficiente rispetto ad un ETF.
Ad esempio se guardiamo ad oggi, i problemi energetici sono sotto gli occhi di tutti e il settore energetico ne sta beneficiando in maniera notevole. Eppure nell'indice S&P500 ci sono solo due aziende energetiche (Chevron ed Exxon).
Un gestore poteva battere l'S&P semplicemente sovrapesando il settore, e non e' che serviva Einstein per capire che con la guerra l'energia sarebbe stato un problema annoso.

E comunque i gestori in Italia sono forse un po' troppo imbrigliati nella burocrazia e nei regolamenti e mancano di flessibilita'.
In Nord America con il gestore hai un filo diretto di comunicazione, la strategia di investimento viene concordata bilateralmente, e ci si parla di frequente...
 
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