start up internet

è questo il punto!...che si cominci a cambiare...

sarebbe ora già che la gente fosse più aperta, meno paurosa di tutto, portare nuova linfa alle idee...bisogna parlarne, con gli altri per avere riscontri, suggerimenti, piccoli spunti, qualcosa che si vada ad aggiungere al bagaglio!...
avete fatto molto bene ad aprire questo thread...OK!
 
servono capitali, l'idea è quasi irrilevante in america sono anni luce avanti a noi
per farti capire leggi qui

le competenze le compri, la concorrenza è spietata quindi si parla di 24/7

non stare dietro a quei pochi casi fortunati, non contano niente
 
è questo il punto!...che si cominci a cambiare...

sarebbe ora già che la gente fosse più aperta, meno paurosa di tutto, portare nuova linfa alle idee...bisogna parlarne, con gli altri per avere riscontri, suggerimenti, piccoli spunti, qualcosa che si vada ad aggiungere al bagaglio!...
avete fatto molto bene ad aprire questo thread...OK!

Io 'sta cosa la vorrei capire meglio.
Che, per caso, poi dividi gli utili con quelli che ti hanno aiutato dandoti uno spunto o un'idea?
Ascolto le interviste di questi giovanotti che frequentano questi non meglio precisati "incubatori di start up" (alla stazione Termini ce n'è uno). La cosa che dicono sempre è: "perché un incubatore? Perché c'è scambio e circolazione di idee, perché si trovano competenze diverse, perché è più facile trovare spunti..."
E io ogni volta mi chiedo: "ma se io lavorassi alla mia idea in uno di questi "incubatori" e tutti i minuti arrivasse uno che mi chiedesse: "scusa che ne pensi di questa cosa?"... una volta va bene, due pure, ma alla terza li mando tutti a ca.gare!!! Primo la mia idea non verrebbe mai sviluppata, secondo... ma che mi dai la percentuale sui tuoi profitti o, come mi sembra più facile, tutti in questi incubatori, scroccano il più possibile dalle competenze altrui???"
 
Ultima modifica:
Penso che lui si riferisse l fatto che vivendo in un posto dove bazzicano i vc si ha logicamente piu modo di avere a che fare con queste persone che diventano cruciali nello sviluppo della start up.
Seppure io ami il mio paese e lo difenda sempre e comunque e' innegabile che il circolo dei vc qui da noi sia molto poco dinamico e attivo. Dovendo poi uno startupper cercare le condizioni ideali dove dover coltivare la propria idea non posso biasimare per esempio chi decide di andarla a proporre a berlino piuttosto che a roma..
Poi puo essere pure che mi sbaglio eh..:)

proprio questo è il punto. Oltre ai VC , c è anche un problema sostanziale di potenziale e energia di attivazione "super money": spesso qui in Italia uno startupper viene visto come un disattato, " uno scappato di casa" , un fallito che cerca riscossa ai propri complessi, oppure uno che " io speriamo che me la cavi, che ho perso il lavoro e ho bisogno dei soldi che le bollette mordono". Insomma manca la cultura della innovazione oltre che i CV . Si guardano con venerazione di antico sapore " feudale" le famiglie di imprenditori( spesso aziende decotte con prodotti obsoleti che stanno in piedi con un mix tra protezionismo, politica, sistemi fiscali costruiti " ad hoc") credendo che solo loro hanno in mano il magico scettro dell imprenditoria, che danno occupazione e posti di lavoro
In America gli " scappati di casa" , gli stessi " scappati di casa" vengono ascoltati, trovi non solo VC che sentono il tuo progetto , ma anche un circolo di altri " scappati di casa" o " ex scappati di casa, oggi imprenditori affermati" che ti ascoltano e ti indirizzano, perchè , magari, la tua impresa potrebbe in futuro effettuare una join venture con la sua , ci potrebbe essere cooperazione inter aziendale.
Nessuno forse in Italia si ricorda che quasi tutti i più grandi imprenditori ( anche dell epoca d' oro Italiana erano " scappati di casa" e non dei privilegiati. spesso è l' esigenza e il desiderio di " mordere la vita" l essere " affamati" che porta al desiderio di riscatto con il conseguente coraggio e tolleranza al rischio.

Questa cultura in questo paese deve cambiare , se non solo non nasceranno nuove imprese , ma nemmeno arriveranno imprese e multinazionali dall estero. Serve un gruppo di immprenditori che guardino con entusiasmo chi oggi vuole svoltare verso il rischio e start up...che agevolino il tutto. Servono strutture che richiamino capitali e Venture Capital che sono il concime dell ' idea... Serve un sistema di detassazione COMPLETA per l Azienda che sta per partire ... Nei primi anni non deve pagare tasse...
Non lo so .. Ma fino ad oggi la politica tutto questo non lo ha fatto ... Non c è proprio questa cultura...Non si vuole che sto paese cresca
 
Io 'sta cosa la vorrei capire meglio.
Che poi dividi gli utili con quelli che ti hanno aiutato dandoti uno spunto o un'idea?
Ascolto le interviste di questi giovanotti che frequentano questi non meglio precisati "incubatori di start up" (alla stazione Termini ce n'è uno). La cosa che dicono sempre è: "perché un incubatore? Perché c'è scambio e circolazione di idee, perché si trovano competenze diverse, perché è più facile trovare spunti..."
E io ogni volta mi chiedo: "ma se io lavorassi alla mia idea in uno di questi "incubatori" e tutti i minuti arrivasse uno che mi chiedesse: "scusa che ne pensi di questa cosa?"... una volta va bene, due pure, ma alla terza li mando tutti a ca.gare!!! Primo la mia idea non verrebbe mai sviluppata, secondo... ma che mi dai la percentuale sui tuoi profitti o, come mi sembra più facile, tutti in questi incubatori, scroccano il più possibile dalle competenze altrui???"

ma infatti non servono sti incubatori... Serve : 1) un sistema serio di incentivazione fiscale e detassazione per chi "startuppa". Incentivazione fiscale significa che l' impresa che sta nascendo ( l impresa nana ) non deve pagare alcuna tassa , non deve pagare tasse sui dipendenti fino a un certo numero di dipendenti. Tutto questo fino a un certo fatturato \ anni\ numero dipendenti . 2) richiamo di fondi , venture capital e detassazione totale di chi investe in capitale di rischio impresa , magari fornire anche incentivi
Per quanto concerne l ' idea essa spesso è individuale e nasce dal singolo , oppure è rubata a chi non ne ha capito il potenziale o non aveva i mezzi. Le idee migliori non vengono condivise , se venissi in un forum con una idea validissima e comincio a buttarla giù , a spegarla a tutti , significa che la mia idea fa cag:censored: e cerca conferme . L idea nasce dal genio di uno o viene rubata . Non mi serve un incubatore di idee dallo Stato in cui vivo, mi servono i mezzi per poter sta idea realizzare senza spiegarla a manco e a destra se non dietro un secrecy agreement e solo a progetto pilota avviato. Per questo servono forti incentivazioni verso capitali ad alto , altissimo rischio.
Ma ripetiamo che , qui in Italia, se non sei figlio di imprenditori o amministratori delegati e dici : " ho una idea , voglio fare impresa " = " sei uno scappato di casa in cerca di quattrini perchè all osso" . Che schifo!!
 
proprio questo è il punto. Oltre ai VC , c è anche un problema sostanziale di potenziale e energia di attivazione "super money": spesso qui in Italia uno startupper viene visto come un disattato, " uno scappato di casa" , un fallito che cerca riscossa ai propri complessi, oppure uno che " io speriamo che me la cavi, che ho perso il lavoro e ho bisogno dei soldi che le bollette mordono". Insomma manca la cultura della innovazione oltre che i CV . Si guardano con venerazione di antico sapore " feudale" le famiglie di imprenditori( spesso aziende decotte con prodotti obsoleti che stanno in piedi con un mix tra protezionismo, politica, sistemi fiscali costruiti " ad hoc") credendo che solo loro hanno in mano il magico scettro dell imprenditoria, che danno occupazione e posti di lavoro
In America gli " scappati di casa" , gli stessi " scappati di casa" vengono ascoltati, trovi non solo VC che sentono il tuo progetto , ma anche un circolo di altri " scappati di casa" o " ex scappati di casa, oggi imprenditori affermati" che ti ascoltano e ti indirizzano, perchè , magari, la tua impresa potrebbe in futuro effettuare una join venture con la sua , ci potrebbe essere cooperazione inter aziendale.
Nessuno forse in Italia si ricorda che quasi tutti i più grandi imprenditori ( anche dell epoca d' oro Italiana erano " scappati di casa" e non dei privilegiati. spesso è l' esigenza e il desiderio di " mordere la vita" l essere " affamati" che porta al desiderio di riscatto con il conseguente coraggio e tolleranza al rischio.

Questa cultura in questo paese deve cambiare , se non solo non nasceranno nuove imprese , ma nemmeno arriveranno imprese e multinazionali dall estero. Serve un gruppo di immprenditori che guardino con entusiasmo chi oggi vuole svoltare verso il rischio e start up...che agevolino il tutto. Servono strutture che richiamino capitali e Venture Capital che sono il concime dell ' idea... Serve un sistema di detassazione COMPLETA per l Azienda che sta per partire ... Nei primi anni non deve pagare tasse...
Non lo so .. Ma fino ad oggi la politica tutto questo non lo ha fatto ... Non c è proprio questa cultura...Non si vuole che sto paese cresca

Certo che la vedo dura risollevare le sorti del paese con "start up" di questo genere:

restOpolis

restOpolis è un servizio onlineper la prenotazione di ristoranti, totalmente gratuito per gli utenti. Tramite il sito www.restopolis.com, gli utenti registrati accedono a informazioni e curiosità su oltre 600 ristoranti in Italia e possono prenotare un tavolo direttamente dalla piattaforma o con l’app geolocalizzata per iPhone e Android, conoscendo in tempo reale la disponibilità dei posti senza necessità di ulteriore conferma da parte del ristorante. La piattaforma è anche uno strumento di promozione per i ristoratori per ampliare il numero dei potenziali clienti. Tra gennaio e maggio 2013 il servizio è gradualmente cresciuto in termini di numero utenti iscritti (da 4000 a 12.000), ristoranti (da 500 a 600…numero in crescita perché ora stanno puntando nuove città sul territorio), numero città coperte dal servizio (da 3 – Milano, Roma e Torino – siamo passati a 13, le vedete sul sito).
Il Modello di business si basa su un principio semplice e lineare (che sta parecchio funzionando in USA con il servizio d’oltreoceano OpenTable) ovvero il guadagno per restOpolis viene da una commissione riconosciuta dal ristorante su ogni coperto prenotato ed effettivamente consumato.
Perché un ristorante dovrebbe affiliarsi a restOpolis? restOpolis è una piattaforma che avvicina il mondo della ristorazione alle dinamiche del web 2.0.restOpolis sfrutta infatti le potenzialità del “passaparola digitale” e le tecniche dei social network per ampliare i clienti potenziali raggiunti dal ristorante. La portata della comunicazione per i ristoratori viene poi ulteriormente accresciuta grazie alle partnership che restOpolis ha siglato con realtà quali TIM Social, Vivimilano.it, DoveViaggi.it, Viaggi24 (Il Sole 24 Ore), Secretary.it e Italiaatavola.net.
Sito: www.restopolis.com
Facebook: www.facebook.com/RestOpolisIta
Twitter: @restopolis_com
MoneyFarm

Nata da un’intuizione semplice quanto rivoluzionaria, almeno in Italia, offre un servizio di consulenza finanziaria su Internet, proponendo portafogli ETF. Come il web ha consentito a milioni di italiani di pianificare viaggi, effettuare acquisti e negli ultimi anni anche gestire le relazioni sociali, così MoneyFarm ha un obiettivo che può sembrare ambizioso: rivoluzionareil mondo del risparmio. Lo scopo dichiarato di Moneyfarm è infatti quello di proporre all’investitore (anche piccolo – medio) i prodotti migliori (senza conflitti d’interesse) a fronte di un costo fisso minimo di 14,99 euro al mese. I fondatori di MoneyFarm – Paolo Galvani (CEO), Giovanni Daprà e Andrea Scarso – sono fra gli esponenti emergenti del Fin Tech in Italia. L’azionariato si divide fra il Management (30%) e il restante 70% diviso tra i fondi United Ventures di Massimiliano Magrini e Principia SGR di Andrea Di Camillo. Nata con un investimento iniziale di 750,000€, lo scorso novembre MoneyFarm è stata finanziata con un aumento di capitale di 2,65€ milioni. Tecnicamente Moneyfarm è una Sim iscritta all’albo Consob e al Fondo nazionale di garanzia. Di fatto, si traduce in un sito molto intuitivo – www.moneyfarm.com – che permette delle simulazioni sui piani di investimento a seconda del profilo e degli obiettivi dei risparmiatori. L’ultima innovazione di MoneyFarm è OneClick Advice, il primo servizio che unisce in un click i consigli d’investimento all’acquisto titoli. Rispetto alla sola consulenza, la novità di OneClick Advice è proprio questa: le operazioni di compravendita, sono eseguite direttamente sulla piattaforma, usando un deposito titoli aperto in uno degli istituti partner (Banca Ifigest). E’ facile come fare shopping online. Basta inserire gli ordini nel Carrello e, da qui in poi, tramite una semplice autenticazione via SMS, l’utente può confermare e visualizzare in tempo reale l’acquisto e la vendita dei titoli.
BuzzMyVideos


BuzzMyVideos è un incubatore e un acceleratore di talenti del video online e, allo stesso tempo, una realtà di consulenza per le aziende che vogliono sfruttare questo veicolo promozionale super targettizabile. Operando in stretta collaborazione con YouTube, BuzzMyVideos offre servizi specifici ai creatori di contenuto e alle aziende. In pratica, scovano i creatori di video e i vlogger con un alto potenziale di successo e offrono loro una partnership che include consulenza e servizi per aiutarli a emergere, nonchè per monetizzare la loro creatività. BuzzMyVideos opera poi come tramite tra le aziende che desiderano investire in pubblicità mirata o promuovere iniziative e prodotti su YouTube e i canali dei creatori di contenuti. BuzzMyVideos supporta inoltre le aziende che vogliano creare format video adatti al canale YouTube. Dopo nemmeno un anno dall’avvio delle operazioni, la società è già in piena crescita e sta assumendo.
Il modello di business di BuzzMyVideos è semplice: si basa sulla condivisione delle entrate con i creator. Questi guadagni derivano dalla vendita di spazi pubblicitari sui canali e sui video dei partner, che vengono diversificati a seconda del contenuto e dell’azienda che vuole investire. In questo modo per entrambi, sia per l’azienda sia per i creator, c’è un incentivo a crescere in termini qualititativi e quantitativi.
AppsBuilder

Partita ufficialmente ad aprile 2011,Apps-Builder.com è una start up internet italiana, prima ad aver intuito le potenzialità sul mercato digitale dello sviluppo di applicazioni native «Do it yourself» per dispositivi mobile multi-piattaforma – il tutto in soli 10 minuti. In pratica, AppsBuilder è una piattaforma online, che consente a chiunque, con pochi click guidati, di creare self service la propria app e di pubblicarla sui vari marketplace (AppStore, Google Play, BlackBerry World e Windows Store) o di generare istantaneamente una versione mobile di qualsiasi sito web.
A idearla nel 2010 sono stati i due giovani co-fondatori, Daniele Pelleri e Luigi Giglio, esponenti di una generazione emergente di giovani startupper. Dall’idea originale, passando per l’incubazione al Politecnico di Torino, è nato il progetto imprenditoriale AppsBuilder, grazie al sostegno iniziale di manager di lunga esperienza come Massimiliano Magrini (Annapurna Ventures), lead investor dell’operazione, e Mario Mariani (The Net Value). I due Business Angel del Web hanno poi convinto i gestori dei fondi Vertis Ventures e Zernike Meta Ventures, a finanziare la Startup con un’iniezione di capitale di €1,5 milioni, per accelerarne la crescita all’estero e lo sviluppo tecnologico.
Il businness model si basa sulla proposta di tre diversi pacchetti con abbonamento mensile – Basic, Advanced e Business – a partire da 19 euro al mese. Per sottoscrizioni con pagamento annuale anticipato è previsto uno sconto del 20%. A differenza dei piani Basic e Advanced (che prevedono la creazione di una sola app), quello Business include un pacchetto per la creazione di 6 applicazioni.
Ecco queste sono quelle che secondo noi rappresentano esempi di start-up da tenere come modello e che presentano un modello di business, come avete letto, tale da permettere che l’idea sia da subito funzionale e capace di generare guadagni. Ovviamente queste non sono le uniche e, se volete segnalateci pure altri esempi di start-up con business model vincente.




Inventiamoci una bella "app" che fa diventare competitiva un'azienda come Alitalia che se affonda si porta appresso 50mila famiglie, tra quelle dei dipendenti diretti e quelle dei dipendenti dell'indotto...
 
... che poi io di apps sul telefonino... non ne uso manco una!:wall::wall::wall:
 
Certo che la vedo dura risollevare le sorti del paese con "start up" di questo genere:

restOpolis

restOpolis è un servizio onlineper la prenotazione di ristoranti, totalmente gratuito per gli utenti. Tramite il sito www.restopolis.com, gli utenti registrati accedono a informazioni e curiosità su oltre 600 ristoranti in Italia e possono prenotare un tavolo direttamente dalla piattaforma o con l’app geolocalizzata per iPhone e Android, conoscendo in tempo reale la disponibilità dei posti senza necessità di ulteriore conferma da parte del ristorante. La piattaforma è anche uno strumento di promozione per i ristoratori per ampliare il numero dei potenziali clienti. Tra gennaio e maggio 2013 il servizio è gradualmente cresciuto in termini di numero utenti iscritti (da 4000 a 12.000), ristoranti (da 500 a 600…numero in crescita perché ora stanno puntando nuove città sul territorio), numero città coperte dal servizio (da 3 – Milano, Roma e Torino – siamo passati a 13, le vedete sul sito).
Il Modello di business si basa su un principio semplice e lineare (che sta parecchio funzionando in USA con il servizio d’oltreoceano OpenTable) ovvero il guadagno per restOpolis viene da una commissione riconosciuta dal ristorante su ogni coperto prenotato ed effettivamente consumato.
Perché un ristorante dovrebbe affiliarsi a restOpolis? restOpolis è una piattaforma che avvicina il mondo della ristorazione alle dinamiche del web 2.0.restOpolis sfrutta infatti le potenzialità del “passaparola digitale” e le tecniche dei social network per ampliare i clienti potenziali raggiunti dal ristorante. La portata della comunicazione per i ristoratori viene poi ulteriormente accresciuta grazie alle partnership che restOpolis ha siglato con realtà quali TIM Social, Vivimilano.it, DoveViaggi.it, Viaggi24 (Il Sole 24 Ore), Secretary.it e Italiaatavola.net.
Sito: www.restopolis.com
Facebook: www.facebook.com/RestOpolisIta
Twitter: @restopolis_com
MoneyFarm

Nata da un’intuizione semplice quanto rivoluzionaria, almeno in Italia, offre un servizio di consulenza finanziaria su Internet, proponendo portafogli ETF. Come il web ha consentito a milioni di italiani di pianificare viaggi, effettuare acquisti e negli ultimi anni anche gestire le relazioni sociali, così MoneyFarm ha un obiettivo che può sembrare ambizioso: rivoluzionareil mondo del risparmio. Lo scopo dichiarato di Moneyfarm è infatti quello di proporre all’investitore (anche piccolo – medio) i prodotti migliori (senza conflitti d’interesse) a fronte di un costo fisso minimo di 14,99 euro al mese. I fondatori di MoneyFarm – Paolo Galvani (CEO), Giovanni Daprà e Andrea Scarso – sono fra gli esponenti emergenti del Fin Tech in Italia. L’azionariato si divide fra il Management (30%) e il restante 70% diviso tra i fondi United Ventures di Massimiliano Magrini e Principia SGR di Andrea Di Camillo. Nata con un investimento iniziale di 750,000€, lo scorso novembre MoneyFarm è stata finanziata con un aumento di capitale di 2,65€ milioni. Tecnicamente Moneyfarm è una Sim iscritta all’albo Consob e al Fondo nazionale di garanzia. Di fatto, si traduce in un sito molto intuitivo – www.moneyfarm.com – che permette delle simulazioni sui piani di investimento a seconda del profilo e degli obiettivi dei risparmiatori. L’ultima innovazione di MoneyFarm è OneClick Advice, il primo servizio che unisce in un click i consigli d’investimento all’acquisto titoli. Rispetto alla sola consulenza, la novità di OneClick Advice è proprio questa: le operazioni di compravendita, sono eseguite direttamente sulla piattaforma, usando un deposito titoli aperto in uno degli istituti partner (Banca Ifigest). E’ facile come fare shopping online. Basta inserire gli ordini nel Carrello e, da qui in poi, tramite una semplice autenticazione via SMS, l’utente può confermare e visualizzare in tempo reale l’acquisto e la vendita dei titoli.
BuzzMyVideos


BuzzMyVideos è un incubatore e un acceleratore di talenti del video online e, allo stesso tempo, una realtà di consulenza per le aziende che vogliono sfruttare questo veicolo promozionale super targettizabile. Operando in stretta collaborazione con YouTube, BuzzMyVideos offre servizi specifici ai creatori di contenuto e alle aziende. In pratica, scovano i creatori di video e i vlogger con un alto potenziale di successo e offrono loro una partnership che include consulenza e servizi per aiutarli a emergere, nonchè per monetizzare la loro creatività. BuzzMyVideos opera poi come tramite tra le aziende che desiderano investire in pubblicità mirata o promuovere iniziative e prodotti su YouTube e i canali dei creatori di contenuti. BuzzMyVideos supporta inoltre le aziende che vogliano creare format video adatti al canale YouTube. Dopo nemmeno un anno dall’avvio delle operazioni, la società è già in piena crescita e sta assumendo.
Il modello di business di BuzzMyVideos è semplice: si basa sulla condivisione delle entrate con i creator. Questi guadagni derivano dalla vendita di spazi pubblicitari sui canali e sui video dei partner, che vengono diversificati a seconda del contenuto e dell’azienda che vuole investire. In questo modo per entrambi, sia per l’azienda sia per i creator, c’è un incentivo a crescere in termini qualititativi e quantitativi.
AppsBuilder

Partita ufficialmente ad aprile 2011,Apps-Builder.com è una start up internet italiana, prima ad aver intuito le potenzialità sul mercato digitale dello sviluppo di applicazioni native «Do it yourself» per dispositivi mobile multi-piattaforma – il tutto in soli 10 minuti. In pratica, AppsBuilder è una piattaforma online, che consente a chiunque, con pochi click guidati, di creare self service la propria app e di pubblicarla sui vari marketplace (AppStore, Google Play, BlackBerry World e Windows Store) o di generare istantaneamente una versione mobile di qualsiasi sito web.
A idearla nel 2010 sono stati i due giovani co-fondatori, Daniele Pelleri e Luigi Giglio, esponenti di una generazione emergente di giovani startupper. Dall’idea originale, passando per l’incubazione al Politecnico di Torino, è nato il progetto imprenditoriale AppsBuilder, grazie al sostegno iniziale di manager di lunga esperienza come Massimiliano Magrini (Annapurna Ventures), lead investor dell’operazione, e Mario Mariani (The Net Value). I due Business Angel del Web hanno poi convinto i gestori dei fondi Vertis Ventures e Zernike Meta Ventures, a finanziare la Startup con un’iniezione di capitale di €1,5 milioni, per accelerarne la crescita all’estero e lo sviluppo tecnologico.
Il businness model si basa sulla proposta di tre diversi pacchetti con abbonamento mensile – Basic, Advanced e Business – a partire da 19 euro al mese. Per sottoscrizioni con pagamento annuale anticipato è previsto uno sconto del 20%. A differenza dei piani Basic e Advanced (che prevedono la creazione di una sola app), quello Business include un pacchetto per la creazione di 6 applicazioni.
Ecco queste sono quelle che secondo noi rappresentano esempi di start-up da tenere come modello e che presentano un modello di business, come avete letto, tale da permettere che l’idea sia da subito funzionale e capace di generare guadagni. Ovviamente queste non sono le uniche e, se volete segnalateci pure altri esempi di start-up con business model vincente.




Inventiamoci una bella "app" che fa diventare competitiva un'azienda come Alitalia che se affonda si porta appresso 50mila famiglie, tra quelle dei dipendenti diretti e quelle dei dipendenti dell'indotto...

ma lasciamo stare Alitalia, per carità, c era solo , ai tempi da sperare fosse presa da Airfrance...
Ad ogni modo la MIA IDEA è molto più innovativa e porterebbe molti vantaggi più concreti rispetto a queste. cioè potrebbe affettivamente aprire a un mondo nuovo e innovativo. È chiaro che io ci credo. ciò che non capisco è come....
 
Estiquatsi no? Mia madre non usa facebook....secondo te al conto in banca di Zuckerberg cambia qualcosa?

si... in effetti...
era come al solito per dire che se di tutte queste app ne facessero un bel falò, non è che il mondo finirebbe.
Sarebbe diverso invece se nel falò ci finissero "invenzioni", che so, come la penicillina o il motore a scoppio...
 
ma lasciamo stare Alitalia, per carità, c era solo , ai tempi da sperare fosse presa da Airfrance...
Ad ogni modo la MIA IDEA è molto più innovativa e porterebbe molti vantaggi più concreti rispetto a queste. cioè potrebbe affettivamente aprire a un mondo nuovo e innovativo. È chiaro che io ci credo. ciò che non capisco è come....

Ma ti sei chiesto di quanti soldi avresti bisogno per partire?
E che risposta ti sei dato?

E comunque "Alitalia" era per dare il nome di un'azienda "pesante" al confronto di quelle start up del piffero che, se mai faranno arricchire qualcuno, sarà chi la ha partorita e forse chi lo avrà finanziato... e basta.
Avrei potuto scrivere Riva, invece di Alitalia ovvero di un'altra azienda che "interessa direttamente e indirettamente" decine di migliaia di lavoratori.
 
si... in effetti...
era come al solito per dire che se di tutte queste app ne facessero un bel falò, non è che il mondo finirebbe.
Sarebbe diverso invece se nel falò ci finissero "invenzioni", che so, come la penicillina o il motore a scoppio...

Big , senza offesa per carità , ma il tuo è un discorso un pò limitativo e limitante. Certo che senza le apps vivremmo lo stesso , ma anch senza gli Ipad o in grnerale i tablets vivremmo lo stesso , anche senza gli smartphone e in genere senza i cellulari vivremmo lo stesso. Vivremmo lo stesso senza i pc , senza le automobili e a ben vedere potremmo vivere come vivevano i nostri avi 1000 anni fa. In fondo vivrei bene lo stesso senza sapere del " bosone di Higgs" , e senza sapere che una massa posta nello spazio / tempo ne deforma il reticolo e la trama spazio temporale . Ci sono un mucchio poi di inutilità sulla terra che servono solo a svagare: il gioco del calcio , ma anche gli sport in genere , buona parte di libri o giornali , i programmi televisivi, gli spettacoli, i cinema ( eppure gli attori vengono pagati milionate di euro :eek:) ....
Ma a ben vedere , anche la nostra stessa esistenza è priva di ogni significato e scopo , tranne il significato o lo scopo che noi soggettivamente diamo a questa breve esperienza chiamata vita ( sia questo etico , scientifico , religioso) , anzi , forse, per questo pianeta siamo più un danno che altro.
Quindi , capisci , che nel grande serbatoio dell' "esistenza", di questo breve viaggio nel tempo e nello spazio un medicinale può essere importante come un pallone di calcio dato che curare la salute ( o semplicemente i sintomi di una malattia) può essere importante quanto divertirsi giocando con un pallone . questo semplicemente perchè chi è preposto a classificare tutti gli oggetti in base a una sua importanza lo fa soggettivamente , come soggettivo e relativo è il senso dell esistenza di ciascuno di noi. Anche se forse qualche purista religioso lo vorrebbe , non esiste un " Deus ex machina " Assoluto che è sceso dal " cielo" a dare un significato alle cose che percepiamo e posizionarle secondo una loro scala di importanza.
Per me la rete internet ha un valore infinitamente maggiore rispetto al motore a scoppio ( per me , forse per te no) . Il motore a scoppio inquina ed diventerà obsoleto quando il petrolio sulla terra finirà . L ' energia verrà prodotta dall ' uomo tramite motori molto più performanti. La rete internet ha tanto di quel potenziale ancora inespresso ( secondo me) che avrà davanti a sè una trasformazione millenaria. Io sono convinto che in un lontano futuro uomo e macchina avranno un loro punto d' incontro ( bit, chip e DNA come in un matrimonio )

Per tornare ad argomenti molti meno filosofici, alcune imprese come l ' Ilva , forse hanno causato più danni alla salute di milioni di individui che il benessere tramite il lavoro . La penicillina è stata una invenzione importante , ma molti altri farmaci ( e non ti sto a dire quali ) hanno solo fatto arricchire Big pharma.
Infine tutto questo , anche queste mie parole sono soggettive. Come soggettiva è qualunque scelta fatta dall uomo, la cui vita non ha alcuno scopo assoluto e predeterminato e paradossalmente non è necessaria all Universo in cui viviamo.
 
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Big , senza offesa per carità , ma il tuo è un discorso un pò limitativo e limitante. Certo che senza le apps vivremmo lo stesso , ma anch senza gli Ipad o in grnerale i tablets vivremmo lo stesso , anche senza gli smartphone e in genere senza i cellulari vivremmo lo stesso. Vivremmo lo stesso senza i pc , senza le automobili e a ben vedere potremmo vivere come vivevano i nostri avi 1000 anni fa. In fondo vivrei bene lo stesso senza sapere del " bosone di Higgs" , e senza sapere che una massa posta nello spazio / tempo ne deforma il reticolo e la trama spazio temporale . Ci sono un mucchio poi di inutilità sulla terra che servono solo a svagare: il gioco del calcio , ma anche gli sport in genere , buona parte di libri o giornali , i programmi televisivi, gli spettacoli, i cinema ( eppure gli attori vengono pagati milionate di euro :eek:) ....
Ma a ben vedere , anche la nostra stessa esistenza è priva di ogni significato e scopo , tranne il significato o lo scopo che noi soggettivamente diamo a questa breve esperienza chiamata vita ( sia questo etico , scientifico , religioso) , anzi , forse, per questo pianeta siamo più un danno che altro.
Quindi , capisci , che nel grande serbatoio dell' "esistenza", di questo breve viaggio nel tempo e nello spazio un medicinale può essere importante come un pallone di calcio dato che curare la salute ( o semplicemente i sintomi di una malattia) può essere importante quanto divertirsi giocando con un pallone . questo semplicemente perchè chi è preposto a classificare tutti gli oggetti in base a una sua importanza lo fa soggettivamente , come soggettivo e relativo è il senso dell esistenza di ciascuno di noi. Anche se forse qualche purista religioso lo vorrebbe , non esiste un " Deus ex machina " Assoluto che è sceso dal " cielo" a dare un significato alle cose che percepiamo e posizionarle secondo una loro scala di importanza.
Per me la rete internet ha un valore infinitamente maggiore rispetto al motire a scoppio ( per me , forse per te no) . Il motore a scoppio inquina ed diventerà obsoleto quando il petrolio sulla terra finirà . L ' energia verrà prodotta dall ' uomo tramite motori molto più performanti

Per tornare ad argomenti molti meno filosofici, alcune imprese come l ' Ilva , forse hanno causato più danni alla salute di milioni di individui che il benessere tramite il lavoro . La penicillina è stata una invenzione importante , ma molti altri farmaci ( e non ti sto a dire quali ) hanno solo fatto arricchire Big Pharma.
Infine tutto questo , anche queste mie parole sono soggettive. Come soggettiva è qualunque scelta fatta dall uomo, la cui vita non ha alcuno scopo assoluto e predeterminato e paradossalmente non è necessaria nell Universo in cui viviamo.

Questo relativismo è il cancro di quest'epoca!
Senza il motore a scoppio non ci sarebbero gli i-pad, né internet :p
Il punto è sempre quello: se le risorse di una nazione dipendono da uno stuolo di ragazzini malati di internet ognuno dei quali si farà la sua aziendina e non al contrario da un serio piano di sviluppo industriale che faccia nascere o porti in Italia delle aziende "pesanti" e serie... siamo veramente messi male.
Io vorrei che il giovane di oggi andasse all'università con l'idea di poter entrare in un gruppo come la General Electric o l'ENI, semplicemente perché di gruppi del genere ce ne dovrebbero essere 100 volte di più in un paese che vuole essere il 5° del mondo. Sembra invece che la massima aspirazione di un giovanotto oggi sia quella di svoltare con la sua individualissima azienducola che fa per lo più cose inutili.
Capisci che, proprio filosoficamente, è un cambio di mentalità che io considero inaccettabile.
Vuoi la tua aziendina, giovane dei giorni nostri? Apri la tua bella salumeria, o falegnameria o negozio di ferramenta e pedala...
 
Io 'sta cosa la vorrei capire meglio.
Che, per caso, poi dividi gli utili con quelli che ti hanno aiutato dandoti uno spunto o un'idea?
Ascolto le interviste di questi giovanotti che frequentano questi non meglio precisati "incubatori di start up" (alla stazione Termini ce n'è uno). La cosa che dicono sempre è: "perché un incubatore? Perché c'è scambio e circolazione di idee, perché si trovano competenze diverse, perché è più facile trovare spunti..."
E io ogni volta mi chiedo: "ma se io lavorassi alla mia idea in uno di questi "incubatori" e tutti i minuti arrivasse uno che mi chiedesse: "scusa che ne pensi di questa cosa?"... una volta va bene, due pure, ma alla terza li mando tutti a ca.gare!!! Primo la mia idea non verrebbe mai sviluppata, secondo... ma che mi dai la percentuale sui tuoi profitti o, come mi sembra più facile, tutti in questi incubatori, scroccano il più possibile dalle competenze altrui???"

caro big...
perdonami, ti leggo con piacere sempre, e mi sei pure simpatico...

però delle volte sembri una di queste persone "frustrate"
di quelli che "perdono il treno" e per tanto, GLI ALTRI...lo devono perdere per forza anche loro...
di quelli che vivono ancora negli anni che furono...e che tutto dovrebbe essere come quando erano giovani LORO..e perciò, disapprovano tutto ciò che a loro occhi puo risultare "moderno"

perchè devresti mandare a ca.gare una persona che cerca di migliorarsi, se stesso, gli altri, e chiede magari un parere oppure un consiglio ad altri?

questo sarebbe un comportamento "antisociale" e mi collega subito al discorso che ho fatto prima...
comportamento appunto tipico magari di questi vecchi impiegati statali rin********ti, per esempio degli uffici postali (e mi perdonino quelle simpatiche persone che lavorano in posta) stufi di essere seduti sulle loro poltroncine scandiscono le giornate lavorando a caxxxo, e che contano le giornate una per una che gli mancano per andare in pensione.

se io fossi sullo stesso ambiente di collaborazione di altri colleghi aspieranti imprenditori parteciperei volentieri alle idee e suggerimenti senza pensare...questo(a) o quello(a) è una peste e mi fastidia tutta la giornata...

dai su con la vita! come speriamo che questo paese si "modernizzi" se si continua con questi concetti arcaici che andavano bene nel dopoguerra? :rolleyes:
 
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caro big...
perdonami, ti leggo con piacere sempre, e mi sei pure simpatico...

però delle volte sembri una di queste persone "frustrate"
di quelli che "perdono il treno" e per tanto, GLI ALTRI...lo devono perdere per forza anche loro...
di quelli che vivono ancora negli anni che furono...e che tutto dovrebbe essere come quando erano giovani LORO..e perciò, disapprovano tutto ciò che a loro occhi puo risultare "moderno"

perchè devresti mandare a ca.gare una persona che cerca di migliorarsi, se stesso, gli altri, e chiede magari un parere oppure un consiglio ad altri?

questo sarebbe un comportamento "antisociale" e mi collega subito al discorso che ho fatto prima...
comportamento appunto tipico magari di questi vecchi impiegati statali rin********ti, per esempio degli uffici postali (e mi perdonino quelle simpatiche persone che lavorano in posta) stufi di essere seduti sulle loro poltroncine scandiscono le giornate lavorando a caxxxo, e che contano le giornate una per una che gli mancano per andare in pensione.

se io fossi sullo stesso ambiente di collaborazione di altri colleghi aspieranti imprenditori parteciperei volentieri alle idee e suggerimenti senza pensare...questo(a) o quello(a) è una peste e mi fastidia tutta la giornata...

dai su con la vita! come speriamo che questo paese si "modernizzi" se si continua con questi concetti arcaici che andavano bene nel dopoguerra? :rolleyes:

Scusa, una domanda semplice semplice: ma ti paga quello che ti viene a chiedere pareri (gratis) oppure il tuo lavoro e la tua idea che devi sospendere per dare retta al rompiscatole?
E se poi il rompiscatole svolta, che te la riconosce la royalty a vita per i tuoi preziosi consigli o sparisce col malloppo? Secondo me la seconda che ho detto... :D
 
Questo relativismo è il cancro di quest'epoca!
Senza il motore a scoppio non ci sarebbero gli i-pad, né internet :p
Il punto è sempre quello: se le risorse di una nazione dipendono da uno stuolo di ragazzini malati di internet ognuno dei quali si farà la sua aziendina e non al contrario da un serio piano di sviluppo industriale che faccia nascere o porti in Italia delle aziende "pesanti" e serie... siamo veramente messi male.
Io vorrei che il giovane di oggi andasse all'università con l'idea di poter entrare in un gruppo come la General Electric o l'ENI, semplicemente perché di gruppi del genere ce ne dovrebbero essere 100 volte di più in un paese che vuole essere il 5° del mondo. Sembra invece che la massima aspirazione di un giovanotto oggi sia quella di svoltare con la sua individualissima azienducola che fa per lo più cose inutili.
Capisci che, proprio filosoficamente, è un cambio di mentalità che io considero inaccettabile.
Vuoi la tua aziendina, giovane dei giorni nostri? Apri la tua bella salumeria, o falegnameria o negozio di ferramenta e pedala...

il solito discorso dei nostri "vecchi" nel 1950...quello che voleva il figlio avvocato, medico, ingegnere, ecc...:rolleyes:

francamente non capisco cosa dovrebbe farci il "giovane" d'oggi aprendo una salumeria, una falegnameria, o la ferramenta?...magari la gelateria o la pizza al taglio e perchè no l'edicola, o "l'african shop" già che ci siamo?

dovrebbe guardare con soddisfazione e orgoglio al futuro che verrà? :rolleyes:
 
Ad ogni modo la MIA IDEA è molto più innovativa e porterebbe molti vantaggi più concreti rispetto a queste. cioè potrebbe affettivamente aprire a un mondo nuovo e innovativo. È chiaro che io ci credo. ciò che non capisco è come....
non per criticare o buttare me*da a prescindere, ma normalmente l'idea innovativa è già stata creata da qualcun altro prima di te :rolleyes:
 
Scusa, una domanda semplice semplice: ma ti paga quello che ti viene a chiedere pareri (gratis) oppure il tuo lavoro e la tua idea che devi sospendere per dare retta al rompiscatole?
E se poi il rompiscatole svolta, che te la riconosce la royalty a vita per i tuoi preziosi consigli o sparisce col malloppo? Secondo me la seconda che ho detto... :D

1) per me, se si collabora in un determinato ambiente nessuno sarebbe un "rompiscatole" se si parla di lavoro.

2) Io si...gli dò volentieri, i consigli dentro le mie competenze, se siamo in un ambiente collaborativo...


se qualcuno per esempio mi chiede che colore per lo sfondo di una pagina web sarebbe più adatto secondo me...che dovrei fare secondo te?
lo faccio firmarmi un contratto di "esclusività"?

dai!

si parla di consigli, spunti, non di fare il lavoro degli altri, dovrei essere un "paranoico" e vivere guardandomi le spalle da tutti per ogni singola cosa che mi viene chiesta?

tu pensi di tenerti i tuoi "segreti" per sempre...secondo te, se benz, diesel e tutti gli altri personaggi che lungo la storia hanno sviluppato il "tuo" motore a scoppio di cui parli...cosa sarebbe succeso?
arriva un "cliente" gli compra uno e poi lo smonta e ne carpisce i "segreti" e quindi magari lo migliora...
henry ford è riuscito a fermare gli altri dal sviluppare le catene di montaggio basate sulle sue?
 
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non per criticare o buttare me*da a prescindere, ma normalmente l'idea innovativa è già stata creata da qualcun altro prima di te :rolleyes:

Io sono abbastanza contento di questo nuovo settore di finanza online. L' Italia ha bisogno come il pane di persone che hanno voglia di rischiare per creare qualcosa di grande e non la salumeria, il franchising, la gelateria per tirare il mese senza essere sotto padrone.

È per me è questa mentalità provinciale che ha fatto piccola l' italia: Apple? fa cose inutili e oggetti commerciali ( quindi anche Samsung e Nokia al seguito), facebook, linkedin, you tube ecc ... bleah , cosa me ne faccio di sti smanettoni nerd.

Ci sentiamo migliori forse per la nostra storia , per la nostra Arte e cultura . Ma credo che stiamo sbagliando .

Certo le aziende con alto potere innovativo e " umanitario" , le farmaceutiche come Menarini in mano a quel delinquente di Aleotti che gonfiava i prezzi dei farmaci... Neanche si può paragonare a una Glaxo a una Bayer a una pfizer o a una Teva. Ci sentiamo grandi , ma non passa giorno che non si senta una notizia " infernale" di inefficienza di queste nostre " grandi" imprese.... :wall:

Per quanto concerne l" idea, ti rispondo con una frase nota: lo sai che con le sette note musicali ( i toni) , con la loro combinazione si possono creare INFINITE melodie , basta cambiare molto poco per portare una pessima melodia ad essere una melodia orecchiabile e ad essere un capolavoro?

Certo finchè ragioneremo egoisticamente e in modo complessato ( tipico Italiano) non si andrà da nessuna parte ... E non si andrà da nessuna parte se lo scopo principale saranno i soldi , l emancipazione di se stessi per tirare il mese o schiaffare in faccia al vicino il Ferrarino fiammante .

Forse dovremo riflettere perchè questo paese si è de industrializzato, Perchè quei pochi grandi datori di lavoro arrancano ... Forse dovremmo criticare meno " facebook" e cercare di cominciare a rimboccarci non le maniche ma il " cervello" e partire.
 
caro big...
perdonami, ti leggo con piacere sempre, e mi sei pure simpatico...

però delle volte sembri una di queste persone "frustrate"
di quelli che "perdono il treno" e per tanto, GLI ALTRI...lo devono perdere per forza anche loro...
di quelli che vivono ancora negli anni che furono...e che tutto dovrebbe essere come quando erano giovani LORO..e perciò, disapprovano tutto ciò che a loro occhi puo risultare "moderno"

bigmad, ti sei fatto riconoscere pure qua...e senza neanche troppi post :D
 
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