Startup e Moneystop.

Oscaritos94

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Ormai sono mesi che si legge in ogni dove che ci sono e ci saranno tagli alle startup Italiane, causa ventur capitalist ed angel investor poco soddisfatti dei ritorni medi in queste iniziative...

Il mio parere maturato dopo anni di esperienza sul campo andando in giro in lungo e in largo per l'italia tra convention, incontri con talenti ed imprenditori, frequentazioni di commercianti di successo in ambiti tradizionalissimi, in ultimo non per importanza facendo svariate iniziative in svariati ambiti tradizionali, è che con le startup in Italia sbagliamo l'obbiettivo.

Ogni nazione a parer mio dovrebbe puntare su startup che fanno riferimento al knowhow presente e consolidato esistente nel proprio paese di riferimento.

Basta aprire uno dei X mille siti di crowdfunding o dove si pubblicizzano le startup Italiane emergenti oppure in fase di crescita che vanno verso un secondo terzo round di capitalizzazione per notare che si vuole imitare gli americani con l'ennesima applicazione/portale web ecc per notare che il 99% dei progetti è nel settore IT.

A parer mio in Italia non si dovrebbe puntare nel cercare di creare il nuovo Elon Musk o Zuckemberg, ma si dovrebbe puntare a cercare il nuovo Berlusconi il nuovo Moratti il nuovo Versace.

Abbiamo un knowhow importantissimo che spazia dalla moda, al settore vitivinicolo, al settore del automotive, al settore orafo, al settore immobiliare collegato anche alle branchie dell'ospitalità come il turismo e ristorazione, e dei cantieri con le grandi opere (vedi Astaldi), abbiamo colossi nel settore della navigazione con gli Aponte, insomma abbiamo top industriali a livello mondiale in ogni ambito tradizionale, mi chiedo del perché i giovani hanno questa fisima di voler fare gli americani nel settore IT...

Per l'appunto i giovani in italia dovrebbero avere come obbiettivo quello di fare satartup per migliorare, ampliare, dove possibile, i modelli di impresa e di business già esistenti e consolidati che funzionano nel nostro paese.

È inutile andare a finanziare la millemillesima fantomatica iniziativa che promette ritorni di cento volte in 3 anni che si basa sul provare a battere Facebook, ed il risultato è sempre il solito, vendita delle quote dei fondatori per il rotto della cuffia investitori ed angel investor che hanno perso energie e denaro.

In Italia i giovani dovrebbero pensare di fare una catena di negozi di un qualche ramo commerciale, di avviare o rilevare una fabbrica per fare le cose ancora meglio, di rilevare un albergo per farci una catena, allora si che con questi presupposti mi metterei subito in gioco sia come investitore sia come socio operativo con un gruppo di giovani in una startup.

Forse la verità è che da un popolo di commercianti/imprenditori/industriali concreti e con gli attributi grandi come palazzine, che hanno dovuto dimostrate al mondo intero di essere in grado di passare le peggiori avversità per arrivare a meritarsi la fiducia e la posizione di prestigio che hanno ottenuto con il sudore sul campo con anni e anni di sacrifici sudore e lacrime.

Mentre quelli della mia generazione sono diventati un gruppo di mollaccioni sognatori la generazione del tutto e subito dove che pensano che in Italia si possa emergere nel mondo imprenditoriale in maniera veloce e indolore grazie ad gruppo di amici e conoscenti informatici che vuole dare concorrenza a Facebook ad Amazon a google...

Facciamo startup collegata al fare impresa tradizionale se vogliamo ottenere qualcosa di buono, qualche caso commerciale esiste ma sono mosche bianche, e quelle poche che esistono in ambiti collegati al fare impresa tradizionale guarda un pò sono per la maggior parte dei casi tutte di successo.
 
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Buonasera,
io credo che ci sia una sostanziale differenza tra una startup realmente innovativa e la tua definizione di startup come "fare una catena di negozi" o "rilevare un albergo per farci una catena".

Per me una startup innovativa è costituita da ricercatori che fanno ricerca e sviluppo e creano un prodotto o servizio che ad oggi non esiste, per lo meno con le stesse caratteristiche, spesso registrando uno o più brevetti. E' limitativo parlare solo l'informatica, ci sono startup innovative nel settore energetico, fisico, chimico, biomedico...

Poi sono pienamente d'accordo con te sul fatto che in molti spacciano per startup innovativa la loro attività solo per racimolare capitali, quando in realtà stanno cercando di replicare (e male) social network, app o altro. Però, per colpa di alcuni cialtroni, non infangherei una categoria di professionisti estremamente competenti che con capitali ridotti provano a far partire una startup. Molto spesso i ricercatori italiani, dopo aver studiato in Italia per 20 anni e aver conseguito Laurea e Dottorato, hanno un assegno di ricerca da 1000€ al mese e sono "obbligati" a fare le valigie per avere un trattamento più dignitoso. E secondo me è questa la principale causa dello scarso numero (e come dici tu della scarsa qualità) di startup innovative in Italia rispetto ad altri paesi.

"fare una catena di negozi" o "rilevare un albergo per farci una catena" sono attività imprenditoriali, anche queste sicuramente da incentivare specialmente nei giovani, ma che hanno secondo me poco a che vedere con il mondo della ricerca e dell'innovazione.
 
premessa: siamo in fundraising quindi sono di parte ^^

Hai centrato il punto, l'IT è l'unico settore dove puoi raccontare di poter fare il 100000% di crescita in pochi anni rimanendo "snello" nella struttura di costi e arrivando velocemente in N nazioni in Europa e nel resto del mondo

Secondo me il problema principale sono gli investitori italiani e il loro modo di ragionare perchè sono loro che hanno i soldi e decidono, e in Italia ci sono pochi capitali quindi la situazione è ancora + amplificata, in peggio.
Aggiungi che si cerca di copiare gli USA in tutto e per tutto, non capendo che gli USA sono unici al mondo e copiare il loro modo di fare a testa bassa e senza pensare è sbagliato sempre.. ma siccome loro fanno così, tutti giù a copiare

Per motivi a me sconosciuti ma che si possono intuire, per l'investitore medio è prioritario vedere crescite assurde e potenziali ritorni ancora + assurdi, anche se tutti sanno che quelle previsioni sono sostanzialmente impossibili e quindi si buttano tanti soldi a caso e su startup che hanno agganci/sono bravi nel marketing o fundraising o che sono posizionate su settori hot (ora AI, prima Cripto, etc).

L'approccio che io ritengo molto + serio, cioè il fatto che stai creando una azienda che cresce ma che è inutile fare previsioni su dove potrai essere fra 3 anni perchè se stai cercando di raccogliere 200.000€ è irrealistico poter dare la ragionevole certezza che in 3 anni avrai 30 milioni di fatturato se ora fatturi 200k e sarai in 8 Paesi in Europa e magari già negli USA per mia esperienza non viene proprio considerato e anzi, sei considerato poco ambizioso, ambiguo, quindi vieni scartato a priori e se vuoi raccogliere devi costruire una storia che è puro marketing e darle un senso almeno superficiale per convincere chi ragiona solo così

Mi ricorda tanto le persone che si fanno truffare + o - consapevolmente quando un consulente finanziario parla con sicurezza di ritorni di investimento del 100% annuo mentre se un altro consulente finanziario ti spiega che avere in media un ritorno del 6-7% annuo è grasso che cola la risposta è: Ok è troppo poco mi tengo i soldi o cerco qualcuno che mi parli di ritorni del 100% annuo

sarei curioso di vedere statistiche riguardo al successo/fallimento 3-5 anni + tardi di startup che hanno ricevuto almeno 200k di investimento in Italia, magari ho una idea completamente sbagliata su quante effettivamente sono ancora in piedi e anzi sono cresciute e ben avviate
 
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Non ho idea di cosa sia il fun ecc ecc ma con 200k nn è che fai granché in linea generale con 2M magari fai qualcosa.
Ho un cugino che vedo una volta al secolo e ha una startup, sono anni che spero di vederlo su una lambo….ma al momento nada
 
Ciao ragazzi e grazie per l'interesse su quanto ho esposto.

Ho visto solo ora le risposte, del perché non mi sono arrivate le notifiche non l'ho capito...

Per rispondere a @el_figus io non ho detto che fare startup sia sbagliato tutt'altro.

Ho detto che a parer mio bisognerebbe innovare (fare startup) in settori dove si ha già un knowhow fortissimo, in base alla zona geografica del mondo dove ci si trova, mercato adatto al periodo storico.

Ti sei mai chiesto del perché chi fa startup IT/TECH va in cerca si friends family and fools e investitori, e non va a rivolgersi al circuito bancario tradizionale che preferisce finanziare il trattore da 500k di zio Peppe l'agricoltore?

Leggi tutto che dopo ci arriviamo...

@ilgale Il fare startup è un concetto del tutto moderno preso sostanzialmente dal settore tech e dai film americani, che sostanzialmente spesso si traduce in siamo io e il mio amico neolaureato (non infango nessuno tutt'altro) con i nostri 2cent e un'idea che vaga nell'aria e vogliamo farci un sacco di soldi...

Diverso è avere un'idea chiara di cosa sia il mondo del lavoro nel nostro paese per capire che per arrivare a questi livelli di una forma di grana ci sono voluto 150 anni di studi e innovazione....

Torniamo ora al voler battere Facebook.
Se vogliamo battere i social network esistenti, e siete tu il tuo amico programmatore neo laureato di medie capacità, e siete alla prima esperienza lavorativa, con qualche decina di migliaia di euro da investire la vedo durissima battere Facebook o qualcosa del genere.

Se invece sei un top programmatore illuminato, hai già creato venduto qualche applicazione hai preso sberle e ti sei rialzato nel mondo del lavoro, e prendi le valigie con i tuoi pidocchiosi risparmi e vai in silicon valley qualche mese a raccontare quello che vuoi fare negli uffici di investitori che ogni giorno masticano queste cose i presupposti cambiano totalmente.

Anche se magari nessuno investirà un soldo, sono tempo e denaro molto meglio spesi in una cosa come questa dove davanti hai addetti al settore che ti danno una risposta nel giro di qualche giorno, che perdere decenni dietro ad un sogno irrealizzabile.

A parer mio ad una certa diventa anche frustrante e ne vedo tanti che vanno avanti a vivere nel sogno di fare la startup tech rivoluzionaria per decenni, sinceramente non so come facciano.

Ripeto da un popolo di commercianti/imprenditori lungimiranti che hanno vissuto anche periodi storici drammatici e che hanno sempre visto lungo dando vita ad aziende tradizionalissime allucinanti, mi sembra tanto che quelli della mia generazione siano diventati un pò troppo sognatori.

Sognare va bene ma va fatto nella direzione corretta altrimenti si rimane a vita in un stato di sonno profondo...

Forse la verità è che essendoci più benessere mille ammortizzatori sociali mille opportunità, ci si può permettere di sognare quando al contrario dei nostri nonni/genitori, dovevano agire per vivere, COSTRUIRE quello che serve per migliorare la quotidianità di ogni persona in questo paese.

I social network internet non sono di vitale importanza, le strade, le case efficienti, la filiera alimentare, le reti fognarie sempre più efficaci, il sistema sanitario, i sistemi di coltivazione, e via discorrendo queate cose sono di vitale importanza e loro si sono concentrati su questo perché si DOVEVA fare questo.


Chiusa la parentesi di analisi sociale, è inutile star qua a pensare di stare in perdita 3/4/5 anni mentre la fanta azienducola prende valore e viene finanziata a suon di round di investimento. Siamo in Italia ed un'azienda si deve sostenere da sola entro 6 mesi, da li se vuoi e sei in grado di ampliarti ti devi rivolgere al sistema bancario tradizionale che ha tutti gli interessi del mondo a finanziare il piano di espansione di un'azienda che può ripagare gli interessi sui soldi dati a prestito.

Prendiamo il caso commerciale del Antico Vinaio, anch'essa è considerabile una startup, parto dalla bottega dei genitori, creo un processo di marketing/analisi del prodotto/vendita/branding e creo i presupposti per farci una catena con un prodotto relativamente popolare, la schiacciata.

Mazzanti cosa porta nel mondo?
Materie prime italiane di primissima qualità e un esperienza unica con la schiacciata, una cosa che prima ad ora non aveva mai fatto nessuno.
È facile?
No c'è dietro un lavoro allucinante al pari del creare il nuovo Facebook.

Parliamo di LaPiadineria del signor Milani (acquisita in questi giorni da un fondo per 300milioni) ha dimostrato invece un'altra cosa geniale...
Che mentre tutti nella ristorazione si concentrano ad aprire in zone centralissime di importanti città con costi fissi alti, materie prime allucinanti, e concorrenza altissima, lui ha dimostrato che le zone di provincia hanno un potenziale grossissimo (soprattutto in fase iniziale) se offri il prodotto adatto con il giusto rapporto qualità prezzo.
Meno concorrenza, meno costi fissi, zone popolari dove il cliente medio è meno chic, porto allo stesso costo degli altri un servizio PREMIUM.
GENIALE!

Cosa hanno in comune queste storie?
Dimostrano che le materie prime italiane nel food sono apprezzatissime (apprezzatissime non perché siamo simpatici e c'è il sole, ma perchè ci lavoriamo sopra con passione per ottimizzare il prodotto da centianaia di anni).
E con la giusta struttura di processo/prodotto/branding/marketing/posizionamento del punto commerciale puoi fare davvero qualcosa di importante negli anni...

Questi al mattino si alzavano ed aprivano bottega, hanno imparato con le mani sul lavoro tutti i processi prima di diventare industriali affermati nel loro settore...

Adesso invece chi fa startup vuole fare il grande industriale da subito per creare il nuovo Facebook, e spesso gli investitori che ci cascano pagano vizi e stra vizi per qualche anno di questi improvvisati.

Ricordiamoci che i vari Gates, Zuckemberg, Musk, Bezos, e compagnia bella per dare vita a cio che hanno fatto era tutta gente nel contesto adatto (USA), con gli agganci adatti, con un background nel mondo del lavoro gia consolidato, ed il periodo storico adatto (il periodo per l'esplosione di internet).

La genialità nel business sta più nel riuscire a guardarsi intorno e agire di conseguenza che nell'idea stessa.
Questa è la vera genialità...

Chi ha questa dote (a parer mio la si ha per dono di madre natura oppure è impossibile allenarla/crearla) farà sempre paccate di soldi partendo da qualsiasi situazione socio economica.

Come chi da muratore/agente immobiliare/artigiano, è riuscito a diventare industriale nell'edilizia negli anni 70/80/90 ad oggi è una scalata che è impensabile in questo settore meraviglioso.

Al massimo da zero puoi ambire di diventare un piccolo/medio costruttore (e sei già un fenomeno) oppure uno che possiede 2/3 agenzie immobiliari, ma sicuramente in questo periodo storico non puoi pensare di diventare lo Scarpellini, il Caltagirone, il Manfredi Catella, il Berlusconi di turno.
Non lo dico io ma lo dicono i numeri del mercato delle compravendite, l'accesso al credito, il calo della natalità, e via discorrendo sono elementi che complicano il settore immobiliare.

E mentre il parente di @paolodivi aspetta che la sua startup venga quotata sui mercati internazionali, il kebabbaro arrivato con il gommone 15 anni fa nel nostro paese probabilmente se capace, sta aprendo il suo quarto quinto punto vendita e la lamborghini potrebbe permettersela tranquillamente.

Trovatemi un gruppo di ragazzi tra i 25/40 anni che vogliono diventare imprenditori (sotto i 25 anni non hai ancora le basi per diventare imprenditore nel mondo del lavoro attuale) con un knowhow importante in un settore tradizionalissimo del nostro paese, e la voglia di diventare imprenditori, che faccio una selezione delle persone e del mercato proposto, che metto subito qualche centinaio di migliaia di euro per partire.

Scrivere in mp per le candidature che vi darò la mia email per una prima discussione conoscitiva.
 
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Ciao a tutti, c'è molta carne al fuoco, do il mio contributo solo sulle parti più vicine al mio primo intervento
@Oscaritos94 Premesso che considero il sig. Mazzanti, padre dell'Antico Vinaio, un genio, io sinceramente non credo che il suo successo sia dovuto al saper fare la focaccia più buona del mondo. La differenza l'ha fatta con la comunicazione, il motto, la parlata tipica. Sicuramente ci sarà anche un prodotto di qualità, ma la gente in fila all'Antico Vinaio era anche e soprattutto intenta a pubblicare post su instagram oltre che ad addentare la focaccia. E in questo vortice aumenta la popolarità e la visibilità del marchio con nuove aperture... e nuovi like.
Avrai sicuramente visto lo chef turco che butta un quintale di sale sulla carne: anche lui ha aperto in tutto il mondo con fatturati da urlo, mi vuoi dire che fa la carne migliore di tutto il mondo? Mi vuoi dire che solo la Turchia ha 150 anni di know how di come cucinare la carne? Secondo me è un altro genio della comunicazione che con un gesto iconico e selfie con personaggi famosi ha avuto una visibilità immensa, che ha portato nel suo ristorante gente che passa più tempo con il telefono a fare selfie che non a mangiare, aumentando ulteriormente la visibilità.
Tornando al settore informatico/tecnologico, è ovvio che gli USA sono un ambiente più fertile per far nascere una startup, ma non è impossibile far nascere una startup veramente innovativa in Italia. Ti porto come esempio Satispay e non lo scrivo per farle pubblicità. Secondo me in Italia ci sarebbero anche le competenze per startup innovative e con un valore aggiunto, ma purtroppo non vengono valorizzate a dover.

@el_figus Sono d'accordo con te sul fatto che il fundraising spesso è costituito da promesse irrealizzabili che però attirano più capitali rispetto a business plan seri ma con rendimenti più realistici. Il problema però nasce dalla ignoranza/debolezza/ingordigia dell'investitore che si lascia prendere dall'emozione di aver scoperto la nuova Apple, ma in realtà più che un investimento ci si avvicina ad aver giocato un terno al lotto.
Se mi posso permettere, di cosa ti occupi? In che senso sei in fundraising? Se preferisci mi puoi rispondere in privato
 
@ilgale Rispondo cercando di metterci il giusto focus dopo una giornata molto impegnativa conclusa solo ora...

Il discorso satispay non è considerabile startup di successo...

È un azienda che ormai esiste da più di 10 anni quindi non è più considerabile startup e l'ultimo bilancio pubblico depositato è risale al 2022 e conta 10milioni di fatturato e 40milioni di perdita.

Una qualsiasi azienda tradizionale con questi numeri era già stata chiusa 10 volte, una startup ha il potere di creare questa fanta finanza...

Il caso commerciale del turco che lancia il sale è un caso commerciale praticamente unico per quella zona geografica nel settore ristorazione, e sicuramente della qualità in tutti vari gli aspetti del business ristorazione (prodotto/servizio/location/attenzione per il cliente/selezione del persone ecc ecc ecc) in quello che fa c'è oltre al mero marketing...

La viralità sui social come per il turco o l'antico vinaio che sia, la si può costruire con qualsiasi tipologia di prodotto/servizio.

In Italia abbiamo delle competenze invidiate da tutto il mondo praticamente su qualsiasi tipologia di prodotto alimentare, moda, auto, orafo, e altri settori tradizionalissimi che negli anni sono destinati ad andare sempre a migliorare se gestiti come abbiamo sempre saputo fare.

Mentre quando vedo un'azienda storica italiana essere ceduta ad un fondo o ad un gruppo straniero mi viene male...
Quella gestione ad impronta familiare quella passione quel tramandare CON ORGOGLIO ED ENTUSIASMO la tradizione di generazione in generazione quando subentra chi lavora solo con i numeri va a perdersi.

Mentre per creare le varie Amazon Facebook Tesla Apple Microsoft Google e via discorrendo, per ora sono più bravi e strutturati oltreoceano per tutta una serie di motivi.

Al prossimo capitolo e forza con le candidature, per ora neanche una...
 
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@ilgale Rispondo cercando di metterci il giusto focus dopo una giornata molto impegnativa conclusa solo ora...

Il discorso satispay non è considerabile startup di successo...

È un azienda che ormai esiste da più di 10 anni quindi non è più considerabile startup e l'ultimo bilancio pubblico depositato è risale al 2022 e conta 10milioni di fatturato e 40milioni di perdita.

Una qualsiasi azienda tradizionale con questi numeri era già stata chiusa 10 volte, una startup ha il potere di creare questa fanta finanza...

Il caso commerciale del turco che lancia il sale è un caso commerciale praticamente unico per quella zona geografica nel settore ristorazione, e sicuramente della qualità in tutti vari gli aspetti del business ristorazione (prodotto/servizio/location/attenzione per il cliente/selezione del persone ecc ecc ecc) in quello che fa c'è oltre al mero marketing...

La viralità sui social come per il turco o l'antico vinaio che sia, la si può costruire con qualsiasi tipologia di prodotto/servizio.

In Italia abbiamo delle competenze invidiate da tutto il mondo praticamente su qualsiasi tipologia di prodotto alimentare, moda, auto, orafo, e altri settori tradizionalissimi che negli anni sono destinati ad andare sempre a migliorare se gestiti come abbiamo sempre saputo fare.

Mentre quando vedo un'azienda storica italiana essere ceduta ad un fondo o ad un gruppo straniero mi viene male...
Quella gestione ad impronta familiare quella passione quel tramandare CON ORGOGLIO ED ENTUSIASMO la tradizione di generazione in generazione quando subentra chi lavora solo con i numeri va a perdersi.

Mentre per creare le varie Amazon Facebook Tesla Apple Microsoft Google e via discorrendo, per ora sono più bravi e strutturati oltreoceano per tutta una serie di motivi.

Al prossimo capitolo e forza con le candidature, per ora neanche una...
Fa piacere che nn sono l’unico a star male , da me c’era la San Pellegrino….adesso è Nestlè quello del Nesquik . Facevano i soldi con l’acqua del Brembo e un po’ di co2 ma perché cederla ?? :nono: :'(
Nei film americani nei ristorantoni di lusso vedevi la San Pellegrino , mai capito perché diventò così famosa l’acqua del Brembo infatti mi veniva da ridere a pensare che la strapagavano pure….ma ce la siamo fumata pure quella .
 
@Oscaritos94

In sintesi hai alcune centinaia di mila euro (beato te) che sei disponibile ad investire in una startup, a condizione che operi in settori tradizionali; non li vuoi invece investire in startup tecnologiche. I soldi sono tuoi e ci puoi fare quello che vuoi.
Mi sembra però eccessivo generalizzare sul fatto che le startup informatiche italiane non valgono nulla (Satispay è "vecchia" e in perdita) e poi porti come esempio Amazon che è stata fondata negli anni 90 ed è risaputo che i primi anni era in perdita.
Ti faccio una domanda a bruciapelo: se qualcuno ti proponesse di investire in una startup tecnologica per migliorare la creazione di prodotti alimentari, moda, auto, orafo, e altri settori tradizionalissimi, cosa faresti?
 
@ilgale
Cadabra poi diventata Amazon è stata fondata da un signorino di nome Bezos che aveva un background allucinante nel mondo del lavoro, e ancora prima come studente...

Prima di fondare la sua azienda ha lavorato a wall street in alcuni dei principali hedge found, con stipendi da centianaia di migliaia di dollari l'anno.

Non era il primo sbarbato con un'idea che vagava nell'aria come vogliono far credere nei film o gli incubatori nelle nostre università che ti chiedono 5k mese per un ufficio...

Sapeva guardarsi attorno, cosa fare, quando, come, e perché...
E probabilmente aveva anche maturato degli agganci importanti per accedere a determinati fondi.


Negli USA una startup può permettersi di rimanere in perdita 5 anni, da noi siamo in Italia e le cose stanno diversamente...

Satispay non ho detto che è vecchia, mai utilizzato questo termine, ho detto che la fase startup lha già superata da 7/8 anni, e attualemte è a tutti gli effetti un'azienda.

Continua a ricevere finanziamenti e diluire quote perché avevano tutti aspettative talmente alte su questo progetto, che andavano ben oltre i 10milioni l'anno di fatturato contro i 40 di perdita...
Viene mantenuta in vita semplicemente per la speranza che un giorno possa svoltare, non perché sia di successo, con i numeri che genera finora è tutt'altro.

Amazon e satispay gli prendo come esempi da esporre per cercare di cosa vuol dire fare startup Tech in Italia ed in USA.
Cerca di sforzarti a capire quando espongo delle considerazioni.

Se qualcuno mi proponesse di investire o prendere parte ad una startup tech (e durante l'anno purtroppo me lo propongono in tanti) rispondo sempre nella stessa maniera che ho esposto nei primi interventi.

Vai in silicon valley un mese e fai il giro tu e il tuo team degli uffici che investono in queste cose.
Fai subito un quadro della situazione senza perdere tempo.

Continuate a soffermarvi sull'idea tech, senza avere ancora compreso che da noi non c'è l'ecosistema adatto.

Volete trovare il modo di far crescere le mele nel deserto quando basta andare in Trentino e vendi mele in tutto il mondo...

E nel frattempo il kebabbaro arrivato con il barcone 10 anni fa zitto zitto, apre il suo quinto punto vendita e gira in lamborghini mentre i nostri neolaureati pensano agli unicorni😉
 
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@Oscaritos94
Il problema è che mi sforzo anche di capire la logica che c'è dietro al tuo ragionamento.
Se venisse (e come dici sono già venuti) a bussarti alla porta un team di laureati, con Master ed esperienza all'estero, a chiederti di finanziare una startup tecnologica per innovare i settori tradizionali in Italia, tu a priori gli rispondi di no e gli consigli di andare negli USA.
Se invece ti bussasse alla porta uno che fa le pizzette o il kebabbaro con la lambo che hanno un'idea di aprire altri punti vendita valuteresti l'ipotesi.
Sinceramente mi sfugge qualcosa. Come ho già detto non ho intenzione di investire nella startup di un altro (e neppure il capitale), ma io non avrei pregiudizi sul settore, ma piuttosto analizzerei il valore dell'idea.
 
A proposito dell'argomento kebab che hai tirato fuori tu, mi è venuto in mente che Gianluca Vacchi qualche anno fa ha avuto l'idea di aprire una catena di Kebab, ma nonostante la visibilità del personaggio ha chiuso con una perdita di quasi 2 milioni tra il 2022 e il 2023. Quindi fai i miei complimenti al kebabbaro che vedi girare in Lamborghini!
 
@Oscaritos94
Il problema è che mi sforzo anche di capire la logica che c'è dietro al tuo ragionamento.
Se venisse (e come dici sono già venuti) a bussarti alla porta un team di laureati, con Master ed esperienza all'estero, a chiederti di finanziare una startup tecnologica per innovare i settori tradizionali in Italia, tu a priori gli rispondi di no e gli consigli di andare negli USA.
Se invece ti bussasse alla porta uno che fa le pizzette o il kebabbaro con la lambo che hanno un'idea di aprire altri punti vendita valuteresti l'ipotesi.
Sinceramente mi sfugge qualcosa. Come ho già detto non ho intenzione di investire nella startup di un altro (e neppure il capitale), ma io non avrei pregiudizi sul settore, ma piuttosto analizzerei il valore dell'idea.

Evidentemente non ti sforzi abbastanza...

La logica che c'è dietro al mio ragionamento è stata detta più volte...

Poi tiri fuori dal taschino Vacchi che più che disastri nella sua vita imprenditoriale non ha fatto...

Non dedico più troppo tempo ad una persona che fa lo spiritoso quando si analizzano dati commerciali.

Io fossi in te andrei a leggermi qualche articolano di chi è arrivato con il barcone e ha creato catene commerciali dato che ribadisci tanto questo aspetto di migranti e Lamborghini, ti lascio qualche link...

Apre ad Andria “Ali baba kebab”, la storia di Usman e del viaggio dal Pakistan per aiutare la sua famiglia - Telesveva Notizie

E del nostro Ben arrivato con il barcone e negli anni ha aperto negozi che spaziano da NewYork a Beverly Hills ne vogliamo parlare?

La storia di Ben, che va dove lo porta il cuore


Andate avanti a cercare l'idea per essere unici in un mercato unico che spesso esiste solo nella vostra testa...
 
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Come già scritto forse qua il kebab di Vacchi funziona a livello di gusto ma nn di prezzo perché se vendi in un centro commerciale nn puoi avere prezzi bassi come il kebabbaro che gira in lambo .
Il concetto è che evidentemente il kebabbaro ha più senso pratico degli affari che Vacchi nello specifico.
Il senso degli affari nn te lo insegnano a scuola, più probabilmente il vissuto oltre che la testa ( genetica).

Sono d’accordo che qui nn siamo in USA e ciò che funziona là nn può funzionare qua….

Sparo una scemata un tizio a San Pellegrino ha aperto un hotel senza personale di servizio dovrebbe essere tutto via app ( prenotazione ecc ecc ) e costa pure un po’ eppure funziona mi hanno detto .
Ovviamente avrà chi pulisce e qualcuno che vigila a livello di sicurezza, ma nn c’è il direttore o la reception nemmeno tanto effettivamente a che ***** serve. Sono le cose “Smart” ormai che funzionano…se vado lì con l’amante e nn mi vede nessuno per esempio no ?!
 
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Come già scritto forse qua il kebab di Vacchi funziona a livello di gusto ma nn di prezzo perché se vendi in un centro commerciale nn puoi avere prezzi bassi come il kebabbaro che gira in lambo .
Il concetto è che evidentemente il kebabbaro ha più senso pratico degli affari che Vacchi nello specifico.
Il senso degli affari nn te lo insegnano a scuola, più probabilmente il vissuto oltre che la testa ( genetica).

Sono d’accordo che qui nn siamo in USA e ciò che funziona là nn può funzionare qua….

Sparo una scemata un tizio a San Pellegrino ha aperto un hotel senza personale di servizio dovrebbe essere tutto via app ( prenotazione ecc ecc ) e costa pure un po’ eppure funziona mi hanno detto .
Ovviamente avrà chi pulisce e qualcuno che vigila a livello di sicurezza, ma nn c’è il direttore o la reception nemmeno tanto effettivamente a che ***** serve. Sono le cose “Smart” ormai che funzionano…se vado lì con l’amante e nn mi vede nessuno per esempio no ?!
Sono pienamente d'accordo con te. L'albergo smart è un perfetto esempio dell'unione di un settore tradizionale italiano con la tecnologia e non vedo perchè escluderlo a priori da possibili investimenti.
Io conosco un'azienda italiana con decenni di esperienza nella scultura che ha sviluppato un robot per scolpire con una precisione incredibile e infatti ricevono ordini da tutto il mondo.
Ovviamente non siamo negli USA ed è scontato che non ha senso investire nella creazione dell'ennesimo social network o criptovaluta in Italia (e non so nemmeno se avrebbe senso negli Stati Uniti visto il livello di innovazione pari a 0).

Quello che cercavo di chiedere a @Oscaritos94 sono i dati oggettivi che immagino abbia analizzato prima di trarre la conclusione di escludere a priori investimenti tecnologici. Suppongo che abbia numeri che dimostrano che investimenti nel settore alimentare o altri settori classici siano più redditizi della tecnologia applicata ai settori tradizionali (escludendo la tecnofuffa di cui sopra).

Io ritengo di aver sempre tenuto un tono rispettoso degli altri, anche se hanno un pensiero diverso dal mio; le mie domande sono spinte dalla curiosità e la volontà di apprendere cose nuove, che credo sia lo spirito del forum; mi scuso se qualcuno ha notato un tono spiritoso, non era mia intenzione offendere nessuno.
 
con questi dati , per quale ragione sta ancora in piedi , visto che è non è nuovissima.....

ha ricevuto da poco + di 300 milioni di investimento, quindi per fare i conti della serva può perdere fino a 300 milioni senza "fallire", e magari troverà altro nuovo capitale nel frattempo!
 
ha ricevuto da poco + di 300 milioni di investimento, quindi per fare i conti della serva può perdere fino a 300 milioni senza "fallire", e magari troverà altro nuovo capitale nel frattempo!
certo; mi chiedevo però attraverso quale meccanismo di business si genera il ( futuro ) utile
 
Satispay punta più ad aumentare il bacino di utenti e il numero di transazioni rispetto a generare utili. Per questo motivo tiene basse le commissioni e offre incentivi, come ad esempio il cashback. In Italia è molto usata, almeno in alcune zone, e si sta espandendo in Europa.
Il suo obiettivo è quello di diventare uno standard di riferimento nei pagamenti, almeno a livello Europeo. Una volta raggiunto l'obiettivo, troverà il modo di essere più profittevole, magari ritoccando al rialzo le commissioni.
Non ti so ovviamente dire se riuscirà nell'impresa.
 
La differenza tra Satispay e Paypal. come modello di business, in soldoni, quale sarebbe.
 
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