Stavo pensando che...

Lo penso anch'io
ma
non lo so dire

Diario di un mentecatto
 
L'equilibrio che ottengo, quando bilancio accuratamente i panni da asciugare, sulle ali esterne dello stendibiancheria, meriterebbe il premio Nobel per la fisica.

Anch'io me la cavo bene (mia moglie odia stendere). Ci metto un tocco maschile usando una grossa scure sulla base dello stendino come peso contro il vento.
 
Se vai scalzo non vedo il problema...
Diversamente i calzini potrebbero soffrirne...
 
Chissà dove vanno quelli che partono dal presupposto...
 
Facile dichiararsi coerenti, intransigenti, persone di un sol pezzo, fin tanto che non serve dimostrarlo, in particolare agli altri, quelli sconosciuti che ti ti conosceranno proprio x quello.
 
Stavo pensando che... ci siamo mangiati tutto e lasceremo ben poco per i nostri figli
 
"Quando meno te lo aspetti" di preciso quando arriva ?
 
Stavo pensando che avrei voglia di scrivere un pensiero.
Scriverlo e non farlo leggere, a nessuno. Me compreso.
E mentre penso a questo, penso anche che sia impossibile. Come in certe equazioni, è un risultato impossibile scrivere e non leggere quello che si è scritto. Una specie di convivenza difficile fra pensieri scritti ma nascosti, che finisce col cedere all’irresistibile tentazione di adularsi non tanto dei pensieri in sé ma della loro esposizione.
Quello disse che il piacere di scrivere è…scrivere.
Bene, allora io aggiungo che il dispiacere di scrivere è solo dispiacere.
 
Ho visto un bel documentario sugli anelli di Saturno. Il documentario finisce con la consueta, inutile, domanda: dove e quando l’uomo incontrerà la prossima forma di vita (intelligente ?) ?
Bah.
Già pretendere di aver la fortuna di trovare una forma di vita che sia intelligente limita molto la probabilità stessa di trovarla, considerato che escludere le forme deficienti è una selezione che porterebbe ad escludere la vita stessa di chi si è posto il dubbio.
Mi chiedo perché cerchiamo forme di vita – intelligenti o deficienti che siano – proprio dove abbiamo la presunzione e l'incoerente speranza, di non trovarle. Sembrerebbe una ricerca inutile. Cerchiamo nelle rocce lunari, negli atomi di ghiaccio attorno a Saturno, nelle particelle degli asteroidi, poi cercheremo fuori dal sistema solare, magari su Alpha Centauri e, perché no, su Aldebaran.
Prima di sperare di trovare qualcosa che, nell’accezione comune, sia riconducibile ad una forma di vita, credo che dovremmo ripensare al contenuto stesso del termine “vita”.
Se la vita è movimento in un certo ambiente, perché non possiamo considerare vita anche il movimento di un elettrone attorno al suo nucleo ? Che differenza c’è con un uomo che cammina attorno ad un laghetto ?
Perché ci sia vita l’entità deve potersi riprodurre, spontaneamente o in via indotta, dicono.
Bene, e cosa c’è allora di più vitale di qualcosa che è immortale, proprio come un atomo e le sue metamorfosi, destinato com’è, ad adattarsi a tutto, lungo l’infinito asse dei tempi ?
Forse cerchiamo solo l’unica forma di vita che piace a noi. Ed è per questo che, facilmente, non la troveremo mai.
 
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Mi dice, vieni in chiesa questa domenica, ti farà bene.

Penso, né sì né no.

Mi guardo attorno, più per occupare il tempo durante una predica che non voglio ascoltare. Ci sono meno vecchi rispetto all’ultima volta. Già, ma a quando risale l’ultima volta ? Meno vecchi, li riguardo tutti. Sono proprio meno di quelli che mi aspettavo. Solo i vecchi vanno in chiesa convinti di andarci. Gli altri ci vanno per evitare una doppia predica: una in casa ed una in chiesa. E scelgono quella più leggera, quella dal pulpito, indiretta perchè rivolta a tutti e nessuno.

Però di vecchi ce ne sono meno di quanti me ne ricordassi.

Poi ci ripenso. Non sono meno dell’ultima volta. Sono solo io che non li vedo.

Perché sono uno di loro.
 
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