STELLANTIS-CNHI-RACE-IVECO notizie, dati, bilanci (e commenti relativi) - 8th

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Impressionante Tesla. Incredibili i numeri che ha tirato fuori.
A me sembra che Tavarez si stia focalizzando molto sulla sostenibilità a bassi volumi ora, mentre invece priorità diverse per Tesla, aumentare la produzione di brutto.
Forse nel 2023 Tesla può superare BMW e Mercedes...poi certo, non sono premium, ma fanno utili notevoli.
Ricordiamo sempre che il regno di "Tesla" è finito! :D
Non vorrei che chi l'ha detto facesse la fine di Nokia...

Rimane che l'auto elettrica è più semplice di ICE, e ci son alcuni componenti molto costosi e altre cose che si possono semplificare.
Avevo letto qui sul forum che se ne dibatteva.
Semplicità costruttiva disarmante di alcuni componenti, e integrazione forsennata di chip che fanno mille cose, molto hardware e software studiato e sviluppato su proprie specifiche e non comprato già pronto come fanno altri produttori per tagliare le spese di sviluppo.
L'automazione forsennata delle fabbriche ricercata fin dall'inizio (ha rischiato di far saltare la baracca) sta arrivando forse ora a dare i frutti.


Comunque all'investor day parleranno di certo della M3 restyling, di batterie strutturali e 4680.
Credo abbiano ancora un po' di robetta da sparare...
Sulla guida autonoma invece...mi scappa da ridere! :D

Presto vedremo Groviglio passeggiare sul suo CyberTruck cromato!
 
Ultima modifica:
nonee: voglio M3 performance batteria strutturale a ioni di litio (non mi frega niente dello stato solido ne di 4680, ne tantomeno autopilot)
 
Prossimi eventi su STELLANTIS N.V.
01/03/23Esercizio 2022 Pubblicazione dei risultati (proiezione)
01/08/23Primo semestre 2023 Pubblicazione dei risultati (proiezione)
28/02/24Esercizio 2023 Pubblicazione dei risultati (proiezione)
30/07/24Primo semestre 2024 Pubblicazione dei risultati (proiezione)
 
Be strutturale sarà di certo con le 4680 direi...specie M3 che arriverà probabilmente dopo!
Si diceva che avrebbero fatto prove a Berlino sulla Y con 2170, ma ad oggi non ne so nulla.

Devo dire che l'abbassamento di prezzo mi ha provocato un certo prurito...non mi dispiacerebbe fare un'upgrade.
Magari una come la tua...mi piacerebbe il rosso a sto giro...mi son rotto del bianco.

Ma mi piace molto anche Polestar. Specie per finiture ecc...

Interessante l'affinamento delle 2024 sulla Polestar 2: sono molto costose però...
Sono più premium delle Model 3, ma ad oggi non so se tecnicamente siano sullo stesso piano.

Tutto sulla Polestar 2, intervista a chi l'ha sviluppata
 
nonee: voglio M3 performance batteria strutturale a ioni di litio (non mi frega niente dello stato solido ne di 4680, ne tantomeno autopilot)
A me sembra che Tavarez si stia focalizzando molto sulla sostenibilità a bassi volumi ora, mentre invece priorità diverse per Tesla, aumentare la produzione di brutto.
Forse nel 2023 Tesla può superare BMW e Mercedes...poi certo, non sono premium, ma fanno utili notevoli.
Ricordiamo sempre che il regno di "Tesla" è finito! :D
Non vorrei che chi l'ha detto facesse la fine di Nokia...

Rimane che l'auto elettrica è più semplice di ICE, e ci son alcuni componenti molto costosi e altre cose che si possono semplificare.
Avevo letto qui sul forum che se ne dibatteva.
Semplicità costruttiva disarmante di alcuni componenti, e integrazione forsennata di chip che fanno mille cose, molto hardware e software studiato e sviluppato su proprie specifiche e non comprato già pronto come fanno altri produttori per tagliare le spese di sviluppo.
L'automazione forsennata delle fabbriche ricercata fin dall'inizio (ha rischiato di far saltare la baracca) sta arrivando forse ora a dare i frutti.


Comunque all'investor day parleranno di certo della M3 restyling, di batterie strutturali e 4680.
Credo abbiano ancora un po' di robetta da sparare...
Sulla guida autonoma invece...mi scappa da ridere! :D

Presto vedremo Groviglio passeggiare sul suo CyberTruck cromato!
Non credo tavarez stia semplicemente preparandosi a sostenibilità a bassi volumi. In realtà sta investendo parecchio in nuovo modelli e nuovi motori. Tipo sono in preparazione molti modelli per fiat, alfa jeep e quest'anno verranno introdotti i mild Hybrid su tutta la gamma. I modelli saranno globali ( non un pianale in Cina, uno in India etc). Etc. E questo per quanto riguarda i motori ice.
Sull'elettrico invece ha usato una strategia, non uscire con pianali e modelli immaturi tipo vag( dove stanno silurando tutti quelli che hanno combinato il disastro, ultimo nil capo del design) ma adattare con poche spese i modelli ice. Nel mentre preparare pianali maturi e investire su tutta la filiera, dai metalli alle batterie ei motori al software. Perché la catena di valore rimanga in casa e per rimanere competitivi, contro Tesla ad esempio che fa tutto da sola. Ora escono le Maserati che sembrano competitive ma soprattutto sta uscendo 3008 nuova le Ds etc sul nuovo pianale medium. E li si vede come hanno lavorato.
Per me le cinesi tipo byd li xpeng e le case tradizionali son già competitive a livello tecnico. Ma Tesla rimane con più appell capace di vendere a prezzi più alti per via del nome e con ormai una capacità industriale enorme. Mica e facile produrre tutte quelle auto, son fabbriche organizzazione fornitori batterie etc
 
e noi ??
 
Marelli ha annunciato i premi annuali sulla base del contratto aziendale simile quello ex FCA: in media 1.810 euro a testa con tassazione al 5%-
 
La sanderò è subito dietro tesla nei numeri , segnale che la gente vuole risparmiare ,terza toyota e quarta e quinta stellantis
 
da Repubblica

L'INDUSTRIA I big dell'auto tagliano in Cina "Le loro forniture sono un rischio"

di Diego Longhin

TORINO Il taglio oscilla intorno al 10%. Primo segnale di un cambiamento di rotta per mettersi al riparo dai rischi prodotti dalla Cina. Nell'ultimo triennio le percentuali degli investimenti in Cina dei fornitori automobilistici dell'Europa per nuovi stabilimenti, centri di ricerca e sviluppo, rete di distribuzione e vendita, sono diminuite. Tra il 2014 e il 2016 il livello di investimenti era del 15,7%, si è assestata al 13,5% e poi è scesa fino al 5,5%. «Le aziende stanno cercando di diversificare e ridurre la dipendenza sproporzionata dalla Cina spiega Nils Poel, vice responsabile market affairs di Clepa, l'associazione europea delle imprese della componentistica i dati sulle importazioni non lo rilevano ancora, ma le cifre sugli investimenti mostrano i primi movimenti».

L'automotive sta cercando alternative, non sostituti, che possano compensare e rappresentare un salvagente in situazioni particolari, vedi la crisi dei microchip, che dipendono in primo luogo dalle scelte del governo cinese, come le chiusure dovute alle politiche zero-Covid, o da crisi internazionali, il conflitto tra Russia e Ucraina si potrebbe replicare tra la Cina e Taiwan. Il Paese del Dragone negli ultimi 20 anni è diventata la grande fabbrica del mondo, scalando anche le classifiche dei Paesi produttori d'auto arrivando al vertice con più di 25 milioni di vetture prodotte all'anno. Il resto del mondo vuole frenare.

Il gruppo Stellantis, partecipato da Exor che controlla Repubblica, è tra i primi a cercare alternative. Una spinta dovuta anche al fallimento della joint-venture con la cinese Gac per la produzione di Jeep in Cina. A metà dicembre l'amministratore della casa automobilistica italo-francese, Carlos Tavares, ha detto che la società «sta mettendo la Cina in competizione sugli acquisti, ci sono un sacco di opportunità in altri Paesi, come il Marocco. La Cina negli ultimi cinque anni ha perso competitività». Al Ces di Las Vegas Tavares ha aggiunto che «siamo più una società occidentale e non voglio che la mia società sia esposta nel caso in cui dovessero aumentare le tensioni geopolitiche».

Come è successo ad altri produttori che hanno patito gli effetti dell'embargo alla Russia, vedi Renault e Mercedes-Benz. E rispetto al Covid un anno fa il capo di Volvo, società controllata dalla cinese Geely, Jim Rowan, aveva spiegato che «più a lungo si protrae la pandemia, maggiore è l'incertezza» e che la casa svedese avrebbe aumentato l'uso di parti non made in Cina. Ridimensionare il Dragone è un'operazione complessa.

Secondo Clepa nel 2022 1a creazione di valore annuale dell'industria dei componenti in Cina è stata di 163 miliardi, pari a circa il 4% della creazione di valore globale e più alta di quella legata all'assemblaggio dei veicoli, pari all'1,3%. Per creazione di valore si intendono i ricavi legati alla produzione e alla vendita di componenti meno le spese per le materie prime e gli altri fattori produttivi. In confronto, la creazione di valore annuale dell'Ue è stata di 86,4 miliardi, pari al 3,7% della creazione di valore globale nel 2021 (leggermente superiore a quella dell'assemblaggio dei veicoli, dove è del 3,8%).

Dal 2018 le vendite di componenti automobilistici all'estero da parte della Cina hanno superato quelle di Stati Uniti e Giappone, posizionandosi al secondo posto dopo l'Unione Europea, che rimane il principale esportatore. Gli ultimi dati sulle importazioni europee confermano che il Dragone è il principale mercato di approvvigionamento di componenti per auto: nel terzo trimestre del 2022, le importazioni dalla Cina, senza considerare le batterie, sono cresciute del 49% su base annua. L'Europa esporta ogni anno 6 miliardi in più di quanto importa, ma dal 2019 le importazioni dalla Cina sono cresciute dell'86%, mentre l'export è salito del 2,4%.

Anche per i manager oltre oceano, complice l'inflation Reduction Act voluto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, le mappe delle forniture sono da rivedere: «La catena di approvvigionamento sarà al centro di questo decennio», ha sottolineato al Financial Times Ted Cannis, ceo Ford Pro: «Il mondo automobilistico è stato sorpreso dalla Russia e dall'Ucraina, e la relazione Usa-Cina è sempre più difficile». Dinamica di cui si dovrà tenere conto. «I1 60% delle case e delle società che governano la componentistica farà spostamenti della catena di fornitura dalla Cina all'Europa, piuttosto che verso gli Stati Uniti dice Francesco Leone, senior managing director di Fti Consulting o verso paesi amici. Più che di re-shoring si parla di friend-shoring, di spostare l'attività nella rete di Paesi vicini dove il rischio di shock e conflitti è minimo».

Rispetto all'Europa si parla di Turchia e di alcuni Paesi del Nord Africa, vedi il Marocco, mentre per gli Stati Uniti c'è il Messico e in Asia si punta sull'India e sulla Thailandia. Ford e General Motors sono al lavoro da più di un anno. «La maggior quota delle parti che utilizziamo in Nord America proviene già dal Nord America», dice GM. L'idea è di tenere la produzione in Cina per gli stabilimenti locali. Anche i produttori giapponesi nel 2022 hanno riportato in patria parte della componentistica, rinunciando pure a prezzi migliori. Per la Honda è un modo per «ridurre i rischi della catena di approvvigionamento» e per la Mazda «è necessario considerare anche la robustezza della supply chain», spiegava a Reuters Masahiro Moro, senior managing executive officer. Aggiungendo: «Non è più l'era in cui il costo è il principale fattore trainante».
 
Per gioco cercavo una Tesla S usata "italiana" . Ci sono annunci al limite del ridicolo, a quasi 40mila Euro con 150-200 mila km e qualche anno sulle spalle oltre alla garanzie batterie ormai vicino alla fine. Possibile che ci sia un mercato così ricco per questi quasi catorci?
 
se andate su autoscout troverete delle tesla Y di un anno a prezzi uguali al nuovo, fino ad un mese fa cercavo un usato, venerdì prossimo la ordino nuova... Y LR 53900€, poco più di una id 3
 

Lungh./Largh./Alt.(cm)​

475/192/162
Non male come dimensioni ,per la città è un po ingombrante,bella spaziosa in larghezza, a meno che non sia compresi i specchietti retrov.
È un pelo troppo bassa 1,62 è una misura da berlina ,entrare dietro è un po scomoda ,somiglia a una coupe,comunque il prezzo è sicuramente competitivo visto che le tesla hanno una bella autonomia
 
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