per chi a voglia di leggere
Stm, cercasi alleanza
Il primo trimestre del 2006 ha evidenziato risultati migliori delle attese per i principali produttori di semiconduttori europei. Sia il numero uno del settore, l´italo-francese Stm, sia la tedesca Infineon, hanno infatti visto crescere fatturato e profitti (o ridurre le perdite), grazie all´incremento della domanda per i prodotti wireless e per l´automotive. Nonostante i miglioramenti messi a segno, gli analisti guardano ancora con prudenza ai titoli delle società poiché la forte competizione nel comparto continua a mettere sotto pressione i margini, che anche per quest´anno saranno su livelli inferiori rispetto a quelli fatti segnare solamente un paio di esercizi fa. Per recuperare redditività e sfruttare maggiori economie di scala diverse società stanno pensando, da qualche tempo, ad operazioni straordinarie nelle divisioni a minor valore aggiunto, come quella delle memorie. Risultati. Nel periodo tra il primo gennaio e il 31 marzo, Stm ha riportato vendite per 2,36 miliardi di dollari (1,89 miliardi di euro) in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso, mentre gli utili sono saliti a 132 milioni di dollari, da una perdita di 31 milioni nel primo trimestre del 2005. Per quello che riguarda la rivale tedesca il fatturato è aumentato del 24% a 1,99 miliardi di euro e le perdite sono diminuite a 26 milioni dai 114 registrati l´anno precedente. I passi avanti maggiori si sono visti nella divisione "communications", ovvero quella che include i rami automotive, industriale e multimarket, dove i profitti hanno toccato quota 45 milioni contro una perdita superiore ai 100 milioni del primo trimestre 2005. Entrambe le società hanno fatto meglio del trend di mercato del comparto dei semiconduttori, che complessivamente ha registrato una crescita del 6,5%. Analisti. Per valutare le opinioni degli investitori basta guardare alla performance di Borsa. Il titolo della società guidata da Carlo Bozotti ha perso il 3,3%, peggiorando in coincidenza della conference call con gli analisti dove venivano annunciate le previsioni sul prossimo trimestre, Infineon ha invece guadagnato l´1,2%. A seguito di questi numeri due importanti istituti d´investimento come Lehman Brothers e Deutsche Bank hanno rivisto le proprie stime sulla crescita del 2006 e del 2007, e i propri giudizi sull´azione Stm, considerata ora "underweight", da sottopesare nel proprio portafoglio rispetto al precedente giudizio "overweight" (sovrappesare), per la casa americana, mentre per l´istituto tedesco il prezzo obiettivo dell´azione è stato abbassato a 17 dollari (14,5 euro) dai precedenti 19. A preoccupare gli operatori finanziari sono i costi d´esercizio e le previsioni sui margini per il secondo trimestre dell´anno che inizialmente venivano stimati al 36,7% delle vendite, ma dalle parole di Bozotti è stato chiarito che non supereranno il 35,8%, comunque in leggera crescita dai 35,4% registrati nei primi 3 mesi dell´anno. Quanto alle spese, la società con sede a Givevra ha sostenuto 13 milioni di dollari di oneri di svalutazione, costi di ristrutturazione e altre spese di chiusura correlate nel primo trimestre 2006. Spese che hanno avuto un impatto negativo, pari a circa 0,01 dollari sugli utili per azione al netto delle imposte. Nello stesso periodo dello scorso anno, la società ha sostenuto 78 milioni di dollari di svalutazione, costi di ristrutturazione e altre spese di chiusura correlate. I risultati del primo trimestre del 2006 comprendono anche 4 milioni di dollari di costi per bonus opzionali in azioni al lordo delle imposte rispetto ai 9 milioni di dollari del trimestre precedente. A seguito di queste considerazioni Lehman ha tagliato le previsioni di utile per azione a 84 centesimi dai precedenti 95. Nel 2005 l´utile per azione era stato di 38 cents. Deustche Bank ha invece rivisto a 86 cents le aspettative per questo esercizio e a 96 cents quelle per il 2007 (-5%). Outlook. La forte domanda di semiconduttori per i prodotti wireless dovrebbe trainare anche il secondo trimestre in termini di vendite (il miglior cliente di Stm, Nokia, ha annunciato proprio un paio di settimane fa profitti in crescita del 21% a 1,05 miliardi di euro). I ricavi dovrebbero crescere in una forchetta compresa tra il 2 e l´8%, mentre la redditività dovrebbe migliorare, secondo le strategie del management, grazie alle delocalizzazione in Asia di nuovi impianti produttivi e al completamento del piano di riduzione dell´organico. La struttura diversificata del gruppo dovrebbe consentire di beneficiare di una ripresa della domanda anche per le altre unità come l´elettronica di consumo e le memorie.Strategie. Proprio dalle memorie dovrebbe ripartire il rilancio di Stm, grazie ad una alleanza che riduca i costi ed i rischi di un settore ormai dai margini bassissimi. I nomi sul piatto, ma senza nessun riscontro ufficiale, sono quelli di hynix, con cui è già in corso una partnershp nelle memorie Nand, oppure della divisione semiconduttori di Philips o della stessa Infineon. Per avere i dettagli di queste nuove partnership non bisognerà aspettare molto, poiché lo stesso Bozotti ha detto che si alzerà il sipario sul candidato entro la fine dell´anno. Quanto agli altri assets; il potenziamento potrebbe avvenire con delle piccole acquisizioni mirate e specifiche secondo i piani del management. Anche in casa Infineon, gli obiettivi di ristrutturazione sono chiari: rinunciare alle divisioni a basso valore aggiunto e puntare sugli handset (palmari e cellulari più evoluti) e sui chips per auto che stanno riscuotendo grande riscontro. L´amministratore delegato della società tedesca ha ribadito l´intenzione di separare i due tronconi principali del gruppo per valorizzare al meglio la divisione communications che non solo ha ritrovato il profitto, ma che potrebbe anche meglio avvantaggiarsi del nuovo accordo stretto con Samsung per i propri portatili. Per la divisione memorie, chiamata Qimonda e che conta per il 45% del fatturato di Infineon, la strada da seguire per il futuro sembra essere una sola, la separazione dal gruppo e la successiva vendita. Che avvenga sotto forma di Ipo o di cessione ad un concorrente sarà presto deciso dal consiglio di amministrazione.
Autore: Silvia Boschi