Tasse alle stelle...ma non per tutti

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

nickanonimo72

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...ma il problema è lo scontrino al bar.....dagli all'evasore........:rolleyes::rolleyes:

Il Fisco anglosassone ha avviato un'indagine nei confronti di Starbucks, Google e Amazon perché nessuno si spiega per quale motivo paghino così poche tasse a fronte di ricavi locali miliardari.
Il caso emblematico è quello di Starbucks che negli ultimi tre anni non ha pagato alcuna Sterlina di imposta sul reddito (la nostra IRES). In pratica in 13 anni di attività oltremanica ha sborsato solo 10,6 milioni di euro di tasse su un fatturato complessivo di 3,8 miliardi di euro.
Google ha fatturato 3,1 miliardi di dollari l'anno scorso, sempre nel Regno Unito, ma pur avendo ottenuto un margine di profitto del 33% come gruppo, ha pagato di tasse solo 4,25 milioni di euro.
Il segreto, come abbiamo già anticipato qualche giorno fa, è nei noti escamotage chiamati sandwich olandese e raddoppio irlandese.
Google in pratica è accusata di aver pagato poche tasse tra il 2008 e il 2010 sfruttando escamotage fiscali chiamati "sandwich olandese" e "raddoppio irlandese". Nel primo caso si intestano le azioni di una società a una holding olandese che è posseduta a sua volta da un'altra delle Antille olandesi. I dividendi transitano dalla prima della catena (esenti da tasse) all'Olanda, per poi finire alle Antille dove vengono corrisposti senza dover pagare imposte alla fonte. Nel secondo caso (Double Irish arrangement) vengono sfruttati i pagamenti fra entità diverse di una stessa struttura per trasferire i redditi da un paese con imposte più alte a uno con imposte più basse. Un classico giochino che è adottato anche da Apple, Facebook, Microsoft e Oracle.
Per quanto riguarda il caso specifico di Google pare che sia riuscita a eludere le tasse francesi mettendo in gioco la sua sede irlandese, un'intermediaria olandese e Google Ireland Holdings delle Bermuda. Un sistema che avrebbe consentito in due anni di pagare al Fisco solo 5 milioni di euro di tasse a fronte di un volume di affari di circa 1,25/1,4 miliardi di euro.
 
...ma il problema è lo scontrino al bar.....dagli all'evasore........:rolleyes::rolleyes:

Il Fisco anglosassone ha avviato un'indagine nei confronti di Starbucks, Google e Amazon perché nessuno si spiega per quale motivo paghino così poche tasse a fronte di ricavi locali miliardari.
Il caso emblematico è quello di Starbucks che negli ultimi tre anni non ha pagato alcuna Sterlina di imposta sul reddito (la nostra IRES). In pratica in 13 anni di attività oltremanica ha sborsato solo 10,6 milioni di euro di tasse su un fatturato complessivo di 3,8 miliardi di euro.
Google ha fatturato 3,1 miliardi di dollari l'anno scorso, sempre nel Regno Unito, ma pur avendo ottenuto un margine di profitto del 33% come gruppo, ha pagato di tasse solo 4,25 milioni di euro.
Il segreto, come abbiamo già anticipato qualche giorno fa, è nei noti escamotage chiamati sandwich olandese e raddoppio irlandese.
Google in pratica è accusata di aver pagato poche tasse tra il 2008 e il 2010 sfruttando escamotage fiscali chiamati "sandwich olandese" e "raddoppio irlandese". Nel primo caso si intestano le azioni di una società a una holding olandese che è posseduta a sua volta da un'altra delle Antille olandesi. I dividendi transitano dalla prima della catena (esenti da tasse) all'Olanda, per poi finire alle Antille dove vengono corrisposti senza dover pagare imposte alla fonte. Nel secondo caso (Double Irish arrangement) vengono sfruttati i pagamenti fra entità diverse di una stessa struttura per trasferire i redditi da un paese con imposte più alte a uno con imposte più basse. Un classico giochino che è adottato anche da Apple, Facebook, Microsoft e Oracle.
Per quanto riguarda il caso specifico di Google pare che sia riuscita a eludere le tasse francesi mettendo in gioco la sua sede irlandese, un'intermediaria olandese e Google Ireland Holdings delle Bermuda. Un sistema che avrebbe consentito in due anni di pagare al Fisco solo 5 milioni di euro di tasse a fronte di un volume di affari di circa 1,25/1,4 miliardi di euro.

seh se ne sono accorti adesso! :clap:

ma pensate quanto ci prendono per il khulo..fidati che stanno solo cambiando pelle perchè troppa gente sta cominciando a capire cosa significa "ESENTASSE IN UN PARADISO FISCALE"

e adesso fanno finta di muoversi..
e l'Italiano che si lamenta del lento mantenuto e macchinoso statalismo :D

Ikea è diventata un colosso per le grandi idee, mica per la società "no profit" intestata a Kamprad
30 miliardi di euro di capitale in mano a un vecchio..
 
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