ScientiaPotentiaEst
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Ciao,
Non so chi di voi valuti le aziende attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi. Io, personalmente, lo faccio.
Ho studiato molto a fondo tale modello di valutazione, principalmente dai proff. Aswath Damodaran; J. Berk e P. DeMarzo.
Il problema è che tutti i loro manuali sono stati scritti in un periodo in cui l'inflazione era rilevante e i tassi risk-free erano abbondantemente positivi.
Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) e l'Arbitrage Pricing Theory (APT), per quanto non esenti da limiti, secondo i proff. citati in precedenza, non sono molto efficaci nella spiegazione dei rendimenti passati ma sono ancora ottimi modelli per la stima dei rendimenti attesi in futuro.
Il mio dubbio è che, sia nel CAPM che nell'APT, il tasso risk free riveste un ruolo importantissimo. Quale sarebbe nel panorama attuale il giusto tasso risk-free da utilizzare nei seguenti casi:
1) Azienda italiana con fatturato integralmente realizzato in Italia;
2) Azienda italiana con fatturato realizzato quasi integralmente in UE di cui solo un 10-15% in Italia;
3) Azienda italiana con fatturato realizzato in tutto il mondo con pesi ponderati al peso del PIL dei vari paesi sul PIL mondiale;
Ringrazio in anticipo chi avrà voglia e tempo di rispondermi,
Ciao!
Non so chi di voi valuti le aziende attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi. Io, personalmente, lo faccio.
Ho studiato molto a fondo tale modello di valutazione, principalmente dai proff. Aswath Damodaran; J. Berk e P. DeMarzo.
Il problema è che tutti i loro manuali sono stati scritti in un periodo in cui l'inflazione era rilevante e i tassi risk-free erano abbondantemente positivi.
Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) e l'Arbitrage Pricing Theory (APT), per quanto non esenti da limiti, secondo i proff. citati in precedenza, non sono molto efficaci nella spiegazione dei rendimenti passati ma sono ancora ottimi modelli per la stima dei rendimenti attesi in futuro.
Il mio dubbio è che, sia nel CAPM che nell'APT, il tasso risk free riveste un ruolo importantissimo. Quale sarebbe nel panorama attuale il giusto tasso risk-free da utilizzare nei seguenti casi:
1) Azienda italiana con fatturato integralmente realizzato in Italia;
2) Azienda italiana con fatturato realizzato quasi integralmente in UE di cui solo un 10-15% in Italia;
3) Azienda italiana con fatturato realizzato in tutto il mondo con pesi ponderati al peso del PIL dei vari paesi sul PIL mondiale;
Ringrazio in anticipo chi avrà voglia e tempo di rispondermi,
Ciao!