reganam
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L'azienda, cofondata al Mit da Emilio Frazzoli e Karl Iagnemma, è sostenuta anche da Bill Ford
Taxi autonomi - NuTonomy, La Start-up Di Un Italiano Vuole Il Primato Delle Flotte Robot - Quattroruote
Ancora una volta, la guida autonoma parla italiano.
Dopo il brillante caso della VisLab, acquisita lo scorso luglio dalla californiana Albarella, a fare notizia è nuTonomy, una start-up nata nel 2013 presso il Mit e cofondata dal professor Emilio Frazzoli, insegnante di Astronautica e di Aeronautica presso il prestigioso istituto americano. L'obiettivo è ambizioso, sviluppare "il primo servizio al mondo di taxi completamente autonomi", ma a quanto pare i capitali per provarci non mancano: la società, infatti, ha appena ottenuto 16 milioni di dollari da alcuni importanti investitori, tra cui figura anche Bill Ford.
A caccia del primato. Guidata dal Ceo Karl Iagnemma (l'altro cofondatore, a sua volta scienziato del Mit) e da Frazzoli (nel ruolo di Chief Technical Officer), nuTonomy sviluppa software e algoritmi per la guida autonoma: entro il 2018, i due super esperti lanceranno un prodotto che permetterà alle auto pubbliche di muoversi da sole. Il progetto, ovviamente completo di piattaforma via app, ha riscosso particolare successo a Singapore, dove la start-up testa già i propri prototipi basati sulle Mitsubishi I-Miev: lo stesso Economic Development Board della città-stato, riservato agli investimenti, rientra tra i finanziatori che stanno dando fiducia alla tecnologia della società. Tra gli altri sostenitori è impossibile dimenticare Ford: la prima iniezione di 3,6 milioni di dollari, arrivata a gennaio, ha visto la partecipazione della Fontinalis Partners, un'azienda di venture capital riconducibile al presidente esecutivo dell'Ovale blu.
I test con la Jaguar Land Rover. Oltre a Singapore, Frazzoli e soci provano le vetture nel Michigan e nel Regno Unito, dove nuTonomy collabora con la Jaguar Land Rover: uno dei prossimi test prevede l'ampliamento della flotta, grazie all'arrivo di alcune Renault Zoe modificate. Ovviamente, la start-up dovrà vedersela con l'alleanza GM-Lyft (attiva a San Francisco con un paio di prototipi basati sulla Chevrolet Bolt), la Google Car di Alphabet e altre aziende interessate alle flotte autonome, da impiegare come taxi o vetture per il ridesharing.
Un curriculum d'eccezione. La sfida è importante, ma con l'iniezione di fiducia e di capitali internazionali (oltre all'interesse della Ford) Frazzoli ha davvero tutto ciò che serve per fare il grande salto. Laureatosi in ingegneria aerospaziale alla Sapienza di Roma, il nostro docente ha un curriculum invidiabile, in grado di spaziare dalla robotica alla mobilità: oltre alla direzione dell'iniziativa Transportation@Mit, Frazzoli è uno dei responsabili del progetto Smart, un'alleanza tra Singapore e il Mit per lo sviluppo della ricerca. Infine, non può mancare la partecipazione alla Darpa Urban Challenge, la competizione finanziata nel 2007 dall'agenzia del Dipartimento della Difesa Usa che si occupa di nuove tecnologie. In pochi anni, la guida autonoma è passata dalla pura frontiera alla (quasi) realtà. E nuTonomy fa sicuramente parte dell'avanguardia.
Taxi autonomi - NuTonomy, La Start-up Di Un Italiano Vuole Il Primato Delle Flotte Robot - Quattroruote
Ancora una volta, la guida autonoma parla italiano.
Dopo il brillante caso della VisLab, acquisita lo scorso luglio dalla californiana Albarella, a fare notizia è nuTonomy, una start-up nata nel 2013 presso il Mit e cofondata dal professor Emilio Frazzoli, insegnante di Astronautica e di Aeronautica presso il prestigioso istituto americano. L'obiettivo è ambizioso, sviluppare "il primo servizio al mondo di taxi completamente autonomi", ma a quanto pare i capitali per provarci non mancano: la società, infatti, ha appena ottenuto 16 milioni di dollari da alcuni importanti investitori, tra cui figura anche Bill Ford.
A caccia del primato. Guidata dal Ceo Karl Iagnemma (l'altro cofondatore, a sua volta scienziato del Mit) e da Frazzoli (nel ruolo di Chief Technical Officer), nuTonomy sviluppa software e algoritmi per la guida autonoma: entro il 2018, i due super esperti lanceranno un prodotto che permetterà alle auto pubbliche di muoversi da sole. Il progetto, ovviamente completo di piattaforma via app, ha riscosso particolare successo a Singapore, dove la start-up testa già i propri prototipi basati sulle Mitsubishi I-Miev: lo stesso Economic Development Board della città-stato, riservato agli investimenti, rientra tra i finanziatori che stanno dando fiducia alla tecnologia della società. Tra gli altri sostenitori è impossibile dimenticare Ford: la prima iniezione di 3,6 milioni di dollari, arrivata a gennaio, ha visto la partecipazione della Fontinalis Partners, un'azienda di venture capital riconducibile al presidente esecutivo dell'Ovale blu.
I test con la Jaguar Land Rover. Oltre a Singapore, Frazzoli e soci provano le vetture nel Michigan e nel Regno Unito, dove nuTonomy collabora con la Jaguar Land Rover: uno dei prossimi test prevede l'ampliamento della flotta, grazie all'arrivo di alcune Renault Zoe modificate. Ovviamente, la start-up dovrà vedersela con l'alleanza GM-Lyft (attiva a San Francisco con un paio di prototipi basati sulla Chevrolet Bolt), la Google Car di Alphabet e altre aziende interessate alle flotte autonome, da impiegare come taxi o vetture per il ridesharing.
Un curriculum d'eccezione. La sfida è importante, ma con l'iniezione di fiducia e di capitali internazionali (oltre all'interesse della Ford) Frazzoli ha davvero tutto ciò che serve per fare il grande salto. Laureatosi in ingegneria aerospaziale alla Sapienza di Roma, il nostro docente ha un curriculum invidiabile, in grado di spaziare dalla robotica alla mobilità: oltre alla direzione dell'iniziativa Transportation@Mit, Frazzoli è uno dei responsabili del progetto Smart, un'alleanza tra Singapore e il Mit per lo sviluppo della ricerca. Infine, non può mancare la partecipazione alla Darpa Urban Challenge, la competizione finanziata nel 2007 dall'agenzia del Dipartimento della Difesa Usa che si occupa di nuove tecnologie. In pochi anni, la guida autonoma è passata dalla pura frontiera alla (quasi) realtà. E nuTonomy fa sicuramente parte dell'avanguardia.