FaGal
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tecnodiffusione
L’amministrazione straordinaria resta tra le ipotesi più concrete
Niente nuove, cattive nuove. Per Tecnodiffusione l’antico adagio va decisamente rivisto in negativo, perché in mancanza di novità forti l’assemblea dei soci, convocata per il 29 marzo prossimo, non potrà che prendere atto del fatto che si è giunti al capolinea.
La società del Nuovo mercato, del resto, aveva già annunciato che le strade prospettate erano due, in mancanza di un intervento delle banche e di un nuovo partner industriale: amministrazione controllata o amministrazione straordinaria. Ed è probabilmente la seconda quella che si sta concretizzando. Finora, infatti, non sembrano esserci segnali da parte degli istituti di credito di voler partecipare a nuovi sforzi finanziari (la società deve ricostituire il capitale, eroso dalle perdite) né vi è nemmeno lontanamente l’ombra di un cavaliere bianco, indispensabile per andare avanti. Dal canto loro, alcuni istituti esposti con il gruppo sono anche indispettiti dal fatto che il piano industriale, elaborato con l’ausilio della Tatò & partners, non è stato ancora presentato alle banche.
Allo stato dei fatti, l’ipotesi più diretta sembra essere quella della dichiarazione di insolvenza, con ricorso alla amministrazione straordinaria. Un altro flop al Nuovo mercato, dunque, e lo spettro di un altro bond in fortissima tensione finanziaria (i titoli, per 25,5 milioni di euro, scadranno nel novembre del 2005).
(vi.p.)
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2004/02/23/finanza/035mammolo.html
L’amministrazione straordinaria resta tra le ipotesi più concrete
Niente nuove, cattive nuove. Per Tecnodiffusione l’antico adagio va decisamente rivisto in negativo, perché in mancanza di novità forti l’assemblea dei soci, convocata per il 29 marzo prossimo, non potrà che prendere atto del fatto che si è giunti al capolinea.
La società del Nuovo mercato, del resto, aveva già annunciato che le strade prospettate erano due, in mancanza di un intervento delle banche e di un nuovo partner industriale: amministrazione controllata o amministrazione straordinaria. Ed è probabilmente la seconda quella che si sta concretizzando. Finora, infatti, non sembrano esserci segnali da parte degli istituti di credito di voler partecipare a nuovi sforzi finanziari (la società deve ricostituire il capitale, eroso dalle perdite) né vi è nemmeno lontanamente l’ombra di un cavaliere bianco, indispensabile per andare avanti. Dal canto loro, alcuni istituti esposti con il gruppo sono anche indispettiti dal fatto che il piano industriale, elaborato con l’ausilio della Tatò & partners, non è stato ancora presentato alle banche.
Allo stato dei fatti, l’ipotesi più diretta sembra essere quella della dichiarazione di insolvenza, con ricorso alla amministrazione straordinaria. Un altro flop al Nuovo mercato, dunque, e lo spettro di un altro bond in fortissima tensione finanziaria (i titoli, per 25,5 milioni di euro, scadranno nel novembre del 2005).
(vi.p.)
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2004/02/23/finanza/035mammolo.html