Telecom:KKR vs CDP la grande sfida per la Rete

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Siam quasi a mezzogiorno, manco 20 milioni di pezzi scambiati. Titolo dormiente in attesa di eventi.
 
Ormai va così, nessuno si fida più degli articoli di giornale…..vale sempre il principio del bambino che si scotta con l’acqua bollente!! Se va in porto valutazione più congrua o se decideranno di oparla, un giorno di questi farà più 30, altrimenti galleggerà, augurandomi che non torni a 0,20
 

Telco in pressing sullo spettro del digitale terrestre. Cosa deciderà l’Europa? E l’Italia?​

di Paolo Anastasio | 27 Marzo 2023, ore 17:40
La GSMA spinge per la migrazione della banda sub 700 al 5G, serve una posizione comune di Bruxelles entro l'estate in vista del WRC 23.
Per il pieno sviluppo del 5G servono più risorse spettrali di quelle disponibili al momento. E’ per questo che Bruxelles deve decidere una posizione comune sulla banda sub 700 Mhz, per ora destinata alla televisione digitale terrestre fino al 2030. Che fare? Mantenere questa dead line oppure anticipare la liberazione di questa banda sub 700 Mhz per destinarla all’ulteriore sviluppo del 5G, in particolare dell’Industrial IoT?

Spettro radio per il 5G​

Il dibattito è aperto e la Commissione Ue dovrebbe assumere una posizione comune entro l’estate, in vista del prossimo summit globale sulle politiche dello spettro radio, il WRC 23 organizzato dall’ITU, l’agenzia Onu che si occupa di frequenze, in programma a Dubai il prossimo novembre.
Secondo stime della GSMA, usare la banda sub 700 per il 5G darebbe un contributo al Pil globale di 130 miliardi di dollari, secondo i dati diffusi nel suo ultimo report. In particolare, l’Europa occidentale avrebbe un beneficio di 26 miliardi di dollari fino al 2030, pari ad un incremento annuo dello 0,8% del Pil.
In particolare, più spettro al 5G sarebbe utile per lo sviluppo della banda ultralrga in quei paesi emergenti dove la banda larga fissa non è sviluppata. In questo modo la banda larga mobile fungerebbe da vicario del fisso.

Pressing della GSMA​

Cresce quindi il pressing della GSMA per anticipare la liberazione della banda sub 700 dal digitale terrestre televisivo. Tanto più che con lo sviluppo dello streaming e l’affermazione delle varie piattaforme on demand come Netflix e Amazon Prime il digitale terrestre sta perdendo appeal soprattutto nel target giovanile.
Ma non tutti i paesi europei hanno la stessa posizione di fronte allo switch off del digitale, previsto non prima del 2030. Ad esempio, in Spagna la televisione digitale è potente e di certo la speranza è perpetuare la presenza del digitale ben oltre il 2030. Lo stesso vale ad esempio per l’Italia, dove Rai e Mediaset e le emittenti locali spingono per allungare il più possibile il ciclo di vita del digitale terrestre già procrastinato al 2032.
Il ciclo di vita del digitale terrestre avrà inoltre un peso non indifferente sul valore di asset di RaiWay e EI Towers, i principali operatori di reti broadcasting del paese, di nuovo in predicato di negoziare una fusione più volte sfiorata in passato.

Spagna e Italia tifano per il digitale, il Nord Europa per il 5G​

Spagna e Italia sono i paesi europei con il maggior numero di canali del digitale terrestre. La Svizzera, invece, ha già provveduto allo switch off mentre altri paesi hanno altre tecnologie, in particolare via cavo per la diffusione del segnale televisivo.
Il Nord Europa, in particolare Svezia e Finlandia, sono invece favorevoli ad un passaggio anticipato dello spettro sub 700 alle telecomunicazioni per lo sviluppo del 5G. I primi a beneficiarne in ottica 5G sarebbero in effetti Ericsson e Nokia.
A questo punto è necessario che Bruxelles adotti una posizione comune in tempi stretti e che anche l’Italia si presenti con una sua posizione ben chiara in materia di programmazione dello spettro radio.
 
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Venerdì sera Goldman Sachs, Mediobanca e Vitale hanno inviato alle cordate rivali la documentazione sulla Netco, con le stime aggiornate al 2030. Le offerte migliorate e non vincolanti potrebbero arrivare anche prima del 18 aprile

27 MARZO 2023

AGGIORNATO ALLE 10:31

MILANO - Settimana decisiva per Telecom Italia. Venerdì sera gli advisor di Pietro Labriola hanno infatti inviato a Kkr, e alla cordata capitanata da Cdp e partecipata da Macquarie, i nuovi piani industriali della Netco, la società che custodisce l'infrastruttura, rivisti alla luce delle nuove tariffe per l’affitto della rete all’ingrosso per la rete. Lo scorso 16 marzo l’Agcom ha infatti approvato i nuovi canoni di affitto, inviando alle Ue la bozza per un vaglio preventivo.
 

Tim aggiorna le stime sulla rete: ora può partire l'asta tra Kkr e Cdp​

Storia di di Sara Bennewitz • 6 h fa


MILANO - Settimana decisiva per Telecom Italia. Venerdì sera gli advisor di Pietro Labriola hanno infatti inviato a Kkr, e alla cordata capitanata da Cdp e partecipata da Macquarie, i nuovi piani industriali della Netco, la società che custodisce l'infrastruttura, rivisti alla luce delle nuove tariffe per l’affitto della rete all’ingrosso per la rete. Lo scorso 16 marzo l’Agcom ha infatti approvato i nuovi canoni di affitto, inviando alle Ue la bozza per un vaglio preventivo. Salvo intoppo dell’ultim’ora, le nuove tariffe dovrebbero essere già operative a partire da maggio.
Tim aggiorna le stime sulla rete: ora può partire l'asta tra Kkr e Cdp© Fornito da La Repubblica

Le nuove tariffe aumentano di un miliardo il valore della Netco​

Secondo gli analisti le nuove tariffe decise dall’Agcom dovrebbero comportare un aumento dei ricavi e dei margini di Tim di circa 95 milioni, e quindi superiori alle stesse aspettative del gruppo. Le tariffe, insieme al piano di investimenti aggiornato all’inflazione, di qui al 2030, danno un chiaro e completo del valore che potrebbe esprimere la rete primaria, la rete secondaria di Fibercop ( di cui Kkr ha il 37,5%) e la rete dei cavi sottomarini di Sparkle.
La top 10 mondiale delle città in cui preferiscono vivere i miliardari


L’aumento delle tariffe dell’Agcom, che era atteso solo in parte, secondo gli esperti fa alzare il valore della rete di un miliardo. Gli analisti stimavano che la Netco valesse tra 18 e 21 miliardi, pertanto ora il prezzo potrebbe lievitare.
Stando a fonti finanzierie, nei giorni scorsi Kkr avrebbe sondato alcuni potenziali investitori, perché sarebbe pronte a fare un cospicuo rilancio, ma anche la cordata Cdp-Macquarie potrebbe ritoccare all’insù la propria offerta. Le nuove proposte non vincolanti devono essere recapitate alla società entro il 18 aprile, ma nulla vieta che ora che Tim ha inviato la documentazione propedeutica, possano arrivare prima. Intanto il gruppo va comunque avanti con i suoi paini di separazione dell’azienda e di scivoli volontari per ridurre l’organico.
Labriola, nel corso del road show con gli investitori dopo i conti 2022 chiusi in rosso per 2,9 miliardi, avrebbe detto che la separazione della rete dai servizi potrebbe essere già operativa a partire dal primo trimestre del 2024, quindi entro un anno. Con la separazione della rete, la società potrebbe anche cogliere l’occasione di convertire le azioni di risparmio in titoli ordinari, un operazione che Tim aveva cercato di portare avanti, senza successo già in passato. Resta infatti da capire se le nuove offerte soddisferanno le aspettative del primo azionista Vivendi, padrone del 23,8% di Tim, che nelle assemblee straordinarie esercita un potere di veto. Il colosso francese ha più volte ribadito di essere disposto a sacrificare la rete per almeno 31 miliardi di euro, ovvero il 58% in più delle offerte non vincolanti formulate finora dalle due cordate rivali.
 

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Le nuove tariffe aumentano di un miliardo il valore della Netco​

Secondo gli analisti le nuove tariffe decise dall’Agcom dovrebbero comportare un aumento dei ricavi e dei margini di Tim di circa 95 milioni, e quindi superiori alle stesse aspettative del gruppo. Le tariffe, insieme al piano di investimenti aggiornato all’inflazione, di qui al 2030, danno un chiaro e completo del valore che potrebbe esprimere la rete primaria, la rete secondaria di Fibercop ( di cui Kkr ha il 37,5%) e la rete dei cavi sottomarini di Sparkle.
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L’aumento delle tariffe dell’Agcom, che era atteso solo in parte, secondo gli esperti fa alzare il valore della rete di un miliardo. Gli analisti stimavano che la Netco valesse tra 18 e 21 miliardi, pertanto ora il prezzo potrebbe lievitare.
Stando a fonti finanzierie, nei giorni scorsi Kkr avrebbe sondato alcuni potenziali investitori, perché sarebbe pronte a fare un cospicuo rilancio, ma anche la cordata Cdp-Macquarie potrebbe ritoccare all’insù la propria offerta. Le nuove proposte non vincolanti devono essere recapitate alla società entro il 18 aprile, ma nulla vieta che ora che Tim ha inviato la documentazione propedeutica, possano arrivare prima. Intanto il gruppo va comunque avanti con i suoi paini di separazione dell’azienda e di scivoli volontari per ridurre l’organico.
Labriola, nel corso del road show con gli investitori dopo i conti 2022 chiusi in rosso per 2,9 miliardi, avrebbe detto che la separazione della rete dai servizi potrebbe essere già operativa a partire dal primo trimestre del 2024, quindi entro un anno. Con la separazione della rete, la società potrebbe anche cogliere l’occasione di convertire le azioni di risparmio in titoli ordinari, un operazione che Tim aveva cercato di portare avanti, senza successo già in passato. Resta infatti da capire se le nuove offerte soddisferanno le aspettative del primo azionista Vivendi, padrone del 23,8% di Tim, che nelle assemblee straordinarie esercita un potere di veto. Il colosso francese ha più volte ribadito di essere disposto a sacrificare la rete per almeno 31 miliardi di euro, ovvero il 58% in più delle offerte non vincolanti formulate finora dalle due cordate rivali.
quindi si riparla di 95 milioni annui di aumento ricavi, avevo capito che era di meno (se non erro ho letto 60/65)...chi ci capisce qualcosa è bravo
 

Tim aggiorna le stime sulla rete: ora può partire l'asta tra Kkr e Cdp​

Storia di di Sara Bennewitz • 6 h fa


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Tim aggiorna le stime sulla rete: ora può partire l'asta tra Kkr e Cdp© Fornito da La Repubblica

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Secondo gli analisti le nuove tariffe decise dall’Agcom dovrebbero comportare un aumento dei ricavi e dei margini di Tim di circa 95 milioni, e quindi superiori alle stesse aspettative del gruppo. Le tariffe, insieme al piano di investimenti aggiornato all’inflazione, di qui al 2030, danno un chiaro e completo del valore che potrebbe esprimere la rete primaria, la rete secondaria di Fibercop ( di cui Kkr ha il 37,5%) e la rete dei cavi sottomarini di Sparkle.
La top 10 mondiale delle città in cui preferiscono vivere i miliardari


L’aumento delle tariffe dell’Agcom, che era atteso solo in parte, secondo gli esperti fa alzare il valore della rete di un miliardo. Gli analisti stimavano che la Netco valesse tra 18 e 21 miliardi, pertanto ora il prezzo potrebbe lievitare.
Stando a fonti finanzierie, nei giorni scorsi Kkr avrebbe sondato alcuni potenziali investitori, perché sarebbe pronte a fare un cospicuo rilancio, ma anche la cordata Cdp-Macquarie potrebbe ritoccare all’insù la propria offerta. Le nuove proposte non vincolanti devono essere recapitate alla società entro il 18 aprile, ma nulla vieta che ora che Tim ha inviato la documentazione propedeutica, possano arrivare prima. Intanto il gruppo va comunque avanti con i suoi paini di separazione dell’azienda e di scivoli volontari per ridurre l’organico.
Labriola, nel corso del road show con gli investitori dopo i conti 2022 chiusi in rosso per 2,9 miliardi, avrebbe detto che la separazione della rete dai servizi potrebbe essere già operativa a partire dal primo trimestre del 2024, quindi entro un anno. Con la separazione della rete, la società potrebbe anche cogliere l’occasione di convertire le azioni di risparmio in titoli ordinari, un operazione che Tim aveva cercato di portare avanti, senza successo già in passato. Resta infatti da capire se le nuove offerte soddisferanno le aspettative del primo azionista Vivendi, padrone del 23,8% di Tim, che nelle assemblee straordinarie esercita un potere di veto. Il colosso francese ha più volte ribadito di essere disposto a sacrificare la rete per almeno 31 miliardi di euro, ovvero il 58% in più delle offerte non vincolanti formulate finora dalle due cordate rivali.
Articolo scritto senza riflettere:
"Le nuove proposte non vincolanti devono essere recapitate alla società entro il 18 aprile, ma nulla vieta che ora che Tim ha inviato la documentazione propedeutica, possano arrivare prima."
Certamente una delle due cordate sarebbe ben contenta di far circolare la propria offerta prima che l'altra presenti la sua!

"la società potrebbe anche cogliere l’occasione di convertire le azioni di risparmio in titoli ordinari,"
si, Vivendi non aspetta altro per diluire la propria quota!
 
dove stà scritto che KKR e CDP debbano rilanciare :D
 
Sempre a livello di ipotesi secondo voi, se si dovesse verificare la conversione delle risparmio in ordinarie, deve avvenire previo pagamento del dividendo non distribuito negli ultimi anni?
 
Ma non dite sempre che le risparmio devono essere delistate solo a 55 centesimi l'una? :confused:
 
io continuo a dire che fare un’ offerta superiore ai 20 miliardi non ha senso per chi la fa. Mi spiego meglio, la rete vale sicuramente più di 20 miliardi, ma superata quella cifra, a chi compra, conviene comprare tutta la società e vendere quello che non vuole, in questo modo si ritroverebbe la rete, un deebito sostenibile e un bel po di cassa!
 
Volumi da Fantascienza oggi ....
Tutti in attesa ...
Ma di cosa ?
Opa ? Offerta super per la Rete ?
O tra un anno , quando forse , salvo rinvii..
Si separa azienda in due società??
Qua Campa Cavallo :5eek:
 
Un saluto a Gianni Minà, se ne va un grandissimo.
Giornalista controcorrente che ha saputo raccontare i grandi campioni ma anche un "Continente desaparecidos" come il Sudamerica.
Se non avete mai letto niente di suo, vi consiglio di colmare la lacuna.
Indimenticabili le sue interviste e i suoi aneddoti con i grandi campioni del passato.
Scusate l'intromissione
 
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