TELECOM ITALIA - Incontro Urso-Butti con Vivendi la prossima settimana
FATTO Secondo il Corriere Della Sera, il ministro Urso e il sottosegretario Butti dovrebbero incontrare il top management di Vivendi la prossima settimana, e separatamente incontrare gli esponenti di Macquarie e KKR per studiare una soluzione per TIM. Il governo avrebbe avuto contatti con il presidente francese Macron di fare moral suasion con i Bollorè per raggiungere una soluzione amichevole, ma senza successo.
Tutte le opzioni sarebbero sul tavolo, la più semplice resta quella dell’OPA totalitaria finalizzata al delisting di TIM e a valle del break-up del Gruppo, CDP e Macquarie potrebbero ottenere la maggioranza di NetCo conferendo gli asset di Open Fiber, mentre Vivendi potrebbe rilevare la maggioranza della ServiceCo. La seconda opzione è quella di un’OPA parziale che lascerebbe TIM quotata, per poi procedere con la scissione (non proporzionale) della NetCo dalla ServiceCo: questa soluzione sarebbe particolarmente complicata perché richiederebbe un passaggio autorizzativo in EGM (richiesto placet anche da parte degli azionisti di risparmio) ma sarebbe apprezzata da Vivendi. La terza opzione è quella di una nuova offerta per NetCo in linea con quanto già fatto con l’MOU, nonostante le perplessità già espresse dall’attuale governo, in particolare da Butti e Urso. EFFETTO Ci aspettiamo maggiori chiarimenti dall’incontro di questa settimana del governo e dalle interlocuzioni con Vivendi. A nostro avviso, l’opzione preferibile e maggiormente market friendly resta quella di un’OPA totalitaria collettiva su TIM da parte di CDP, VIV e fondi finalizzata al delisting di TIM: in questo scenario verrebbero infatti maggiormente tutelati ex ante gli azionisti minoranza TIM grazie alla possibilità di essere liquidati ex ante con un premio cash senza essere esposti ad alcun execution risk legato al break up e alla successiva dismissione degli asset retail. Altre opzioni ci sembrano al momento poco percorribili e non esenti da rischi. Restiamo dell’idea che la rete unica sia un nice-to-have per TIM e un must-have per il governo (ritorni economici ad oggi non adeguati per OF, ritardi su implementazione PNRR, interesse strategico nazionale per lo sviluppo della fibra) e in assenza di un accordo sulla rete, TIM possa comunque procedere con il suo piano di delayering e abbattere il debito in misura significativa con la valorizzazione di quote di minoranza di NetCo e di EnterpriseCo, rilanciare con successo il business domestico, ridurre i capex non discrezionali e riguadagnare flessibilità finanziaria senza la necessità di alcun aumento di capitale. Raccomandazione su TIM MOLTO INTERESSANTE, target price a 0,43 euro.
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La terza è che se la giochino a dadi Butti vs macron