Testamento:immobili valore catastale o di mercato?

mighelito

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Salve una domanda....
Nel caso volessi redigere un testamento olografo,come valore degli immobili va considerato il valore catastale o di mercato?
 
Il valore catastale serve per il pagamento delle imposte. Devi ragionare sul valore di mercato.
In ogni caso gli eredi valuteranno l'asse ereditario alla morte del De cuius e non alla data di stesura del testamento.
 
Col testamento hai un certo margine di manovra con la quota disponibile
percui se hai due figli, ad uno lasci la casa e all'altro il conto in banca
anche se fra i due beni c'è una grossa differenza di valore pari ad un terzo dell'eredità,
il figlio che eredita meno se la prende in saccoccia.
 
Vi ringrazio per le delucidazioni...
 
Col testamento hai un certo margine di manovra con la quota disponibile
percui se hai due figli, ad uno lasci la casa e all'altro il conto in banca
anche se fra i due beni c'è una grossa differenza di valore pari ad un terzo dell'eredità,
il figlio che eredita meno se la prende in saccoccia.
secondo me i figli han diritto alla stessa legittima, quello che prende di meno può pretendere la sua parte vendendo tutto od obbligando il fratello a versargli la differenza magari a rate
 
Salve una domanda....
Nel caso volessi redigere un testamento olografo,come valore degli immobili va considerato il valore catastale o di mercato?

Se intendi capire e stabilire quali siano le giuste porzioni da attribuire agli eredi secondo le quote che hai in testa, ovviamente vale il valore di mercato.
Ai fini delle imposte vale invece il valore catastale. Ma suggerirei di non inserire il valore di mercato perché potrebbe essere che il fisco poi si basi su quello ai fini delle imposte.
In sostanza, fai i tuoi conti sul valore di mercato e poi scrivi semplicemente: a te lascio la casa gialla, a lui la casa bianca.
Poi non è così semplice perché devi dire che li nomini eredi per il valore rappresentato dai lasciti. Se dici invece che li nomini eredi in parti uguali e poi gli lasci valori diseguali, potrebbero fra loro contestarsi.
 
secondo me i figli han diritto alla stessa legittima, quello che prende di meno può pretendere la sua parte vendendo tutto od obbligando il fratello a versargli la differenza magari a rate
Se la legittima è rispettata il fratello non può chiedere nulla. Legittima non significa mica che l'eredità è divisa in parti uguali!
 
nella c.d. quota disponibile rientrano anche ciò che in denaro è stato dato quando il de cuius era ancora in vita?
La domanda piu esatta sarebbe........quando la persona è ancora in vita può disporre liberamente del proprio denaro senza che il beneficiario possa incorrere, dopo la morte del donante, in azioni di rivalsa da parte dei fratelli?
 
No, il fratello che veda lesa la propria quota di legittima a causa di donazioni o disposizioni testamentarie, può agire in giudizio per ripristinare la parte di eredità che gli spetta. Si chiama azione di riduzione.
 
No, il fratello che veda lesa la propria quota di legittima a causa di donazioni o disposizioni testamentarie, può agire in giudizio per ripristinare la parte di eredità che gli spetta. Si chiama azione di riduzione.
ma se la quota di legittima non è erosa invece?
faccio esempio pratico. Ci sono:
2 case si dividono a metà
il conto corrente si divide a metà
Gli eventuali regali fatti in vita dal donante a titolo di riconoscenza per l'assistenza ricevuta da un figlio soltanto (mentre l'altro se ne è fregato) non sono elargizioni fattibili? Si parla di contanti, non altro
le due case ci sono sempre
e pure il cc (mica svuotato)
 
ma se la quota di legittima non è erosa invece?
faccio esempio pratico. Ci sono:
2 case si dividono a metà
il conto corrente si divide a metà
Gli eventuali regali fatti in vita dal donante a titolo di riconoscenza per l'assistenza ricevuta da un figlio soltanto (mentre l'altro se ne è fregato) non sono elargizioni fattibili? Si parla di contanti, non altro
le due case ci sono sempre
e pure il cc (mica svuotato)
Si non vedo problemi in questo caso. La legittima mi sembra soddisfatta senza problemi.
Come scrivevo prima la legittima non significa mica che ognuno ha diritto alla stessa quota ereditaria!
In ogni caso se per la dichiarazione di successione andrai da un notaio, siccome già lo paghi, puoi fargli tutte le domande che vuoi. Non farei l'errore di andare quando tutto è già stato fatto.
Il discorso dell'azione di riduzione, è tuttaltro che semplice, non è niente di automatico. E' difficile anche quando le cose sono palesi, figurati nel tuo caso in cui non ci vedo niente di sbagliato.
 
Si non vedo problemi in questo caso. La legittima mi sembra soddisfatta senza problemi.
Come scrivevo prima la legittima non significa mica che ognuno ha diritto alla stessa quota ereditaria!
In ogni caso se per la dichiarazione di successione andrai da un notaio, siccome già lo paghi, puoi fargli tutte le domande che vuoi. Non farei l'errore di andare quando tutto è già stato fatto.
Il discorso dell'azione di riduzione, è tuttaltro che semplice, non è niente di automatico. E' difficile anche quando le cose sono palesi, figurati nel tuo caso in cui non ci vedo niente di sbagliato.
Grazie per la tua risposta
Ovviamente spero di andare dal notaio tra molti anni ......
Però siccome sono io che mi occupo totalmente di mia madre non vorrei essere dopo oltre che cornuta pure mazzata da mio fratello che oltre di essersi completamente scaricato della questione abbia pure a danneggiarmi per essermi sobbarcarsi tutto da sola
 
Nel testamento, il valore dei beni che compongono le quote di eredità si calcola all’apertura della successione, cioè alla morte del testatore…
quanto al problema della lesione della legittima, essendo che questa si calcola solo all’avvenuta morte del de cuius, non si può stabilire prima se una attribuzione di beni sia lesiva della legittima… Solo morte si potrà capire il valore reale dei beni che compongono l’asse
 
Vedo che l'eredità è composta da due case, non è una cattiva idea fare testamento pubblico dal notaio per definire di chi è ogni casa, invece che darne metà a ciascuno che avrebbe poco senso. Questo si ti consiglio di farlo.
Dopodichè nella stessa occasione la mamma può anche definire te come erede universale (salve le quote di legittima come sempre).
Per questo ti dico...meglio informarsi prima.
 
Vedo che l'eredità è composta da due case, non è una cattiva idea fare testamento pubblico dal notaio per definire di chi è ogni casa, invece che darne metà a ciascuno che avrebbe poco senso. Questo si ti consiglio di farlo.
Dopodichè nella stessa occasione la mamma può anche definire te come erede universale (salve le quote di legittima come sempre).
Per questo ti dico...meglio informarsi prima.
Le due case hanno valori diversi
Una di più una di meno
 
ho ricevuto in eredita' il 13% di un appartamento del valore commerciale di 26K euro. quanto dovro' pagare di tasse di successione?
 
Ultima modifica:
generalmente le imposte vengono pagate da un solo erede che poi si rivale sugli altri.
e come già detto non importa il valore commerciale ma si parte dalla rendita catastale.
Quindi senza conoscere la r.c. non si può dire quanto pagherai.
 
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