TIM , azionisti coraggiosi vol. 2

io ho visto 15MLN in 1min scaricate... per me o é stato un errore o é servito a raccogliere bene...
Dubito sull'errore,a certi livelli anche gli "errori" sono pilotati.
 
Un governo serio non può avere questi comportamenti, :no: le cose vanno fatte non annunciate, si comunica attraverso comunicati ufficiali, non attraverso frasi a mezza bocca dette per strada da sottosegretari, viceviceministri o da esponenti che non c'entrano nulla ma cercano visibilità ad ogni costo. Un pò di serietà per favore....:rolleyes:
concordo in pieno
 
Un governo serio non può avere questi comportamenti, :no: le cose vanno fatte non annunciate, si comunica attraverso comunicati ufficiali, non attraverso frasi a mezza bocca dette per strada da sottosegretari, viceviceministri o da esponenti che non c'entrano nulla ma cercano visibilità ad ogni costo. Un pò di serietà per favore....:rolleyes:
Sono anni che andiamo avanti nel pantano e di governi se ne sono succeduti di tutti i tipi, compresi governi tecnici. Quindi temo che i colori dei governi di turno non c'entrino.
 
Quelli deboli di cuore hanno già venduto da un pezzo...
Cassettisti , incastrati etc sì , ma movimento acchiappastop è per i traders .

Dati i volumi a bombazza pare che oggi stanno "lavorando" sul titolo
 
i governi sono seri a seconda delle proprie idee politiche.....piove, governo ladro
qui ne abbiamo visti di tutti i colori, e non frega nulla di questo aspetto... voglamo solo investire in contesti certi e regolati, non farci rapinare con le regole e gli umori del momento... as simple as that...
 
i governi sono seri a seconda delle proprie idee politiche.....piove, governo ladro
No, stai sbagliando, non me ne frega un ca@@o delle idee politiche, a mio parere chiunque governi deve avere serietà nel fare le cose e nel comunicarle, avere rispetto dei cittadini e delle imprese che costituiscono la ricchezza del paese. Vale per tutti, poi se tu ragioni per appartenenza è un tuo problema, ma non etichettare gli altri, che oltretutto non conosci.
 
Uscito causa stoploss alto sule RNC... sto a guardare per ora.. se andasse sotto 0.29 rientro
 
Qualcosa mi dice che questa è stata la pausa per prendere la rincorsa su 0,31
 

Open Fiber, prosegue senza sosta lo sperpero di denaro pubblico​

di Raffaele Barberio | 8 Febbraio 2023, ore 10:15
Ecco perché occorre procedere subito alla vendita delle Aree nere di Open Fiber. Cittadini e imprese si chiedono perché continuare lo sperpero di denaro pubblico usato solo per pagare gli interessi, a fronte di risultati operativi a dir poco imbarazzanti.

Open Fiber o Open Titanic?

Il Governo continua a far finta di niente mentre il disastro di Open Fiber si consuma sotto gli occhi di tutti.
Ritorna in mente il salone delle feste del Titanic, mentre l’iceberg che aveva sfondato la grande chiglia assisteva imperterrito all’ingresso di una montagna d’acqua che avrebbe fatto poi affondare il gigante dei mari, considerato inaffondabile.
Gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 31 dicembre, pubblicati da Infratel e relativi alle Aree bianche del paese, sono inequivocabili ed inesorabili.

I numeri inesorabili di Open Fiber

Open Fiber ha cablato solo poco più di 2,3 milioni di Unità Immobiliari, dove il servizio è “attivabile”, su 6,4 milioni da realizzarsi entro il prossimo giugno. Infratel ha richiesto altri 2 milioni di euro di nuove penali. E allora è il caso di chiedersi: “Dobbiamo aspettare il 30 giugno per avere la conferma che i lavori nelle aree bianche non saranno finiti e perderemo larga parte dei fondi europei?”.
Anche gli impegni assunti lo scorso luglio dall’azienda guidata da Mario Rossetti, con firma della relativa Convenzione e finalizzata al cablaggio delle Aree grigie sussidiate, sono stati ampliamente disattesi.
Su 33.000 civici che avrebbero dovuto essere cablati e resi con servizio disponibile entro il 31 dicembre scorso, ne sono stati realizzati, secondo quanto dichiarato da Open Fiber stessa, solo 27.000.
Attendiamo adesso la certificazione dei dati reali dal soggetto deputato al controllo, Infratel. Ad ogni modo, anche se il numero dovesse essere confermato, è evidente lo stato comatoso in cui versa Open Fiber se dopo aver preso un impegno in luglio questo è subito disatteso appena 5 mesi dopo.

Stessa storia nelle Aree nere

Ad aggiungersi a questo inaccettabile ritardo c’è poi il significativo rallentamento del cablaggio nelle Aree nere. Il 2022 si chiude con un numero di Unità Immobiliari realizzate che è la metà di quello degli anni precedenti.
Insomma Mario Rossetti può vantare proprio dei bei “successi”. Con la sua gestione ha, di fatto, mancato tutti gli obiettivi di Piano industriale che egli stesso si era dato.
Open Fiber è ormai oberata dal debito, che secondo stime potrebbe raggiungere i 5 miliardi alla fine del 2023, ed appare inoltre incapace di rispettare gli impegni presi con il Governo. L’azienda gestita da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sta creando un serio danno al sistema produttivo dell’Italia, che necessita invece al più presto di una rete in fibra ottica, pervasiva e tecnologicamente avanzata, per poter sostenere le proprie imprese e garantire accesso ad internet a tutte le famiglie ovunque si trovino. Dal piccolo paesino alla grande città.

E nelle Aree grigie non sussidiate siamo al pianto greco

La situazione si aggrava ancor di più, se guardiamo a quella parte di Aree grigie non sussidiate che Open Fiber ha dichiarato alle Autorità italiane che cablerà entro il 2026.
Ora, visto il ritardo nelle Aree bianche e Grigie sussidiate, visto il rallentamento nelle Aree nere, come può essere credibile Mario Rossetti, l’AD di Open Fiber, quando dice che cablerà le Aree grigie commerciali? Riuscirà ad ottenere il finanziamento dalle banche creditrici, visto che non ha rispettato nessuno degli impegni presi solo il 3 dicembre 2021? È ancora colpa della precedente gestione (della quale peraltro era CFO con responsabilità sul controllo di gestione)?

Servono azioni di discontinuità: vendere la parte di Open Fiber sulle Aree nere!

È chiaro che, per salvare il salvabile, esiste ormai una sola soluzione che si sta configurando e cioè la vendita immediata da parte di CDP delle Aree nere di Open Fiber.
Infatti qualunque soluzione si voglia portare avanti per la realizzazione della rete nazionale, acquisto della rete di TIM o OPA sulla stessa, nel momento in cui si dovrà procedere al merger con Open Fiber le aree nere dovranno essere cedute. Ed allora visto il disastro fatto dalla gestione di Mario Rossetti, probabilmente il momento migliore è adesso. Ogni giorno di ritardo distrugge valore, quel valore che Open Fiber ha costruito negli anni passati.

Ed ecco perché venderle subito

Vendere adesso significa, peraltro, vendere ad un prezzo più alto. Ogni giorno che passa FiberCop cabla le Aree nere. Ogni giorno che passa il gap di vantaggio di Open Fiber si riduce. E di conseguenza si riduce anche il valore.
Vendere adesso significa far si che finalmente CDP esca dall’imbarazzante conflitto di interessi di essere azionista di TIM e del suo maggior competitor infrastrutturale. Restando azionista nelle sole Aree bianche e grigie sussidiate, il conflitto di interessi con TIM si può quantomeno attenuare.
Vendere adesso significa che la rimanente Open Fiber, che potrebbe essere interamente posseduta da CDP, potrà dedicarsi a tempo pieno, finalmente, a finire le Aree bianche e grigie sussidiate.

Chi deve decidere, decida e decida in fretta…

Fate presto, per evitare che cittadini ed imprese italiane non debbano più continuare a chiedere perché nessuno non fa nulla di fronte a questo sperpero di denaro pubblico, ormai usato solo per pagare gli interessi sul debito di Open Fiber e non per collegare case ed aziende con la fibra alla rete di cui nessuno può fare più a meno.
 
Certo serve sangue freddo per alzare la posta investendo altri soldi sul titolo dopo questo ribasso
 
Qualcosa mi dice che questa è stata la pausa per prendere la rincorsa su 0,31
Ciao Maruzzo non ho mai visto un titolo salire continuamente senza pause..a parte unicredit dell'ultimo periodo....che è salita anche dopo la mia vendita post comunicazione dati :D certo qui ci mettono anche l'impegno a creare dubbi visto che quando si muovono lo fanno per essere vistosi e condizionare....un salutone
 
Il Punto
Sulla rete Tim per ora vince il fondo Kkr
DI GIOVANNI PONS

Il fondo americano Kkr è al momento il vero vincitore della partita sulla rete Tim; i perdenti sono il governo e i correntisti postali che attraverso la Cdp rischiano di pagare un asset più del dovuto. A fine estate 2020 Kkr era entrato con il 37,5% in Fibercop, la società dove Tim aveva scorporato la rete secondaria in rame da trasformare in fibra. Il piano degli investimenti, però, non è stato rispettato, soprattutto nel secondo semestre 2022 quando la nuova responsabile della rete Tim, Elisabetta Romano, ha tirato il freno. A questo punto gli americani avevano tre strade: uscire grazie alla “put” negoziata nel 2020, con un rendimento garantito del 7% annuo, crescere di quota in Fibercop oppure rilanciare, come hanno fatto, con un’offerta per tutta la rete Tim. In questo modo hanno implicitamente rivalutato il proprio investimento iniziale: da 7,7 il valore di Fibercop è salito a 10 miliardi. Cdp e Macquarie dovranno infatti partire da questa valutazione per far meglio agli occhi del cda Tim e anche se vinceranno, grazie al favore del governo, pagheranno un prezzo molto elevato. A causa delle incertezze del governo Meloni.
la repubblica 9.2.2023
 
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