Tiscali, il mese della verità?

ummagumma ha scritto:
sono fatti con lo stampino, si riempiono la bocca di paroloni, si atteggiano ad intellettualoidi, vanno al cineforum a vedere i film russi con sottotitoli in cirillico perchè fa tanto intellettuale....il tutto per avere la sensazione di essere qualcosa, visto che la gran parte di loro nella vita reale non fa una mazza, ma loro fanno la rivoluzione...salveranno il mondo :rolleyes: :rolleyes:




ho seguito il dibattito politico in tv , programma Ballaro' , Fini e Casini hanno insistito nel volere sapere la cifra relativa alla tassa di successione ... bhe sia Rutelli che Fassino hanno glissato la risposta .
Anzi Rutelli 1 timida risposta l'ha data ... saranno "molti" milioni di euro :D

quindi ricapitoliamo ... siamo passati dai 150 mila euro di Bertinotti a 250 mila euro di Prodi , successivamente sempre Prodi ha dichiarato che la tassa sarebbe stata di 500 mila euro , infine ieri sera da Bruno Vespa ha detto che saranno "qualche" mil. di euro ed infine stasera Rutelli dice "molti"...mil. di euro

aooooo nn ci capisco + nulla :mmmm: :mmmm:

la telenovela della tassa di successione sinistroide continua .... alla prossima puntata . :bye: :bye:
 
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali


Tribunale di Roma
Comunicazione di deposito di sentenza Civile (art. 133 c.p.c.)

[...]

respinge le domande di risarcimento dei danni, di pagamento della sanzione prevista dall'art. 12 della legge n. 47/1948 e di pubblicazione della sentenza formulate, con citazione notificata il 26.4.2001, dall'on. Silvio Berlusconi nei confronti di Marco Travaglio, Daniele Fabbri (in arte Daniele Luttazzi), Carlo Freccero e della Rai Radiotelevisione Italiana s.p.a.;

respinge la domanda di risarcimento dei danni per lite temeraria nonché la domanda di cancellazione di talune frasi dell'atto di citazione formulate dal Fabbri;

condanna l'on, Silvio Berlusconi a rifondere in favore di Marco Travaglio, di Daniele Fabbri (in arte Daniele Luttazzi), della Rai Radiotelevisione Italiana s.p.a. e della Bellandi Entertainment s.p.a. le spese di giudizio che si liquidano, per ciascuna di dette parti, in complessivi euro 16.855,00 di cui euro 15.000,00 per onorari ed euro 1.705,00 per diritti, oltre a quanto dovuto per le spese generali, per l'Iva e per il contributo alla CPA.

Così deciso in Roma, il 14.1.2005

il Giudice Unico
dott. Massimo Corrias
 
Il caso Italia, secondo David Lane

"In un altro Paese".
Questo è il titolo di un documentario semiclandestino di Marco Turco, tratto dal libro di Alexander Stille "Excellent cadavers". A Milano è possibile vederlo, in questi giorni di inizio marzo 2006, in una sola saletta, il Centrale di via Torino. Nel film si parla di mafia, dagli omicidi di Falcone e Borsellino all'attuale normalizzazione. Si vedono immagini rimosse, si riflette su snodi dimenticati. L'ex magistrato Giuseppe Ayala, intervistato, afferma: "La lotta alla mafia si combatte in Sicilia, ma si vince a Roma". Il documentario si apre con l'immagine della strage di Capaci e si chiude con Berlusconi che attacca i magistrati e bacia Dell'Utri. "Sono convinto che lo Stato possa sconfiggere la mafia. Falcone e Borsellino lo hanno dimostrato. Ma negli ultimi anni si è preferito lasciar perdere, si è voluto dimenticare", conclude Stille.
Lo afferma spesso anche Giancarlo Caselli. Ecco il resoconto di un convegno svoltosi a Torino il 7 maggio 2005, in occasione della presentazione dell'ultimo saggio di David Lane, "L'ombra del potere".

"Nell'aprile del 2001 definimmo Berlusconi 'unfit', inadeguato, a guidare l'Italia. I quattro anni successivi ci hanno dato ragione".
Così il giornalista dell'Economist David Lane ha introdotto il suo intervento, sabato 7 maggio, alla presentazione del suo ultimo libro - L'ombra del potere - al salone del libro di Torino. All'incontro hanno preso parte anche Giancarlo Caselli, Marco Travaglio, Franzo Grande Stevens e l'editore Giuseppe Laterza. Segue una sintesi degli interventi.

Lane:

"Questo libro", ha proseguito Lane, "nasce dal turbamento per quel che ho visto accadere in un Paese che amo. Ero scioccato dalle leggi su misura, dall'abuso dello stato di diritto, dall'attacco ai magistrati, ero turbato da come il sacrificio dei servitori dello Stato vensse dimenticato. Da giornalista economico non ero abituato a occuparmi di cronaca nera. Eppure non ho potuto fare a meno di occuparmi del volto criminale del potere. Nel 1992 l'Italia si trovò di fronte a un bivio etico, con Tangentopoli e le stragi di mafia. Ci fu una reazione, a Milano e a Palermo, sembrò che si potesse imboccare la strada del risanamento. Fu un'illusione. Oggi corruzione e mafia appaiono come due mali ben radicati nella società italiana. E la cosa non sorprende, se a capo del governo c'è un signore con due amici, uno condannato per corruzione e l'altro per mafia.
Certo è bene difendere gli amici, ma un uomo di governo non dovrebbe avere certi amici. Berlusconi deve il suo potere televisivo a Craxi, e sappiamo com'è finita. Gli italiani dovrebbero essere preoccupati di come Berlusconi e i suoi hanno usato questo potere mediatico per attaccare i magistrati, per danneggiare la Costituzione, per revisionare la storia.
Per esempio, hanno riabilitato l'amico Craxi, che non era uno statista ma un corrotto. Tutto questo non va dimenticato, come pure che in questo Paese c'è tanta gente perbene che offre dell'Italia una luce brillante".

Caselli:

"David Lane a un certo punto riporta queste parole del mio collega Ingroia: "L'occasione di sconfiggere la mafia è andata persa". Vorrei fare qualche riflessione su questo. La premessa è che in parte la mafia va pure considerata come una componente, certo deviata e perversa, delle società capitaliste, se anche il Times, anni fa, collocò un boss mafioso in una classifica dei costruttori del business degli Stati Uniti. Detto ciò, l'occasione di sconfiggere il fenomeno c'è stata, e non è stata colta. Ricordo che a Palermo, negli anni successivi alle stragi, sono stati comminati 650 ergastoli, più centinaia di anni di reclusione per fatti di mafia. Grazie alla collaborazione fra opinione pubblica, forze dell'ordine e magistratura in quegli anni si è combattuta con successo l'ala militare, ma anche il terzo livello, il versante delle connivenze eccellenti, nella politica, nelle istituzioni e negli affari. E' stato detto tante volte che questo terzo livello fosse un'invenzione dei magistrati, ma non è vero; lo stesso Falcone, contrariamente a quanto si dice, lo riteneva reale. Era necessario occuparsene. Di tutte queste condanne non si parla, come non si parla delle prescrizioni e delle assoluzioni per insufficienza di prove. Non c'erano teoremi, né volontà persecutoria. Sembrava fatta, ma a un certo punto alcune componenti dello Stato, di vario colore politico, hanno forse accettato di perdere una battaglia che si poteva vincere. SI è avvelenato il clima con falsità di ogni genere: l'accusa di costruire teoremi, la delegittimazione dei pentiti, il linciaggio mediatico delle cosiddette toghe rosse, magistrati scomodi additati come comunisti o amici dei comunisti. Chi lanciava simili accuse forse non sospettava di doversi trovare in una compagnia non proprio encomiabile. Proprio ieri il boss Antonino Salvo proclamava di essere nel mirino del partito comunista, e lo stesso Riina inveiva contro i comunisti. Evidentemente sono messaggi che si spera vengano ricevuti e rilanciati. Abbiamo assistito a un processo alle inchieste del dopo-stragi, attraverso la negazione della verità, una colossale opera di mistificazione che è giunta fino allo smarrimento del senso autentico delle parole. Assoluzione e prescrizione sono concetti assolutamente diversi: si è assolti da qualcosa che non si è commesso, si è prescritti per qualcosa che si è commesso.
Il nodo è la questione morale. Credo che dovremmo chiederci se sia o no un problema per una politica seria che in numerosi casi sono state accertate responsabilità in fatti di mafia di esponenti del ceto dirigente: responsabilità gravi che costituiscono una massa d'urto, che dovrebbero avviare rigorosi percorsi di bonifica morale. La realtà di questi anni è esattamente contraria: i politici sono beatificati, i magistrati antimafia sono additati come felloni. Questa continua opera di delegittimazione non solo si ripercuote sulla credibilità e l'efficienza della Giustizia, ma dà il tempo alle cosche mafiose di riorganizzarsi.

:cool:

un còglione
 
"Veramente la scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto:
è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte
nella mia lunga vita ne ho viste moltissime.
L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta,
animata però forse anche da belle speranze.
L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre,
e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta.
Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai.
Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo".

Indro Montanelli (intervista a La Repubblica, 26 marzo 2001)

:cool:

un altro còglione
 
gico66 ha scritto:
Il caso Italia, secondo David Lane

"In un altro Paese".
Questo è il titolo di un documentario semiclandestino di Marco Turco, tratto dal libro di Alexander Stille "Excellent cadavers". A Milano è possibile vederlo, in questi giorni di inizio marzo 2006, in una sola saletta, il Centrale di via Torino. Nel film si parla di mafia, dagli omicidi di Falcone e Borsellino all'attuale normalizzazione. Si vedono immagini rimosse, si riflette su snodi dimenticati. L'ex magistrato Giuseppe Ayala, intervistato, afferma: "La lotta alla mafia si combatte in Sicilia, ma si vince a Roma". Il documentario si apre con l'immagine della strage di Capaci e si chiude con Berlusconi che attacca i magistrati e bacia Dell'Utri. "Sono convinto che lo Stato possa sconfiggere la mafia. Falcone e Borsellino lo hanno dimostrato. Ma negli ultimi anni si è preferito lasciar perdere, si è voluto dimenticare", conclude Stille.
Lo afferma spesso anche Giancarlo Caselli. Ecco il resoconto di un convegno svoltosi a Torino il 7 maggio 2005, in occasione della presentazione dell'ultimo saggio di David Lane, "L'ombra del potere".

"Nell'aprile del 2001 definimmo Berlusconi 'unfit', inadeguato, a guidare l'Italia. I quattro anni successivi ci hanno dato ragione".
Così il giornalista dell'Economist David Lane ha introdotto il suo intervento, sabato 7 maggio, alla presentazione del suo ultimo libro - L'ombra del potere - al salone del libro di Torino. All'incontro hanno preso parte anche Giancarlo Caselli, Marco Travaglio, Franzo Grande Stevens e l'editore Giuseppe Laterza. Segue una sintesi degli interventi.

Lane:

"Questo libro", ha proseguito Lane, "nasce dal turbamento per quel che ho visto accadere in un Paese che amo. Ero scioccato dalle leggi su misura, dall'abuso dello stato di diritto, dall'attacco ai magistrati, ero turbato da come il sacrificio dei servitori dello Stato vensse dimenticato. Da giornalista economico non ero abituato a occuparmi di cronaca nera. Eppure non ho potuto fare a meno di occuparmi del volto criminale del potere. Nel 1992 l'Italia si trovò di fronte a un bivio etico, con Tangentopoli e le stragi di mafia. Ci fu una reazione, a Milano e a Palermo, sembrò che si potesse imboccare la strada del risanamento. Fu un'illusione. Oggi corruzione e mafia appaiono come due mali ben radicati nella società italiana. E la cosa non sorprende, se a capo del governo c'è un signore con due amici, uno condannato per corruzione e l'altro per mafia.
Certo è bene difendere gli amici, ma un uomo di governo non dovrebbe avere certi amici. Berlusconi deve il suo potere televisivo a Craxi, e sappiamo com'è finita. Gli italiani dovrebbero essere preoccupati di come Berlusconi e i suoi hanno usato questo potere mediatico per attaccare i magistrati, per danneggiare la Costituzione, per revisionare la storia.
Per esempio, hanno riabilitato l'amico Craxi, che non era uno statista ma un corrotto. Tutto questo non va dimenticato, come pure che in questo Paese c'è tanta gente perbene che offre dell'Italia una luce brillante".

Caselli:

"David Lane a un certo punto riporta queste parole del mio collega Ingroia: "L'occasione di sconfiggere la mafia è andata persa". Vorrei fare qualche riflessione su questo. La premessa è che in parte la mafia va pure considerata come una componente, certo deviata e perversa, delle società capitaliste, se anche il Times, anni fa, collocò un boss mafioso in una classifica dei costruttori del business degli Stati Uniti. Detto ciò, l'occasione di sconfiggere il fenomeno c'è stata, e non è stata colta. Ricordo che a Palermo, negli anni successivi alle stragi, sono stati comminati 650 ergastoli, più centinaia di anni di reclusione per fatti di mafia. Grazie alla collaborazione fra opinione pubblica, forze dell'ordine e magistratura in quegli anni si è combattuta con successo l'ala militare, ma anche il terzo livello, il versante delle connivenze eccellenti, nella politica, nelle istituzioni e negli affari. E' stato detto tante volte che questo terzo livello fosse un'invenzione dei magistrati, ma non è vero; lo stesso Falcone, contrariamente a quanto si dice, lo riteneva reale. Era necessario occuparsene. Di tutte queste condanne non si parla, come non si parla delle prescrizioni e delle assoluzioni per insufficienza di prove. Non c'erano teoremi, né volontà persecutoria. Sembrava fatta, ma a un certo punto alcune componenti dello Stato, di vario colore politico, hanno forse accettato di perdere una battaglia che si poteva vincere. SI è avvelenato il clima con falsità di ogni genere: l'accusa di costruire teoremi, la delegittimazione dei pentiti, il linciaggio mediatico delle cosiddette toghe rosse, magistrati scomodi additati come comunisti o amici dei comunisti. Chi lanciava simili accuse forse non sospettava di doversi trovare in una compagnia non proprio encomiabile. Proprio ieri il boss Antonino Salvo proclamava di essere nel mirino del partito comunista, e lo stesso Riina inveiva contro i comunisti. Evidentemente sono messaggi che si spera vengano ricevuti e rilanciati. Abbiamo assistito a un processo alle inchieste del dopo-stragi, attraverso la negazione della verità, una colossale opera di mistificazione che è giunta fino allo smarrimento del senso autentico delle parole. Assoluzione e prescrizione sono concetti assolutamente diversi: si è assolti da qualcosa che non si è commesso, si è prescritti per qualcosa che si è commesso.
Il nodo è la questione morale. Credo che dovremmo chiederci se sia o no un problema per una politica seria che in numerosi casi sono state accertate responsabilità in fatti di mafia di esponenti del ceto dirigente: responsabilità gravi che costituiscono una massa d'urto, che dovrebbero avviare rigorosi percorsi di bonifica morale. La realtà di questi anni è esattamente contraria: i politici sono beatificati, i magistrati antimafia sono additati come felloni. Questa continua opera di delegittimazione non solo si ripercuote sulla credibilità e l'efficienza della Giustizia, ma dà il tempo alle cosche mafiose di riorganizzarsi.

:cool:

un còglione

se ti definisci tale da solo...non posso che assentire :D
 
«Penso che la violenta campagna elettorale di Silvio Berlusconi
che non perdona nessuno, nemmeno l’alleato Casini,
abbia un’unica strategia, quella di impedire al Paese
di affrontare i problemi reali: si parla di bambini bolliti,
magistrati fiancheggiatori della sinistra, coop criminali
e politici ex mangiapreti.
Cioè si parla di niente»

Enzo Biagi, Corriere della Sera, 2 aprile

:cool:

un altro còglione ancora
 
mib3066 ha scritto:
se ti definisci tale da solo...non posso che assentire :D


ops...sorry pensavo te lo fossi dato da solo, invece erano gli altri :censored:
 
gico66 ha scritto:
"Veramente la scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto:
è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte
nella mia lunga vita ne ho viste moltissime.
L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta,
animata però forse anche da belle speranze.
L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre,
e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta.
Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai.
Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo".

Indro Montanelli (intervista a La Repubblica, 26 marzo 2001)

:cool:

un altro còglione
mi fai venire l'orchite.....sei pesante, figlio mio tu la vita la devi prendere con più leggerezza, con più gioia, stai sempre ad arrovellarti sulle stesse cose, mamma mia, rilassati un poco, esci, tocca le femmine, sorridi alla vita :yes:
 
Però....

FALLA FINITA!

Altrimenti come più volte invitato da altri...trasferisciti in Arena...qui dovremmo parlare degli aspetti borsistici del titolo Tiscali :rolleyes:
 
:cool:
 

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ummagumma ha scritto:
mi fai venire l'orchite.....sei pesante, figlio mio tu la vita la devi prendere con più leggerezza, con più gioia, stai sempre ad arrovellarti sulle stesse cose, mamma mia, rilassati un poco, esci, tocca le femmine, sorridi alla vita :yes:


Ma non lo sai che va di moda fare i ghe?
:D
 
gico66 ha scritto:
«Penso che la violenta campagna elettorale di Silvio Berlusconi
che non perdona nessuno, nemmeno l’alleato Casini,
abbia un’unica strategia, quella di impedire al Paese
di affrontare i problemi reali: si parla di bambini bolliti,
magistrati fiancheggiatori della sinistra, coop criminali
e politici ex mangiapreti.
Cioè si parla di niente»

Enzo Biagi, Corriere della Sera, 2 aprile

:cool:

un altro còglione ancora
còglione e rinco.glionito....
sei noioso....
 
mib3066 ha scritto:
Ma non lo sai che va di moda fare i ghe?
:D
ah già....ulivo...margherita...finocchi, avevo dimenticato l'orientamento vegetariano....
 
sono passati due minuti...chissà quale altra opera in versi starà preparando, CHE PALLE :D :D :D :D
 
continua a fare vedere video falsi sul Berlusca ...


vi saluto con delle foto dell'orrore

stanotte avro' 1 incubo :(
 

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ed infine anche loro danno il contributo per appoggiare il matrimonio tra gay ... :D finocchiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a 2 euro al chiloooooooo!! :D




notte
 

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ceres20012000 ha scritto:
ed infine anche loro danno il contributo per appoggiare il matrimonio tra gay ... :D finocchiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a 2 euro al chiloooooooo!! :D




notte

azz... troppo cari
 
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