Travaglio demolisce il Pd

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da Travaglio

" ....e l'avviso di chiusura indagini (preludio della richiesta di rinvio a giudizio) per Zoia Veronesi, storica segretaria di Bersani, indagata per truffa alla Regione Emilia."

In realtà "Le indagini si concludono o con l’archiviazione o con la richiesta di rinvio a giudizio...." ma il nostro Inquisitore nazionale scrive che l'avviso di chiusura indagini sia (preludio della richiesta di rinvio a giudizio) ..evitando di scrivere che il il PM può richiedere l'archiviazione, come sarebbe stato corretto se non avesse in mente una sua verità preconfezionata




Il codice penale recita :
Art. 405.
Inizio dell'azione penale. Forme e termini.

1. Il pubblico ministero, quando non deve richiedere l'archiviazione, esercita l'azione penale, formulando l'imputazione, nei casi previsti nei titoli II, III, IV e V del libro VI ovvero con richiesta di rinvio a giudizio.
 
BOLOGNA - Zoia Veronesi, storica segretaria del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, è indagata alla Procura di Bologna per truffa aggravata ai danni della Regione Emilia-Romagna.


L'inchiesta. A mettere in moto l'inchiesta fu nel 2010 un esposto del deputato Enzo Raisi (ex Pdl, ora Fli), in cui si ipotizzava la creazione di un incarico appositamente per lei da parte della Regione per cui lavorava, che le consentisse di continuare a seguire a Roma l'attività del segretario del Pd ed ex presidente della Regione. La Veronesi, da tempo, non è più dipendente regionale, ma lavora per il Pd. «Il pubblico ministero - ha spiegato, interpellato dai giornalisti il difensore avvocato Paolo Trombetti - ci ha invitato a rendere interrogatorio: cosa che faremo senz'altro perchè abbiamo interesse a chiarire che non c'è stata nessuna irregolarità da parte di chiunque, tanto meno della signora Veronesi».

La replica del Pd: tutto regolare. Zoia Veronesi circa un paio di settimane fa ha ricevuto un avviso a comparire in cui si ipotizza la truffa ai danni della Regione Emilia-Romagna. Al centro dell'inchiesta, condotta dal Pm Giuseppe Di Giorgio, il suo ruolo avuto a Roma da parte della Regione come 'raccordo con le istituzioni centrali e con il parlamento'. Negli accertamenti compiuti dalla magistratura però non sarebbe stata trovata traccia di questa attività di cui era incaricata Veronesi. L'ammontare della truffa sarebbe relativo alla retribuzione avuta dalla Regione per l'anno e mezzo circa in cui ha ricoperto l'incarico. Poi si è dimessa ed è stata assunta dal Pd.

«L'ipotesi di reato - ha spiegato Trombetti - viene respinta, come verrà dimostrato nell'interrogatorio. È tutto regolare e senza ombre. Si tratta di una vicenda in cui nulla le può essere rimproverato». Raisi aveva presentato l'esposto su Veronesi il 19 marzo 2010, insieme ad altri esposti riguardanti la Regione. Venivano segnalate presunte anomalie o irregolarità sull'incarico assegnato all'ex segretaria di Pierluigi Bersani, come 'dirigente professionalè per il raccordo con le istituzioni centrali e il Parlamento (ruolo che, secondo Raisi, le avrebbe permesso di continuare a lavorare per il segretario Pd). La stessa Veronesi in alcune interviste comparse allora sulla stampa locale aveva spiegato di essere una dipendente regionale con orario di lavoro di 36 ore: «Nel tempo libero e nei week end faccio quello che mi pare gratuitamente». Rispetto a Bersani, Veronesi aveva spiegato di aver cominciato a lavorare con lui 18 anni prima «in una sede di partito. Poi sono stata la sua segretaria quando è stato presidente della Regione. L'ho seguito come segretaria quando è stato ministro chiedendo l'aspettativa dalla Regione».

Veronesi aveva aggiunto che Bersani, quando è diventato segretario Pd, le aveva chiesto se era disponibile a lavorare con lui. E le decisione era stata di andare a lavorare con lui, dopo avere annunciato il 28 gennaio 2010 le dimissioni, diventate tali dopo i due mesi di preavviso. La posizione che rivestiva per la Regione era stata poi soppressa, e questo fatto era stato oggetto di una interpellanza regionale del Pdl.

«Ogni volta che ci sono le primarie esce questa storia della segretaria di Bersani». Dallo staff del segretario del Pd reagiscono così alla notizia che la storica segretaria di Bersani Zoia Veronesi è indagata per truffa ai danni della Regione Emilia Romagna. Nel 2009, spiegano i collaboratori del leader Pd, durante la corsa di Bersani per le primarie alla segreteria, uscì la notizia dell'esposto di Enzo Raisi contro Veronesi sostenendo che, dopo aver terminato l'esperienza al ministero dello Sviluppo, per Veronesi si creò un incarico ad hoc per lei da parte della Regione per cui lavorava, che le consentisse di continuare a seguire a Roma l'attività del segretario del Pd ed ex presidente della Regione. Dopo la vittoria di Bersani alle primarie, aggiungono dallo staff di Bersani, Veronesi si è poi dimessa dall'incarico in Regione.

Mercoledì 24 Ottobre 2012 - 14:21

La segretaria di Bersani indagata per truffa alla Regione Emilia - Il Messaggero
 
Travaglio è uno dei tanti citrulli che sanno come accalappiare i polli, blaterando le cose che vogliono sentirsi dire. Per lo meno il suo giornale non riceve soldi pubblici e questo lo mette davanti.
Non è però che tutti quelli del pd siano minorati mentali o dei lobotomizzati dal cialtrone analfabeta pseudoteologo, sanno che la politica ha a che fare con il potere (cosa che i grillini per essere dei moralisti non sanno e tutti quelli come loro sono destinati a fare più danni).
Silvio il grande semiperonista e ultimo partigiano combattente per la libertà e dignità nazionali, non è intermini di rappresentanza di interessi lontano dla pd, si pensi che unipol bnl andava benissimo per Silvio il grande semiperonista.

cioè al pd molti sono uomini e donne di mondo e sanno che hanno preso per i fondelli il popolino e che hanno combinato disastri come maggiordomi.
ma conoscono la realpolitik e il potere, e la trasformazione immediata in colonia tedesca è ancora difficile da digerire completamnte anche se inevitabile.

il fatto che il pd sia contiguo su molte cose a Silvio il grande semiperonista non è scandaloso, e persino un bene.
solo gli ottusi moralisti non lo capiscono.
 
1) PD e PDL sono due partiti antagonisti, rappresentano complessivamente interessi diversi nella società, sono portatori di diverse idee. Il mio modo di vedere il mondo è quello del PD.

2) Detto questo, sbandamenti, intersecazioni, trasversalismi, contiguità marginali sono possibili, anzi sicuramente ci sono. La politica non è luogo per anime belle. I più grandi statisti della storia, vincitori negli ideali e nelle guerre, hanno episodi di realismo spietato, hanno scheletri nei loro armadi. La politica può essere cinica e bara. Non è tutto bene da una parte e tutto male dall'altra ma richiede di schierarsi, un po' come in guerra tra eserciti combattenti.

La seconda verità non mi farà mai offuscare o dimenticare la prima verità.

Questa distinzione permette di non confondere, di non mettere tutto e tutti nello stesso sacco, di essere precisi nella ricerca delle responsabilità dell'uno o dell'altro. Di distinguere tra piccole e grosse responsabilità. Di non nascondere dietro i polveroni del "sono tutti uguali" i responsabili veri, i responsabili di primo piano.
 
ormai non riesco più a distinguere chi vota PD da chi vota PDL :rolleyes:
Le larghe intese, hanno partorito il mostro :confused:
 
il mostro è nella testa di chi dice queste ******* :nella testa di beppe grillo___:D
 
ormai non riesco più a distinguere chi vota PD da chi vota PDL :rolleyes:
Le larghe intese, hanno partorito il mostro :confused:



Non sono larghe intese come tu dici, ci vuoi speculare sopra. PD e PDL hanno connotato la maggioranza parlamentare che sostiene il governo Letta non come alleanza ma come uno stato di necessità derivato dal fatto che in Parlamento nessuna forza politica aveva la maggioranza e che comunque un governo bisognava darlo a questo paese. Impossibilitato ad andare a nuove elezioni a breve.


Personalmente, come ho scritto più volte, ero contrario a questo governo, ma mi guarderei bene dallo scrivere simili sciocchezze, che PD e PDL sono la stessa cosa o che il PD è nelle mani di Berlusconi, che il capo dei Piddini è il nano di Arcore.


A simili rappresentazioni caricaturali, inciucio, mostro, unico partito, non crede neppure chi le scrive, ma vengono fatte solo per strumentalizzare gli argomenti politici ,per avviarli verso sterili diatribe ideologiche o nominalistiche, vengono fatte per schiacciare il PD verso il PDL, per carpire consensi al PD, non tanto al PDL, che ormai ha riconquistato buona parte dell'elettorato grillonesco di origine berlusconoide in libera uscita e che sta tornando a casa.

Insomma polemiche di bassa cucina, di basso livello.
 
1) PD e PDL sono due partiti antagonisti, rappresentano complessivamente interessi diversi nella società, sono portatori di diverse idee. Il mio modo di vedere il mondo è quello del PD.

2) Detto questo, sbandamenti, intersecazioni, trasversalismi, contiguità marginali sono possibili, anzi sicuramente ci sono. La politica non è luogo per anime belle. I più grandi statisti della storia, vincitori negli ideali e nelle guerre, hanno episodi di realismo spietato, hanno scheletri nei loro armadi. La politica può essere cinica e bara. Non è tutto bene da una parte e tutto male dall'altra ma richiede di schierarsi, un po' come in guerra tra eserciti combattenti.

La seconda verità non mi farà mai offuscare o dimenticare la prima verità.

Questa distinzione permette di non confondere, di non mettere tutto e tutti nello stesso sacco, di essere precisi nella ricerca delle responsabilità dell'uno o dell'altro. Di distinguere tra piccole e grosse responsabilità. Di non nascondere dietro i polveroni del "sono tutti uguali" i responsabili veri, i responsabili di primo piano.

Ciò sarebbe accettabile se da 20 anni il PD non avesse dipinto Berlusconi come il diavolo.
 
In Germania per ben due volte i partiti antagonisti e alternativi SPD e CDU hanno fatto una maggioranza di governo insieme..forse avverrà ancora una terza volta in queste settimane..nessuno parla di mostro..di inciucio..di unico partito


Travaglio, il Fatto, moralisti e giustizialisti lo dipingono come un diavolo

Personalmente lo dipingo come un uomo che in venti anni ha devastato moralmente e ed economicamente il paese. Giudizio politico.
 
1) PD e PDL sono due partiti antagonisti, rappresentano complessivamente interessi diversi nella società, sono portatori di diverse idee. Il mio modo di vedere il mondo è quello del PD.

no.
sono partiti che a loro modo dovrebbero rappresentare interessi contigui, non dell'1%.

ma il pd è diventato un comitato di maggiordomi dell'1%.
il pdl un agglomerato di arrampicatori.
 
Non sono larghe intese come tu dici, ci vuoi speculare sopra. PD e PDL hanno connotato la maggioranza parlamentare che sostiene il governo Letta non come alleanza ma come uno stato di necessità derivato dal fatto che in Parlamento nessuna forza politica aveva la maggioranza e che comunque un governo bisognava darlo a questo paese. Impossibilitato ad andare a nuove elezioni a breve.


Personalmente, come ho scritto più volte, ero contrario a questo governo, ma mi guarderei bene dallo scrivere simili sciocchezze, che PD e PDL sono la stessa cosa o che il PD è nelle mani di Berlusconi, che il capo dei Piddini è il nano di Arcore.


A simili rappresentazioni caricaturali, inciucio, mostro, unico partito, non crede neppure chi le scrive, ma vengono fatte solo per strumentalizzare gli argomenti politici ,per avviarli verso sterili diatribe ideologiche o nominalistiche, vengono fatte per schiacciare il PD verso il PDL, per carpire consensi al PD, non tanto al PDL, che ormai ha riconquistato buona parte dell'elettorato grillonesco di origine berlusconoide in libera uscita e che sta tornando a casa.

Insomma polemiche di bassa cucina, di basso livello.

bravo, incomincia...
 
le solite baggianate travagliche sul pd, mezze invenzioni e mezze suggestioni.
 
Il PD non si tocca!!!

...anche perche farebbe abbastanza schifo anche con i guanti da operatore ecologico.
 
Fermi tutti! nel mare nero di denaro del mose spuntano 150mila euro per enrichetto letta! - Politica
<TIME class=time pubdate="" itemprop="datePublished" content="2014-06-11 09:49:35">11 giu 2014 09:49</TIME>
1. FERMI TUTTI! NEL MARE NERO DI DENARO DEL MOSE SPUNTANO 150MILA EURO PER ENRICHETTO LETTA! LO DICE IL BRACCIO DESTRO DI MAZZACURATI, ROBERTO PRAVATÀ - 2. IL CONTRIBUTO RISALIREBBE ALLE PRIMARIE DEL 2007, I SOLDI SAREBBERO TRANSITATI ATTRAVERSO IL CAPO DELLA CORRENTE LETTIANA IN VENETO, ARCANGELO BOLDRIN- 3. L’EX PREMIER NEGA: “CADO DALLE NUVOLE, I MIEI FINANZIAMENTI SEMPRE REGISTRATI”- 4. GIÀ A LUGLIO 2013, NELL’AMBITO DELLE INDAGINI MOSE, FINÌ PERQUISITA LA SEDE DEL THINK TANK LETTIANO “VEDRÒ”, IL CUI TESORIERE RICCARDO CAPECCHI LAVORA ALLE POSTE- 5. NON SOLO LETTA-NIPOTE: DAL MEMORIALE SEGRETO DI PRAVATÀ SPUNTANO I SOLDI CHIESTI DA LETTA-ZIO PER LUNARDI, I VIAGGI DI PIACERE DI MONORCHIO A SPESE DEL CONSORZIO, 15MILA EURO A FLAVIO TOSI, SINDACO DI VERONA, DA PIERGIORGIO BAITA, “COME FINANZIAMENTO REGOLARE”, SOLDI CONSEGNATI A CASA DELL’EX MINISTRO MATTEOLI- 6. E SBUCA LA RICHIESTA DI CACCIARI DI 300MILA EURO PER UNA SQUADRA DI CALCIO- CON MAZZACURATI CHE METTE A VERBALE: “HO AVUTO RAPPORTI CON CACCIARI, CHE MENTRE ERA SINDACO MI HA CHIESTO DI AIUTARE UN'IMPRESA CHE SI CHIAMAVA MARINESE”- -
 
:rotfl:
1) PD e PDL sono due partiti antagonisti, rappresentano complessivamente interessi diversi nella società, sono portatori di diverse idee. Il mio modo di vedere il mondo è quello del PD.

2) Detto questo, sbandamenti, intersecazioni, trasversalismi, contiguità marginali sono possibili, anzi sicuramente ci sono. La politica non è luogo per anime belle. I più grandi statisti della storia, vincitori negli ideali e nelle guerre, hanno episodi di realismo spietato, hanno scheletri nei loro armadi. La politica può essere cinica e bara. Non è tutto bene da una parte e tutto male dall'altra ma richiede di schierarsi, un po' come in guerra tra eserciti combattenti.

La seconda verità non mi farà mai offuscare o dimenticare la prima verità.

Questa distinzione permette di non confondere, di non mettere tutto e tutti nello stesso sacco, di essere precisi nella ricerca delle responsabilità dell'uno o dell'altro. Di distinguere tra piccole e grosse responsabilità. Di non nascondere dietro i polveroni del "sono tutti uguali" i responsabili veri, i responsabili di primo piano.

PD e PDL sono due partiti antagonisti? :rotfl: :rotfl:
 
Travaglio al Pd: "Ditelo che non potete fare a meno di B." - Cadoinpiedi

TRAVAGLIO AL PD: "DITELO CHE NON POTETE FARE A MENO DI B."


"Si può sbagliare una, due, massimo tre volte. Quando l'errore si ripete per vent'anni, è una scelta. E i servizietti a B. sono scelte consapevoli e volute" L'editoriale di oggi del vicedirettore del Fatto quotidiano

Ormai lo capiscono anche i fessi che c'è qualcosa di non detto nel matrimonio Pdl-Pd. Di non detto ai rispettivi elettori, si capisce. Prima, quando la relazione era clandestina e gli amanti consumavano fugaci sveltine bicamerali nei Motel Agip, abbindolare gli elettori era molto più semplice. Ora che i concubini han fatto coming out e vivono more uxorio a Palazzo Chigi, è sempre più mission impossible. I tre o quattro dissidenti interni e i giornali amici, quando azzardano qualche pallida critica, presentano ogni servizietto del Pd a B. come un "errore", un "autogol", uno "scivolone", uno "sbaglio" per sbadataggine o ingenuità. Ma si può sbagliare una, due, massimo tre volte. Quando l'errore si ripete per vent'anni, è una scelta. E i servizietti a B. sono scelte consapevoli e volute secondo una concezione della politica che cumula il cinismo compromissorio del Pci togliattiano, l'impunitarismo democristiano e il sovversivismo craxian-berlusconiano, reimpastati alla meglio con la scusa del "primato della politica", traduzione eufemistica che nasconde il motto del Marchese del Grillo: "Io so' io e voi nun siete un *****". Il politico può fare tutto quel che gli pare: delinquere, rubare, mafiare, abusare del suo potere, usare cariche pubbliche per farsi gli affari suoi. E, se qualcuno osa controllare, è un intruso e va ricacciato indietro. Su questa vasta piattaforma condivisa è nato il governo Lettusconi e sarebbe ora che il trio B., Letta Zio e Letta Nipote che siglarono il patto davanti a Napolitano lo confessassero una volta per tutte: B. ha inventato il governo di larghe intese, dopo aver personalmente scelto il presidente Napolitano e il premier Letta, in cambio del voto sulla sua eleggibilità e dell'amnistia o della grazia prossima ventura (Napolitano, furibondo per le voci in proposito, strilla contro gli "analfabeti" perché la grazia è per i condannati definitivi e B. non lo è ancora: ma allora perché il suo portavoce, quando Sallusti fu condannato in appello, fece sapere che il Colle "si riserva di acquisire tutti gli elementi utili di valutazione" e appena fu condannato in Cassazione gli commutò la pena? Per analfabetismo?). Siccome però qualche ingenuo spera ancora che il Pd si sbagli ogni santo giorno - ieri su Quirinale e governo, oggi sul blocco delle Camere contro la Cassazione, domani sull'ineleggibilità - è forse il momento dell'ultima confessione: "Ebbene sì, ci amiamo, non possiamo stare l'uno senza l'altro. Se viene giù lui, veniamo giù anche noi, quindi l'abbiamo sempre salvato e sempre lo salveremo". Così gli elettori se ne fanno una ragione e capiscono qualcosa in quello che altrimenti pare un manicomio. Prendete l'ineleggibilità di B., sancita senz'ombra di dubbio dall'articolo 10 della legge 361/1957. A marzo, appena il capogruppo M5S Crimi sfida il Pd a votarla, il capogruppo al Senato Zanda annuncia che voterà come lui. Sembra fatta, anche perché Pd, Sel e M5S hanno un'ampia maggioranza sia alla Camera sia al Senato. L'altroieri, quando finalmente la giunta del Senato inizia a discuterne con quattro mesi e mezzo di ritardo, lo stesso Zanda presenta con Mucchetti e altri 23 una legge che dà un anno di tempo ai parlamentari titolari di azioni in società concessionarie o regolate dallo Stato per venderle o lasciare il seggio. Cioè: ora che finalmente una legge violata per vent'anni rischia di essere applicata, va subito cancellata e sostituita con un'altra che dice più o meno le stesse cose. Ma sana automaticamente l'illegalità passata e presente e rinvia tutto sine die, cioè a mai. La legge del '57, operativa da subito, diventa un ferrovecchio (non sia mai che i 5Stelle votino l'ineleggibilità di B. da soli e gli elettori del Pd aprano gli occhi). E quella nuova non passerà mai: per l'ineleggibilità di B. la maggioranza c'è, per la Mucchetti-Zanda non ci sarà mai. Ditelo, per favore, che non potete fare a meno di B. Meglio passare per complici che per ********.

demolito
damolito
dimolito
domolito
dumolito

e anche

dumuluto
 
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