Trump ne azzecca una: ottima nomina alla fed

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Luciom

Nuovo Utente
Registrato
7/2/08
Messaggi
60.624
Punti reazioni
954
Subscribe to read

Non mi pare se ne sia parlato in AP.

Alla fed come successore della yellen trump ha nominato Powell, un insider da anni membro del board, con posizioni centriste tecnocratiche ragionevoli, non un fanatico religioso nè di sx nè di dx. Repubblicano moderato, di quelli normodotati vecchia scuola.

L'unica scelta migliore sarebbe stata riconfermare la yellen ma è comprensibile che un presidente nuovo che ha fatto del disprezzo per obama il suo vessillo voglia nominare qualcun altro.

Tra tutti i non-yellen , powell è probabilmente la scelta migliore (e + simile).

Bene così abbiamo schivato un'enorme *erda con questa nomina, c'era il rischio di Taylor che è un pazzo fanatico austeriano che vorrebbe i tassi al 4-5% domattina.
 
Powell's Challenge: Unwinding the Fed's Unconventional Monetary Policy | Cato @ Liberty


03.11.17
Silvia Merler
...
Powell ha pubblicamente sostenuto il percorso di aumento paziente dei tassi d’interesse iniziato da Janet Yellen. In un discorso tenuto al meeting annuale dell’Institute of International Finance il 12 ottobre scorso, Powell ha discusso l’impatto della normalizzazione della politica monetaria globale sui paesi emergenti, sottolineando come il loro aggiustamento sia favorito dal fatto che la normalizzazione della politica monetaria americana “è stata e dovrebbe continuare a essere graduale”. C’è consenso anche sul fatto che Powell continuerà il graduale processo di riduzione del bilancio della Fed, annunciato a settembre.

Dal punto di vista delle preferenze in tema di politica monetaria, il nuovo presidente è visto dai più come un pragmatico “centrista”, a metà strada tra falchi e colombe. Sicuramente, molto più neutrale dell’altro candidato alla carica, John Taylor, noto nell’ambiente economico come padre della “regola di Taylor”, una funzione di reazione che prescrive i movimenti del tasso d’interesse in risposta a deviazioni del tasso d’inflazione dal target della banca centrale o deviazioni del prodotto interno lordo dal suo potenziale. La scelta di Taylor avrebbe costituito uno scostamento più significativo dalla politica monetaria attuale, con la prospettiva di un aumento dei tassi più rapido.


Ciò non significa che l’orientamento della Fed rimarrà invariato nel medio periodo: l’amministrazione Trump avrà infatti la possibilità di nominare tre governatori, che potrebbero alterare in modo significativo l’equilibrio del Board, a partire dalla possibile nomina dello stesso Taylor.

La formazione e il background di Powell potrebbero essere un ulteriore fattore di cambiamento. A differenza dei suoi predecessori, infatti, il neo-nominato è un avvocato e non un economista. Sottosegretario nell’amministrazione di George H. W. Bush, ha trascorso parecchio tempo nel settore privato, in particolare in finanza, passando per la banca d’investimento Dillon Read & Co. e poi per il Carlyle Group.

Questo background, da un lato, rende Powell un esperto di regolamentazione finanziaria. Dall’altro, implica che le sue posizioni in materia di politica monetaria siano meno trasparenti, per i mercati, di quelle dei suoi (accademici) predecessori.
...
Jerome Powell, un avvocato alla Fed | S. Merler



Who Is Jerome Powell, Trump’s Pick for Fed Chair? - The Atlantic
 
Aggiungo che i rumors sono che trump stia valutando el-erian per il posto di vice , anche quella sarebbe un'ottima scelta.
 
Ok allora abbiamo conferma abbia fatto la scelta sbagliata. :)

Era difficile che Trump prendesse una posizione di rottura, in senso buono, rispetto agli ultimi 25 anni.
Non ha il carisma nè le competenze, la sensibilità, la cultura, per farlo.

Ha scelto di complicarsi la vita il meno possibile, seguendo un'ottica di breve periodo. Male.

Ricordarsi cosa fecero Reagan e Thatcher: per perseguire le loro idee giuste, si crearono notevoli difficoltà i primi anni di potere, per farla finita con la farsa della stampa.
Questa è una scelta diametralmente opposta, nel segno della continuità dei disastri finanziari degli ultimi 25 anni, nel segno di rimandare il più possibile ogni problema anzichè risolverlo. A danno del lungo periodo.

Comunque è il genere di attività che si giudica poco dalla teoria e molto dai fatti, perchè Greenspan ha operato MALE ma ha predicato bene sia PRIMA che DOPO essere stato in carica.
Però contano i fatti, non le chiacchiere.
 
Indietro