Tutti i motivi della banca per il rifiuto di un mutuo

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Grazie e scusate se non ho potuto sintetizzare.

...cerco di sintetizzare io, anche se hai già avuto la risposta corretta dalle banche...ahitè!

NESSUNA banca potrà mai erogare in caso di diritto di superficie (i famosi 99 anni + 99 anni)
se non trasformato ante atto in piena proprietà.
Semplicemente perchè la superficie (suolo) è di proprietà del comune è l'immobile di proprietà dell'assegnatario (ma queste cose già le sai)

Non ci sono soluzioni, escamotage o altro...

Tra le due banche, consiglierei BNL
perchè comunque ti da delibera reddituale prima della perizia (che manterresti sospesa fino alla trasformazione del diritto da parte del proprietario),
mentre ISP prima effettua la perizia e successivamente fa l'istruttoria mutuo.
 
Avevo sperato per te, pur sapendo che le speranze erano appese ad un lumicino...molto ino. :(
Come avevo scritto, il giallo è sempre più orientato al rosso, che non al verde,
indipendentemente da quello che diceva la consulente (che era più tendente al verde) :o

Per il resto:
1) Nella stessa banca non sarà possibile riprocedere... pur trascorso il periodo (????)*
perchè rimarrà traccia nella banca dati interna.
2) Lascia perdere il broker... non servono a nulla, se non a confonderti le idee, sopratutto se è farfallone come quello che hai incontrato!
3) Riguardo all'asterisco, anche in questo caso, il broker ti ha detto una capzata.
Avevo già scritto, che se pur trascorsi i 12 mesi, la banca non vedrà "segnalazioni nel periodo",
ma vedrà comunque e SEMPRE una "S" nello stato, che segnalerà una sofferenza pregressa,
e in quel caso farà approfondimento storico.... e tornerai al punto di partenza, come il gioco dell'oca. :(

...lo so...è cruda, ma questo è....purtroppo!

p.s.
ti avevo già consigliato come muoverti, visto che sei un avvocatEssa :D
abbandona al momento il mutuo, e procedi con la cancellazione in Banca d'Italia,
altrimenti te la porti avanti per 25 anni (altro che 12/24/36 mesi!) :o

a meno che, tu non voglia acquistare tra 25 anni...

il broker lo liquido seduta stante, tanto ormai mi sono convinta della fondatezza del principio, per cui se hai i requisiti la banca il mutuo te lo concede a prescindere e se non li hai non te lo concede nemmeno con intercessione del Papa.

il ricorso ex art. 700 è un ottimo consiglio e ti ringrazio, ma mi secca presentarlo, perché la competenza per territorio del Tribunale coincide con il mio Foro e i cancellieri amano farsi i ***** degli avvocati e soprattutto sparlarne con gli altri. Vivo ed esercito in una piccola provincia, dove la gente mormora parecchio ...

A questo punto ritenterò più avanti con altra banca, sperando che anche vedendo la S nello stato non vadano a scavicchiare troppo, o di incappare in una banca che non dia particolarmente peso al fatto. Del resto la banca dove ho presentato la richiesta non era nemmeno la mia, insomma per loro sono una perfetta sconosciuta, l'ho presentata lì solo perché il broker mi aveva detto che essendo una BCC avevo più possibilità di esito favorevole. Mah!


Sulla parte evidenziata : puoi provare a cambiare filiale non necessariamente banca (questo a patto di vivere in una località dove esistono più agenzie di quella banca).

grazie del suggerimento, valuterò un po' tutte le opzioni.
 
...cerco di sintetizzare io, anche se hai già avuto la risposta corretta dalle banche...ahitè!

NESSUNA banca potrà mai erogare in caso di diritto di superficie (i famosi 99 anni + 99 anni)
se non trasformato ante atto in piena proprietà.
Semplicemente perchè la superficie (suolo) è di proprietà del comune è l'immobile di proprietà dell'assegnatario (ma queste cose già le sai)

Non ci sono soluzioni, escamotage o altro...

Tra le due banche, consiglierei BNL
perchè comunque ti da delibera reddituale prima della perizia (che manterresti sospesa fino alla trasformazione del diritto da parte del proprietario),
mentre ISP prima effettua la perizia e successivamente fa l'istruttoria mutuo.

Grazie per il tuo parere Kevin Mitnick.
Tutto vero, credo che vi siano scarsissime probabilità che una banca conceda un mutuo prima della avvenuta trasformazione.
Ho scritto al venditore, che invece insiste e ha contattato un "alto" dirigente ISP per chiedere conferma in senso positivo. A me sta pure bene che provi a farlo, ma ho bisogno di garanzie formali... che non avrò mai perché in alcuni casi - come questo - la penna pesa!

Hai ragione anche sul preferire BNL. La Direttrice mi ha espressamente detto che la delibera creditizia mantiene validità per 3 mesi e la perizia converrebbe attivarla dopo la trasformazione.
Da ISP, in caso di mutuo ordinario, la perizia viene fatta subito e qui a mio avviso si innescherebbe un altro tema che ho ovviamente segnalato al venditore. Se la perizia si svolge quando sull'immobile grava ancora il diritto di superficie, può esserci il rischio che il valore commerciale in esito alla stessa perizia venga svalutato di una cifra ben superiore al costo dei diritti di trasformazione, oppure anche che la banca decida di non concedere mutuo per un LTV del 80%, come a me invece serve.

Faccio un esempio:

Prezzo di vendita immobile con diritto trasformato in piena proprietà: 290.000 €
Esito perizia: 280.000 €
Mutuo concesso con LTV 80%: 224.000 €
Devo mettere di tasca 66.000 € (8.000 € in più rispetto alla mia aspettativa ideale)

Prezzo di vendita immobile con diritto di superficie (i costi di eventuale trasformazione sono pari a circa 20.000 €): 270.000 €
Esito perizia: 220.000 € (ho letto di svalutazioni fino al 25% rispetto al prezzo di mercato)
Mutuo concesso con LTV 80% (a volermi bene la banca, eh): 176.000 €
Devo mettere di tasca 94.000 €!!! E dove li trovo ulteriori 28.000 € rispetto all'ipotesi precedente?

Se proprio devo scartare BNL perché il finanziamento su un diritto di superficie è escluso a priori, sono disposto a rischiare di perdere i soldi di perizia di ISP ma saprei già a cosa potrei andare incontro in termini di esborso anticipato, indipendentemente dall'esito dell'istruttoria.

Ancora grazie perché mi hai dato spunti di riflessione.
 
Ma scusa cosa impedisce al venditore di trasformare il diritto di superficie in piena proprietà se il comune ha già deliberato?
Per esperienza personale basta andare dal notaio e fare l'atto con l'ente venditore del diritto.
Io farei compromesso indicando come sospensione la piena proprietà e aspetterei a procedere con mutuo o altro che la piena proprietà si realizzi.
Se invece il venditore ha fretta, si venda al prezzo previsto della convenzione.
Ricorda che i rischi sono tutti a carico dell'acquirente e della banca erogante. Nessuno eroga su ipotesi di fatti futuri.. Metti che poi la piena proprietà non si realizza? Come si fa a fare una perizia diversa dallo stato di fatto?
Poi una perizia è assolutamente nulla se va contro alla convenzione.
I diritti di superficie sono un ginepraio.. Ogni convenzione ha le sue regole. Prima di fare qualsiasi cosa chiederei di farmi dare una lettura.
 
Ultima modifica:
Ma scusa cosa impedisce al venditore di trasformare il diritto di superficie in piena proprietà se il comune ha già deliberato?
Per esperienza personale basta andare dal notaio e fare l'atto con l'ente venditore del diritto.
Io farei compromesso indicando come sospensione la piena proprietà e aspetterei a procedere con mutuo o altro che la piena proprietà si realizzi.
Se invece il venditore ha fretta, si venda al prezzo previsto della convenzione.
Ricorda che i rischi sono tutti a carico dell'acquirente e della banca erogante. Nessuno eroga su ipotesi di fatti futuri.. Metti che poi la piena proprietà non si realizza? Come si fa a fare una perizia diversa dallo stato di fatto?
Poi una perizia è assolutamente nulla se va contro alla convenzione.
I diritti di superficie sono un ginepraio.. Ogni convenzione ha le sue regole. Prima di fare qualsiasi cosa chiederei di farmi dare una lettura.

Grazie per il tuo contributo Dany_R, sei molto gentile.
Cosa impedisce al venditore di fare la trasformazione?
Non vuole anticipare 20k se poi non è sicuro di cedere l'immobile, ed anzi, dato che io ho bisogno di un mutuo, mi ha scritto che intende fare la trasformazione solo a valle della delibera di mutuo; quest'ultima cosa per me è assurda e mi ha già bruciato la BNL - che è la mia banca e che in questo momento fa il TAEG più basso - perchè la Direttrice mi ha detto "dopo aver emesso la delibera creditizia, la pratica di mutuo la istruiamo ad avvenuta trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà".

Quando ho incontrato per la prima volta il proprietario, quest'ultimo aveva intenzione di vendere in diritto di superficie (a 290k) perché non voleva né spendere i circa 20k di trasformazione, né impiegare settimane o mesi a perfezionarla. Tieni presente che a gennaio il Comune ha deliberato e pubblicato sia le modalità di rimozione dei vincoli di prezzo che quelle di trasformazione del diritto, e il venditore ha voluto svincolare solo il prezzo, sicuramente perché la spesa non era rilevante.
La mia proposta informale (lettera non vincolante) è stata invece 290k con trasformazione a suo carico e rogito con diritto di piena proprietà acquisito. Accettata e tutti contenti.... ma poi si è trattato di formalizzarla nel preliminare ed eccoci alla situazione di stallo.
Stallo perché io ho iniziato a prendere contatti con le banche ma queste non si esprimevano sul tema del diritto di superficie, e così per non trovarmi a fronteggiare un possibile diniego di mutuo all'ultimo minuto e sbattermi per recuperare eventualmente la caparra confirmatoria, ho chiesto che nel compromesso venisse inserita la sospensiva "salvo buon fine mutuo".
Proposta non accettata dal venditore, che mi concede solo di fissare una caparra bassa (e a questo punto specificherei che si tratta di caparra penitenziale) per 2.000 €.
Certo è che se in questo momento avessi in mano almeno una delibera creditizia sarei molto più sereno, ma il tempo stringe e il venditore vorrebbe (giustamente, eh) stipulare il preliminare dal momento che a sua volta ha firmato una proposta irrevocabile d'acquisto per nuova abitazione, che è stata accettata e deve rogitare entro il 31 marzo.

Però come tu dici, se nel compromesso indico come sospensiva la piena proprietà e pongo la caparra penitenziale di 2k, la cosa potrebbe funzionare. Dovrei però fissare una data ultima per la trasformazione in modo che la banca perfezioni la delibera di mutuo (quanti giorni sarebbero consigliabili prima del rogito?) e contemporaneamente sperare che il venditore non insista a voler trasformare - sarebbe irrealistico - solo dopo che il mutuo è stato concesso.

Per quanto io sia inesperto sono d'accordissimo con quanto hai scritto sulla perizia, ed anche sulla lettura della convenzione, che voglio esaminare bene.
 
Scusate se disturbo ancora e vado OT, per maturare i permessi di aprire un topic cosa devo fare?
Ho davvero bisogno di un suggerimento prima di perdere un sacco di soldi.
Scusatemi ancora, vi seguo con piacere ma sono poco attivo essendo completamente ingenuo su questi argomenti
 
Provato, purtroppo non aprendo topic ho chiesto sotto un’altra discussione come qui e mi hanno eliminato il messaggio.
Grazie per la pazienza! Purtroppo sono negato, mi dispiace aver disturbato, non posso nemmeno attendere per il mio caso perché sono stato stupido ed entro fine anno devo fare il compromesso.
Vi seguirò con piacere comunque!

occorre avere almeno 30 messaggi, dopo di che le funzioni oggi precluse dovrebbero essere automaticamente abilitate.
 
Grazie mille gentilissimi e pazienti tutti!
Aprirò una discussione dove vi esporrò il mio problema certo di essere in buone mani. Grazie
 
@Kevin, e se tentassi con l'A.B.F, previo reclamo all'istituto segnalante con richiesta di cancellazione? Sarebbe più rapido e meno ... invasivo :D

Alla luce della tua "posizione delicata" esposta in precedenza, sarebbe sicuramente meno invasiva come procedura, ma non risolutiva.
Nei meriti dell'ABF, non rientra il caso specifico. (segnalazioni in banche dati pubbliche e/o private.)
 
Grazie per il tuo contributo Dany_R, sei molto gentile.
Cosa impedisce al venditore di fare la trasformazione?
Non vuole anticipare 20k se poi non è sicuro di cedere l'immobile, ed anzi, dato che io ho bisogno di un mutuo, mi ha scritto che intende fare la trasformazione solo a valle della delibera di mutuo; quest'ultima cosa per me è assurda e mi ha già bruciato la BNL - che è la mia banca e che in questo momento fa il TAEG più basso - perchè la Direttrice mi ha detto "dopo aver emesso la delibera creditizia, la pratica di mutuo la istruiamo ad avvenuta trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà".

Quando ho incontrato per la prima volta il proprietario, quest'ultimo aveva intenzione di vendere in diritto di superficie (a 290k) perché non voleva né spendere i circa 20k di trasformazione, né impiegare settimane o mesi a perfezionarla. Tieni presente che a gennaio il Comune ha deliberato e pubblicato sia le modalità di rimozione dei vincoli di prezzo che quelle di trasformazione del diritto, e il venditore ha voluto svincolare solo il prezzo, sicuramente perché la spesa non era rilevante.
La mia proposta informale (lettera non vincolante) è stata invece 290k con trasformazione a suo carico e rogito con diritto di piena proprietà acquisito. Accettata e tutti contenti.... ma poi si è trattato di formalizzarla nel preliminare ed eccoci alla situazione di stallo.
Stallo perché io ho iniziato a prendere contatti con le banche ma queste non si esprimevano sul tema del diritto di superficie, e così per non trovarmi a fronteggiare un possibile diniego di mutuo all'ultimo minuto e sbattermi per recuperare eventualmente la caparra confirmatoria, ho chiesto che nel compromesso venisse inserita la sospensiva "salvo buon fine mutuo".
Proposta non accettata dal venditore, che mi concede solo di fissare una caparra bassa (e a questo punto specificherei che si tratta di caparra penitenziale) per 2.000 €.
Certo è che se in questo momento avessi in mano almeno una delibera creditizia sarei molto più sereno, ma il tempo stringe e il venditore vorrebbe (giustamente, eh) stipulare il preliminare dal momento che a sua volta ha firmato una proposta irrevocabile d'acquisto per nuova abitazione, che è stata accettata e deve rogitare entro il 31 marzo.

Però come tu dici, se nel compromesso indico come sospensiva la piena proprietà e pongo la caparra penitenziale di 2k, la cosa potrebbe funzionare. Dovrei però fissare una data ultima per la trasformazione in modo che la banca perfezioni la delibera di mutuo (quanti giorni sarebbero consigliabili prima del rogito?) e contemporaneamente sperare che il venditore non insista a voler trasformare - sarebbe irrealistico - solo dopo che il mutuo è stato concesso.

Per quanto io sia inesperto sono d'accordissimo con quanto hai scritto sulla perizia, ed anche sulla lettura della convenzione, che voglio esaminare bene.

Va be scusa ma è una follia.
Io lascerei perdere. Chi se la compra una casa in diritto di superficie a quelle cifre?
Lo sai che ci sono date precise per riscattare il terreno?
Poi è il comune che ti fa la proposta, non è detto che sia contemplato che venga acquisito da un proprietario successivo.
Sicuramente la proposta è intestata all'attuale proprietario.
A me sembrano tutte scuse. Possibile che si faccia problemi per 20k più atto notarile che saranno sui 1500 su una casa da 300k?
Io farei così :
-mi farei dare tutte le carte della proposta del comune
-prenderei appuntamento in comune x verificare con ufficio territorio

Ricorda che sei la parte debole e fregabile. Con il diritto di superficie la casa l'avrà pagata un decimo di quanto te la propone a te. Ti sei fatto dare atto di provenienza?
 
Alla luce della tua "posizione delicata" esposta in precedenza, sarebbe sicuramente meno invasiva come procedura, ma non risolutiva.
Nei meriti dell'ABF, non rientra il caso specifico. (segnalazioni in banche dati pubbliche e/o private.)

In realtà ci sono diverse pronunce dell'ABF in materia di cancellazione delle segnalazioni in centrale rischi (collegio Milano decisione n. 17344 dell'8/10/2020, n. 4870 del 14/3/2020 per citare quelle più recenti...). Poi è chiaro che se anche l'ABF valutasse positivamente l'eventuale ricorso, la sua decisione non sarebbe comunque suscettibile di esecuzione coattiva, per cui la eventuale cancellazione sarebbe rimessa all'iniziativa dell'istituto segnalante.
Comunque, intanto ho presentato reclamo all'istituto. Dubito che verrà accolto, ma comunque ai fini del ricorso ABF è un passaggio obbligato. Poi deciderò il da farsi.
Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità.
 
In realtà ci sono diverse pronunce dell'ABF in materia di cancellazione delle segnalazioni in centrale rischi (collegio Milano decisione n. 17344 dell'8/10/2020, n. 4870 del 14/3/2020 per citare quelle più recenti...). Poi è chiaro che se anche l'ABF valutasse positivamente l'eventuale ricorso, la sua decisione non sarebbe comunque suscettibile di esecuzione coattiva, per cui la eventuale cancellazione sarebbe rimessa all'iniziativa dell'istituto segnalante.
Comunque, intanto ho presentato reclamo all'istituto. Dubito che verrà accolto, ma comunque ai fini del ricorso ABF è un passaggio obbligato. Poi deciderò il da farsi.
Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità.

Stai facendo i passaggi giusti, ma non devo dirtelo io! ;)
 
Stai facendo i passaggi giusti, ma non devo dirtelo io! ;)

Ciao, mi intrometto nella discussione tra te e @perasperadastra per chiedere lumi riguardo il tuo consiglio di ricorrere all' ex art. 700 in merito la sofferenza di perasp.

Ma l'ex art. 700 non è appellabile solo per le iscrizioni illegittime in centrale? la sua purtroppo pare legittima quindi difficilmente otterrebbe la definitiva cancellazione.

O no e sto dicendo una boiata? Può essere eh..
 
Ciao, mi intrometto nella discussione tra te e @perasperadastra per chiedere lumi riguardo il tuo consiglio di ricorrere all' ex art. 700 in merito la sofferenza di perasp.

Ma l'ex art. 700 non è appellabile solo per le iscrizioni illegittime in centrale? la sua purtroppo pare legittima quindi difficilmente otterrebbe la definitiva cancellazione.

O no e sto dicendo una boiata? Può essere eh..

Mi permetto di risponderti direttamente (salvo ovviamente sentire il parere autorevole di @Kevin), perché negli ultimi giorni ho approfondito la questione.
E' vero, nel mio caso la banca ha eseguito quello che prevede la circolare di Banca Italia ed è altrettanto vero che il ricorso all'autorità giudiziaria, come quello all'ABF del resto, ha senso e viene accolto solo se la segnalazione a sofferenza si rivela illegittima, cioè eseguita in violazione delle norme sostanziali (presupposti) e/o procedurali (avviso preventivo).
E' anche vero, però, che i presupposti sostanziali riguardano lo stato di insolvenza e, in tal senso, l'ABF ha avuto modo di chiarire che per valutarne la sussistenza la banca deve effettuare una valutazione ponderata e devono emergere alcuni elementi, quali protesti, azioni esecutive, procedure monitorie ecc... che facciano concretamente ritenere che il debitore non sia in grado di onorare il debito. Nel mio caso non vi è stato nulla di tutto questo.
Non solo: quando una posizione a sofferenza viene definita con piano di rientro o accordo transattivo con rimborso rateale (come nel mio caso), è l'intermediario segnalante che deve valutare se sussistono i presupposti per continuare con le segnalazioni a sofferenza o meno, per cui se il debitore è puntuale nel rimborso, l'intermediario potrebbe valutare di interrompere la segnalazione, in modo da limitare il pregiudizio per il debitore.
In generale, volendo svincolare il discorso dal mio caso personale, il ricorso giurisdizionale o all'ABF ha senso e può essere tentato (anche se chiaramente ogni caso è a sé e va valutato in concreto) ogni qual volta si possa ravvisare una non corretta valutazione della situazione di insolvenza da parte dell'intermediario segnalante (oltre che negli altri casi di illegittimità).
Questo è quanto ho appurato dagli ultimi approfondimenti.
Spero di essere stata utile a qualcuno
Nel mio caso, quindi, a mio parere l'intermediario ha peccato di "eccesso di zelo", ça va sans dir,
 
Mi permetto di risponderti direttamente (salvo ovviamente sentire il parere autorevole di @Kevin), perché negli ultimi giorni ho approfondito la questione.
E' vero, nel mio caso la banca ha eseguito quello che prevede la circolare di Banca Italia ed è altrettanto vero che il ricorso all'autorità giudiziaria, come quello all'ABF del resto, ha senso e viene accolto solo se la segnalazione a sofferenza si rivela illegittima, cioè eseguita in violazione delle norme sostanziali (presupposti) e/o procedurali (avviso preventivo).
E' anche vero, però, che i presupposti sostanziali riguardano lo stato di insolvenza e, in tal senso, l'ABF ha avuto modo di chiarire che per valutarne la sussistenza la banca deve effettuare una valutazione ponderata e devono emergere alcuni elementi, quali protesti, azioni esecutive, procedure monitorie ecc... che facciano concretamente ritenere che il debitore non sia in grado di onorare il debito. Nel mio caso non vi è stato nulla di tutto questo.
Non solo: quando una posizione a sofferenza viene definita con piano di rientro o accordo transattivo con rimborso rateale (come nel mio caso), è l'intermediario segnalante che deve valutare se sussistono i presupposti per continuare con le segnalazioni a sofferenza o meno, per cui se il debitore è puntuale nel rimborso, l'intermediario potrebbe valutare di interrompere la segnalazione, in modo da limitare il pregiudizio per il debitore.
In generale, volendo svincolare il discorso dal mio caso personale, il ricorso giurisdizionale o all'ABF ha senso e può essere tentato (anche se chiaramente ogni caso è a sé e va valutato in concreto) ogni qual volta si possa ravvisare una non corretta valutazione della situazione di insolvenza da parte dell'intermediario segnalante (oltre che negli altri casi di illegittimità).
Questo è quanto ho appurato dagli ultimi approfondimenti.
Spero di essere stata utile a qualcuno
Nel mio caso, quindi, a mio parere l'intermediario ha peccato di "eccesso di zelo", ça va sans dir,

Hai fatto benissimo a permetterti, ci mancherebbe ;)

Quindi mi par di capire che per l'ex art. 700 trattasi di valutazione ad personam, giustamente aggiungo, dove si prenderanno in considerazione cause&concause e sviluppi postumi la sofferenza, in caso di accordo saldo&stralcio difficilmente ci si potrebbe appellare, giusto?
 
Hai fatto benissimo a permetterti, ci mancherebbe ;)

Quindi mi par di capire che per l'ex art. 700 trattasi di valutazione ad personam, giustamente aggiungo, dove si prenderanno in considerazione cause&concause e sviluppi postumi la sofferenza, in caso di accordo saldo&stralcio difficilmente ci si potrebbe appellare, giusto?

da quello che ho letto, con il saldo e stralcio c'è di brutto che la parte di credito che la banca non recupera (lo stralcio) viene giocoforza appostata in C.R. come "sofferenza-credito passato a perdita", questo secondo le direttive di Banca d'Italia. Poi, ripeto, ogni caso va valutato a sé quanto a sussistenza dei presupposti per l'appostazione a sofferenza e il suo permanere/perdurare in caso di rientro rateale concordato con la banca.
Ovviamente è una interpretazione di quanto ho letto in materia (normativa, circolari e decisioni dell'ABF soprattutto), quindi da prendere come spunto per un eventuale approfondimento, nel caso si voglia tentare il ricorso contro la segnalazione, ma giammai come certezza assoluta ;)
 
da quello che ho letto, con il saldo e stralcio c'è di brutto che la parte di credito che la banca non recupera (lo stralcio) viene giocoforza appostata in C.R. come "sofferenza-credito passato a perdita", questo secondo le direttive di Banca d'Italia. Poi, ripeto, ogni caso va valutato a sé quanto a sussistenza dei presupposti per l'appostazione a sofferenza e il suo permanere/perdurare in caso di rientro rateale concordato con la banca.
Ovviamente è una interpretazione di quanto ho letto in materia (normativa, circolari e decisioni dell'ABF soprattutto), quindi da prendere come spunto per un eventuale approfondimento, nel caso si voglia tentare il ricorso contro la segnalazione, ma giammai come certezza assoluta ;)

Si immaginavo che in caso di saldo&stralcio o peggio con dec. ing. non potesse essere possibile cancellare definitivamente l'iscrizione.
 
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