Mah sta roba qua poteva andare bene ai tempi di Darwin o Hobbes , era un epoca della sopravvivenza del più adatto. Oggi si è visto che in natura vige più la collaborazione che lo scontro, i combattenti tra maschi alfa sono quasi sempre ritualizzati,. Quindi il potere per il potere è una roba eminentemente culturale e attecchisce accanto al pensiero dogmatico, in cui c' è spazio solo per il bianco e il nero e non per le mille sfumature con cui tentiamo di interpretare il mondo. Quindi cosa facciamo , combattiamo o cerchiamo di essere inclusivi. ? Il mondo è piccolo.
Il problema non è ''noi'', il problema è di chi gestisce un impero.
Abbiamo almeno tre ''imperi''
1.Zio Sam: ama il commercio
2.Zio Han & Company ( Cina): sono imperialisti in senso stretto,basta pensare agli Uiguri;alle città costruite in Africa e non abitate.O pensiamo all'epoca degli stati combattenti con Sun Zun .....
3.Zio Vladimir: ha fatto finta di aprirsi all'occidente e poi si è rilevato unaltra cosa.
Nelle dinamiche di potere ci sono logiche che appaiono illogiche a noi,ma note a chi lo esercita.
Con cio' parlare di bianco e nero o sfumature ha senso in senso dialettico ma in pratica( leggi nella realta')
le leggi seguite sono altre: economiche;del potere in senso stretto.Il pragmatismo;i fini vari.
Come cittadini l'unica cosa che si pu' fare è acquisire consapevolezza e impegnarci anche a livello di quartiere.
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''la giustizia nasce tra potenze pari, poiché lo scambio, alla base del concetto di
giustizia stesso, è possibile solo laddove non vi è un’evidente prevalenza di una sull’altra e laddove
perciò lo scontro sarebbe privo di prospettive; «è in situazioni del genere che si è portati ad
accordarsi, a trattare intorno alle rispettive pretese».
Tra forze ineguali invece, è inevitabile che
l’una prenda il sopravvento sull’altra e la domini. È una legge naturale, e rifiutarla significa, per
Nietzsche, «negare la vita in generale o dire il falso sul principio della vita».''