Ucraina Vs. Russia. Vicini alla guerra (anche potenzialmente mondiale) Vol.10

Stato
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La soluzione di chi non ha la soluzione ma parla cosi'........... :rolleyes: Con i bulli devi fare il bullo.....altrimenti gli spiani la strada
a fare quello che vuole....
Difendersi dai bulli significa fare il bullo...
 
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Difendersi dai bulli significa fare il bullo...
Immaginiamo un momento se lo zar non fosse stato ostacolato dall'Occidente che ha fornito agli ucraini le armi per difendersi....oggi sarebbe bello trionfio a Kiev a dettare legge.....a schiacciare gli ucraini.....
Tutto filato liscio come l'olio..... messo un capo fantoccio filorusso al governo e lui che si pavoneggia convinto di potersi allargare alla Moldavia....e poi chissa' anche agli staterelli vicini di casa......
Invece cosi'.......ha capito che cmq vada questa guerra non potra' piu' farlo......
Lo zar ad oggi e' azzoppato.
 
Immaginiamo un momento se lo zar non fosse stato ostacolato dall'Occidente che ha fornito agli ucraini le armi per difendersi....oggi sarebbe bello trionfio a Kiev a dettare legge.....a schiacciare gli ucraini.....
Tutto filato liscio come l'olio..... messo un capo fantoccio filorusso al governo e lui che si pavoneggia convinto di potersi allargare alla Moldavia....e poi chissa' anche agli staterelli vicini di casa......
Invece cosi'.......ha capito che cmq vada questa guerra non potra' piu' farlo......
Lo zar ad oggi e' azzoppato.
E allora gli USA? :o
 
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Se useranno queste armi per colpire le citta' russe la rappresaglia seguira' sui centri direzionali delle grandi citta ucraine e andra' in crescendo
Cioè praticamente niente di diverso rispetto a quanto fatto finora
 
Infatti......

Il portavoce del Cremlino Peskov che però si lascia anche scappare che «l'operazione militare russa continua per garantire la sicurezza del Donbass», quasi a voler confermare il ruolo centrale della Regione sia nel conflitto che nelle eventuali trattative.
Anche lo stesso Zelensky ha confermato un aumento di intensità del conflitto nel Donbass e fonti dell'intelligence di Kiev hanno riferito che l'obiettivo di Putin sia quello di conquistare la Regione entro la primavera. Del resto il piano di prendere l'Ucraina senza colpo ferire è miseramente fallito e il Cremlino deve ridurre le aspettative.


Samp-T da Italia-Francia, razzi Usa e tank tedeschi. Mosca: "Avanti finché il Donbass sarà al sicuro"
 
E' Putin che alza l'asticella, ha detto che è disposto a TUTTO PUR DI VINCERE.
E' impazzito completamente. Addirittura cita Stalingrado, come se fosse la Russia ad essere stata invasa.
Che schifo. KO!
no ,pur di ripristinare una situazione di sicurezza per il suo paese ,e per arrivarci deve passare attraverso la vittoria a causa nostra o per merito, secondo molti , se ci fossimo fatti gli affari ns non saremmo finiti tutti, loro e noi nel kiul de sac che puo' portarci all'atomica . e' che agli americani interessa la geopolitica e a voi tifosi dello zele ,la sconfitta del Mostro ,per una serie di motivi che con la realta' non collidono per nulla ,si va -e un comunistaccio - vuole l'urss- verranno sulla piazza de duomo a fare il pieno- non e' un democratico -eh ma l'olomodor- sono selvaggi -e avanti con le stupidaggini .
fin'ora ha sempre seguito l'escalation americana e continuera' a farlo fin che potra' ,quando saremo a quel punto se ce ne accorgiamo ci salutiamo . che schifo eh?
 
Ultima modifica:

La Rand Corporation: «Ora l’escalation nuoce agli Usa» | il manifesto

Crisi Ucraina. L'ultimo rapporto del think tank legato al Pentagono. La guerra non può essere vinta e se dura è dannosa per Washington e i suoi alleati. Serve trovare compromessi, come per la Crimea, per minimizzare i rischi



Luca Celada, Los Angeles

I Un rapporto appena pubblicato dalla Rand Corporation conclude che la guerra in Ucraina non può essere vinta e considera che la fine del conflitto sia nel miglior interesse degli Stati uniti. Il rapporto del think tank valuta il protrarsi della guerra come «dannoso» per gli Usa ed i suoi alleati, mentre l’indebolimento della Russia è già stato «sufficientemente» ottenuto.

GLI AUTORI DEL RAPPORTO, titolato «Evitare la guerra lunga: policy americana e la traiettoria del conflitto russo-ucraino», considerano «altamente improbabile» lo «scenario ottimista» di una Russia castigata ed espulsa dal territorio ucraino che rinunci a future rivendicazioni e possa addirittura risarcire i danni. Di contro il report elenca una serie di interessi prioritari americani che rendono la cessazione delle ostilità l’opzione più ragionevole per l’amministrazione Biden. Fra queste evitare un conflitto nucleare (negli anni della guerra fredda la Rand fu un principale centro di studi sulla deterrenza nucleare e formulò la dottrina della distruzione reciproca assicurata), il contenimento dei costi energetici e dei loro effetti (stima potenziali 150.000 morti in eccesso in Europa questo inverno) ed evitare di rinsaldare i rapporti fra Russia e Cina.

IL RAPPORTO SOTTOLINEA che la mobilitazione attuata da Putin, la risolutezza russa hanno permesso alle forze di occupazione di riprendersi dallo sbando e neutralizzare le conquiste della controffensiva di Kharkiv. L’escalation dei bombardamenti e le operazioni terra fanno presuppore, scrivono gli analisti Rand, nella miglior delle ipotesi uno stallo prolungato. Se le forniture occidentali di armi rendono improbabile uno sfondamento russo, il potenziale militare della superpotenza di Putin rendono altrettanto implausibile la capacità ucraina di espellere l’invasore dal territorio nazionale. Perdipiù, pur riconoscendo agli Ucraini il diritto morale di difesa il rapporto nota spassionatamente che sul rispristino dei confini a quelli pre-febbraio 2022 o addirittura pre-2014, gli interessi americani ed ucraini non necessariamente coincidono. Gli autori affermano anzi che tentare di riconquistare la Crimea avrebbe «l’effetto di prolungare il conflitto e dunque aumentarne proporzionalmente i rischi».

IL PRAGMATISMO DELLE
valutazioni è sorprendente. Sia per il fatto che la Rand elaborò per il 2019-2012 una «strategia di lungo periodo» proprio per la crisi Ucraina, fatta di sanzioni alla Russia da colpire nei suoi punti «vulnerabili», di proteste, di aiuti «letali» a Kiev, di protagonismo della Nato; sia perché in controtendenza ora rispetto alla linea ufficiale della Casa bianca, avendo l’autorevolezza di un istituto direttamente finanziato dal Pentagono. Nello specifico la Rand è nota, oltre per il peso nel formulare policy militare, anche per un passato di controversi rapporti che hanno inciso sulla politica nazionale. Nel 1971 uno di questi, le Pentagon Papers che ripercorreva la storia dell’escalation americana in Vietnam (e concludeva che la guerra non era vincibile per gli Stati uniti) venne reso pubblico dall’analista dissidente Daniel Ellsberg e pubblicato dal New York Times. Due anni dopo venivano firmati gli accordi di pace di Parigi.

L’ATTUALE RAPPORTO è l’ultimo indizio di una crescente tendenza «possibilista» all’interno dell’apparato bellico americano. A dicembre aveva cominciato l’ex capo di stato maggiore ammiraglio Michael Glen Mullen affermando in un intervista alla Abc che sarrebbe stato opportuno «fare tutto il possibile per arrivare ad un tavolo di trattativa». Il 21 gennaio era stato l’attuale capo di stato maggiore, generale Mark Milley a ribadire che «l’espulsione delle forze russe da ogni metro di Ucraina occupata sarebbe stata molto difficile». Inoltre vi sarebbe crescente preoccupazione fra gli alti gradi sui rischi sempre più credibili di una guerra che non accenna a finire. Un precedente rapporto Rand, ad esempio, pubblicato a dicembre, intitolato Responding to a Russian Attack on Nato During the Ukraine War, prendeva in dettagliato esame modalità e conseguenze di quattro plausibili scenari di espansione del conflitto a paesi Nato.

SI PROFILEREBBERO insomma alcune crepe nella linea Biden caratterizzata finora dall’incapacità di formulare alternative all’escalation militare. Dopo la sofferta vicenda delle forniture di carri armati, fra poco dovrebbe venire approvato un nuovo pacchetto da 2 miliardi di dollari (supplemento ai 45 miliardi stanziati dal Congresso a dicembre) che potrebbe comprendere missili media gittata fino a 150 km (a portata di depositi russi in Crimea). Zelesnky sta già pensando ad aerei militari come un prossimo passo. Ma a questo riguardo le voci dicono che l’incontro avvenuto il 18 gennaio a Kiev fra Zelesnky ed il capo della Cia William Burns, potrebbe aver avuto proprio l’obbiettivo di ridimensionare le aspettative del presidente Ucraino.

AD OTTOBRE UN’INIZIATIVA di democratici progressisti a favore dell’apertura di un fronte diplomatico aveva suscitato una scomposta reazione contraria e si era conclusa con un poco dignitoso «ritiro» della petizione. L’opposizione di destra si allinea a posizioni isolazioniste, più che altro interessate al posizionamento pre-elettorale (il contributo di Trump al dibatto è stato di affermare questa settimana che lui in 24 ore «sistemerebbe tutto».)

IL RAPPORTO RAND invece ipotizza un ruolo americano per favorire la realizzazione da parte di entrambi i belligeranti che non esistono prospettive di vittoria ed individua specificamente nelle forniture «a fondo perduto» un elemento contribuente all’eccessivo ottimismo ucraino sulle prospettive militari e quindi causa del proseguimento delle ostilità. In alternativa individua potenziali strategie americane di uscita, ipotizzando, se non la cessazione degli aiuti, di porre l’inizio di una trattativa come condizione a futura assistenza. Il rapporto menziona l’assicurazione di una futura neutralità ucraina e un piano per l’abolizione delle sanzioni come potenziali incentivi da offrire ai Russi.

IN CONCLUSIONE, il documento invita a trarre utili lezioni da futili escalation in «guerre perse» del passato: Vietnam, Iraq e Afghanistan, ed a contemplare compromessi – col riferimento esplicito all’abbandono della rivendicazione sulla Crimea – per minimizzare i rischi. Esclusa per entrambe le parti la prospettiva di una «vittoria assoluta», la Rand esamina gli esiti possibili di un potenziale negoziato, individuando in un armistizio «in stile coreano» il più promettente in quanto permetterebbe di cessare le ostilità senza dover necessariamente risolvere ogni questione sottostante, comprese quelle territoriali.

In questo scenario, afferma, gli Usa potrebbero in una seconda fase continuare a garantire la sicurezza ucraina dopo la guerra «come ha già dimostrato di saper fare con Israele».
 
Vergognoso il comportamento del governo italiano. Continua a inviare armi. Ungheresi e austriaci non ci pensano nemmeno.
 
Vergognoso il comportamento del governo italiano. Continua a inviare armi. Ungheresi e austriaci non ci pensano nemmeno.

Non mi risulta.

L'Ungheria ha effettivamente offerto solo aiuti umanitari, ma l'Austria ha fornito anche aiuto militare.

Ukraine Support Tracker - A Database of Military, Financial and Humanitarian Aid to Ukraine

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L'Ucraina dovrebbe ricevere una flotta navale dall'Occidente, - Vice Ministro degli Esteri

concordo, magari 5/6 fregate lanciamissili, 7/8 caccia torpediniere e un paio di portaerei

che aspetta la meloni a dargli la nostra flotta?
 
Usa e Russia si scontravano già in Siria, ci fosse uno che si chieda il perché la guerra è stata spostata in Europa
 
L'Ucraina dovrebbe ricevere una flotta navale dall'Occidente, - Vice Ministro degli Esteri

concordo, magari 5/6 fregate lanciamissili, 7/8 caccia torpediniere e un paio di portaerei

che aspetta la meloni a dargli la nostra flotta?

Non potrebbe neanche volendo, gli Stretti sono chiusi e anche la "consegna" come nave di nuova registrazione sarebbe soggetta all'approvazione della Turchia (che tutto vuole tranne che casini nelle sue rotte commerciali da/per il Bosforo).

È il motivo per cui la nuova fregata ucraina classe Ada (F211), ordinata nel 2020 alla Turchia e varata a Ottobre 2022, sempre in Turchia, è attualmente ancorata a Tulza (Istanbul) e farà i test in mare in Turchia.

E lo stesso accadrà alla seconda fregata classe Ada attualmente in costruzione in Turchia che verrà consegnata nel 2023.
 
E' Putin che alza l'asticella, ha detto che è disposto a TUTTO PUR DI VINCERE.
E' impazzito completamente. Addirittura cita Stalingrado, come se fosse la Russia ad essere stata invasa.
Che schifo. KO!
Gogol, Čechov sono scrittori russi, giusto? sono nati in Ucraina. Un po' di empatia ci vuole sempre
 
Immaginiamo un momento se lo zar non fosse stato ostacolato dall'Occidente che ha fornito agli ucraini le armi per difendersi....oggi sarebbe bello trionfio a Kiev a dettare legge.....a schiacciare gli ucraini.....
Tutto filato liscio come l'olio..... messo un capo fantoccio filorusso al governo e lui che si pavoneggia convinto di potersi allargare alla Moldavia....e poi chissa' anche agli staterelli vicini di casa......
Invece cosi'.......ha capito che cmq vada questa guerra non potra' piu' farlo......
Lo zar ad oggi e' azzoppato.
---> e accadrà peggio alle varie minoranze russofili in trasnistria e stati baltici che ormai saranno tutte considerate -a ragione- dei cavalli di tr.oia della politica putiniana...la fase della pulizia etnica sarà inevitabile...
 
---> e accadrà peggio alle varie minoranze russofili in trasnistria e stati baltici che ormai saranno tutte considerate -a ragione- dei cavalli di tr.oia della politica putiniana...la fase della pulizia etnica sarà inevitabile...
in transnistia ci sono pure forze armate russe mi pare, a differenza delle Baltiche

C
 
da quello che so' in Moldavia la gente non è per nulla incantata dalle lusinghe occidentali.in pochissime parole non ci credono .
all'amico franz che sicuramente interverrà rispondo già che le impressioni mi vengono da colloqui con persone che vivono e viaggiano tra l'italietta e la moldavona.
 
---> e accadrà peggio alle varie minoranze russofili in trasnistria e stati baltici che ormai saranno tutte considerate -a ragione- dei cavalli di tr.oia della politica putiniana...la fase della pulizia etnica sarà inevitabile...
applaudiamo convinti
 
---> e accadrà peggio alle varie minoranze russofili in trasnistria e stati baltici che ormai saranno tutte considerate -a ragione- dei cavalli di tr.oia della politica putiniana...la fase della pulizia etnica sarà inevitabile...
tu dici kimo?gente che vive lì da decenni anzi ci è proprio nata verrebbe defenestrata?prima debbono sconfiggerel'orso russo e di questo dubito,poi in caso di vittoria i cihuauha baltici li espelleranno se non si inchinano,prima però debbono sconfiggere la russia.
 
Stato
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