Ucraina Vs. Russia. Vicini alla guerra (anche potenzialmente mondiale) Vol.10

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Quindi tu giustifichi queste porcate che deve subire 1/4 della popolazione perchè c'è la Nato....vado a vomitare FAC la nato

Democrazia occidentale fuck usa

A parte che si parla anche di lingua straniera regolata da un accordo bilaterale in campo educativo. Niente impedisce alla russia di stringere accordi bilaterali educativi con la Lettonia.

Qui la Nato non c'entra niente, nei paesi baltici, in lettonia in particolare, c'è un odio profondo della maggioranza non russofona contro i russi quando si pensa di correre il rischio di ritornarci come sudditi.

C'è appena stato il figlio di un mio amico. Questo ragazzo, 18enne, ha un talendo naturale per le lingue, ne parla correntemente due o tre, sta imparando il russo (e lo scambiano ormai per un madrelingua russa) e per perfezionarlo è stato qualche settimana proprio a Riga

Ha parlato a lungo con gli abitanti del posto, e ha riscontrato proprio questo, tensioni crescenti tra la maggioranza NON russofona che sta facendo un giro di vite su tutto quanto sa di russo (vedi il complesso monumentale sovietico di Riga dedicato alla vittoria nella Seconda Guerra mondiale abbattuto dal governo Lettone in segno di protesta contro l'invasione ucraina da parte dei russi) e i russofoni che vedono i loro spazi sempre più ristretti.

Ma questo non esisteva prima del 24/2, come tante altre situazioni, anche estremizzate. Posso anche essere parzialmente d'accordo con te, ma solo per ragioni di opportunità: e cioè che questi giri di vite fanno solo il gioco dei russi

Andare a vomitare ? Per questo ? A parte che, come ho già detto, niente vieta ai russi di stringere accordi bilaterali educativi con la Lettonia, ma nell'era di internet, ci sono duemila modi per studiare il russo trovando corsi e materiali gratis.

Io vado a vomitare per chi sta distruggendo un paese (l'Ucraina) e una quantità industriali di russi tra i 18 e i 50 anni (il futuro e il presente del paese) per cose che non hanno niente a che vedere con il bene delle minoranze del donbass. Se gli USA, in quanto potenza imperiale, si muovono secondo i loro interessi, i russi non sono non sono da meno, ma in questo conflitto hanno dimostrato, pur con il freno tirato (ma non per ragioni umanitarie, solo per non rischiare un ulteriore isolamento), di farsi ancora meno scrupoli.

Se permetti vado a vomitare quando vedo attaccarsi ad ogni pretesto (tipo la presunta esecuzione dei 10 militari russi a fronte delle decine di migliaia di crimini di guerra, a partire dalla tante fosse comuni, su cui sta indagando da tempo l'ONU e i suoi esperti forensi), oppure questa storia del russo non insegnato più nelle scuola a fronte di un paese, l'ucraina, al gelo (e vedremo quanti morti costerà ai più fragili)

Se permetti preferisco di gran lunga rinunciare al "diritto" di non studiare più il russo in una scuola pubblica studiandomela per conto mio con tutto il ben di dio esistente in rete (e in molti casi, anche se a pagamento, scaricabile gratis) piuttosto che ritrovarmi nelle condizioni del più fortunato degli ucraini.

Se permetti vomito per ben altre ragioni che questa emerita stron.z.a.t.a
 
se il codardo ha invaso l'Ucraina per una minoranza, lo farà anche colla Lettonia.
Da questo filo logico al tuo sostenere che io abbia affermato che condivido l'azione lettone, ne passa.
Per chi cerca di difendere il codardo, attaccandosi a qualsiasi pagliuzza nell'altrui occhio, immagino sia invece importante saltare di palo in frasca per deviare l'attenzione dalle stragi di civili che il codardo sta facendo in Ucraina.

ps: vedo che il Bala condivide il mio filo logico, senza accusarmi di essere una quinta colonna lettone; come sempre, pur in pieno disaccordo con lui, è una spanna sopra

C

La lettonia fa parte della Nato, per un missile o due, fossero stati anche russi, in polonia, non accadeva un bel niente, ma per una invasione vera e propria in un paese nato viene giù il mondo, e questo la russia non può permetterselo neanche se volesse
Comunque, una ragione in più perché Putin si prenda una batosta militare tale da non poterci più riprovare con nessun altro per molti anni, monito a chiunque lo voglia evitare.
 
Ragazzi, in Argentina ci sono 20 mln di oriundi italiani.

Considerando che l'Argentina militarmente è poca roba, io ci farei un pensierino...
e hanno le carni piu buone del mondo, approvo incondizionatamente OK!

C
 
OGGI 21 novembre 2022

Cremlino: “Non vogliamo un cambio di regime a Kiev”
Il fine dell’operazione militare russa in Ucraina non è provocare un cambio di regime a Kiev. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe.


...ma 9 mesi fa l'illustre presidente putin aveva detto:


Guerra in Ucraina, Putin: "Non mi aspetto accordi con una banda di drogati neonazisti"

l capo del Cremlino ha chiesto all'esercito ucraino di "prendere il potere" a Kiev e di rimuovere il presidente Zelensky per facilitare un accordo con la Russia

Al secondo giorno di invasione delle truppe russe in Ucraina, una pioggia di missili è caduta nella notte su Kiev. Metre aspri combattimenti sono in corso a Nord della capitale, a pochi chilometri dalla città, e le forze occidantali stanno pensando a quali sanzioni adottare contro Mosca, il presidente russo Valdimir Putin ha chiesto all'esercito ucraino di "prendere il potere" e di rimuovere il suo omologo Volodymyr Zelensky (LIVEBLOG SULLA GUERRA - MISSILI SU KIEV: VIDEO).

Putin: "Più facile accordo con esercito ucraino al potere"
APPROFONDIMENTO
Ucraina, non solo le banche: cosa prevedono le sanzioni alla Russia
Putin ha spiegato il suo appello alle forze armate ucraine dicendo che ciò favorirebbe le trattative con Mosca. "Sarà più facile per voi trovare un accordo con noi", ha detto il presidente, citato da Interfax, rivolgendosi all'esercito di Kiev, specificando che l’esercito russo sta combattendo contro una "banda di drogati e neonazisti". In mattinata, come hanno riportato le agenzie russe Tass e Interfax, il presidente ucraino Zelensky aveva di nuovo invitato il leader russo a sedersi ad un tavolo delle trattative.
https://tg24.sky.it/mondo/2022/02/25/ucraina-putin-banda-drogati-neonazisti
 
notizia che non passa inosservata...

La Nato dichiara la Russia uno Stato terrorista. E chiede più armi per Kiev
L’Assemblea parlamentare della Nato ha dichiarato la Russia uno “stato terrorista“, ha esortato gli alleati ad aumentare il sostegno militare a Kiev e a lavorare per l’istituzione di un tribunale speciale internazionale per perseguire il crimine di aggressione contro l’Ucraina. I 269 delegati provenienti dai 30 paesi membri dell’Alleanza, riuniti a Madrid nella 68esima sessione annuale, hanno risposto così alle richieste avanzate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è intervenuto alla plenaria in collegamento video. Il leader ha chiesto di aumentare le sanzioni contro la Russia e di dichiararlo uno stato terrorista nonché di inviare a Kiev altre armi e sistemi di difesa aerea per proteggere i cieli ucraini evitando ulteriori attacchi alle infrastrutture critiche, che stanno lasciando la popolazione civile senza elettricità, acqua e riscaldamento nelle case. Zelensky ha poi esortato gli alleati a sostenere l’adesione dell’Ucraina come membro a pieno titolo sia dell’Unione europea che della Nato. Ma il percorso è lungo. “Mentre per l’ingresso nell’Ue abbiamo un quadro più o meno chiaro e sappiamo quali sono i passi da compiere, la situazione per l’ingresso nella Nato non è chiara”, “saremo uccisi bussando alle porte dell’Alleanza atlantica e le ricopriremo con i nostri corpi“, ha detto a LaPresse la vicepresidente della delegazione ucraina alla Nato, Solomiia Bobrovska, sottolineando che “continuare a tenere l’Ucraina come zona cuscinetto tra i confini di Nato e Russia non è una buona idea”. “Forse dopo la guerra”, sarà possibile il nostro ingresso, ha affermato Bobrovska.

Alla plenaria il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiesto agli alleati di essere pronti a sostenere Kiev a lungo. “So che questo sostegno avrà un prezzo, molti paesi affrontano l’aumento del costo della vita”, ma “se consentiamo a Putin di vincere dovremo pagare un prezzo ancora più alto” e le conseguenze sarebbero “disastrose”, ha avvertito, esortando poi gli Stati membri ad aumentare le spese per la difesa. “La soglia del 2% del Pil deve essere un punto di partenza non un tetto massimo”, ha affermato il segretario, rimarcando poi che al prossimo vertice in programma a Vilnius “ci sarà la richiesta di un impegno maggiore” per le spese militari. La riunione dell’assemblea parlamentare è stata anche l’occasione per gli alleati di confrontarsi sull’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Al momento dei 30 Stati membri, solo due, Ungheria e Turchia, non hanno ancora ratificato l’adesione dei due Paesi. Interrogato dai parlamentari sul ritardo di Budapest e Ankara, Stoltenberg ha ribadito la richiesta di completare la ratifica, ma ha sottolineato che il processo di adesione è stato nel complesso molto rapido e che é impensabile che Mosca attacchi Stoccolma o Helsinki senza provocare un intervento della Nato. Durante la plenaria è stata poi eletta come nuova presidente dell’Assemblea parlamentare la senatrice francese, esponente dei Repubblicani, Joelle Garriaud-Maylam, la cui candidatura è stata oggetto di un acceso dibattito tra le delegazioni. La senatrice, già vicepresidente dell’assemblea, era considerata la più accreditata per succedere allo statunitense Gerry Connolly, ma i suoi presunti rapporti con Mosca e con l’ideologo Aleksandr Dugin, hanno sollevato perplessità tra alcuni membri democratici dell’Assemblea. Nel suo primo discorso da presidente, Garriaud-Maylam ha rivendicato di essere stata al fianco degli ucraini fin dalle manifestazioni in Piazza Maidan e ha rivolto un attacco feroce alla dirigenza russa chiamandola “terrorista”. La sua elezione è avvenuta dopo che Mimi Khodeli, presidente della delegazione dell’Albania, ha ritirato all’ultimo momento la sua candidatura.
 
A parte che si parla anche di lingua straniera regolata da un accordo bilaterale in campo educativo. Niente impedisce alla russia di stringere accordi bilaterali educativi con la Lettonia.

Se permetti vomito per ben altre ragioni che questa emerita stron.z.a.t.a
1 persona su 4 è russa e tu vuoi far intevenire Putin per fare accordi bilaterali perchè i figli i nipoti,i nipoti dei nipoti possano studiare la loro lingua madre?
E ditelo che siete provocatori guerrafondai.
Dopo il Don bass tocca a questi,ovvio.

https://www.limesonline.com/la-russia-e-lidentita-della-lettonia/76229
 
1 persona su 4 è russa e tu vuoi far intevenire Putin per fare accordi bilaterali perchè i figli i nipoti,i nipoti dei nipoti possano studiare la loro lingua madre?
E ditelo che siete provocatori guerrafondai.
Dopo il Don bass tocca a questi,ovvio.

https://www.limesonline.com/la-russia-e-lidentita-della-lettonia/76229

Rispetto a quanto sta accadendo in ucraina è e resta una stron.za.t.a. Se queste sono provocazioni allora ogni cosa può esserla e quindi ogni azione può essere una giustificazione per assolvere tutto, comprese le operazioni speciali.

Attacchino pure la Lituania, i russi, che così la Nato li asfalta dal primo all'ultimo, dopo il donbass il prossimo è Putin, non la Lettonia, a tutto c'è un limite.
 
1 persona su 4 è russa e tu vuoi far intevenire Putin per fare accordi bilaterali perchè i figli i nipoti,i nipoti dei nipoti possano studiare la loro lingua madre?
E ditelo che siete provocatori guerrafondai.
Dopo il Don bass tocca a questi,ovvio.

https://www.limesonline.com/la-russia-e-lidentita-della-lettonia/76229

Sì però ragazzi non ci prendiamo per il c. Nessuno invade un paese solo perché i suoi ex cittadini sono maltrattati, tutt'al più gli si offre divenire via.

Il fatto è che possedere i Baltici vuol dire controllare quel mare e ricondurre Kaliningrad alla Russia.

Ma ricordatevi che per i Baltici scoppia la guerra, ma quella vera, altro che Ucraina.
 
Sì però ragazzi non ci prendiamo per il c. Nessuno invade un paese solo perché i suoi ex cittadini sono maltrattati, tutt'al più gli si offre divenire via.

Il fatto è che possedere i Baltici vuol dire controllare quel mare e ricondurre Kaliningrad alla Russia.

Ma ricordatevi che per i Baltici scoppia la guerra, ma quella vera, altro che Ucraina.

Se non fosse per quei poveracci di militari russi che in buona parte combattono per obbligo (ma al loro posto preferirei rischiare i 15 anni di galera promessi dalle nuove direttive russe contro il rifiuto di combattere) e di chissà quanti altri innocenti quasi quasi sarebbe quasi da sperarci, è la volta che se la russia è talmente fuori da sfidare la nato viene massacrata finalmente sul serio.

Putin non ha certo fatto partire l'operazione speciale per i russi in donbass, se ne frega altamente.
 
Se non fosse per quei poveracci di militari russi che in buona parte combattono per obbligo (ma al loro posto preferirei rischiare i 15 anni di galera promessi dalle nuove direttive russe contro il rifiuto di combattere) e di chissà quanti altri innocenti quasi quasi sarebbe quasi da sperarci, è la volta che se la russia è talmente fuori da sfidare la nato viene massacrata finalmente sul serio.

Putin non ha certo fatto partire l'operazione speciale per i russi in donbass, se ne frega altamente.

Ma poi, non ci prendiamo per il c. una seconda volta.

E' troppo facile che tu invadi un paese e trasferisci metà della popolazione da un'altra parte mettendoci al loro posto i tuoi. Poi dopo 50 anni quel paese ridiventa indipendente e gli autoctoni hanno ovviamente sui c. i tuoi perché si ricordano quello che gli hai fatto, e allora tu ti arroghi il diritto di intervenire e rimangiarti quel paese.

Poi dice, perché sei russofobo? Perché è raro nella storia recente un paese che si comporta in un modo così vile.

Ricordiamoci che l'Ucraina con gli accordi di Budapest aveva rinunciato alle armi nucleari in cambio delle garanzie anche della Russia sulla sovranità. Mal gliene incolse. Ma si può essere così fetenti?
 
Putin, la clausola per cacciare Lituania, Lettonia ed Estonia dalla Nato. «Territori contesi non possono essere inclusi»

La clausola dell'Alleanza Atlantica
È la clausola numero sei della Carta della Nato che viene incontro ai piani russi. In questa, come riportato dal deputato della Duma di Stato Yevgeny Fedorov «i territori contesi non possono essere inclusi nell'alleanza». E ciò vuol dire, secondo il politico, che «non appena i territori dei Paesi baltici saranno riconosciuti come contesi, ciò diventerà la base per l'esclusione dei Paesi baltici dalla Nato». Ma prima occorre un passaggio fondamentale.

La premessa necessaria
Per poter considerare Lituania, Lettonia ed Estonia come nazioni contese, è necessario che Mosca revochi prima il riconoscimento dell'indipendenza delle nazioni ex sovietiche.
 
Putin, la clausola per cacciare Lituania, Lettonia ed Estonia dalla Nato. «Territori contesi non possono essere inclusi»

La clausola dell'Alleanza Atlantica
È la clausola numero sei della Carta della Nato che viene incontro ai piani russi. In questa, come riportato dal deputato della Duma di Stato Yevgeny Fedorov «i territori contesi non possono essere inclusi nell'alleanza». E ciò vuol dire, secondo il politico, che «non appena i territori dei Paesi baltici saranno riconosciuti come contesi, ciò diventerà la base per l'esclusione dei Paesi baltici dalla Nato». Ma prima occorre un passaggio fondamentale.

La premessa necessaria
Per poter considerare Lituania, Lettonia ed Estonia come nazioni contese, è necessario che Mosca revochi prima il riconoscimento dell'indipendenza delle nazioni ex sovietiche.

Se diventeranno contesi per decisione unilaterale russa, e dopo 30 e passa anni dall'indipendenza, la nato si fa una bella risata, e i paesi baltici una bella pernacchia

E se, non contento, Putin dovesse tentare di invadere anche solo un mq di uno dei tre stati, e non ovviamente per incidente, come sarebbe stato comunque interpretato il lancio di un missile, ma anche due in polonia, anche se russi, a quel punto la Nato interviene senza se e senza ma, e vi sia ben chiaro che a quel punti potrebbe solo tentare di usare l'atomica, e neanche tattica, perché sul piano convenzionale non c'è storia.

Quindi, augurati che la russia non faccia quella sciocchezza, per il bene di tutti, anche il tuo.
 
Se diventeranno contesi per decisione unilaterale russa, e dopo 30 e passa anni dall'indipendenza, la nato si fa una bella risata, e i paesi baltici una bella pernacchia

E se, non contento, Putin dovesse tentare di invadere anche solo un mq di uno dei tre stati, e non ovviamente per incidente, come sarebbe stato comunque interpretato il lancio di un missile, ma anche due in polonia, anche se russi, a quel punto la Nato interviene senza se e senza ma, e vi sia ben chiaro che a quel punti potrebbe solo tentare di usare l'atomica, e neanche tattica, perché sul piano convenzionale non c'è storia.

Quindi, augurati che la russia non faccia quella sciocchezza, per il bene di tutti, anche il tuo.

Putin ha sbagliato. Se doveva prendere qualcosa, doveva lasciare perdere l'Ucraina e prendere i Paesi Baltici.
Solo 6 milioni di abitanti contro 44 ed una estensione territoriale molto più piccola, poco armati ed addestrati.
I soldati usati per l'Ucraina sarebbero ampiamente bastati con l'operazione un successo totale, e si sarebbe messa la Nato di fronte all'atto compiuto.
Nato che poi non avrebbe mai attaccato rischiando una guerra mondiale e nucleare, all'americano medio non frega niente dei Baltici, nazioni oltretutto piene di russi e per decenni sotto l'Urss e quindi un'unica nazione con i russi.
 
Scholz ha avvertito che dobbiamo essere preparati per l'escalation della guerra in Ucraina

Iryna Pohorila
20:18, 22.11.22
2 minuti.
43

A suo avviso, l'escalation potrebbe includere la distruzione delle infrastrutture.
Scholz ha parlato di una possibile escalation in Ucraina \ foto REUTERS
Scholz ha parlato di una possibile escalation in Ucraina \ foto REUTERS

La Germania dovrebbe essere pronta per un'escalation della situazione in Ucraina.

Lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in una conferenza a Berlino, ha riferito Reuters .

"Dato lo sviluppo della guerra e i fallimenti visibili e crescenti della Russia... dobbiamo essere preparati per l'escalation", ha detto Scholz.

Secondo lui, l'escalation potrebbe includere la distruzione delle infrastrutture.
Leggi anche:
Fermate questa guerra, ritirate le vostre truppe: Scholz si appella pubblicamente a Putin
"Fermate questa guerra, ritirate le vostre truppe": Scholz si è appellato pubblicamente a Putin
La Germania ha affermato che la NATO non chiuderà il cielo sull'Ucraina a causa dell'incidente in Polonia
La Germania ha affermato che la NATO non chiuderà il cielo sull'Ucraina a causa dell'incidente in Polonia

Scholz ha affermato che il fondo per la difesa da 100 miliardi di euro annunciato dopo l'invasione russa è stato il risultato di una lezione appresa per costruire le scorte di difesa delle forze armate tedesche.

Il cancelliere ha anche affermato che il suo recente viaggio in Cina è valso la pena perché durante esso è stata annunciata la posizione congiunta dei due Paesi contro l'uso delle armi nucleari.

Si ricorderà che durante la visita in Cina all'inizio di questo mese, Scholz e il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, hanno condannato le minacce di utilizzo di armi nucleari da parte della Russia in Ucraina.
Aiuti all'Ucraina dalla Germania

Ieri, 19 novembre, l'ambasciata tedesca ha riferito che 30 cannoni semoventi Gepard sono stati messi in servizio con le forze armate. Si sono dimostrati validi nella lotta contro i droni kamikaze iraniani e sono utilizzati per proteggere le infrastrutture critiche.

Nella prima metà di novembre, la Germania ha consegnato all'Ucraina un nuovo lotto di armi. Comprendeva 30 veicoli corazzati Dingo, 18 droni da ricognizione, cinque autoarticolati M1070 Oshkosh e missili per il sistema di difesa aerea Iris-T SLM.

La Germania ha anche aggiunto all'elenco delle armi che verranno inviate alle forze armate nel prossimo futuro. Tra i nuovi articoli ci sono proiettili per il MARS II MLRS, 17 veicoli fuoristrada protetti, 116 riscaldatori da campo, 4 caricatori.
 
Le cosiddette "autorità" di Sebastopoli hanno deciso di sospendere il movimento del trasporto marittimo di passeggeri dopo che in città sono scoppiate esplosioni.

Lo riporta " RIA-Novosti ".

L '"autorità" occupante non nomina i motivi dell'interruzione del trasporto marittimo.
 
La sera del 22 novembre, la Crimea annessa è diventata molto rumorosa. Risuonò una serie di esplosioni, dopo le quali gli occupanti russi annunciarono l'operazione di difesa aerea.

Le esplosioni sono avvenute a Sebastopoli, Balaclava e Yevpatoria. L '"autorità" locale ha dichiarato che la difesa antiaerea aveva funzionato. In particolare, lo ha riferito il "governatore" di Sebastopoli Mykhailo Razvozhaev .

"Le nostre forze di difesa aerea regolari stanno lavorando in questo momento. È in corso un attacco di droni. Secondo le informazioni preliminari, due UAV sono già stati abbattuti. Tutte le forze e i servizi sono in allerta. Nessun oggetto civile è stato danneggiato. Si prega di mantenere la calma", Razvozhaev disse.

"Cotone" in Crimea: dopo una serie di esplosioni, gli occupanti hanno annunciato il lavoro della difesa aerea

Allo stesso tempo, i cittadini locali scrivono di essere stati ampiamente informati di diverse potenti esplosioni in diverse aree della città. Si è sentito anche il lancio di un razzo, probabilmente nella zona di Capo Fiolent.

Nella zona del villaggio di Uyutne il cielo si è illuminato per le esplosioni. Testimoni oculari affermano che ce n'erano almeno tre e l'UAV avrebbe abbattuto due.

"La difesa aerea è esplosa nell'area di …. su ….. e due cotoni forti dopo 5 minuti a intervalli di 2 minuti?" - ha detto nel messaggio.

Successivamente, il servizio stampa del "governo" ha riferito che il traffico marittimo è stato temporaneamente sospeso a Sebastopoli.

"Dopo un tentativo fallito da parte dei droni ucraini di avvicinarsi a Sebastopoli e il funzionamento riuscito del sistema antiaereo russo, il movimento del trasporto civile in città è stato sospeso. Negli ultimi punti di sosta - Piazza Zakharov e Piazza Nakhimov - è organizzato il materiale rotabile per eseguire lavori sul percorso di compensazione", ha detto l '"autorità".

Esplosioni sono state udite anche nell'area di Yevpatoria. Il fuoco antiaereo probabilmente ha funzionato anche lì. Secondo testimoni oculari, ce n'erano sei a Balaclava.
 
Prima il Kazakhstan, ché tutto il combustibile nucleare per Rosatom fa gola.

Sempre che la Cina non si metta di traverso.
gli anti US anti Ucraina spergiurano che putin e Xi siano Best Friends, ti pare che si impiccerebbero?
Ah, ci sarebbe la visita fatta da Xi prima di andare a Samarcanda? dettagli, ti pare che...

C
 
https://www.ilgiornale.it/news/poli...os-generale-inverno-rivoluzioner-2087968.html


Guerra in Ucraina
"Il costo della libertà. Se vincono i russi crolla l'Occidente"
23 Novembre 2022 - 06:00

L'ultimo libro di Vittorio Emanuele Parsi è prezioso e necessario

L'ultimo libro di Vittorio Emanuele Parsi è prezioso e necessario. Il posto della guerra e il costo della libertà fa razionale giustizia di una quantità di luoghi comuni ed equivoci penosi che imperversano, soprattutto in Italia, in questo 2022 segnato dall'aggressione militare russa all'Ucraina. In primo luogo quello secondo cui può esistere, e anzi sarebbe moralmente giustificabile, una pace senza libertà da imporre agli ucraini in cambio di un ipotetico ma in realtà impossibile, e Parsi lo dimostra ritorno a ciò che l'Europa è stata prima dello scorso 24 febbraio. Il libro non è solo un'analisi lucida di ciò che c'è in gioco la sopravvivenza stessa dei valori democratici messi sotto attacco a livello globale dall'alleanza russo-cinese - ma anche un'esortazione a comprendere che, poiché Putin ha deciso di interrompere 77 anni di pace europea, siamo costretti a riconsiderare l'idea stessa che abbiamo della guerra: in altre parole, siccome la democrazia non è gratis, se non la difenderemo noi nessun altro lo farà.

Professor Parsi, perché afferma che il punto non è «fermare la guerra» bensì «salvare la democrazia»?

«Perché esiste un rapporto sostanziale reciproco tra le istituzioni dei Paesi democratici e quelle delle istituzioni internazionali. Se l'egemonia passasse alle autocrazie, verrebbe meno un intero sistema di valori».

Come risponde a chi afferma che la Nato avrebbe «abbaiato ai confini russi» e sarebbe quindi responsabile della guerra all'Ucraina?

«La Nato non aggredisce nessuno, è un'organizzazione difensiva. Tutti i Paesi dell'Europa orientale che vi hanno aderito lo hanno fatto per libera scelta. Nessuno di loro si è rivolto alla Russia, il cui regime basato sulle menzogne non ha capacità attrattiva e i cui difetti essi ben conoscono».

Nel libro evidenzia il ricatto economico di Putin e il «disegno orwelliano» che ha in serbo per noi...

«È un elemento di debolezza dell'Occidente aver creduto che la crescita dei commerci favorisca l'avvicinamento tra i Paesi. Questo purtroppo non vale per quei Paesi autoritari in cui il potere politico coincide con quello economico, il quale diventa così un'arma per trasformare la vulnerabilità economica in sottomissione politica».

Lei critica, pur senza far nomi, il ruolo di «propagandisti prezzolati» delle autocrazie...

«Mi colpisce che chi era un attento cane da guardia delle responsabilità occidentali ad esempio in Irak, oggi si accucci volentieri sulle ginocchia di Putin che aggredisce l'Ucraina. Così dimostrando di agire per pregiudizio anti-occidentale. Ciò detto, è vero che in Irak abbiamo sbagliato e che figure come Bush e Blair meritavano la censura per i loro errori».

Cosa direbbe a chi afferma che l'Ucraina non ci riguarda?

«Che la nostra libertà ha un costo. Che il costo per sostenere Kiev è alto, ma quello del rischio del crollo dei principi fondativi del nostro sistema in caso di vittoria russa è molto superiore».

Perché in Italia tanti non capiscono la differenza tra vivere liberi e non liberi?

«Siamo così concentrati sui nemici interni da non capire la gravità delle minacce esterne. La democrazia italiana non durerebbe più di due-tre anni senza connessione con le istituzioni europee e occidentali».

Come finirà la guerra?

«Finirà in primavera, quando a Mosca capiranno che nessun obiettivo in Ucraina è stato conseguito. Che l'Ucraina resiste, che Svezia e Finlandia entrano nella Nato, che la Cina sceglierà l'ordine internazionale. La pace verrà col ritiro russo dalle terre occupate nel '22 e con un negoziato su quelle prese nel 2014».
 
https://www.ilgiornale.it/news/poli...os-generale-inverno-rivoluzioner-2087968.html


Guerra in Ucraina
"Il costo della libertà. Se vincono i russi crolla l'Occidente"
23 Novembre 2022 - 06:00

L'ultimo libro di Vittorio Emanuele Parsi è prezioso e necessario

L'ultimo libro di Vittorio Emanuele Parsi è prezioso e necessario. Il posto della guerra e il costo della libertà fa razionale giustizia di una quantità di luoghi comuni ed equivoci penosi che imperversano, soprattutto in Italia, in questo 2022 segnato dall'aggressione militare russa all'Ucraina. In primo luogo quello secondo cui può esistere, e anzi sarebbe moralmente giustificabile, una pace senza libertà da imporre agli ucraini in cambio di un ipotetico ma in realtà impossibile, e Parsi lo dimostra ritorno a ciò che l'Europa è stata prima dello scorso 24 febbraio. Il libro non è solo un'analisi lucida di ciò che c'è in gioco la sopravvivenza stessa dei valori democratici messi sotto attacco a livello globale dall'alleanza russo-cinese - ma anche un'esortazione a comprendere che, poiché Putin ha deciso di interrompere 77 anni di pace europea, siamo costretti a riconsiderare l'idea stessa che abbiamo della guerra: in altre parole, siccome la democrazia non è gratis, se non la difenderemo noi nessun altro lo farà.

Professor Parsi, perché afferma che il punto non è «fermare la guerra» bensì «salvare la democrazia»?

«Perché esiste un rapporto sostanziale reciproco tra le istituzioni dei Paesi democratici e quelle delle istituzioni internazionali. Se l'egemonia passasse alle autocrazie, verrebbe meno un intero sistema di valori».

Come risponde a chi afferma che la Nato avrebbe «abbaiato ai confini russi» e sarebbe quindi responsabile della guerra all'Ucraina?

«La Nato non aggredisce nessuno, è un'organizzazione difensiva. Tutti i Paesi dell'Europa orientale che vi hanno aderito lo hanno fatto per libera scelta. Nessuno di loro si è rivolto alla Russia, il cui regime basato sulle menzogne non ha capacità attrattiva e i cui difetti essi ben conoscono».

Nel libro evidenzia il ricatto economico di Putin e il «disegno orwelliano» che ha in serbo per noi...

«È un elemento di debolezza dell'Occidente aver creduto che la crescita dei commerci favorisca l'avvicinamento tra i Paesi. Questo purtroppo non vale per quei Paesi autoritari in cui il potere politico coincide con quello economico, il quale diventa così un'arma per trasformare la vulnerabilità economica in sottomissione politica».

Lei critica, pur senza far nomi, il ruolo di «propagandisti prezzolati» delle autocrazie...

«Mi colpisce che chi era un attento cane da guardia delle responsabilità occidentali ad esempio in Irak, oggi si accucci volentieri sulle ginocchia di Putin che aggredisce l'Ucraina. Così dimostrando di agire per pregiudizio anti-occidentale. Ciò detto, è vero che in Irak abbiamo sbagliato e che figure come Bush e Blair meritavano la censura per i loro errori».

Cosa direbbe a chi afferma che l'Ucraina non ci riguarda?

«Che la nostra libertà ha un costo. Che il costo per sostenere Kiev è alto, ma quello del rischio del crollo dei principi fondativi del nostro sistema in caso di vittoria russa è molto superiore».

Perché in Italia tanti non capiscono la differenza tra vivere liberi e non liberi?

«Siamo così concentrati sui nemici interni da non capire la gravità delle minacce esterne. La democrazia italiana non durerebbe più di due-tre anni senza connessione con le istituzioni europee e occidentali».

Come finirà la guerra?

«Finirà in primavera, quando a Mosca capiranno che nessun obiettivo in Ucraina è stato conseguito. Che l'Ucraina resiste, che Svezia e Finlandia entrano nella Nato, che la Cina sceglierà l'ordine internazionale. La pace verrà col ritiro russo dalle terre occupate nel '22 e con un negoziato su quelle prese nel 2014».

marò che impressione che mi fa sto parsi?
addirittura bush e blair si meritavano la censura per ciò che avevano fatto in Iraq.
questo quando scrive fa come se fosse a lezione dove gli studenti debbono stare zitti e fare come dice lui....
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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