Un aiuto sulle opzioni

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Godurioso

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24/10/01
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Ciao a Voi tutti.

Ho bisogno dell'aiuto degli esperti del forum, vi prego.

Ho un cliente che si è messo in testa di volere operare con le opzioni, in questo modo:
lui ha un deposito titoli con alcuni titoli azionari e su questi, ove possibile, vuole vendere call out of the money.

1) lui opera con altre banche in questo modo e nessuno gli aveva mai detto che parliamo di option americane, quindi esercitabili in qualsiasi momento: lui invece è assolutamente convinto che l'esercizio eventuale dell'opzione si possa fare solo a scadenza
2) il suo piano è di individuare titoli con ottimi dividendi, vendere la call ed incassare l'uno e l'altro.

Dice che sono anni che opera in tal senso e nessuno gli ha mai chiesto i titoli anche quando il sottostante era schizzato oltre il prezzo d'esercizio.

Mi sono documentato un minimo ed ho letto che solo per le azioni che non distribuiscono dividendo non è conveniente esercitare prima della scadenza l'opzione. Il compratore tende a vendere a sua volta la call e via di seguito....(è così?)

Ragazzi, allora mi chiedo: dov'è il rischio per il primo venditore della call, cioè il mio cliente? solo un eventuale mancato guadagno nel caso in cui il sottostante schizzi su e lui incasserà solo il prezzo d'esercizio, dico bene?

E perchè lui insiste nel dire che non ha mai subito alcun ritiro titoli in questi anni?

Vi supplico, ci siamo pesantemente scontrati sull'argomento. Visto che sembrava dare a me del ********* mi sembra che sia molto più grave la posizione delle altre banche che non conoscono la natura "americana" delle opzioni sulle azioni.

Dico bene? vi prego aiutatemi a fare luce su questo argomento un po' contorto....

Grazie mille a tutti.

Paolo
 
Godurioso ha scritto:
Ciao a Voi tutti.

Ho bisogno dell'aiuto degli esperti del forum, vi prego.

Ho un cliente che si è messo in testa di volere operare con le opzioni, in questo modo:
lui ha un deposito titoli con alcuni titoli azionari e su questi, ove possibile, vuole vendere call out of the money.

1) lui opera con altre banche in questo modo e nessuno gli aveva mai detto che parliamo di option americane, quindi esercitabili in qualsiasi momento: lui invece è assolutamente convinto che l'esercizio eventuale dell'opzione si possa fare solo a scadenza
2) il suo piano è di individuare titoli con ottimi dividendi, vendere la call ed incassare l'uno e l'altro.

Dice che sono anni che opera in tal senso e nessuno gli ha mai chiesto i titoli anche quando il sottostante era schizzato oltre il prezzo d'esercizio.

Mi sono documentato un minimo ed ho letto che solo per le azioni che non distribuiscono dividendo non è conveniente esercitare prima della scadenza l'opzione. Il compratore tende a vendere a sua volta la call e via di seguito....(è così?)

Ragazzi, allora mi chiedo: dov'è il rischio per il primo venditore della call, cioè il mio cliente? solo un eventuale mancato guadagno nel caso in cui il sottostante schizzi su e lui incasserà solo il prezzo d'esercizio, dico bene?

E perchè lui insiste nel dire che non ha mai subito alcun ritiro titoli in questi anni?

Vi supplico, ci siamo pesantemente scontrati sull'argomento. Visto che sembrava dare a me del ********* mi sembra che sia molto più grave la posizione delle altre banche che non conoscono la natura "americana" delle opzioni sulle azioni.

Dico bene? vi prego aiutatemi a fare luce su questo argomento un po' contorto....

Grazie mille a tutti.

Paolo

Premetto che opero esclusivamente con le opzioni di tipo europeo ma spero di fornirti delle indicazioni utili.

Le stock option sono opzioni di tipo americano a differenza delle Mibo che sono di tipo europeo. Le prime possono essere esercitate prima della scadenza a differenza delle seconde il cui esercizio può avvenire esclusivamente alla data di scadenza. Il tuo cliente applica la strategia denominata covered call che consiste nella vendita di opzioni OTM avendo in portafoglio il sottostante. Tale strategia non richiede margini se il lotto di opzioni che possiede corrisponde ai titoli in portafoglio, viceversa nel caso contrario. Al tuo cliente non è mai stata richiesta la consegna del sottostante perché le opzioni vendute sono sempre rimaste OTM entro la data di scadenza o perché l'acquirente pur avendole avute ITM ha preferito non esercitare il suo diritto e rivenderle a mercato. Cosa quest'ultima abbastanza normale perché le opzioni prima della scadenza incorporano oltre al valore intrinseco anche il valore temporale. Se invece le opzioni alla data di scadenza risultano ITM il tuo cliente incassa una parte del premio ma consegna il sottostante.
 
Ciao Godurioso come ti ha scritto clic la strategia del tuo cliente si chiama covered call, ovvero call coperte e consiste nella vendita di opzioni call su sottostanti di cui si possiedono i titoli.
Per toglierti i dubbi sul funzionamento ti faccio un esempio:

Supponi di avere 1000 eni in portafoglio : poichè eni quota 23,45 ai prezzi di ieri potresti vendere 2 opzioni call con strike 24 euro e scadenza aprile che adesso quotano circa 0,20 euro .
In tal modo tu incassi 200 euro corrispondenti a 0,2 X 2 X 500 poichè ogni contratto call su eni copre 500 azioni Eni. ( Devi sottrarre le spese per la vendita delle call che dipendono dal tuo broker).
Se il tuo broker applica come iwbank il TIMMS cioè il metodo di compensazione dei margini su posizioni in portafoglio opposte ( come in questo caso ) nessun margine ti verrebbe calcolato per l'operazione di vendita delle opzioni.
Le azioni sono di tipo americano e possono dall'acquirente essere esercitate in qualunque momento ma ,eccezion fatta per il giorno precedente lo stacco dividendo per le opzioni in the money, nessuno eserciterà mai l'opzione poichè essa incorpora nel prezzo anche una componente tempo . Se qualcuno lo facesse ti farebbe un regalo.
Tornando all' esempio vediamo cosa succede a scadenza.
Se il prezzo di apertura del 3 venerdì di aprile ( regolamento delle opzioni )
è inferiore a 24 euro le 2 opzioni non verranno esercitate ed al tuo cliente rimarranno le 1000 eni ed i 200 euro incassati .
Se il prezzo di eni dovesse essere maggiore o uguale a 24 euro l'opzione verrebbe ad essere sicuramente esercitata , ti confermo sicuramente , il tuo cliente dovrà consegnare il titolo a 24 euro incassando 24.000 euro.
Come puoi capire il massimo guadagno è limitato con le covered call ed è dato dalla somma dello strike price ( 24 ) dal prezzo a cui hai venduto l'opzione ( 0,20 ) meno il prezzo a cui hai comprato il titolo ( 23,45 ) Quindi 24+0,2-23,45 = 0,75 per azione che per mille titoli da un max gai di 750 euro. Il max gain si ottiene per qualunque prezzo maggiore o uguale a 24 euro . Se il titolo dovesse aprire il giorno di scadenza ad un prezzo maggiore di 24,20 ad esempio 25 euro tu guadagni sempre 750 euro . Se non avessi venduto le call avresti guadagnato se vendi le 1000 eni a 25 1550 euro. Come vedi la strategia delle covered call va bene per chi si aspetta un andamento moderatamente rialzista sul titolo .
Spero di essere stato chiaro e di aiuto.
Ciao Riccardo.
 
Godurioso ha scritto:
Ciao a Voi tutti.

Ho bisogno dell'aiuto degli esperti del forum, vi prego.

Ho un cliente che si è messo in testa di volere operare con le opzioni, in questo modo:
lui ha un deposito titoli con alcuni titoli azionari e su questi, ove possibile, vuole vendere call out of the money.

1) lui opera con altre banche in questo modo e nessuno gli aveva mai detto che parliamo di option americane, quindi esercitabili in qualsiasi momento: lui invece è assolutamente convinto che l'esercizio eventuale dell'opzione si possa fare solo a scadenza
2) il suo piano è di individuare titoli con ottimi dividendi, vendere la call ed incassare l'uno e l'altro.

Dice che sono anni che opera in tal senso e nessuno gli ha mai chiesto i titoli anche quando il sottostante era schizzato oltre il prezzo d'esercizio.

Mi sono documentato un minimo ed ho letto che solo per le azioni che non distribuiscono dividendo non è conveniente esercitare prima della scadenza l'opzione. Il compratore tende a vendere a sua volta la call e via di seguito....(è così?)

Ragazzi, allora mi chiedo: dov'è il rischio per il primo venditore della call, cioè il mio cliente? solo un eventuale mancato guadagno nel caso in cui il sottostante schizzi su e lui incasserà solo il prezzo d'esercizio, dico bene?

E perchè lui insiste nel dire che non ha mai subito alcun ritiro titoli in questi anni?

Vi supplico, ci siamo pesantemente scontrati sull'argomento. Visto che sembrava dare a me del ********* mi sembra che sia molto più grave la posizione delle altre banche che non conoscono la natura "americana" delle opzioni sulle azioni.

Dico bene? vi prego aiutatemi a fare luce su questo argomento un po' contorto....

Grazie mille a tutti.

Paolo

se lo esercitano, consegna le azioni (che ha) e riceve i soldi della vendita forzata. Nessun problema.


La strategia è analoga (in termini di rischi) a quella di vendere put scoperte (strategia rialzista).

Se invece comprasse semplicemente i titoli, la strategia sarebbe analoga a quella composta da:

vendita di put scoperte (strategia rialzista) + acquisto di call (strategia rialzista) con stesso (e qualsiasi) strike e scadenza

E' evidente che passando da due strategie rialziste (short put + long call) a una sola strategia rialzista (short put) sia il rischio sia il potenziale rendimento della posizione diminuiscono, per cui non c'è affatto da fasciarsi la testa per un inconsapevole rischio assunto: i rischi diminuiscono!!

Per il resto si può discutere nel merito della strategia (equivalente alla vendita di put itm nude),ma puoi stare tranquillo che vendendo call il cliente sta diminuendo i rischi della posizione azionaria.
 
E' stato detto già tutto.
Vendendo opzioni call il tuo cliente si impegna, a fronte del premio incassato, a vendere i titoli sottostanti allo strike price. Dato che possiede il sottostante non si assume nessun altro rischio o onere. Rispetto alla strategia di tenere semplicemente i titoli in portafoglio, questa strategia (denominata covered call write) è meno aggressiva e comporta meno rischi. Ovviamente ha una contropartita, ossia la mancata opportunità di maggiori guadagni in caso di forti rialzi del titolo sottostante.
Infatti, se alla scadenza dell'opzione il titolo è sceso il tuo cliente incassando il premio riduce la minusvalenza.
Se il titolo sale ma resta sotto lo strike, alla plusvalenza sul titolo si somma il premio incassato.
Se il titolo sale a scadenza oltre lo strike il tuo cliente dovrà vendere le azioni e incasserà strike+premio.
Come vedi, solo se il valore di mercato del titolo sarà superiore al prezzo strike+premio egli potrà recriminare mancati guadagni, in tutti gli altri casi avrà migliorato la sua posizione rispetto alla più comune strategia di tenere semplicemente le azioni.
Da quanto sopra risulta evidente come la covered call write, riduca sia le possibili perdite che i possibili guadagni, ed è pertanto una prudente strategia di gestione del rischio.
Riguardo al fatto che si tratta di opzioni di tipo americano, è un problema relativo. La possibilità di esercizio anticipato è molto remota, in genere può accadere quando l'opzione è deep in the money e quindi il time value si annulla, ma in tal caso il tuo cliente anticiperebbe solo la consegna dei titoli, che diversamente andrebbe comunque fatta a scadenza. In ogni caso, anche con esercizio anticipato, l'incasso è sempre strike+premio, quindi il migliore degli scenari possibili. Ovviamente non ha più i titoli in portafoglio, e se vorrà ricomprarli dovrà pagare una cifra più elevata.
Il discorso dei dividendi complica solo un po' i calcoli, ma sostanzialmente non cambia gli scenari.
Da ultimo, il tuo cliente non ha mai subito alcun ritiro nè anticipato nè a scadenza?
Anticipato: è abbastanza normale, per i motivi detti sopra.
A scadenza: probabilmente vende opzioni con strike molto out of the money, incassando premi piuttosto bassi. In ogni caso ciò vuol dire che a scadenza il valore delle azioni è sempre stato minore o uguale allo strike, diversamente ti assicuro che l'opzione viene sempre esercitata.
 
C'è un sito in Italia che approfondisce questa strategia:

http://www.opzionivincenti.it/WebMan/default.asp

Io ho partecipato a un loro seminario, ho consociuto questa strategia nel dettaglio ed ho cambiato radicalmente approccio agli investimenti...
per ora (sono 2 mesi che opero così) non posso che rammaricarmi di non esserne venuto a conoscenza prima!! Acc..!!
 
combast ha scritto:
C'è un sito in Italia che approfondisce questa strategia:

http://www.opzionivincenti.it/WebMan/default.asp

Io ho partecipato a un loro seminario, ho consociuto questa strategia nel dettaglio ed ho cambiato radicalmente approccio agli investimenti...
per ora (sono 2 mesi che opero così) non posso che rammaricarmi di non esserne venuto a conoscenza prima!! Acc..!!

Nel sito è spiegata in maniera semplice, anche se un po' troppo celebrativa, la strategia di covered call writing.
La uso, mi piace, ma non credo sia la ricetta per guadagnare sistematicamente in borsa. (bando agli equivoci: tale ricetta non c'è!)
Come tutte le strategie ha condizioni favorevoli di applicazione e condizioni meno favorevoli. Si tratta comunque di un utilizzo sensato e prudente di azioni e derivati, adatto a investitori con discrete conoscenze di tali strumenti finanziari e con medio bassa propensione al rischio.
 
Matrix_mfx ha scritto:
Nel sito è spiegata in maniera semplice, anche se un po' troppo celebrativa, la strategia di covered call writing.
La uso, mi piace, ma non credo sia la ricetta per guadagnare sistematicamente in borsa. (bando agli equivoci: tale ricetta non c'è!)
Come tutte le strategie ha condizioni favorevoli di applicazione e condizioni meno favorevoli. Si tratta comunque di un utilizzo sensato e prudente di azioni e derivati, adatto a investitori con discrete conoscenze di tali strumenti finanziari e con medio bassa propensione al rischio.

Sono pienamente daccordo!!!
Tuttavia, lo strumento delle opzioni è eccezionale: l'importante è conoscerle a fondo!!
 
combast ha scritto:
C'è un sito in Italia che approfondisce questa strategia:

http://www.opzionivincenti.it/WebMan/default.asp

Io ho partecipato a un loro seminario, ho consociuto questa strategia nel dettaglio ed ho cambiato radicalmente approccio agli investimenti...
per ora (sono 2 mesi che opero così) non posso che rammaricarmi di non esserne venuto a conoscenza prima!! Acc..!!
questo e' quello che leggo
Chiaramente chi compra le opzioni sta semplicemente scommettendo. Invece colui che vende le opzioni usa i suoi soldi intelligentemente. Quando tu vendi a qualcuno un'opzione su azioni che tu possiedi, stai vendendo a una persona un arco di tempo in cui egli avra' il diritto di comprare le tue azioni a un dato prezzo. Egli sta scommettendo che le tue azioni saliranno repentinamente durante l'arco temporale di vita dell'opzione. Quando tu vendi l'opzione su azioni che hai in portafoglio stai ponendo in essere un'operazione conosciuta come Vendita di una Call Coperta o Covered Call Writing.

ma rischi ci sono?
chi mi sa rispondere?
grazie.
premetto che non faccio i titoli,ma sembra che il guadagno sia sicuro.
chi mi fa 1 esempio concreto?
 
opzionman ha scritto:
questo e' quello che leggo
Chiaramente chi compra le opzioni sta semplicemente scommettendo. Invece colui che vende le opzioni usa i suoi soldi intelligentemente. Quando tu vendi a qualcuno un'opzione su azioni che tu possiedi, stai vendendo a una persona un arco di tempo in cui egli avra' il diritto di comprare le tue azioni a un dato prezzo. Egli sta scommettendo che le tue azioni saliranno repentinamente durante l'arco temporale di vita dell'opzione. Quando tu vendi l'opzione su azioni che hai in portafoglio stai ponendo in essere un'operazione conosciuta come Vendita di una Call Coperta o Covered Call Writing.

ma rischi ci sono?
chi mi sa rispondere?
grazie.
premetto che non faccio i titoli,ma sembra che il guadagno sia sicuro.
chi mi fa 1 esempio concreto?
Gianni vieni giu' dal fico...
il rischio e' che chi vende opzioni non vende per quelle 4 azioni che tiene in portafoglio...
ma per molte di piu se vuol vivere di borsa....
altrimenti potrebbe andare a zappare la terra...
che porterebbe a casa molto di piu' a fine mese...
e dopo pero' i venditori...
prima o poi si rovinano tutti o quasi.
:cool:
Ne ho conosciuto uno che ha perso 6 miliardi in un giorno...
ma il mese prima aveva versato il CG su 600 milioni di entrate.
Non ci son pasti a gratis...
con le opzioni scoperte.
Poi Voi siete piu' bravi e pace qamen...
ci vedremo in Paradiso spero.
:bye: :bye: :bye: :bye: :bye:
 
genioarcipelago ha scritto:
Gianni vieni giu' dal fico...
il rischio e' che chi vende opzioni non vende per quelle 4 azioni che tiene in portafoglio...
ma per molte di piu se vuol vivere di borsa....
altrimenti potrebbe andare a zappare la terra...
che porterebbe a casa molto di piu' a fine mese...
e dopo pero' i venditori...
prima o poi si rovinano tutti o quasi.
:cool:
Ne ho conosciuto uno che ha perso 6 miliardi in un giorno...
ma il mese prima aveva versato il CG su 600 milioni di entrate.
Non ci son pasti a gratis...
con le opzioni scoperte.
Poi Voi siete piu' bravi e pace qamen...
ci vedremo in Paradiso spero.
:bye: :bye: :bye: :bye: :bye:
:D ho capito tutto ;)
 
:no: :no: Così viene traviato completamente il senso del thread :no:

Mi state paragonando due strategie di operatività in opzioni che sono agli antipodi:

------copy----------------------------
Non ci son pasti a gratis...
con le opzioni scoperte.
Poi Voi siete piu' bravi e pace qamen...
ci vedremo in Paradiso spero.
--------------------------------------

la prima è una strategia di hedging che ha un'ottica di medio periodo e presenta un fattore di rischi LIMITATO!

la naked call (opzione scoperta) è una strategia speculativa di breve termine che presenta un fattore di rischio ILLIMITATO!!!

Non si possono paragonare; se uno man mano che investe le confonde, è meglio che lasci perdere fin dall'inizio. :no:

Per quanto riguarda il "buco da sei miliardi", è cosa nota e risaputa che in borsa chi s'ingozza si strozza...
 
Godurioso ha scritto:
Ciao a Voi tutti.

Ho bisogno dell'aiuto degli esperti del forum, vi prego.

Ho un cliente che si è messo in testa di volere operare con le opzioni, in questo modo:
lui ha un deposito titoli con alcuni titoli azionari e su questi, ove possibile, vuole vendere call out of the money.

1) lui opera con altre banche in questo modo e nessuno gli aveva mai detto che parliamo di option americane, quindi esercitabili in qualsiasi momento: lui invece è assolutamente convinto che l'esercizio eventuale dell'opzione si possa fare solo a scadenza
2) il suo piano è di individuare titoli con ottimi dividendi, vendere la call ed incassare l'uno e l'altro.

Dice che sono anni che opera in tal senso e nessuno gli ha mai chiesto i titoli anche quando il sottostante era schizzato oltre il prezzo d'esercizio.


Mi sono documentato un minimo ed ho letto che solo per le azioni che non distribuiscono dividendo non è conveniente esercitare prima della scadenza l'opzione. Il compratore tende a vendere a sua volta la call e via di seguito....(è così?)

Ragazzi, allora mi chiedo: dov'è il rischio per il primo venditore della call, cioè il mio cliente? solo un eventuale mancato guadagno nel caso in cui il sottostante schizzi su e lui incasserà solo il prezzo d'esercizio, dico bene?

E perchè lui insiste nel dire che non ha mai subito alcun ritiro titoli in questi anni?

Vi supplico, ci siamo pesantemente scontrati sull'argomento. Visto che sembrava dare a me del ********* mi sembra che sia molto più grave la posizione delle altre banche che non conoscono la natura "americana" delle opzioni sulle azioni.

Dico bene? vi prego aiutatemi a fare luce su questo argomento un po' contorto....

Grazie mille a tutti.

Paolo
Credo chè potresti spiegargli il meccanismo in questa maniera:

Chi compra opzioni ha il diritto di esercizio ma non l'obbligo.

Chi Vende ha l'obbligo di consegnare il titolo o di acquistarlo a secondo se ha venduto call o put..

Le opzioni sulle azioni in Italia sono di tipo AMERICANO ossia possono essere esercitate in qualsiasi momento, mentre sui derivati sono di tipo EUROPEO e quindi esercitabili solo alla scadenza.

da questo è facile spiegare chè se il sottostante è schizzato alle stelle rispetto lo strike delle call vendute non vengono esercitate SOLO perche chi ne ha il diritto, per qualsiasi motivo non le esercita pur avendone ogni diritto.... ed in caso di esercizio ( anche anticipato alla scadenza naturale), il venditore di call DEVE consegnare il sottostante!!!
ciao
 
Calmail ha scritto:
Mi state paragonando due strategie di operatività in opzioni che sono agli antipodi:

la prima è una strategia di hedging che ha un'ottica di medio periodo e presenta un fattore di rischi LIMITATO!



la naked call (opzione scoperta) è una strategia speculativa di breve termine che presenta un fattore di rischio ILLIMITATO!!!

.........

...... piano, piano. :cool:

La strategia hedging non è LIMITATA. I titoli a copertura possono svalutarsi ben di più del valore del premio incassato.

Oppure è LIMITATO solo per il fatto che un'azione oltre a perdere il 100% non può fare, mentre andare al 200 - 300% e oltre può succedere.

Quindi semplificando molto, le strategie si equivalgono.

;)
 
theta ha scritto:
...... piano, piano. :cool:

La strategia hedging non è LIMITATA. I titoli a copertura possono svalutarsi ben di più del valore del premio incassato.

Oppure è LIMITATO solo per il fatto che un'azione oltre a perdere il 100% non può fare, mentre andare al 200 - 300% e oltre può succedere.

Quindi semplificando molto, le strategie si equivalgono.

;)

dal nick che hai scelto presumo che tu sia un venditore di opzioni..no?

Giacomo
 
theta ha scritto:
...... piano, piano. :cool:

Oppure è LIMITATO solo per il fatto che un'azione oltre a perdere il 100% non può fare, mentre andare al 200 - 300% e oltre può succedere.

;)

Appunto! :yes:

E' proprio in questo senso che il rischio è limitato!

Con una covered call il rischio è limitato al capitale investito.

Con una naked call il rischio è potenzialmente ILLIMITATO!

Non mi sembra un dettaglio... le strategie non si equivalgono, ma dal punto di vista del RISCHIO sono ben distanti!

Questo semplicemente per dire che la vedo molto difficile che un trader riesca a fare un buco di 6 miliardi con delle covered call. :specchio: :specchio:
 
Ultima modifica:
Da "Investire in opzioni" Edizione 24h:

"Se la vendita fosse scoperta l'operatore si esporrebbe ad un rischio di perdita illimitato: infatti, se i prezzi del titolo in questione superassero il livello del prezzo di esercizio, le perdite in portafoglio per il venditore sarebbero sempre più ingenti senza poterne fissare un livello massimo. Invece questa strategia è coperta dalle azioni in portafoglio, per cui se il titolo superasse il livello dello strike price delle opzioni, la perdita sulle option sarebbe sempre compensata dal guadagno sul titolo sottostante. (Colombo, Stellato, Odello, Planta, Tedeschi, Febbraio 2006)"

Se si vuole fare un paragone, piuttosto, bisogna confrontare questo tipo di strategia non alle vendita scoperta di call ma di put (nel qual caso al posto dei titoli in portafoglio viene bloccata la liquidità).
 
Ultima modifica:
Calmail ha scritto:
Appunto! :yes:

E' proprio in questo senso che il rischio è limitato!

Con una covered call il rischio è limitato al capitale investito.

Con una naked call il rischio è potenzialmente ILLIMITATO!

Non mi sembra un dettaglio... le strategie non si equivalgono, ma dal punto di vista del RISCHIO sono ben distanti!

Questo semplicemente per dire che la vedo molto difficile che un trader riesca a fare un buco di 6 miliardi con delle covered call. :specchio: :specchio:

gia'
:)

cosa ne pensi dei semplici strangle?

Giacomo
 
jakeglb ha scritto:
dal nick che hai scelto presumo che tu sia un venditore di opzioni..no?

Giacomo



è da un paio d'anni che sono contemporaneamente venditore e compratore...... nel bene e nel male
 
jakeglb ha scritto:
gia'
:)

cosa ne pensi dei semplici strangle?

Giacomo

Se non è short strangle per me è ok. OK!

Lo strangle è una strategia dove abbiamo un rischio LIMITATO ed un profitto potenziale ILLIMITATO (in realtà è illimitato solo nella leg rialzista e potenzialmente illimitato in quella ribassista).

Personalmente credo che la differenza tra un grande trader ed uno mediocre è nella gestione del RISCHIO. Questo è uno dei motivi per cui non apro posizioni dove il rischio di perdita non sia pre-determinato fin dall'inizio.

Per il resto ho sentito di trader che si guadagnano da vivere con gli short strangle (anche se c'è il rischio di perdita illimitato c'è anche sempre la possibilità di fare degli aggiustamenti nel caso la situazione non si evolva come previsto). Il mondo è bello perchè vario! :D
 
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