Un microrganismo del Triassico in un bozzolo di sanguisuga

  • Callable Equity Protection 100 di Societe Generale – capitale protetto a scadenza e premio lordo di richiamo dell’1% mensile (12% su base annua)

    Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il possibile richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire in un qualsiasi mese a discrezione dell’emittente. I possibili sottostanti sono Enel (ISIN certificato XS2395029114), ENI (ISIN certificato XS2395029205) e Intesa Sanpaolo (ISIN certificato XS2395029387)
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frankyone

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E' sfuggito alla degradazione che rende estremamente rari i reperti fossili di organismi a corpo molle perché è rimasto intrappolato nelle secrezioni destinate a formare il bozzolo di un'antica sanguisuga. Il reperto, risalente a 200 milioni di anni fa, è una rara testimonianza della storia evolutiva dei ciliati, ed è straordinariamente simile ai moderni protozoi del genere Vorticella

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Un microrganismo fossile risalente a 200 milioni di anni, appartenente al phylum dei ciliati, è stato scoperto all'interno del bozzolo, anch'esso fossile, di un'antica sanguisuga. Il reperto, ritrovato in una formazione geologica a Timber Peak, nella parte più settentrionale della Terra Vittoria, in Antartide, è stato identificato da un gruppo di ricercatori delle Università del Kansas, di Münster e di Copenaghen che ne riferiscono sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

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L'antico ciliato fossile, a sinistra, e alcuni esemplari di vorticelle. (Cortesia B. Bomfleura et al. /PNAS)

Il microrganismo ha una struttura straordinariamente simile a quella delle moderne vorticelle, un genere di protozoi dotati di un peduncolo contrattile che si accorcia e si ridistende come una molla.

La scoperta è significativa perché il quadro dell'evoluzione della vita sulla Terra che possiamo finora tracciare è fortemente limitato dal fatto che tutti gli organismi privi di parti dure - come ossa, esoscheletri, conchiglie, legno o simili - vengono quasi sempre distrutti dai processi di decomposizione.

Gli antichi organismi a corpo molle ritrovati finora si sono conservati perché inglobati in cosiddette "trappole di conservazione", in particolare in gocce di ambra (resina fossile) e depositi di asfalto. Recentemente l'attenzione dei paleontologi è stata attratta da un altro possibile ambiente di fossilizzazione per microrganismi: i bozzoli che alcuni invertebrati, come le sanguisughe, formano per deporvi le uova.

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Bozzoli di sanguisuga moderna (Hirudo medicinalis), a sinistra, e della sanguisuga del Triassico. (Cortesia B. Bomfleura et al. /PNAS)

Le pareti del bozzolo vengono secrete inizialmente sotto forma di una sostanza mucosa composta principalmente di polisaccaridi e proteine fibrose. A seconda delle condizioni dell'habitat, nel giro di pochi giorni questa sostanza può rapprendersi fino a diventare solida, formando una capsula molto resistente alle variazioni termiche, alle alterazioni chimiche e ai processi proteolitici che decompongono i tessuti molli.

Questi bozzoli, che non sono rari nella documentazione fossile terrestre dal Triassico, hanno quindi un elevato potenziale di fossilizzazione, e con essi anche i microrganismi che eventualmente vi sono rimasti intrappolati.

Il bozzolo fossile che includeva i resti del ciliato scoperto dai ricercatori a Timber Peak appartiene presumibilmente a un antico antenato delle moderne sanguisughe, genere Burejospermum, poiché presenta strutture molto simili a quelle che si osservano nei bozzoli attuali.

Un microrganismo del Triassico in un bozzolo di sanguisuga - Le Scienze
 
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