Un paese destinato ad una lenta agonia...

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ilpescatore

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11/3/10
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Ero bambino quandro mio padre diceva "Questo paese sarebbe da rovesciare come un calzino".
Nonostante tutto, ha sempre sperato che prima o poi qualcosa cambiasse. Soprattutto, nella testa di NOI italiani.
Ho seguito i suoi insegnamenti, ho fatto miei i suoi valori.
Merito e probità.
Però, man mano che il tempo passava, mi guardavo intorno e mi sentivo, assieme a pochi altri, un pò "demodé"...
L'atteggiamento prevalente era, infatti, quello molto accomodante, pragmatico, ma anche evidentemente ipocrita, di operare un distinguo tra pensare/affermare ed agire.
Per tanti, troppi, è stato foriero di "buona sorte". Anche in assenza TOTALE di merito. Figuriamoci di probità...
Ciò che abbiamo visto in particolare in questo ultimo decennio, e che continuiamo a vedere tutt'oggi, ha compromesso definitivamente ogni prospettiva di valorizzazione legata all'impegno, alla capacità, allo spirito di abnegazione, per quei giovani volenterosi ed operosi che legittimamente ambivano a poter realizzare i loro progetti nel paese in cui sono nati e cresciuti.
In realtà, l'unico progetto attuabile per un giovane d'oggi (e di domani) è quello di lasciare questo paese.
Oggi non sono più un bambino, non lo sono più da considerevole tempo, ma ho un bambino al quale avrei voluto consegnare un paese maturo, cresciuto a suon di merito e serietà.
Quel paese che oggi non è, che non è mai stato e che, mi rendo ormai conto, non potrà mai essere.

P.S: Non ditemi "allora vai short". Non mi viene di "demolire" casa mia...
 
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