filibuster
dilettante no-risk
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Ciao e bentrovati… torno al fol dopo qualche mese di assenza per un faticoso trasloco.
Nei giorni scorsi qualche commentatore americano s’è chiesto se un rialzo lungo e importante come quello che abbiamo vissuto in questi anni può finire senza il Kiss-of-Death, senza il Bacio della Morte, cioè senza che i media più popolari accendano i riflettori sul rally della borsa.
Anni fa, un certo Paul Montgomery fece uno spoglio completo delle copertine della rivista Time dal 1923 al 1991… nell’80% dei casi, un anno anni dopo ciascuna copertina trionfalistica su Wall Street, il mercato scendeva a rompicollo… mentre ogni copertina dedicata al crollo senza fine che dissanguava i risparmiatori (con gli immancabili titoloni sulla “fine della borsa”) aveva segnalato con precisione la prossimità del bottom di un trend ribassista.
Del resto, ricordiamo tutti gli innumerevoli articoli e consigli sulla borsa che riempivano i giornali generalisti italiani al culmine della bolla…un vero Bacio della Morte, quello dei media, che inseme a tanti altri segnali contrarian (compreso il sentiment del fol!) preannuncia l’AVVICINARSI della fine del trend, anche se quasi sempre con troppo anticipo…infatti anche dopo la comparsa dei più spettacolari segni di eccesso il rialzo può proseguire per diversi mesi, come abbiamo visto nel 1999/2000.
A pensarci bene, finora il rally ha interessato quasi unicamente i professionisti e lo zoccolo duro degli appassionati, le cui perdite sono indispensabili al funzionamento della baracca.
Il grande pubblico se n’è altamente infischiato… da quanto tempo non vi capita di captare una conversazione sulla borsa in autobus, sul treno, in spiaggia, al bar? e del resto la riprova è la scarsissima raccolta dei fondi azionari, in Italia come negli USA. Non solo… perfino molti investitori istituzionali sono rimasti alla finestra -stando a quello che si legge- a cominciare dai fondi pensione anglosassoni e dalle assicurazioni tedesche e inglesi, in cui è ancora bruciante il ricordo delle terribili batoste prese nel 2000-2002 per l’eccessivo peso degli investimenti azionari. Se assicurazioni e fondi pensione tornassero a comprare -rimorchiandosi dietro la massa dei risparmiatori- il rialzo potrebbe avere benzina sufficiente per durare ancora a lungo. Staremo a vedere… Da fedeli trend-follower, le previsioni le lasciamo fare ai nostri finanziatori, cioè alle miriadi di indovini in circolazione a ai loro sconclusionati seguaci.
L’unica cosa QUASI certa -come dicevo parecchi mesi fa in vetta a una brusca salita degli indici (eh, quella del L’AVEVO DETTO IO è una tentazione troppo forte!)- è che difficilmente un lungo rialzo termina con un picco isolato, perché gli istituzionali hanno bisogno di settimane e mesi per scaricare a buon prezzo… in altre parole, hanno assoluto bisogno di un altopiano… e in effetti non si può negare che negli ultimi mesi i mercati abbiano attraversato un altopiano di discrete dimensioni. Basterà?
Al di là della relativa brevità dell’ultimo altopiano, il problema è che forse gli stessi istuzionali non sanno se riusciranno o no a riportare in borsa il grande pubblico. Finora il rialzo è stato un po’ come una fontana a ciclo chiuso… tutto è stato giocato sempre fra gli stessi soggetti. Di “ciccia fresca” in borsa ne è arrivata ben poca: lo si vede anche nel fol, dove sono ancora troppo rare le urla di sdegno contro gli Hedge Funds sporchi e cattivi, i ribassisti dal cuore nero e i biechi speculatori che si divertono a spaventare i piccolini per riempirsi le tasche dei peggiori ciofeconi del mondo… per farne che, non si sa.
Se -con l’aiuto dei media- non riusciranno a mobilitare le grandi masse a livello mondiale, indirizzando verso la borsa enormi correnti di compratori, forse le Mani Forti decideranno di piantarla qui, magari dopo ancora qualche finta ripresa del rialzo, in modo da poter scaricare a buon prezzo i fondi di magazzino, un po’ come avvenne nel settembre 2000… gli ultimi massimi, i picchi finali, hanno sempre questa funzione. Peccato che ‘ultimi’ o ‘finali’ sono aggettivi che possiamo aggiungere solo a cose fatte… salvo i tanti maghi dalle previsioni infallibili.
Chiaramente, se invece a poco a poco milioni di pesciolini si riverseranno nelle borse occidentali, di inversione non si parlerà per un bel pezzo.
Oggi come oggi, sembrerebbe poco probabile che le grandi folle si mettano a comprare a tutto spiano, ma non si può mai dire… col tempo e con la grancassa di giornali e TV, niente è impossibile. Ecco una piccola testimonianza personale. Ormai molte aziende offrono per i piani pensione aggiuntivi dei dipendenti vari comparti caratterizzati da un diverso grado di rischiosità. Dopo tre anni di crescita della borsa, naturalmente i comparti più aggressivi stanno ottenendo risultati molto più brillanti di quelli difensivi… la cosa non è sfuggita all’attenzione generale… ed ecco che ricomincia a far capolino quell'orrido mostro rovinafamiglie (altro che Hedge Funds e short sellers!) che si chiama AVIDITA’… persino prudenti e borghesissimi padri di famiglia cominciano a switchare verso i comparti più rischiosi, e molti, molti altri ci stanno facendo un pensierino. Potrebbe essere un primo segnale di un riavvicinamento corale alla borsa, chissà… Chiaramente, se e quando la maggioranza sarà passata ai comparti azionari, l’inversione sarà una certezza.
Insomma, sono convinto che è su questo interrogativo che si gioca il futuro del rally: i Signori della Borsa riusciranno a coinvolgere le grandi masse entro tempi ragionevoli? Oppure si stancheranno di aspettare? Come sempre, quello che conta è solo e unicamente la loro convenienza. Tutte le balorde elucubrazioni che si leggono in giro valgono meno di un beato nulla… Tanto, di motivi da rifilare al pubblico per giustificare indifferentemente la salita o la discesa se ne trovano sempre a bizzeffe, come confessavano i formidabili manovratori della Wall Street ottocentesca.
Ciao!
ecco Jay Gould, "l'uomo più odiato d'America", "the Dark Genius", "il Mefistofele della borsa"... fu il più famoso dei "Robber Barons", strepitosi manipolatori di Wall Street...
Nei giorni scorsi qualche commentatore americano s’è chiesto se un rialzo lungo e importante come quello che abbiamo vissuto in questi anni può finire senza il Kiss-of-Death, senza il Bacio della Morte, cioè senza che i media più popolari accendano i riflettori sul rally della borsa.
Anni fa, un certo Paul Montgomery fece uno spoglio completo delle copertine della rivista Time dal 1923 al 1991… nell’80% dei casi, un anno anni dopo ciascuna copertina trionfalistica su Wall Street, il mercato scendeva a rompicollo… mentre ogni copertina dedicata al crollo senza fine che dissanguava i risparmiatori (con gli immancabili titoloni sulla “fine della borsa”) aveva segnalato con precisione la prossimità del bottom di un trend ribassista.
Del resto, ricordiamo tutti gli innumerevoli articoli e consigli sulla borsa che riempivano i giornali generalisti italiani al culmine della bolla…un vero Bacio della Morte, quello dei media, che inseme a tanti altri segnali contrarian (compreso il sentiment del fol!) preannuncia l’AVVICINARSI della fine del trend, anche se quasi sempre con troppo anticipo…infatti anche dopo la comparsa dei più spettacolari segni di eccesso il rialzo può proseguire per diversi mesi, come abbiamo visto nel 1999/2000.
A pensarci bene, finora il rally ha interessato quasi unicamente i professionisti e lo zoccolo duro degli appassionati, le cui perdite sono indispensabili al funzionamento della baracca.
Il grande pubblico se n’è altamente infischiato… da quanto tempo non vi capita di captare una conversazione sulla borsa in autobus, sul treno, in spiaggia, al bar? e del resto la riprova è la scarsissima raccolta dei fondi azionari, in Italia come negli USA. Non solo… perfino molti investitori istituzionali sono rimasti alla finestra -stando a quello che si legge- a cominciare dai fondi pensione anglosassoni e dalle assicurazioni tedesche e inglesi, in cui è ancora bruciante il ricordo delle terribili batoste prese nel 2000-2002 per l’eccessivo peso degli investimenti azionari. Se assicurazioni e fondi pensione tornassero a comprare -rimorchiandosi dietro la massa dei risparmiatori- il rialzo potrebbe avere benzina sufficiente per durare ancora a lungo. Staremo a vedere… Da fedeli trend-follower, le previsioni le lasciamo fare ai nostri finanziatori, cioè alle miriadi di indovini in circolazione a ai loro sconclusionati seguaci.
L’unica cosa QUASI certa -come dicevo parecchi mesi fa in vetta a una brusca salita degli indici (eh, quella del L’AVEVO DETTO IO è una tentazione troppo forte!)- è che difficilmente un lungo rialzo termina con un picco isolato, perché gli istituzionali hanno bisogno di settimane e mesi per scaricare a buon prezzo… in altre parole, hanno assoluto bisogno di un altopiano… e in effetti non si può negare che negli ultimi mesi i mercati abbiano attraversato un altopiano di discrete dimensioni. Basterà?
Al di là della relativa brevità dell’ultimo altopiano, il problema è che forse gli stessi istuzionali non sanno se riusciranno o no a riportare in borsa il grande pubblico. Finora il rialzo è stato un po’ come una fontana a ciclo chiuso… tutto è stato giocato sempre fra gli stessi soggetti. Di “ciccia fresca” in borsa ne è arrivata ben poca: lo si vede anche nel fol, dove sono ancora troppo rare le urla di sdegno contro gli Hedge Funds sporchi e cattivi, i ribassisti dal cuore nero e i biechi speculatori che si divertono a spaventare i piccolini per riempirsi le tasche dei peggiori ciofeconi del mondo… per farne che, non si sa.
Se -con l’aiuto dei media- non riusciranno a mobilitare le grandi masse a livello mondiale, indirizzando verso la borsa enormi correnti di compratori, forse le Mani Forti decideranno di piantarla qui, magari dopo ancora qualche finta ripresa del rialzo, in modo da poter scaricare a buon prezzo i fondi di magazzino, un po’ come avvenne nel settembre 2000… gli ultimi massimi, i picchi finali, hanno sempre questa funzione. Peccato che ‘ultimi’ o ‘finali’ sono aggettivi che possiamo aggiungere solo a cose fatte… salvo i tanti maghi dalle previsioni infallibili.
Chiaramente, se invece a poco a poco milioni di pesciolini si riverseranno nelle borse occidentali, di inversione non si parlerà per un bel pezzo.
Oggi come oggi, sembrerebbe poco probabile che le grandi folle si mettano a comprare a tutto spiano, ma non si può mai dire… col tempo e con la grancassa di giornali e TV, niente è impossibile. Ecco una piccola testimonianza personale. Ormai molte aziende offrono per i piani pensione aggiuntivi dei dipendenti vari comparti caratterizzati da un diverso grado di rischiosità. Dopo tre anni di crescita della borsa, naturalmente i comparti più aggressivi stanno ottenendo risultati molto più brillanti di quelli difensivi… la cosa non è sfuggita all’attenzione generale… ed ecco che ricomincia a far capolino quell'orrido mostro rovinafamiglie (altro che Hedge Funds e short sellers!) che si chiama AVIDITA’… persino prudenti e borghesissimi padri di famiglia cominciano a switchare verso i comparti più rischiosi, e molti, molti altri ci stanno facendo un pensierino. Potrebbe essere un primo segnale di un riavvicinamento corale alla borsa, chissà… Chiaramente, se e quando la maggioranza sarà passata ai comparti azionari, l’inversione sarà una certezza.
Insomma, sono convinto che è su questo interrogativo che si gioca il futuro del rally: i Signori della Borsa riusciranno a coinvolgere le grandi masse entro tempi ragionevoli? Oppure si stancheranno di aspettare? Come sempre, quello che conta è solo e unicamente la loro convenienza. Tutte le balorde elucubrazioni che si leggono in giro valgono meno di un beato nulla… Tanto, di motivi da rifilare al pubblico per giustificare indifferentemente la salita o la discesa se ne trovano sempre a bizzeffe, come confessavano i formidabili manovratori della Wall Street ottocentesca.
Ciao!
ecco Jay Gould, "l'uomo più odiato d'America", "the Dark Genius", "il Mefistofele della borsa"... fu il più famoso dei "Robber Barons", strepitosi manipolatori di Wall Street...