Una visione razionale sugli insetti in cucina

C'è gente che va pazza per le lumache...avete presente le lumache?

Tornando in thread, credo che Maestr abbia fatto una buona analisi sulla questione.
 
sisi magnateve li grilli e le tarantole a me lassateme i frittuli e i curcuci:D:P
 
Se le stagioni di siccità continueranno o si accentueranno in piemonte, sembra siamo in piena crisi climatica, questo avrà un impatto quantitativo e qualitativo sulla pregiata carne italiana.

Banalmente, fa differenza nutrire una bestia con pascolo, fieno locale o fieno importato magari dove è ancora legale il DDT oltre chiaramente a rendere insostenibili determinate culture.

Oggi siamo abituati a monetizzare l'allevamento sui costi, prima o poi saremo chiamati a monetizzare gli allevamenti sul consumo delle risorse naturali.

Nessuno di noi penso faccia i salti di gioia a sapere che stanno coltivando e sperimentando la carne in provetta nè si faccia per puro divertimento.
Mi spiego, non contesto certo che tu lo faccia.
Sto dicendo che il prezzo che oggi leggi sulla carne è un prezzo frutto di un mercato strutturato in un certo modo, dove coesistono diversi operatori e diverse tipologie di allevamento, sempre intensivo ma con aspetti più o meno pronunciati.

Il mercato italiano vede un corposo import di bestiame per cui chiaramente i prezzi degli allevamenti italiani sottintendono una domanda in parte soddisfatta da allevamenti esteri.
Sostenere che rivolgersi agli allevamenti italiani sia la miglior alternativa significa semplicemente ridurre l'offerta di carne sul mercato (e quindi prevedere un aumento dei prezzi) oppure non fare sostanzialmente nulla.

Ok ma il prezzo della carne italiana (piemontese nel mio caso) è, ad oggi, di gran lunga inferiore a quello degli insetti, anche gli insetti dimezzassero il costo e la carne di qualità raddoppiasse di prezzo, solo il filetto costerebbe quanto gli insetti... basta prendere un pezzo meno pregiato di carne e si andrebbe comunque a spendere di gran lunga meno.
Da considerare anche il gusto... anche costassero uguali il gusto di un pezzo di carne è di gran lunga superiore all'assenza di gusto degli insetti.

parliamo in pratica di 81€ al Kg e di 50€ al Kg di prodotti per animali quindi controlli molto più blandi lato sicurezza alimentare.
Direi che non ci sono pericoli che arrivino a prezzi da far concorrenza alla carne.
Tra l'altro parli di 160g equivalenti a 1 kg di prodotto fresco ma faccio presente che ad oggi nessun insetto a consumo umano viene venduto fresco, quindi il peso corretto da considerare è 160g.
 
Le lumache sono buonissime,ma bisogna raccoglierle in luoghi sicuri! Centomila volte meglio sono quelle di mare e costano molto meno. Quando arrivano le maree eccezionali vengono spiaggiate a quintali! Una mattina ne ho preso oltre 20kili!! Hanno lo stesso gusto della classica lumaca,ma altamente più genuine! Un tipo di di queste lumache gli antichi egizi vi estraevano il colore azzurro per dipingere le tombe dei faraoni!
 

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Mi definisco aperto sotto questo punto di vista quindi prima di esprimere la mia opinione ho voluto aspettare di aver fatto un assaggio e di essermi informato per bene e le mie conclusioni sono:
1. Gli insetti non sanno di nulla (almeno quelli venduti qui)
2. Gli insetti costano 3 volte il filetto di razza piemontese, quindi ultra-cari.
3. Non sono così semplici da allevare visto che ne servono quantità molto maggiori per sfamare un singolo individuo (ovvio) e richiedono temperature abbastanza calde per sopravvivere tutto l'anno (quindi consumano un sacco di energia per poter essere allevati).
4. A differenza degli animali non si può ottimizzare l'allevamento con l'auto-produzione di biogas.
5. Eventuali alternative per insetti più grossi (potenzialmente gustosi e potenzialmente meno cari da allevare) non sono europei. Nota bene: forse è questo il motivo per cui gli insetti non fanno parte della nostra cultura culinaria (se si vanno ad escludere gli insetti già usati da tempo nell'industria alimentare come i coloranti, ad esempio il rosso derivato dalla cocciniglia).

Lato positivo rimane solo un punto:
1. Sono interessanti da un punto di vista nutrizionale (almeno da un punto di vista proteico, perché lato apporto di ferro sono meno interessanti della carne stessa).

Insomma tante polemiche per nulla... gli insetti non risolvono la maggior parte dei problemi che si sono posti nell'ottica di risolvere (disponibilità alimentare anche per i paesi meno fortunati abbattendo il costo della carne ed impatto energetico inferiore) e non sono neanche gustosi (non fanno neanche schifo, non sanno praticamente di nulla, per chi non li ha mai mangiati il loro vago gusto può essere associato a quello del guscio del mais rimasto dopo che i popcorn esplodono (anzi forse il guscio del mais è ancora più gustoso)... entrambi comunque si incastrano in mezzo ai denti... il gusto insomma dipende solo dal condimento).

Dubito che a 90€ al Kg di media (30€ al Kg per le farine mix dove la percentuale di farina di grillo è appunto 1/3 o meno) qualcuno sostituirà mai la propria dieta con questa tipologia di cibo "innovativo" (al più lo proverà una volta sola come ho fatto io). Dopotutto pagare 3 volte tanto il costo del filetto piemontese più buono in assoluto, per ritrovarsi con un cibo perlopiù insapore che è di fatto una specie di integratore alimentare (visto che apporta solo nutrienti senza alcun gusto) non ha alcun senso.
Di fatto è questo il campo in cui vedo gli insetti... negli integratori alimentari naturali (che in generale sono molto più cari degli alimenti stessi).

Discorso simile vale anche per la carne artificiale/coltivata alla fin fine, costa una barca di soldi e si possono riprodurre solo alcune texture della carne (di fatto in generale la si trova solo come hamburger e francamente io solitamente preferisco una bistecca vera e propria o un prosciutto al macinato, a meno di non volerlo usare per il ragù). Senza contare il fatto che la carne prodotta in laboratorio necessita di scienziati e conoscenze non indifferenti.

L'alternativa a mio parere è di gran lunga più banale:
L'allevamento va reso più green come già succede spesso in Italia (perché ricordiamolo spesso i giornali riprendono la situazione USA della carne, non quella degli allevamenti italiani che non vanno certo a distruggere le foreste per dar foraggio agli animali).
Il che significa che al posto di rilasciare nell'atmosfera il biogas prodotto dagli animali lo si può riutilizzare per autoalimentare l'allevamento ed eventualmente pure venderlo al di fuori dello stesso come energia ad impatto zero (vero che il biogas/metano produce anidride carbonica ma è pari o inferiore alla quantità di ossigeno prodotta dalle piante a partire dall'anidride carbonica usate come mangime).
Non solo, da circa 1 anno e mezzo ho iniziato a segnare i prezzi della mia spesa in modo da capire quando gli sconti sono reali e, come sappiamo tutti, da circa 10 mesi l'inflazione è stata devastante in molti settori (i latticini e i derivati del grano in particolare... prodotti che non hanno alcuna alternativa). Ebbene gli unici non aumentati sono carne e derivati.
Il macinato di carne piemontese era 12,88€ al Kg più di un anno fa, continua ad esserlo. Il prosciutto cotto raspini era 16,90€ al Kg continua ad esserlo. Il filetto di carne piemontese era più di 37€ al Kg e continua ad esserlo. Inflazione zero sulla carne fino ad oggi sulla carne italiana.
Immagino sia proprio perché sono stati in grado di sfruttare gli investimenti sulla rivendita di biogas per azzerare gli aumenti dei costi (o almeno mitigarli molto).

In definitiva se gli insetti fossero un'alternativa valida forse farebbero già parte della nostra cultura (d'altronde il formaggio con i vermi è parte della nostra cultura, probabilmente perchè ha già un suo perché).
La situazione potrebbe cambiare in futuro? Ovvio, come tutte le cose, le tradizioni con il tempo possono cambiare, i cibi che oggi sono della tradizione un tempo erano innovativi... ma non alle condizioni attuali.
Il principale ostacolo a queste innovazioni è di tipo economico... non ha senso che questi cibi che dovrebbero risolvere il problema della fame del mondo costino così tanto da far impallidire la carne di miglior qualità.
Il secondo principale ostacolo altrettanto se non più importante è quello del gusto... non ha senso chiedere di mangiare cibo insapore solo perché da un punto di vista nutritivo è interessante, la gente non mangia solo per i nutrienti ma anche e in particolare per il gusto.
Il terzo ostacolo è quello che tutti presentano come primo, il punto di vista culturale... che però non è semplice bigottismo ma è semplicemente ciò che viene già offerto sul mercato e che è già un prodotto vincente la classica carne... che negli anni per evitare di perdere il primato continuerà a migliorare il proprio impatto ambientale e, se siamo fortunati, manterrà anche il proprio prezzo.

La mia visione razionale è che ad oggi la miglior alternativa è ancora la classica carne da allevamento italiano. Ha un costo giusto e dona sapori unici al cibo apportando al contempo i nutrienti di cui il corpo ha bisogno e, in italia, a differenza che in USA, gli allevamenti non sono così intensivi da essere distruttivi, sono già oggi (e lo saranno sempre di più) in simbiosi con l'ambiente circostante.
Vuoi dire che non hanno fatto due conti sull'impatto ambientale dell'alimentazione con insetti (o farina di insetti) e che di fatto questo impatto è più elevato rispetto all'allevamento di animali come (in ordine crescente dal meno impattante al più impattante) pollame, suini e bovini?

C'è qualche dato a supporto o sono considerazioni tue?
 
La domanda non è tanto se gli insetti siano una valida alternativa alimentare (la risposta è ovviamente no, altrimenti li mangeremmo già da un pezzo) ma perché, improvvisamente, è partito uno spin sul tema impressionante.
il cibo è una questione culturale, esprime territorio, tradizioni, radici, storia, identità, particolare.
l esatto contrario della cultura globalizzante che uniforma, normalizza, riduce tutto a uno.
 
Vuoi dire che non hanno fatto due conti sull'impatto ambientale dell'alimentazione con insetti (o farina di insetti) e che di fatto questo impatto è più elevato rispetto all'allevamento di animali come (in ordine crescente dal meno impattante al più impattante) pollame, suini e bovini?

C'è qualche dato a supporto o sono considerazioni tue?
Sono considerazioni basate sul prezzo attuale degli insetti.
 
il cibo è una questione culturale, esprime territorio, tradizioni, radici, storia, identità, particolare.
l esatto contrario della cultura globalizzante che uniforma, normalizza, riduce tutto a uno.
il cibo è anche tutto ciò che hai scritto ma è primariamente una risorsa per il sostentamento degli essere umani

sull'argomento mi fanno sorridere quelli che accusano l'Europa di volere annullare la nostra identità agroalimentare con la possibilità di utilizzare anche alcuni insetti nell'alimentazione, quando gli innumerevoli marchi di qualità alimentare sono stati proprio creati e/o riconosciuti dall’Unione Europea con lo scopo di definire protocolli e disciplinari di produzione a protezione delle "eccellenze" alimentari e anche a tutela dei singoli produttori (e consumatori), nonché tradizioni e territori.

rendiamoci conto che forse stiamo ingigantendo e drammatizzando la questione insetti quando ci sarebbe ben altro che meriterebbe la nostra attenzione
ma ormai va cosi
 
il cibo è una questione culturale, esprime territorio, tradizioni, radici, storia, identità, particolare.
l esatto contrario della cultura globalizzante che uniforma, normalizza, riduce tutto a uno.
Io pero' non vedo rischi.
Intendo, non e' che siccome ora si trova sushi e ramen in tutte le città, la cucina italiana e la cultura del cibo italiana e' indebolita.
Anzi, semmai oggi la cultura del cibo e' molto più valorizzata di 20 anni fa, IMO.
La questione e' sicuramente culturale, ma non c'e' una ragione per cui debba esistere una sola cultura. Io continuero' a farmi il ragu' alla bolognese e le tagliatelle in casa anche se venderanno i grilli al bar, chissefrega.
 
Io pero' non vedo rischi.
Intendo, non e' che siccome ora si trova sushi e ramen in tutte le città, la cucina italiana e la cultura del cibo italiana e' indebolita.
Anzi, semmai oggi la cultura del cibo e' molto più valorizzata di 20 anni fa, IMO.
La questione e' sicuramente culturale, ma non c'e' una ragione per cui debba esistere una sola cultura. Io continuero' a farmi il ragu' alla bolognese e le tagliatelle in casa anche se venderanno i grilli al bar, chissefrega.
Vaglielo a dire agli allevatori di bestiame in olanda che da 40 capi di bestiame devono ridurre a 10/15 (cioè in molti casi chiudere l'attività per antieconomicità). Si sta parlando di reset alimentare, mica di pseudo arricchimenti orientalofili
 
Ultima modifica:
Vaglielo a dire agli allevatori di bestiame in olanda che da 40 capi di bestiame devono ridurre a 10/15 (cioè in molti casi chiudere l'attività per antieconomicità). Di sta parlando di reset alimentare, mica di pseudo arricchimenti orientalofili
E' il mercato, baby.
 
prevedo la scomparsa delle blatte iin casa :D :P
 
Polemica che comunque non capisco.

Nessuno sarà costretto a mangiare insetti (io personalmente declino volentieri :D) o farina di insetti a propria insaputa, se non altro per una questione di potenziali allergeni per cui sarà per forza di cose obbligatorio indicare tutto sulla confezione.

In fin dei conti è una possibilità in più, non è una possibilità in meno.
 
Ok ma il prezzo della carne italiana (piemontese nel mio caso) è, ad oggi, di gran lunga inferiore a quello degli insetti, anche gli insetti dimezzassero il costo e la carne di qualità raddoppiasse di prezzo, solo il filetto costerebbe quanto gli insetti... basta prendere un pezzo meno pregiato di carne e si andrebbe comunque a spendere di gran lunga meno.

Non funziona così. Non è che i prezzi vanno a casaccio.
Oggi gli insetti sono già competitivi con la carne, basta vedere i prezzi al kg SECCO. La differenza di acqua è enorme eh.
Inoltre ribadisco un concetto che probabilmente non è passato: oggi i costi sono figli di UN SISTEMA che vede il grosso della produzione figlia import (sia prodotti finiti che animali).
Se (in coerenza con la proposta di consumare carne italiana) togliessimo l'import i prezzi dovrebbero trovare equilibrio in condizione di scarsità. Avendo poca carne il prezzo finale si può alzare finché trova clienti, per cui non darei per scontati i limiti.
Gli insetti invece oggi sono una nicchia hipster ma hanno scalabilità enorme.

Da considerare anche il gusto... anche costassero uguali il gusto di un pezzo di carne è di gran lunga superiore all'assenza di gusto degli insetti.

Ed è il motivo per cui non mangio gli insetti.

parliamo in pratica di 81€ al Kg e di 50€ al Kg di prodotti per animali quindi controlli molto più blandi lato sicurezza alimentare.
Direi che non ci sono pericoli che arrivino a prezzi da far concorrenza alla carne.
Tra l'altro parli di 160g equivalenti a 1 kg di prodotto fresco ma faccio presente che ad oggi nessun insetto a consumo umano viene venduto fresco, quindi il peso corretto da considerare è 160g.

Non puoi confrontare il prezzo di un kg di carne con quello di un kg di farina di grilli.
Un filetto da 30€/Kg contiene il 70% di acqua, già oggi il costo secco praticamente è il medesimo.

Ma per tranquillizzarvi, prima degli insetti il popolo italiano conosceva già le alternative alla carne qualora questa fosse stata troppo costosa: si chiamano legumi.
 
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