Unicredit: solo news n. 4

Unicredit: avvia seconda tranche piano buyback

MILANO (MF-DJ)--UniCredit ha definito le modalita' attuative per l'esecuzione della seconda tranche del programma di acquisto di azioni proprie per un ammontare massimo pari a 999.954.005,15 euro e per un numero di azioni ordinarie UniCredit non superiore a 200.000.000. La seconda tranche del programma di Buy Back 2021, spiega una nota, e' stata autorizzata dalla Bce. UniCredit ha conferito incarico a Bnp Paribas Exane in qualita' di intermediario terzo abilitato che adottera' le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza. Gli acquisti saranno avviati nella settimana corrente e, sulla base del mandato conferito all'Intermediario Incaricato, si prevede che possano concludersi indicativamente entro il prossimo mese di novembre. glm (fine) MF-DJ NEWS

21/09/2022 08:31
 
Banche: stress test su gas e tassi (MF)

ROMA (MF-DJ)--Dopo la pausa estiva la Bce ha intensificato il monitoraggio sulle banche europee per valutare gli impatti dei rincari delle materie prime, della avversa congiuntura economico e del recente cambio della politica monetaria. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, venerdi' 16 settembre gli istituti hanno presentato l'aggiornamento sullo stato di salute del portafoglio crediti che Francoforte aveva chiesto in agosto alla luce della dei rincari energetici in corso. Nel dettaglio alle banche e' stato richiesto di stimare gli effetti di un rallentamento e perfino di uno stop delle forniture di gas dalla Russia sui finanziamenti sia verso le aziende energivore che verso quelle colpite indirettamente dalla stretta decisa da Vladimir Putin. L'esercizio e' stato articolato su due scenari, uno base e uno severo ma comunque meno drastico rispetto a quello utilizzato negli stress test dell'Eba. In entrambi gli scenari sono stati stimati il potenziale tasso di default degli impieghi, la crescita del livello di accantonamenti e l'andamento dello stock dei crediti deteriorati. "Sebbene le condizioni di contorno fossero particolarmente severe, dalle nostre previsioni e' emerso un quadro complesso, ma gestibile", spiega il manager di una grande banca italiana. Se questo primo esame si e' chiuso venerdi' 16, le banche avranno tempo fino al 31 ottobre per rispondere a un'ulteriore raffica di richieste della Vigilanza guidata da Andrea Enria. Entro quella data gli istituti dovranno fornire a Francoforte le informazioni relative all'impatto del quadro macroeconomico sulle principali grandezze di bilancio. Nello specifico questo secondo esame si articolera' su un arco temporale di due anni (2022-23) e si concentrera' soprattutto sul possibile deterioramento dell'economia europea, considerando anche gli effetti della nuova politica monetaria restrittiva. Sotto la lente quindi non ci sara' solo il portafoglio crediti, ma attivita' e passivita' degli istituti vigilati a partire da risk weighted asset, capitale e liquidita'. Anche in questo caso le stime saranno articolate su due scenari, uno base e l'altro avverso, e terranno conto delle previsioni qualitative e quantitative fornite sinora dalla banca centrale. Dalle prossime settimane inoltre e' possibile che Francoforte intensifichi il monitoraggio anche sulle posizioni in commodity trading per misurare l'esposizione alle fluttuazioni delle materie prime, a partire dal gas su cui alcuni istituti sono particolarmente attivi. L'obiettivo sara' avere un aggiornamento costante soprattutto sul delicato tema della liquidita' che negli ultimi mesi e' finita sotto pressione. "L'insieme degli interventi che stiamo osservando in queste settimane", spiega a MF-Milano Finanza Lorenzo Macchi, coordinatore del settore bancario per Kpmg in Italia ed esperto di tematiche regulatory, "evidenzia come la Bce stia adeguando le azioni di vigilanza agli elementi di pressione derivanti dal contesto geopolitico e macroeconomico attuale secondo due modalita': da un lato, integrando le iniziative ispettive ordinarie con focus specifici per cogliere elementi di criticita' derivanti dal conflitto Russia-Ucraina (in particolare sulle possibili ricadute sulla qualita' del credito) e dall'altro avviando richieste informative dedicate sugli impatti derivanti da inflazione e rialzo dei tassi d'interesse a cui faranno seguire -ragionevolmente- richieste di possibili azioni correttive". red fine MF-DJ NEWS

21/09/2022 08:30
 
Banche: Fondo depositi, veicolo da 1 miliardo per salvare medio-piccole (Mess)

ROMA (MF-DJ)--Dalle Considerazioni finali del 2021 e' un pallino fisso della Banca d'Italia: gli istituti medio-piccoli potrebbero andare in crisi per motivi di governance ma anche per gli Npl mettendo a repentaglio le imprese e le famiglie dei territori. Serve una soluzione. E lo strumento per intervenire nel salvataggio-rilancio delle banche di minori dimensioni, sara' oggi sul tavolo del Comitato di gestione e del consiglio del Fondo interbancario tutela depositi (Fitd) che, insieme a Mef e via Nazionale ha predisposto un progetto. Ci sara' un'informativa dei vertici del consorzio privato per far procedere la creazione di un fondo guidato da una sgr esistente che si sta selezionando, e avendo come sottoscrittori le grandi banche e lo Stato, probabilmente il Mef. Obiettivo di raccolta fino a 1 miliardo. Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che Il nuovo governo non dovrebbe condizionarne il decollo perche' il Tesoro dovrebbe avere una quota di netta minoranza, in un'operazione che ha criteri gia' molto precisi, come illustrati nei colloqui informali delle Autorita' con i grandi banchieri italiani che, comunque avrebbero espresso molte perplessita' a investire a fondo perduto soldi per salvare un competitor. Il fondo dovrebbe intervenire nel capitale di medio-piccole banche che non siano alla deriva, bensi' in uno stato di momentanea difficolta'. Di concerto con Bankitalia e Mef, il Fondo dovrebbe sottoscrivere una quota di minoranza del capitale (30-40%) di un istituto. Allo stato sarebbero 5-6 le banche di modeste dimensioni (molte popolari del Centro Italia) bisognose di cure ricostituenti. La sgr indipendente si occupera' della governance della banca partecipata: gli istituti sottoscrittori del fondo non avranno voce in capitolo nella scelta dei nuovi capi azienda ma potrebbero far parte di un advisory board. Gli organi del Fitd oggi, inoltre, approveranno l'ingresso nel consorzio di Zurich bank e coopteranno Alberto Maccario (Unicredit) e Andrea Maffezzoni (Mps). vs fine MF-DJ NEWS

21/09/2022 08:52
 
Unicredit corre in controtendenza, parte il buyback da 1 miliardo di euro
di Elena Dal Maso

La banca milanese ha comunicato l'avvio della seconda tranche del programma fi buyback approvato dalla Bce che parte questa settimana e finisce a novembre. In tutto un piano da oltre 2,5 miliardi di euro. Bene il titolo a Piazza Affari​

Unicredit ha comunicato di aver definito le modalità di attuazione della seconda tranche del programma di buyback 2021 autorizzata dalla Bce il 31 agosto e approvata dal consiglio di amministrazione il 14 settembre. L'ammontare massimo di acquisto sarà di 999.95 milioni di euro per un numero massimo di azioni ordinarie pari a 200 milioni. Il programma dovrebbe concludersi entro novembre.

Intanto martedì il titolo sale dell'1,7% a 10,69 euro a Piazza Affari per 21,62 miliardi di capitalizzazione rispetto ad un Ftse Mib positivo per lo 0,3%. Da inizio anno Unicredit ha perso il 22%, complice la guerra in Ucraina, l'iper inflazione e il rialzo globale dei tassi che continuerà anche oggi con la Fed che dovrebbe annunciare almeno 75 punti base di aumento del costo del denaro.

Buyback, un impatto di 32 punti base sul Cet 1

L'operazione avrà un impatto stimato sul Cet1 ratio, l'indice di solidità patrimoniale, di circa 32 punti base (il Cet 1 della banca alla fine del secondo trimestre 2022 era al 15,7%) secondo i calcoli degli analisti di Equita Sim. La banca milanese, guidata dall'amministratore delegato Andrea Orcel, ha conferito incarico a Bnp Paribas Exane in qualità di intermediario abilitato che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza. Gli acquisti saranno avviati nella settimana in corso e, sulla base del mandato conferito all'intermediario incaricato, il gruppo milanese prevede che possano concludersi indicativamente entro il prossimo mese di novembre.

A fine luglio, nel giorno della pubblicazione dei conti relativi al secondo trimestre 2022, Unicredit aveva chiesto alla Bce l'autorizzazione per la seconda tranche del Programma di Buy-Back 2021 per un importo di 1 miliardo di euro. E di conseguenza mercoledì 27 luglio il consiglio di amministrazione della banca aveva deciso di convocare l'assemblea ordinaria e straordinaria dei soci in unica convocazione per il giorno 14 settembre.

All'ordine del giorno dell'assemblea, nella parte ordinaria, l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie finalizzato alla remunerazione degli azionisti, nella parte straordinaria il contemporaneo annullamento delle stesse senza riduzione del capitale sociale.

Grazie poi alla via libera dell'assemblea dei soci l'8 aprile 2022 e a quello della Banca Centrale Europea, Unicredit aveva completato la prima tranche del Programma di Buy-Back 2021 nell'ambito della quale aveva acquistato complessive 162.185.721 azioni, annullate in data 19 luglio 2022, per un controvalore pari a 1,579 miliardi di euro. Fra la prima e la seconda tranche di acquisto azioni, quindi, la banca milanese effettuerà buyback per oltre 2,5 miliardi di euro.

Ultimo aggiornamento: 21/09/2022 09:46
 
UNICREDIT: ORCEL, CEDOLA? OGGI POSSIAMO DARLA MA SE C'E' BARATRO NO

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 21 set - UniCredit quest'anno "conseguira' gli obiettivi di piano, io li devo portare a casa, allora saro' in posizione di distribuire c'e' pero' un caveat: io non posso distribuire se entriamo nel baratro" della crisi economica. Cosi' Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit in risposta ad una domanda sulla conferma del dividendo ai soci.

UniCredit, ribadisce Orcel, ha le spalle larghe per assorbire lo shock che potrebbe venire dalla crisi economica e quindi puo' essere in condizioni di mantenere le promesse sui dividendi.
La Banca ha una posizione di capitale molto forte e "stiamo generando molto capitale" poi ci sono le coperture molto alte che permettono a UniCredit di avere un buffer aggiuntivo da 1 miliardo e poi c'e' l'impatto positivo dall'aumento dei tassi da parte della Bce quindi "quando valuteremo quello che e' giusto fare avremo riserve nello zaino per decidere". Orcel ricorda che se per ipotesi "avessimo la banca sotto stress nessuno azionista ci chiederebbe di fare distribuzione" di dividendi.
Ggz
(RADIOCOR) 21-09-22 11:44:13
 
Riepilogo delle dichiarazioni del CEO:


Orcel (Unicredit) conferma gli impegni sul dividendo, a patto che non si entri nel baratro di una crisi
di Andrea Pira

Dialogo con il governo su misure anti-crisi. "Siamo pronti ad assorbire gli shock", dice il ceo​

Unicredit conferma gli impegni sulle cedole, nonostante i timori per il conflitto e per le conseguenze del rialzo dei prezzi dell’energia. La banca “raggiungerà gli obiettivi del piano” e quindi “sarà in grado di distribuire dividendi”. Questo a patto che non si entri nel baratro di una crisi, “lo vedremo a fine anno”, ha spiegato il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, parlando con i giornalisti in occasione della presentazione della collaborazione a sostegno dell’istruzione con Teach for All, nell'ambito della quale si finanzierà con una donazione di 2 milioni di euro, la formazione di insegnanti per le scuole più disagiate in sette paesi, fra cui l'Italia

Dall'aumento dei tassi 1 miliardo di ricavi ogni 100 punti

“Stiamo generando molto capitale", ha aggiunto il topo manager. L’istituto approccia eventuali scossoni con capitale al 15,73% e sofferenze in calo dal 6% a sotto il 3% e un costo del rischio negativo in Italia. A questo si aggiungono coperture molto alte che permettono a UniCredit di avere un buffer aggiuntivo da 1 miliardo. “Quando non possiamo fare coperture creiamo accantonamenti anticiclici che mettiamo da parte adesso per essere eventualmente assorbiti", ha spiegato il ceo. Infine, c'è l'impatto positivo dall'aumento dei tassi da parte della Bce: 1 miliardo di ricavi in più ogni 100 punti di rialzo

M&A alle giuste condizioni

Orcel ha, comunque, voluto ribadire che l’istituto ha le spalle larghe per assorbire lo shock che potrebbe venire dalla crisi economica. "C'è il capitale, c'è generazione, siamo massimizzati sulle coperture tutto questo ci permette di assorbire gli shock, le sofferenze che certamente aumenteranno". Quanto al risiko bancario ed eventuali acquisizioni dopo l’interesse per la Germania dimostrato nell’intervista di martedì 20 settembre all’Handelsblaat, Orcel ha chiarito che aggregazioni e fusioni si faranno se ci saranno opportunità e condizioni giuste in un Paese. “L'M&A è uno strumento che, in situazioni giuste, permette di acquisire obiettivi strategici; alle condizioni giuste è da fare", ha aggiunto,"ma questo non vuol dire che domattina annuncio un'operazione"

Dialogo con il governo su misure anti-crisi

Tornando sulla mancata fusione con Mps, Orcel ha spiegato come "i parametri che avevamo per l'operazione li avevamo condivisi con il governo. Non ci siamo riusciti non per cattiveria e in maniera costruttiva ci siamo tirati indietro, non solo noi ma anche l'altra parte". Intanto come altre banche anche Unicredit mantiene un dialogo con il governo per mettere a punto misure anti-crisi. “Quando hai una volatilità più ampia come ora su su energia e materie prime, quando sei esposto, il margine aumenta. I vari governi sono al lavoro per gestire la crisi”, ha concluso.

Ultimo aggiornamento: 21/09/2022 13:11
 
Scusate, faccio una domanda a qualcuno di più esperto di me.

Stavo leggendo il transcript di Unicredit di luglio scorso quando Orcel diceva:

The volatility of the BTP had a limited impact of minus 5 basis points in the quarter, more than compensated by a positive 25 basis point impact from DBO, thanks to the rate movement. Our BTP sensitivity on capital is limited. A plus 10 basis point parallel shift of BTPs was spread is around 2 basis point impact on the fully loaded CET1 ratio.


Per DBO cosa si intende... ho provato a cercare l'acronimo su google ma a quanto pare con quell'acronimo c'è di tutto e di più.

Qualcuno lo sa?:)
 
Fed: alza tassi di 75 pb, Powell resta falco

MILANO (MF-DJ)--La Fed ha alzato ieri i tassi dello 0,75%, portandoli al 3-3,25%, il livello piu' alto dal 2008. il terzo rialzo consecutivo di questa entita'. Per la banca centrale Usa si tratta del ciclo di inasprimento monetario piu' aggressivo dagli anni Ottanta sotto la guida di Paul Volcker. I tassi saliranno al 4,4% entro fine anno e al 4,6% nel prossimo, secondo la previsione mediana dei membri della Fed, che a giugno avevano indicato valori rispettivamente al 3,4 e al 3,8%. C'e' stato quindi un forte aumento delle strette attese. Per arrivare al 4,4% entro fine anno, si legge su milanofinanza.it, la Fed dovrebbe alzare i tassi di altri 125 punti base nelle riunioni di novembre e dicembre. Percio' non e' escluso il quarto rialzo da 75 punti base nella prossima riunione. Ulteriori rialzi saranno "appropriati" secondo la banca centrale. Soltanto nel 2024 i fed funds sono previsti in calo (al 3,9%). I mercati monetari stimano un rialzo dei tassi fino al 4,5% a marzo. Il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito il messaggio da falco di Jackson Hole. Le strette proseguiranno fino a quando non ci saranno "prove convincenti" sul calo dell'inflazione. Il ritmo dei rialzi "a un certo punto" diminuira', ha detto Powell, che pero' ha respinto ipotesi di svolte da colomba. La Fed resta focalizzata sul contrasto al carovita, ha sottolineato, percio' i tassi saranno "su livelli restrittivi per un certo periodo" ed e' "probabile" che arrivino al 4,6% indicato nelle proiezioni. Il banchiere centrale ha sottolineato che, per raggiungere l'obiettivo sui prezzi, sara' necessario un periodo di crescita sotto il potenziale e un indebolimento del mercato del lavoro. Quest'ultimo elemento e' stato giudicato il piu' difficile. Quanto invece alla crescita, Powell non ha fatto previsioni su una possibile recessione, ma si e' limitato a dire che le probabilita' di un soft landing dell'economia si ridurranno quanto piu' severa e prolungata sara' la stretta monetaria. Secondo le proiezioni mediane dei membri Fed, l'inflazione sara' piu' alta del previsto e la crescita invece inferiore. L'inflazione Pce, quella considerata dalla banca centrale, sara' al 5,4% quest'anno (invece che al 5,2% indicato a giugno), al 2,8% nel prossimo (invece che al 2,6%) e al 2,3% nel 2024, prima di tornare all'obiettivo del 2% nel 2025. L'inflazione di fondo, cioe' al netto di energia e cibo, e' attesa ancora al 2,1% nel 2025. Il pil salira' solo dello 0,2% quest'anno (invece dell'1,7% precedentemente atteso) e dell'1,2% il prossimo (invece dell'1,7%). alb (fine) MF-DJ NEWS

22/09/2022 08:01
 
Unicredit pronta ad alzare gli obiettivi del 2023 nonostante la crisi
di Luca Gualtieri

Il ceo Orcel conferma il raggiungimento degli obiettivi del piano nonostante la congiuntura avversa. La promessa sul dividendo. La Russia? L'uscita non sia un regalo. Il titolo balza del 6,4%​

Unicredit raggiungerà i risultati previsti dal piano industriale anche in una congiuntura economica avversa e forse recessiva, come quella che si sta delineando in Europa. Con queste parole il ceo della banca italiana, Andrea Orcel, ha riacceso gli acquisti sul titolo che nella mattinata di giovedì 22 settembre ha segnato un rialzo del 6,4%, anche grazie all'avvio del nuovo programma di buy back.

Obiettivi più ambiziosi

"Se ci sarà una grave recessione siamo pronti ad affrontare ogni shock e ad avere performance migliori della media dei nostri competitor", ha spiegato Orcel nel corso della Conference organizzato da Bank of America Merrill Lynch, indicando che tutti i target "verranno raggiunti anche in caso di recessione. Siamo a buon punto sulla guidance per il 2022, indipendentemente dal contesto. La guidance sul 2023 - ha aggiunto il banchiere - sarà sostanzialmente migliorata con la presentazione dei conti del terzo trimestre".

La promessa sul dividendo

Per Orcel il rialzo dei tassi della Bce può rivelarsi un’importante boccata di ossigeno per il margine di interesse. “Ogni 100 punti di tassi in più si traducono in un miliardo in più di ricavi. Con un Cet1 di partenza al 15,7% – destinato a scendere di 32 punti base per il buyback appena varato su 200 milioni di azioni, pari a circa il 9,89% del capital – e una capacità di generare capitale per 1,5 miliardi, Unicredit ha il lusso di entrare in questa crisi “da una posizione di forza” e ha anche “riserve nello zaino per distribuzione del dividendo”.

Il caso Russia

Il banchiere ha dato un aggiornamento anche sulla Russia, dove Unicredit è la prima banca estera. "Un'uscita affrettata dalla Russia sarebbe stata 'una reazione emotiva e anche immorale perché sarebbe stato un regalo alle persone a cui stai cercando di opporti", ha dichiarato il banchiere, ricordando le iniziative realizzate dall'istituto per limitare l'esposizione a Mosca e azzerare l'impatto di ogni scenario futuro sul capitale. "Stiamo cercando di contenere in modo ordinato quello che abbiamo in Russia ed eventualmente un'uscita, ma non deve essere un regalo", ha ribadito, sottolineando inoltre di doversi prendere cura dei 4mila dipendenti "che sono stati con noi per oltre 15 anni". (riproduzione riservata)

Ultimo aggiornamento: 22/09/2022 11:19
 
Grazie Spazzolina per il tuo lavoroOK!

Però il +5% controtrend di oggi non può essere dovuto solo a questo ,si sa nient'altro?:mmmm:
 
Grazie Spazzolina per il tuo lavoroOK!

Però il +5% controtrend di oggi non può essere dovuto solo a questo ,si sa nient'altro?:mmmm:

Il fatto che anche gli analisti la valutino più in alto può contare qualcosa? Penso di no e quindi rimangono, al momento, solo le esternazioni del CEO.

Ciao René, fatti vivo più spesso.
 
Il fatto che anche gli analisti la valutino più in alto può contare qualcosa? Penso di no e quindi rimangono, al momento, solo le esternazioni del CEO.

Ciao René, fatti vivo più spesso.

Grazie caro .OK!
Ormai sono un bitipparo da anni ( sempre scalper ovviamente ,chi nasce quadro mica muore tondo :D) , mi faccio vivo ogni tanto con qualche domanda , giusto per non commettere errori nel serale per news che magari non seguo:cool:
 
Ecco la notizia negativa...

La diretta dai mercati | La Bce punta a ridurre il sostegno alle banche, vendute in tutta Europa. Futures di Wall Street negativi
di Elena Dal Maso, Francesca Gerosa

Oltre al Pmi Ue, che conferma il rallentamento dell'economia, pesano sui mercati il flop di Credit Suisse e la notizia che la Bce starebbe valutando come contenere i costi dovuti agli interessi da corrispondere alle banche che parcheggiano presso l'Istituto centrale la liquidità in eccesso. Solo Mps si salva a Milano


https://www.milanofinanza.it/news/l...te-in-tutta-europa-futures-202209221954102763
 
Banche Ue: utili in forte crescita nonostante recessione alle porte (Bofa)

MILANO (MF-DJ)--Gli utili delle banche europee sembrano destinati a crescere fortemente nonostante l'imminente recessione economica. Lo affermano gli analisti di Bank of America Global Research in una nota a seguito di una kermesse di tre giorni che ha riunito 153 societa' del settore. Da un lato, i partecipanti sono ottimisti sui ricavi poiche' si aspettano che il trasferimento degli aumenti dei tassi di interesse sui depositi sia inferiore al previsto. Dall'altro lato i depositi rimangono elevati e la performance creditizia non e' peggiorata al momento. La visibilita', secondo la banca Usa, rispetto alla potenziale tensione creditizia in arrivo e' abbastanza buona. cce MF-DJ NEWS

23/09/2022 17:25
 
Banca Akros: da Intesa a Unicredit, Mps, Leonardo, Telecom Italia, Enel ed Eni, i dossier caldi sul tavolo di Meloni
di Elena Dal Maso

All'indomani della vittoria della coalizione di centro-destra, Banca Akros fa il punto della situazione sui dossier caldi a Piazza Affari che il nuovo esecutivo dovrà prendere in mano a breve. Dalle banche, al settore energetico, alle tlc, ecco che cosa si aspettano gli analisti

https://www.milanofinanza.it/news/b...i-dossier-caldi-sul-tavolo-202209261329529502

Lo stralcio:

Per cominciare, il dossier banche
Ma quali sono i dossier che il governo Meloni dovrà affrontare a breve? Prima di tutto le "banche, esposte ai rendimenti in salita del debito italiano, i Btp, a causa dei loro ingenti portafogli in obbligazioni e per il costo del finanziamento". Per queste ragioni, gli istituti di credito sono "vulnerabili a un peggioramento delle prospettive economiche. Il cambio di governo e gli appelli di Meloni alla revisione del Pnrr potrebbero minacciare la capacità dell'Italia di far fronte agli impegni cui sono legati i fondi dell'Ue".

Gli analisti ricordano in tal senso che "Intesa Sanpaolo è il secondo maggiore detentore di debito italiano dopo la Bce. L'amministratore delegato Carlo Messina ha chiesto più volte a Roma di utilizzare l'elevato livello di ricchezza privata e statale per sostenere il debito pubblico raggiungendo l'indipendenza finanziaria".

Quanto a Unicredit, "un nuovo governo potrebbe offrire all'amministratore delegato Andrea Orcel l'occasione per ricominciare da zero dopo aver lasciato cadere a terra un anno fa la proposta del Mef di rilevare Mps, danneggiando i rapporti con il governo del premier Draghi".

Quanto a Mps, che attorno al 10 ottobre dovrebbe far partire la macchina dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, "il nuovo governo dovrà impegnarsi a riprivatizzare la banca, dopo che il precedente esecutivo si era assicurato una proroga di un anno della scadenza di fine 2021 per tagliare la partecipazione del 64% di Roma nella banca senese".
 
COMUNICATO STAMPA

UniCredit: aggiornamento sull’esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie nel periodo 21-23 settembre 2022


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Flash!

Unicredit: JPMorgan alza rating a overweight
27/09/2022 12:05
 
Unicredit: Orcel; in Europa volatilita' molto alta, non positiva per M&A

ROMA (MF-DJ)--"In Europa c'e' un'incertezza e volatilita' molto elevata. Questo non e' positivo per l'M&A, quando bisogna aspettare 9 mesi. Questa la rende difficile. Poi ci sono questioni regolamentari, fare operazioni molto difficili". Lo ha detto l'ad di Unicredit, Andrea Orcel, mettendo in evidenza anche le altre difficolta' sulle operazioni cross border sottolineando che "ci vuole supporto per fare qualunque cosa". "Per Unicredit e' un tema abbastanza semplice. Quando mi hanno nominato ad la capitalizzazione era 17 mld, al 20% del valore del nostro capitale. Noi abbiamo moltissimo valore al nostro interno. Siamo talmente efficienti che non abbiamo bisogno di fare acquisizioni per creare valore. Prima di deragliare, prima di mettere a rischio il nostro valore ci pensiamo molto. L'M&A e' uno strumento ma la guardiamo valutando rischi, opportunita' e costi. Se i termini non ci sono, non si fa", ha concluso. vs fine MF-DJ NEWS

28/09/2022 11:19
 
Unicredit, riassetto in Croazia con Allianz
di Paola Valentini

Firmato accordo quadro con il gruppo tedesco che cede alla banca italiana l'11,7% di Zagrebacka banka la quale sale oltre il 95% del capitale. Non è previsto il delisting o lo squeeze-out. Allianz acquisirà il 16,84% detenuta da Zagrebacka nella compagnia croata Allianz Hrvatska​

UniCredit e Allianz varano un riassetto in Croazia. I due gruppi prima dell'avvio della seduta del 30 settembre hanno annunciato la firma di un accordo quadro e di due contratti di acquisto di azioni relativi alle rispettive attività in Croazia, con l'intenzione di semplificare le loro partecipazioni dirette e indirette nel Paese.

Il risultato del riassetto

Una volta effettuato il processo di notifica alle autorità di regolamentazione locali UniCredit acquisterà da Allianz l'intera partecipazione dell'11,72% in Zagrebacka banka dionicko društvo (Zaba), una delle principali banche croate, di cui la banca di piazza Gae Aulenti detiene già l'84,5%. Nel frattempo Allianz Holding Eins GmbH acquisirà la quota di minoranza del 16,84% attualmente detenuta da Zaba nella compagnia assicurativa croata, Allianz Hrvatska dionicko društvo za osiguranje.

Nessun delisting

Attualmente UniCredit specifica che non sta valutando, né il delisting di Zaba, né lo squeeze-out delle azioni di minoranza, per quanto consentito sia dal punto di vista contrattuale che legale. "In coerenza con il suo focus sull'Europa centrale e orientale, UniCredit rafforza la propria posizione nel mercato bancario croato, data la sua già robusta presenza nel Paese, nonché le previsioni positive sul pil locale e l'imminente ingresso nell'area dell'euro della Croazia", spiega la banca italiana. Sia UniCredit che Allianz rimangono impegnate nel mercato della bancassicurazione in Croazia.

Alleanza nella bancassurance

"Queste transazioni consentono alle due società di generare ulteriore valore attraverso la razionalizzazione delle loro partecipazioni azionarie in Croazia. Esse si basano sugli accordi rinnovati all'inizio di quest'anno sia in Germania che in Italia e rappresentano un'ulteriore dimostrazione della forte partnership tra UniCredit e il gruppo Allianz", aggiunge Unicredit. Zagrebacka Banka è la più grande banca croata. Fondata nel 1914 come Gradska štedionica (Cassa di risparmio cittadina) è stata la prima banca croata ad essere completamente privatizzata nel 1989 e la prima ad essere quotata alla Borsa di Zagabria nel 1995. A metà settembre la banca aveva concluso in Croazia con Svea Ekonomi un accordo per la cessione (pro-soluto) di un portafoglio composto da mutui residenziali e prestiti al consumo non performing per un ammontare complessivo di circa 64,8 milioni di euro. Unicredit si è mossa nei giorni scorsi anche in Germania dove è uscito dopo 26 anni l'ad della controllata Hvb, Michael Diederich. Andrà alla squadra di calcio Bayern Monaco come cfo. Per guidare la controllata Orcel ha scelto la fedelissima Marion Hoellinger, da poco promossa responsabile della rete tedesca.

Ultimo aggiornamento: 30/09/2022 08:26
 
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