Uranio: Pronto ad esplodere

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Mine98

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Investire in Uranio: La matematica non è un'opinione (performance+500%)

"E’ stato l’evento finanziario più sconvolgente della mia vita"

Questa è una frase che mi ha riferito recentemente Rick Rule di Sprott Global, riguardo alla sua esperienza nel mercato dell’uranio; Rick si riferiva a Paladin Energy, un’azienda che passò da un centesimo a 10 dollari nello scorso bull market, un ritorno del 100.000%. In poche parole, 1000€ sarebbero esplosi in 1 milione.

Paladin-Energy.png
Paladin Energy (Sydney: PDN)


Anche le aziende peggiori sono state in grado di offrire ritorni di 20-1. L’uranio può offrire ritorni di questo tipo a causa di alcune peculiarità di domanda e offerta di mercato che generano mercati bull e bear colossali. Facciamo un piccolo resoconto storico e diamo uno sguardo ravvicinato a come il mercato dell’uranio sia in grado di offrire profitti che possono cambiarti la vita.

1950
L'uranio ha sperimentato il suo primo mercato rialzista negli anni '50. Questo rialzo è stato principalmente guidato dalla corsa agli armamenti nucleari tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. A quei tempi, l'unico modo pratico in cui un investitore poteva ottenere l'esposizione era attraverso società di esplorazione dell'uranio che scambiavano su piccole borse regionali, come quella di Salt Lake City (che chiuse nel 1986).


Fine anni 70
Il prezzo dell'uranio è aumentato di oltre dieci volte durante questo mercato rialzista ... da $3 a $43. Alcune azioni di minatori d’uranio sono cresciute di un fattore pari a 100. Un maggiore utilizzo di energia nucleare è stato il principale motore del rialzo, dovuto soprattutto al fatto che rappresentasse un'alternativa più economica rispetto al petrolio.


2001-2010
Questo mercato rialzista è nato a seguito del precedente mercato orso durato 20 anni, in cui il prezzo dell'uranio è diminuito di oltre il 70%, toccando il minimo di $ 8 per libbra nel 2001. Per molte aziende, il costo di produzione era superiore al prezzo spot. I minatori producevano uranio per circa $18 per libbra, ma potevano venderlo a soli $9 per libbra. Quindi c'era poco incentivo per aumentare o mantenere la produzione. I minatori hanno semplicemente smesso di produrre e di conseguenza la capacità produttiva è crollata. Tutto ciò ha posto le basi per un altro mercato rialzista dell'uranio. L’uranio non solo ha raggiunto il costo di produzione, ma l’ha ampiamente superato; dopo aver toccato il minimo di $8 nel 2001, è infatti salito alle stelle a $130 nel 2007.
Una catastrofe nucleare ha poi inaugurato un nuovo mercato ribassista, proprio come aveva già fatto in passato. Nel 2011, uno tsunami ha causato un disastro nucleare nella centrale di Fukushima in Giappone, il peggiore della storia dopo Chernobyl. Il Giappone ha di conseguenza chiuso tutti i suoi 54 reattori nucleari ed è pasato all'importazione di gas naturale liquefatto (GNL). Una delle principali fonti della domanda nel mercato globale dell'uranio era sparita, cui è seguita conseguentemente un eccesso di offerta globale. Il prezzo dell'uranio è crollato infatti da circa $85 a circa $18. Ora, ancora una volta, il prezzo spot dell'uranio è inferiore al costo di produzione.
Questa è una grande notizia per tutti noi. L'attuale squilibrio tra domanda e offerta di uranio ha molto in comune con l'ultimo ciclo di mercato. SI sta preparando il terreno per il prossimo boom dell'uranio. Ora è giunto il momento di posizionarsi per lo stesso tipo di ritorni esplosivi che abbiamo visto nei precedenti mercati al rialzo dell'uranio.

uranium-price.jpg
Grafico storico del prezzo dell’uranio

Il prossimo ciclo esplosivo
L’uranio rappresenta ad ora una delle commodities con il miglior rapporto rischio-rendimento. Ad oggi il prezzo oscilla intorno ai $25, vicino ai minimi recenti intorno ai $18. Il pessimismo ed il terrore scorrono ancora nelle vene degli operatori del mercato. Ma la paura non ci spaventa, anzi, attira il nostro interesse. L’obiettivo principale è quello di sfruttare la paura della massa per riuscire ad accaparrarsi le companies migliori a prezzi stracciati. L’energia nucleare ad oggi fornisce un valore immenso, rappresenta l’unica fonte di energia pulita disponibile senza interruzioni 24h su 24h (a differenza di quella solare od eolica ad esempio). Da questa situazione derivano solo 2 possibili soluzioni:

I prezzi dell'uranio non salgono, i minatori non hanno alcun incentivo a produrre, le centrali nucleari esauriscono l'uranio e le luci di migliaia di persone si spengono.
I prezzi dell'uranio aumentano e incentivano una produzione sufficiente a soddisfare la domanda.

Quale pensi sia più probabile?
Inoltre, c’è un ulteriore fattore, ovvero quello riguardante la sezione 232. Nel gennaio dello scorso anno, Energy Fuels Inc. (NYSE: UUUU) e Ur-Energy (NYSE: URG) hanno presentato una petizione al dipartimento del commercio (DOC). Hanno affermato che società estere, di proprietà statale e sovvenzionate in Russia, Kazakistan e Uzbekistan stavano scaricando uranio sul mercato statunitense, rendendo impossibile per i minatori statunitensi competere. Tutto ciò è inoltre stato spinto dalla svalutazione delle rispettive monete: rublo, tenge kazako e sum uzbeko che ha permesso ai minatori dei rispettivi paesi di produrre a prezzi inferiori. L'energia nucleare fornisce circa un quinto della produzione totale di elettricità in America. Gli Stati Uniti importano il 98% dell'uranio utilizzato nei suoi reattori nucleari, di cui il 40% da paesi "ostili": principalmente Russia, Kazakistan e Uzbekistan. Il presidente ha tempo fino al 15 Luglio per prendere una decisione.

uranium-country.png
Importazioni dell’uranio da parte degli USA



Per essere sicure, le utilities non vogliono NESSUN cambiamento sul mercato dell'uranio. A esse piace il carburante a basso costo.
Sottolineano inoltre che UUUU e URG, insieme, forniscono solo il 2% dell'uranio richiesto dalle utilies statunitensi. In altre parole, dicono che non sarebbero in grado di produrre abbastanza uranio. I minatori affermano invece che un sistema di quote graduale che dia loro il tempo di accrescere la produzione sarebbe la strada da percorrere. Dovremmo conoscere la sentenza questo mese, forse anche questa settimana. Alcune opzioni che possono essere percorse sono rappresentate da Energy Fuels(UUUU), Ur Energy(URG) ed Uranium Energy Corporation (UEC). Energy Fuels ha visto un ritorno 400-1 nello scorso bull market, e personalmente ci aspettiamo che ritorni del 5.000% siano plausibili nei prossimi anni.
 
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Come hanno chiuso i principali minatori US & Canada venerdì D-LNQJkU0AARx8x.jpeg
 
Se una persona ci volesse scommettere qualcosa, quale sarebbe la strada migliore?
Prendere l'ETF sull'uranio (ce ne sono 2 non armonizzati), oppure direttamente qualche azione di società di estrazione?
E nel caso di quale paese? I paesi medio-orientali, cinesi o canadesi?
 
Se una persona ci volesse scommettere qualcosa, quale sarebbe la strada migliore?
Prendere l'ETF sull'uranio (ce ne sono 2 non armonizzati), oppure direttamente qualche azione di società di estrazione?
E nel caso di quale paese? I paesi medio-orientali, cinesi o canadesi?

Di ETF ci sono il GLOBAL URANIUM INDEX ETF di Horizon e il Global X uranium ETF, il secondo è più diversificato, il primo è un pure play ma è quotato sul mercato canadese e di conseguenza di difficile negoziazione. I due principali player sono Kazatomprom e Cameco, il primo potrebbe avere difficoltà in seguito a una decisione favorevole ai minatori statunitensi nella petizione 232, il secondo dovrebbe giovarne dato che possiede miniere negli USA e il Canada dovrebbe essere escluso da eventuali tariffe o dazi nel caso ci siano. In sintesi: Medium-risk: GLOBAL URANIUM INDEX ETF, High Risk: Cameco, Ultra High Risk: UEC, UUUU, URG. Ovviamente il rischio è paragonato ai classici investimenti in azioni ben capitalizzate, indici ed ETF diversificati. L'uranio è una materia prima estremamente volatile, i fondamentali sono eccellenti, la domanda non è se succederà ma quando succederà, e se dovessero ritardarsi i tempi essere sulle small potrebbe essere deleterio.
 
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Di ETF ci sono il GLOBAL URANIUM INDEX ETF di Horizon e il Global X uranium ETF, il primo è più diversificato, il secondo è un pure play ma è quotato sul mercato canadese e di conseguenza di difficile negoziazione. I due principali player sono Kazatomprom e Cameco, il primo potrebbe avere difficoltà in seguito a una decisione favorevole ai minatori statunitensi nella petizione 232, il secondo dovrebbe giovarne dato che possiede miniere negli USA e il Canada dovrebbe essere escluso da eventuali tariffe o dazi nel caso ci siano. In sintesi: Medium-risk: GLOBAL URANIUM INDEX ETF, High Risk: Cameco, Ultra High Risk: UEC, UUUU, URG. Ovviamente il rischio è paragonato ai classici investimenti in azioni ben capitalizzate, indici ed ETF diversificati. L'uranio è una materia prima estremamente volatile, i fondamentali sono eccellenti, la domanda non è se succederà ma quando succederà, e se dovessero ritardarsi i tempi essere sulle small potrebbe essere deleterio.

Si infatti sono indeciso se andare più "sul sicuro" con un ETF che però è nato da poco e quindi c'è un po' di rischio liquidità (oltre che un 0.75% di TER) oppure direttamente con una LargeCap con ottimo mercato e posizione, quindi USA o Canada.
UUUU e URG a quanto ho capito rappresentano poco o niente come produzione ed esportazione in confronto alla domanda USA che è quella più interessante come consumi e prospettive, visto che a capo c'è Trump.
Oppure la Cina che come prospetto futuro energetico vuole puntare molto su nuove centrali nucleari.
Quindi, quando succederà e i prezzi torneranno alle stelle, bisogna capire chi sono i players che andranno maggiormente ad incidere sui volumi e sulle forniture nei paesi obiettivi.
 
Cerco di fare un quadro generale per capire l'attuale situazione del combustibile:

Riserve di uranio per paese:

U_resources.png


Andamento del prezzo:

MonthlyUraniumSpot.png

I più grandi estrattori:
CAMECO (produzione annua: 10.568 tonnellate).
BHP BILLITON (produzione annua: 5.351 tonnellate)
URANIUM ONE (produzione annua: 4.717 tonnellate)
PALADIN ENERGY (produzione annua: 3.602 tonnellate)
RIO TINTO (produzione annua: 1.308 tonnellate)
ENERGY FUELS (produzione annua: 453 tonnellate)
UR-ENERGY (produzione annua: 270 tonnellate)
DENISON MINES (produzione annua: 11 tonnellate)

Le 3 miniere più grandi:

- La miniera McArthur River (Canada) – È una miniera sotterranea, di proprietà della Cameco, che produce il 13% di tutto l’uranio mondiale e con la più alta qualità di metallo di tutto il mondo.
- La miniera Olympic Dam (Australia) – La miniera, sotterranea, è della BHP Billiton e produce il 6% di tutto l’uranio mondiale.
- La miniera di Ranger (Australia) – È una miniera a cielo aperto che produce il 5% dell’uranio mondiale. La proprietà è della Energy Resources of Australia, una delle controllate della Rio Tinto.

Principali Paesi consumatori di uranio nel mondo:
Consumo di uranio 2015(in tonnellate 1,000)
Stati Uniti 18.69
Francia 9.23
Cina 8.16
Sud Corea 5.02
Russia 4.21
Giappone 2.55
Ucraina 2.37
Germania 1.89
Canada 1.78
Regno Unito 1.74
 
Ad oggi il più grande produttore di uranio è il Kazakistan che è l'unico paese(attraverso Kazatomprom) che riesce ad essere profittevole a questi prezzi. La miniera di MCArthur è stata chiusa l'anno scorso perchè i prezzi sono troppo bassi, Cameco produrrà 17 milioni di pound di uranio. Eppure, è contratta per fornire 37 milioni di pound, l'azienda ha circa 10 milioni di sterline in inventario. Ma il resto dovrà essere riempito sul mercato spot. Ed è più economico per Cameco acquistare l'uranio piuttosto che estrarlo .L'equivalente nel mercato del petrolio sarebbe l'arresto dell'Arabia Saudita. Questo perché l'Arabia Saudita rappresenta il 13% della fornitura globale di petrolio, proprio come il McArthur rappresentava il 13% della fornitura globale di uranio.

La Cina agisce attraverso controllate statali e per espandersi compie nuove acquisizioni, se dovesse farle nell'imminente futuro le farebbe in Nigeria (Goviex Uranium potrebbe essere un'opzione). Io personalmente sono concentrato nelle USA perchè credo in un'azione protettiva di Trump, non hanno le basi per diventare i più grandi minatori ma l'upside è enorme(ovviamente per le dimensioni contenute e per i prezzi di estrazione che si aggirano intorno ai $40-$50). Ti allego i principali minatori che hanno miniere negli USA con le principali risorse allegate.
Uranio.PNG
 
Il Kazakistan è il primo paese come riserva.
Gli USA il primo come consumi.
Il più grande player in commercio Cameco.
Il più grande estrattore Kazatomprom.
Il più profittevole secondo le aspettative Energy Fuels UUUU:NYSE

Giusto?
 
Il Kazakistan è il primo paese come riserva.
Gli USA il primo come consumi.
Il più grande player in commercio Cameco.
Il più grande estrattore Kazatomprom.
Il più profittevole secondo le aspettative Energy Fuels UUUU:NYSE

Giusto?
Il più profittevole ad ora è Kazatomprom, se parli di upside ci sono tanti player (anche esploratori), quello poi dipenderà eventualmente da quanto riescono ad espandersi e se saranno affidabili nella fornitura. Di certo UUUU è tra quelle in lizza.
 
Penso che terrò d'occhio la situazione nei giorni a venire, mi sembra molto interessante.
Gli etf li scarto in quanto non sono armonizzati, più ragionevole puntare su 1-2 compagnie quotate al NYSE.
 
Allego qui un'immagine del deficit supply-demand atteso alle attuali condizioni di mercato

ddddd.png
 
scusa ma sto grafico chi lo ha inventato ? che morti intendono ? prendono per buoni i morti istantanei o anche quelli in divenire ? chi lo ha fatto perchè non va a vivere a cernobil o fukishima tanto è sicuro

Incidente nucleare - Wikipedia
Sarebbe sempre bello che ogni argomentazione portasse dei dati, comunque:
-L'energia nucleare tra tutte le rinnovabili è tra quelle che emette meno CO2
The+Complete+Case+for+Nuclear+-+English.006.jpg
-Inoltre è tra quelle che causa meno morti come precedentemente citato
The+Complete+Case+for+Nuclear+-+English.004.jpg
L'unica differenza sta nel fatto che tanti tipi di energia "uccidono" lentamente, mentre il nucleare causa disastri (complessivamente non frequenti) che assumono copertura mediatica rilevante:il cittadino medio per com'è strutturato il suo cervello (a livello evoluzionistico si chiama istinto alla drammaticità, il prestare attenzione a eventi sconvolgenti e forti drammi permetteva all'uomo primitivo di essere più attento ai pericoli) tende a ricordarli a dispetto delle tanti morti più "lente" e frequenti che altre fonti di energia possono provocare.
 
Sarebbe sempre bello che ogni argomentazione portasse dei dati, comunque:
-L'energia nucleare tra tutte le rinnovabili è tra quelle che emette meno CO2
Vedi l'allegato 2612822
-Inoltre è tra quelle che causa meno morti come precedentemente citato
Vedi l'allegato 2612823
L'unica differenza sta nel fatto che tanti tipi di energia "uccidono" lentamente, mentre il nucleare causa disastri (complessivamente non frequenti) che assumono copertura mediatica rilevante:il cittadino medio per com'è strutturato il suo cervello (a livello evoluzionistico si chiama istinto alla drammaticità, il prestare attenzione a eventi sconvolgenti e forti drammi permetteva all'uomo primitivo di essere più attento ai pericoli) tende a ricordarli a dispetto delle tanti morti più "lente" e frequenti che altre fonti di energia possono provocare.


Gli uomini muoiono per incidenti o malattie nelle miniere di carbone da più di 200 anni. Fa parte del lavoro. Qualcuno ha memoria di incidenti, vittime, stragi? No.
Un'esplosione nelle vicinanze di una città invece sì.

Un po' come le morti per alcool e fumo: è lecita la distribuzione e se uno muore di cancro amen e tanti saluti.

Se invece uno muore per overdose in discoteca allora ecco il caso mediatico.
 
Tweet di oggi del nostro amico Bill Gates
Screenshot_20190704-220528.jpg
 

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Sarebbe sempre bello che ogni argomentazione portasse dei dati, comunque:
-L'energia nucleare tra tutte le rinnovabili è tra quelle che emette meno CO2
Vedi l'allegato 2612822
-Inoltre è tra quelle che causa meno morti come precedentemente citato
Vedi l'allegato 2612823
L'unica differenza sta nel fatto che tanti tipi di energia "uccidono" lentamente, mentre il nucleare causa disastri (complessivamente non frequenti) che assumono copertura mediatica rilevante:il cittadino medio per com'è strutturato il suo cervello (a livello evoluzionistico si chiama istinto alla drammaticità, il prestare attenzione a eventi sconvolgenti e forti drammi permetteva all'uomo primitivo di essere più attento ai pericoli) tende a ricordarli a dispetto delle tanti morti più "lente" e frequenti che altre fonti di energia possono provocare.

ribadisco... un incidente in una miniera o in una diga crea un certo tot di morti istantanei. una centrale nucleare crea morti nell'istante dell'incidente e molti molti di più nell'arco di centinaia di anni dovuto al decadimento dell'uranio. altrimenti perchè cernobil è ancora abbandonato ? un grafico che posti non potrà mai tenere conto dei morti dovuti all'esposione radiattiva perchè i tumori escono a distnza di anni e non fanno statistica.

Un rapporto del Chernobyl Forum redatto da agenzie dell'ONU (OMS, UNSCEAR, IAEA e altre) conta 65 morti accertati e più di 4 000 casi di tumore della tiroide fra quelli che avevano fra 0 e 18 anni al tempo del disastro, larga parte dei quali probabilmente attribuibili alle radiazioni. La maggior parte di questi casi è stata trattata con prognosi favorevoli. Al 2002 si erano contati 15 morti.[2]

i 65 morti istantanei nel tuo grafico neanche ci sono....così tanto per parlare di dati.
 
ribadisco... un incidente in una miniera o in una diga crea un certo tot di morti istantanei. una centrale nucleare crea morti nell'istante dell'incidente e molti molti di più nell'arco di centinaia di anni dovuto al decadimento dell'uranio. altrimenti perchè cernobil è ancora abbandonato ? un grafico che posti non potrà mai tenere conto dei morti dovuti all'esposione radiattiva perchè i tumori escono a distnza di anni e non fanno statistica.

Il grafico mostra le morti non in senso assoluto ma in base alla produzione misurata in Wattora (TWh). Ovviamente maschera un po' la realtà.
Se fosse in relazione all'estrazione in kg avrebbe un altro aspetto in grafico, ma non direbbe niente.


i 65 morti istantanei nel tuo grafico neanche ci sono....così tanto per parlare di dati.

Evidentemente muoiono (per come è riportata la scala), per ogni TWh realizzata dalla produzione di uranio, un numero di persone vicine allo 0.

in rosso


Energia sprigionata da 1 chilogrammo dei seguenti materiali:
1 chilogrammo di legno produce 2 kWh
1 chilogrammo di carbone produce 4 kWh
1 chilogrammo di olio produce 6 kWh
1 metro cubico di gas produce 6 kWh
1 chilogrammo di uranio produce 50.000 kWh ( centrale elettrica PWR *) --> Černobyl'
2.500.000 kWh (centrale elettrica FBR**)

* PWR: Reattore ad acqua pressurizzata
** FBR: Reattore autofertilizzante a neutroni veloci
 
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