Utopie di un povero ingenuo.... o punti di vista condivisi?

milegio

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Vorrei esprimere la mia opinione su quello che sta succedendo nel mercato (nel vero senso della parola) dei prodotti finanziari, soprattutto dopo aver letto in un thread come e’ stato appioppato il prodotto D+ Money di Banca Mediolanum al “povero” Ciccino.

La prendo “leggermente” alla larga, ma ritengo che il problema sostanziale non sia valutare se Mediolanum sia meglio o peggio delle concorrenti (anche se personalmente penso peggio).

Cito l’articolo 47 della Costituzione :

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

Ora, vi sembra che i prodotti che vengono emessi oggigiorno (polizze e obbligazioni strutturate) siano in linea con quanto sopra letto?
E’ solo colpa dell’ignaro sottoscrittore che non ha le competenze per capire cosa sta acquistando (sempre che la percentuale di chi legge i contratti e i prospetti informativi sia superiore al 5%) o dovrebbe addirittura essere impedito il collocamento di tali prodotti al pubblico indistinto?

Mi rendo conto che una soluzione del genere in un’economia di mercato possa sembrare assurda, ma e’ essenziale che la gente non si trovi in condizione di avere in portafoglio prodotti inefficienti, costosi e soprattutto pericolosi, senza averne minimamente idea.

Tra tutti gli organi di controllo esistenti (alcuni pressoche’ inutili se non addirittura complici), che si dia il compito ad uno di essi di creare un semplicissimo strumento di valutazione a cui tutti gli emettitori si debbano sottoporre con grande pubblicita’!

I prospetti informativi di 70 pagine che spiegano una polizza index, sono perfetti da un punto di vista formale ma totalmente incomprensibili per i sottoscrittori (sempre che vengano consegnati visto che il rischio che li legga il fratello o lo zio o il cugino o qualcuno competente c’e’ sempre).
L’obiettivo di informare non e’ minimamente ottenuto. In compenso l’offerente e’ a posto con le vigenti normative e il mondo va avanti.

Che tutti i prodotti finanziari vengano targati con una lettera o con un numero in modo che le caratteristiche principali dei prodotti con lo stesso numero siano molto simili.

Una sorta di rating di cui pero’ si possa essere certi in quanto non si entrerebbe nel merito dei bilanci degli emittenti (cosa ormai impossibile) o in valutazioni che hanno la stessa fondatezza della statistica applicata al gioco del lotto, ma ci si limiterebbe a targare il singolo prodotto finanziario in base alle sue caratteristiche, evidenziando cosi’ i prodotti con componenti certe (capitale ed interessi) e differenziandoli da quelli con componenti aleatori la cui esistenza e’affidata al verificarsi di eventi sempre piu’ improbabili.

Esempio molto semplicistico per focalizzare il concetto:

BOT (conosciuto da tutti) e CCT: 1
BTP, BEI : 2
Obbligazioni non strutturate, a tasso fisso o variabile con scadenze entro i tre anni emesse dai primi 10 gruppi bancari italiani: 3

Dal 4 in poi che si sappia che l’attenzione deve essere alta per diversi motivi e che la sottoscrizione di prodotti simili comporta rischi diversi, qualsiasi cosa dica il promotore offerente.

La prima cosa che il promotore dovra’ dire e’ il “numerino” dell’investimento e se non lo dice, e’ una cosa molto semplice da chiedere. Ovviamente la pubblicita’ sul significato dei numerini dovra’ essere capillare ed efficace, pubblicita’ di cui si dovrebbe fare garante lo Stato (che tutela il risparmio, famoso art. 47 Costit.)

Le obbligazioni strutturate con emittenti sconosciuti, e le polizze assicurative index linked dovrebbero avere un numero a due cifre su una scala da 1 a 9 (D+ Money e’ quella citata ma sapete benissimo che leggendo i prospetti informativi si trova ti tutto e di piu’ nella stragrande maggioranza delle polizze vita di nuova generazione).

I fondi comuni azionari propinati con faciloneria a tutti, (dall’anziano all’analfabeta all’operaio con pochi e sudati risparmi) che garantirebbero buoni rendimenti nel medio lungo periodo (sempre dannatamente piu’ lungo) anch’essi in doppia cifra.

Poi va bene sottoscriverli, ma che si sappia cosa si fa, o per lo meno anche se non lo si sa, si sappia che ti hanno dato in mano un fucile carico. Se lo si usa male e scappa un colpo, non ci si lamenti poi se qualcuno si ferisce.

Piccola parentesi a proposito dei rendimenti di lungo periodo; basta partire dagli anni 30 per trovare lunghi periodi remunerativi!!! Il mondo e’ cambiato e le regole che lo muovono oggi non hanno nulla a che fare nemmeno con 15 anni fa, figuriamoci 70 (a parte la spregiudicatezza e l’ingordigia che rimangono costanti nel tempo ma che si manifestano con volti nuovi) .

Il fantomatico lungo periodo parte dalla fine degli anni novanta e non si sa quando farlo finire perche’ ormai e’ la favola su cui si regge il sistema. Tutto quello che e’ successo prima e’ preistoria e prenderlo in considerazione per scenari futuri lo ritengo semplicemente folle oltre che pericolosissimo.

In tutto questo il promotore che appioppa D+ Money e’ solo l’ultimo colpevole, quello che ci perde la faccia e al quale tutti possono dare la colpa.

Le propensioni al rischio, gli orizzonti temporali gli asset allocation, gli obiettivi di investimento e tutta la modulistica che li accompagnano sono tutti concetti privi di significato per il 90% degli investitori (gli istituzionali o quelli provvisti di solida cultura finanziaria ovviamente non sottoscriverebbero mai una D+ Money) i quali firmano dicendo di avere capito (cosa non vera) le bugie del promotore o di chi per esso, che e’ costretto a dirle se vuole mangiare o fare carriera, magari nemmeno rendendosi conto che sono bugie (vista le competenze di molti promotori in circolazione).

I commenti dei colleghi del promotore di Ciccino che vogliono ridurre il tutto a un comportamento scorretto di pochi esponenti della categoria sono inutili, in quanto il ruolo stesso di promotore porta ad una impostazione scorretta della vendita. Anche non dicendo bugie, si puo’ dire la verita’ essendo sicuri che il cliente non capisca, cliente che comunque, (non ammettendo nemmeno a se stesso di non aver capito niente dell’ora trascorsa a parlare col promotore) firmera’ lo stesso.

La cultura finanziaria nel nostro paese e’ pressoche’ nulla, ma a fianco di una cultura finanziaria che ha fatto pochissimi passi avanti negli anni (ottimo sistema scolastico), ci sono prodotti finanziari talmente spregiudicati ed innovativi (nel senso che si e’ trovato il modo di guadagnare due, tre o addirittura 4 volte con lo stesso prodotto all’interno dello stesso gruppo bancario/assicurativo) che bisogna semplicemente impedire che facciano i danni per cui sono stati creati.

Che banche ed assicurazioni diminuiscano le loro pretese di ROE oppure che le ottengano migliorando il servizio, azzerando gli sprechi al loro interno e liberandosi di dirigenti costosi e senza scrupoli. Sicuramente non colpendo senza ritegno il risparmio pubblico (che ritengo totalmente indifeso alla stregua di un agnellino di fronte al branco di lupi).

Il disegno di legge attualmente in discussione sulla tutela del risparmio dovrebbe avere questo come obiettivo, e non il cercare nuovi modi di informare i risparmiatori, poiche’ si cerca di informarli con un linguaggio a loro sconosciuto di problemi a loro sconosciuti.

Se mio figlio di 4 anni stesse giocando con una pistola insieme ad altri bambini, per proteggerlo veramente devo buttare la pistola, e non cercare di spiegargli per un’ora i rischi che corre e poi andarmene. Altrimenti sono io il colpevole di quello che potrebbe accadere, anche se la mia spiegazione sui rischi fosse stata impeccabile (ma come l’ha percepita un bambino di 4 anni?).

Che si risolva il problema a monte (rivedendo a fondo l’attuale sistema finanziario) altrimenti non se ne uscira’ mai. Il risultato da qui a 7/8 anni sara’ un ulteriore durissimo colpo al risparmio italiano, bene da tutelare in quanto benzina indispensabile per tutto il sistema (oltre che tutelato dalla Costituzione).

La benzina produce effetti se la si inserisce in un motore efficiente. La benzina sprecata malamente o accantonata in taniche in cantina non serve a nessuno.

Come primo messaggio e’ uscito un bel poema ma, se qualcuno lo leggera’ e vorra’ commentarlo, sono curioso di sapere se e’ un punto di vista condiviso o meno, vista lo spessore di alcuni aderenti al forum per il quale mi congratulo.
In caso contrario scusate l’intromissione.

Saluti a tutti :) :) :) :) :) :)

:clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
 
utopie di un governoooo?

Concordo in tutto e per tutto e penso che il mio pensiero sia quello di tanti altri.
Però...
Ripetendomi ancora, ti dico che da un sistema, dove non è stato possibile risolvere in 10 anni il problema del conflitto di interesse, non ci si può aspettare risultati diversi.
Non voglio tirare in ballo politica, appartenenze e politicanti, ma se i nostri cari governanti sono proprietari o soci (diretti o indiretti) delle banche e delle compagnie di assicurazioni secondo te potranno mai agire contro i loro interessi? Sai che se ne fregano del vecchietto con my way, europension, aspecta e quant'altro? Anzi più ce ne sono, meglio è per loro (+soldi = + potere).
Per il momento stanno avendo ragione loro (banche ed assicurazioni), ma il vento deve cambiare e ciò stà iniziando ad accadere.
Si incomincia da qualche tempo a divulgare cultura e letteratura finanziaria su internet (vedi siti delle associazioni dei consumatori), sulla stampa grazie ai consulenti indipendenti, sulle televisioni (ad es. rai 3 anche se di cazzatone ne sparano anche loro). Inoltre anche qualche strumento di ultima generazione stà prendendo piede (ETF ad es.), fondi pensione (con costi bassi).
E dalle e dalle chissà se Davide non butta giù Golia.
Il popolo dei risparmiatori è stanco anche se la stragrande maggioranza si fida ancora dell'amico direttore di banca o delle poste e peggio ancora del cugino, compare o commercialista che appioppa skifo finanziario anche tramite le catene tristemente note col nome di Sant'Antonio (non me ne voglia).
La professione di noi promotori finanziari deve necessariamente evolversi verso la vera consulenza perchè il cliente di domani quella vorrà.
Banche ed Assicurazioni devono tornare a fare quello che facevano 20 anni fa e cioè prima dell'avvento del risparmio gestito. Bisognerebbe bandire unit, index, strutturate, Pip o Fip, polizze miste ove non c'è la necessaria trasparenza o informazione. I postini, i dopolavoristi, i promotori venditori, insomma gli opportunisti senza una coscienza ed adeguata preparazione finanziaria andrebbero perseguiti anche penalmente.
Prima facciamo pulizia e prima ci salviamo dai guai.
Ritornando ai promotori e consulenti finanziari dico che per quelli che hanno sempre lavorato con amore e dedizione verso la propria professione e verso i clienti, non dovrebbero asserci problemi.
Gli strumenti ed i prodotti per continuare a svolgere ed incrementare l'attività ci sono e col tempo saranno anche apprezzati
Certo ancora non ho capito come convincere il cliente a pagare la parcella così come la paga all'avvocato o commercialista di fiducia, ma questo forse dovrebbe essere inserito in una più ampia riforma legislativa del settore risparmio (seria e non finta).
Chiaramente questo è il mio pensiero che è soprattutto una speranza, non ho nessuna ambizione di leggere nella sferetta e predire il futuro.
 
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !
In Inghilterra i fondi comuni e (nati per tutelare vedove e orfani) sono nati nell'Ottocento o giù di lì ... non 30 anni fà !!!
Non serve proibire uno strumento per limitare i danni su un mercato, quello finanziario, che fa della libertà di movimento la sua carattteristica principale .
In Italia ci si rovina anche con i lotto ed il superenalotto ... non serve invocare unit, index e strutturati.
Serve più cultura finanziaria e senso della misura: non esiste il paese della cuccagna ed il falso rendimento regalato a due cifre del bot di vent'anni fa altro non era che oppio per il popolo in autodistruzione.
Serve più cultura ... ed anche questi fol fanno la loro parte

Saluti a tutti
 
fermic ha scritto:
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !

Si ok per il bisogno di cultura ma dissento sulla totale libertà.
I mercati vanno regolamentati e anche pesantemente se necessario.Affidarsi ai meccanismi automatici del mercato è impensabile,da osteggiare e controproducente.Guai credere che tali meccanismi eliminino a lungo andare tutte le imperfezioni!!
Molte imperfezioni endemiche di alcuni mercati si possono contrastare solo con regole e limitazioni: da emanare e poi far applicare.
 
fermic ha scritto:
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !
In Inghilterra i fondi comuni e (nati per tutelare vedove e orfani) sono nati nell'Ottocento o giù di lì ... non 30 anni fà !!!
Non serve proibire uno strumento per limitare i danni su un mercato, quello finanziario, che fa della libertà di movimento la sua carattteristica principale .
In Italia ci si rovina anche con i lotto ed il superenalotto ... non serve invocare unit, index e strutturati.
Serve più cultura finanziaria e senso della misura: non esiste il paese della cuccagna ed il falso rendimento regalato a due cifre del bot di vent'anni fa altro non era che oppio per il popolo in autodistruzione.
Serve più cultura ... ed anche questi fol fanno la loro parte

Saluti a tutti

Sante parole!!!!! OK! OK! OK!
Se il risparmiatore medio ci mettesse un minimo di buona volontà e dedicasse un quarto del tempo che dedica alla gazzetta della sport alla propria situazione finanziaria, forse non sarebbe più un parco buoi....
 
ricpast ha scritto:
Si ok per il bisogno di cultura ma dissento sulla totale libertà.
I mercati vanno regolamentati e anche pesantemente se necessario.Affidarsi ai meccanismi automatici del mercato è impensabile,da osteggiare e controproducente.Guai credere che tali meccanismi eliminino a lungo andare tutte le imperfezioni!!
Molte imperfezioni endemiche di alcuni mercati si possono contrastare solo con regole e limitazioni: da emanare e poi far applicare.

Condivido !!!
parlavo della libertà di muoversi all'interno di mercati con regole certe ma anche con la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti anche fortemente speculativi o pericolosi.
 
fermic ha scritto:
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !
In Inghilterra i fondi comuni e (nati per tutelare vedove e orfani) sono nati nell'Ottocento o giù di lì ... non 30 anni fà !!!
Non serve proibire uno strumento per limitare i danni su un mercato, quello finanziario, che fa della libertà di movimento la sua carattteristica principale .
In Italia ci si rovina anche con i lotto ed il superenalotto ... non serve invocare unit, index e strutturati.
Serve più cultura finanziaria e senso della misura: non esiste il paese della cuccagna ed il falso rendimento regalato a due cifre del bot di vent'anni fa altro non era che oppio per il popolo in autodistruzione.
Serve più cultura ... ed anche questi fol fanno la loro parte

Saluti a tutti



Sono leggermente perplesso : messa in questi termini , non si dovrebbe porre limitazione ad alcun crimine (secondo me in moltissimi casi si tratta di crimini veri e propri )
Se si sta attenti , si studia e ci informa , si può scansare tutto ?
Investimento risparmi
Salute
Alimentazione
........
per non parlare di tutto il resto

Non ne sarei così sicuro....

bye
 
pulcino ha scritto:
Sante parole!!!!! OK! OK! OK!
Se il risparmiatore medio ci mettesse un minimo di buona volontà e dedicasse un quarto del tempo che dedica alla gazzetta della sport alla propria situazione finanziaria, forse non sarebbe più un parco buoi....

Sono abbastanza d'accordo. Si utilizza un sacco di tempo ed energia per scegliere la macchina e il viaggio con il rapporto qualità prezzo migliore, per elaborare sistemi complicatissimi per vincite sicure al lotto e superenalotto, per riuscire in qualche modo a versare meno tasse allo stato e per raggirare il prossimo........ ma quando si tratta del proprio risparimio e del proprio futuro sembra diventare tutto "oscuro" e "complicato".... Spesso per prevenire degli inganni basterebbe un po' di lucidità in più. E invece ci si accorge, guardando per esempio trasmissioni come Mi manda Rai3, che le persone cascano sempre negli stessi tranelli attirati dai soliti miraggi.... E non si può neanche sempre dire che si tratti di assenza di informazione. Non bisogna sempre aspettare la pappa pronta e servita... Bisogna anche un po' attivarsi.
 
fermic ha scritto:
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !
In Inghilterra i fondi comuni e (nati per tutelare vedove e orfani) sono nati nell'Ottocento o giù di lì ... non 30 anni fà !!!
Non serve proibire uno strumento per limitare i danni su un mercato, quello finanziario, che fa della libertà di movimento la sua carattteristica principale .
In Italia ci si rovina anche con i lotto ed il superenalotto ... non serve invocare unit, index e strutturati.
Serve più cultura finanziaria e senso della misura: non esiste il paese della cuccagna ed il falso rendimento regalato a due cifre del bot di vent'anni fa altro non era che oppio per il popolo in autodistruzione.
Serve più cultura ... ed anche questi fol fanno la loro parte

Saluti a tutti

Non sono assolutamente d'accordo.

Tu sostieni che serve piu' cultura finanziaria e in questo caso sfondi una porta aperta.

Ma tieni presente che una cultura finanziaria non si crea dal nulla, ma si evolve da una cultura molto piu' vasta che permetta alle persone di potersi muovere nel mondo che lo circonda sapendo con chi hanno a che fare, e quali siano le motivazioni di coloro con i quali si interagisce.

Tali capacita' si acquisiscono solo studiando varie discipline che portino ad un'apertura mentale adattabile poi ad ogni situazione.

Questa tipologia di persona e' numericamente in forte minoranza, nel nostro paese soprattutto (l'Inghilterra ci surclassa anche se il parco buoi esiste pure la')

Inoltre all'apertura mentale bisogna poi affiancare conoscenze tecniche a volte anche approfondite, di cui magari una persona non si e' dotata vuoi per parziale disinteresse della materia vuoi per attitudini divergenti o vuoi perche' non si riteneva servisse (e fino a 6/7 anni fa ce lo si poteva ancora permettere; male che andava ti veniva proninato un normalissimo certificato di deposito al posto del Bot che volevi).

Purtroppo la situazione attuale e' questa e, anche se lo Stato (uso "Stato" generico e non governi che cambiano) volesse intervenire modificando radicalmente l'insegnamento scolastico per tipologia di materie, per tempistiche e metodi dell'insegnamento, ci vorrebbe moltissimo tempo affinche' nuove generazioni recuperassero il gap culturale esistente.

Nel frattempo permettiamo a banche ed assicurazioni (i promotori nemmeno vorrei citarli) di fare danni incalcolabili e forse irreparabili solo perche' l'italiano medio (e non solo) gioca al lotto o parla solo di calcio?

Permettiamo a quelli che dovrebbero essere intermediari del risparmio (e non intercettatori nel senso che percentuale dopo percentuale se lo sgraffignano tutto) di devastare i portafogli di clienti che, in funzione della loro beata ignoranza farebbero volentieri i tanto demonizzati Bot?

Come puo' l'idraulico medio (professione citata a caso) controbattere al professionista che gli decanta meraviglie del nuovo e bellissimo prodotto creato apposta per il cliente?
Mi piacerebbe vedere il promotore a cui l'idraulico installasse un bidone al posto della caldaia cosa farebbe.
Accetterebbe in silenzio o farebbe il diavolo a quattro finche' la caldaia non fosse a posto?
Ma accorgersi del bidone e' facile, non scende l'acqua calda.
E' colpa dell'idraulico se non si sa raccapezzare tra le pagine del prospetto informativo di una index linked?

Tu, Fermic, sai installare una caldaia?

Le conoscenze finanziarie che si chiedono oggi per poter interagire con un "professionista" del credito sono troppo tecniche.
E' legittimo non averle, come e' anche legittimo non averne di nessun tipo (sappiamo i nostri genitori in che era sono cresciuti e sotto quali vincoli assurdi tipo Chiesa e Partiti).

Non e' assolutamente legittimo truffare il prossimo al riparo della legge e vantarsene pure con un tenore di vita agiato grazie agli introiti delle truffe (parola forte ma di questo stiamo parlando).

Hai parlato di storielle catto-comuniste.

La politica in questo caso c'entra nel suo complesso e le mie valutazioni non hanno sicuramente la matrice che hai evidenziato, matrice composta da due fattori uno dei quali mi e' indifferente, ma per quanto riguarda l'altro mi ripugna solo pronunciarlo per i danni causati negli anni (e non sono i nuovi rossi che bene o male non mangiano piu' nessuno)

Uno puo' essere o non essere comunista ma di una cosa sono certo, una nuova corrente comunista-finanziaria-liberale sarebbe l'unica soluzione.

Spera tu colga il controsenso degli abbinamenti che, inquanto irrealizzabili, portano automaticamente all' impossibilita' di risolvere il problema.

Il tutto ovviamente non vuole impedire a te o a me di sperperare soldi con covered warrant, futures o derivati vari (magari mia moglie me lo impedirebbe volentieri), visto che siamo perfettamente consci di chi abbiamo come interlocutore nelle operazioni e quali siano i suoi obiettivi.

Ritengo pero' riduttivo liquidare il tutto con (riassumo il senso che ho personalmente captato dalla tua risposta): La gente e' ignorante, fatti loro. Se imparano bene altrimenti che si arrangino. Fanno bene a fregarli.

E' vero che il mercato finanziario ha nella liberta' la sua arma migliore. Si tratta pero' anche di rendere liberi gli interlocutori di questo mercato di poter dire no grazie (magari con un vaffa di accompagnamento per l'intenzione truffaldina del proponente).

O in un modo (per cui serve parecchio tempo) o nell'altro.

:) :) :)
 
fermic ha scritto:
Quando sento parlare di proibire, bandire, limitare , tutelare mi sembra di risentire le storielle catto-comuniste a tutela della gggente (compagni o amici che fossero) non in grado di cavarsela e da mettere sotto tutela.
Serve più cultura finanziaria e basta !

quoto - inoltre mi chiedo come saremmo messi oggi se non ci fossero stati tanti legacci e leggi falso-solidaristiche in passato.
Probabilmente un paese più civile e meno indebitato.
Saluti, Lightcreek

(...cut...)
 
Ma che cosa centra in tutto questo la politica? Pensate che chi ha fame di potere e di danari abbia un colore ben preciso? Ognuno sgraffigna a proprio modo e dietro il paravento che vuole, ma il punto non è il colore o la fede.
Premesso che non accetto assolutamente che per gli ignoranti del settore (finanziario) non debbano esserci altro che mazzate, dico e ridico che il problema andrebbe risolto a monte.
E poi non tutti siamo avvocati, commercialisti o dentisti per affrontare da soli cause legali, problematiche fiscali o curarci una carie.
Diciamo onestamente che da parte degli addetti ai lavori (un buon 90%?) c'è poca voglia di fare esatta informazione finanziaria. Diciamo pure che piazzare un prodotto altamente remunerativo è più utile per le tasche. Diciamo pure che forse c'è conflitto di interessi. Diciamo pure che non si ha volontà o capacità professionali ad hoc per fare la vera consulenza finanziaria. Ridiciamo pure che il pagare parcella ad un consulente serio è ancora lontano anni luce dall'ottica dell'investitore medio italiano (però avvocati, commercialisti, idraulici ed altri riescono a farsi pagare). Diciamo pure che non è concepibile far crollare gli utili di banche, assicurazioni, sgr e quant'altro.
Voi continuate pure a parlare di politica che fra 35 anni staremo a parlare ancora di riforma delle pensioni.
 
Giusto non cadere nei tranelli politici.
Anche se bisogna dire che, oltre a dover recuperare un forte gap rispetto ad altri paesi per quanto riguarda il fattore "consapevolezza delle scelte di risparmio/investimento", dovremmo forse sforzarci di riporre maggiore fiducia negli organi decisionali.
E' giusto quindi ricordare che la tanto bistrattata POLITICA (di qulaunque colore essa sia) è la componente decisionale all'interno di uno stato democratico: denigrarla,disdegnarla,criticarla preconcettamente o peggio ancora ignorarla può voler significare un inconscio disconoscimento del ruolo che essa ha.

Insomma,le regole le devono fare i politici, non il mercato.Così è stato nel passato,è così ancora e così dovrà essere.Il primato della politica sull'economia deve essere ribadito ancora una volta: e lo dico io che sono dottore in economia.....
Certo la classe politica del ns paese ha sempre dimostrato fortissime incapacità ed incompetenze, se non volontà truffaldine; ma dobbiamo sforzarci di ritrovare fiducia nella politica cercando di pensare molto di + alle PERSONE SINGOLE che fanno politica che alle CORRENTI POLITICHE PARTITICHE.

E' indubbio che lo sparare sulla politica è un gioco tipicamente italico (italiota?) che ha tanto il sapore del bar sport.
Ma le leggi alla fine le fanno per caso i ricchi imprenditori veneti e friulani??Provate a chiedergli cosa pensano della Bossi-Fini ad esempio....Provate anche a pensare quanto si sono concretamente impegnati quegli stessi imprenditori per allacciare concreti e continui scambi di informazioni con la classe politica che stavano per andare ad eleggere.....Hanno fatto il "distretto industriale" con i politici per ottenere ciò che volevano o si sono forse adagiati sulla solita frase "tanto poi non cambia niente"???

Questo per dire che se la politica non va c'è anche lo zampino di chi la politica la elegge....
 
Innanzitutto grazie per tutti i commenti interessanti scaturiti dai mei brevi pensieri, che per motivi di tempo avevo concentrato alquanto.
Alcune considerazioni aggiuntive:
Quando parlo di cultura catto-comunista non parlo di politica in se ma di quell'attitudine tutta italiana di deresponsabilizzare il singolo attribuendo alla società le colpe e le necessità dei rimedi. Nessuno è mai responsabile di ciò che compie. Dai compagni che sbagliavano (=BR) (e che ora è giusto perdonare, neri o rossi che fossero), ai politici ed agli imprenditori corrotti, che forse non erano tanto peggio di quelli di oggi ... agli evasori fiscali agli abusivi edilizi....
In Italia nessuno è responsabile di ciò che fà, la responsabilità personale non è un valore a nessun livello. A ciò mi riferivo quando menzionavo la cultura perdonista e socializzante nota come catto-comunismo, che è dura a morire e si ripresenta ogni qualvolta qualcuno si trova a dover pagare un prezzo per situazioni personali ma che vuorrebbe scaricare sulla collettività.
Nessun discorso qualunquista sulla politica (necessaria per fissare le regole ma poi basta) o su temi di attualità penosi che si commentano da soli.

Ritornando ai temi finanziari cerchiamo di applicare maggiormente questo principi di responsabilità personale, senza se e senza ma (visto che è di moda) e senza alibi a valle di scelte spesso colpevolmente sbagliate.
La finanza è complessa ? non forse meno la previdenza ? ma avete mai visto un baby pensionato non approffittare della finestra utile per andare in pensione (aiutato dal sindacato o dal patronato...a pagamento).

Negli ambiti di interesse l'italiano ha risorse nascoste tipiche dell'arte dell'arrangiarsi che ben pochi altri popoli hanno, applichiamone un po' anche all'arte di tutelare i nostri risparmi...anche perchè se attendiamo davvero l'aiuto dello stato/politica ....

Saluti a tutti
 
Parafrasiamo il detto di un vecchio, ma ancora in gamba finanziere americano: "compra solo ciò che conosci e comprendi" ed adattiamolo alla nostra realtà.
Da che mondo e mondo mercati o stati eccessivamente regolamentati hanno sempre prodotto maggiori inefficienze e sperequazioni di trattamento rispetto a mercati e stati maggiormente liberisti. Non occcorrono tante leggi per imporre ordine,rispetto e giustizia nella collettività, ma poche e chiare e soprattutto certezza e velocità nel sanzionare chi le viola.
Saluti,
 
PROPONGO IL NOBEL PER L'ECONOMIA A MILEGIO!!!!!!!
:specchio: :specchio: :specchio: :specchio: :specchio:
 
Antonio.Mazzone ha scritto:
Da che mondo e mondo mercati o stati eccessivamente regolamentati hanno sempre prodotto maggiori inefficienze e sperequazioni di trattamento rispetto a mercati e stati maggiormente liberisti.
Non sono molto d'accordo...
Senza alcuna polemica.Esempio: negli U.s.a. (generalmente ritenuto uno dei paesi + liberisti e padri dell'economia di mercato) ci sono circa 40milioni di persone che non hanno alcun tipo di assicurazione sanitaria.La tutela sanitaria di tale fetta di popolazione è lasciata all'efficiente ma pur sempre precario panorama del volontariato.

Antonio.Mazzone ha scritto:
Non occcorrono tante leggi per imporre ordine,rispetto e giustizia nella collettività, ma poche e chiare e soprattutto certezza e velocità nel sanzionare chi le viola.
Saluti,

Condivido anche se forse ti sei espresso in modo un pò forte...L'ordine va condiviso non imposto.
Comunque il tuo richiamo alla minimizzazione della legiferazione continua ad essere una delle cose maggiormente auspicabili per il ns paese.
 
Antonio.Mazzone ha scritto:
Parafrasiamo il detto di un vecchio, ma ancora in gamba finanziere americano: "compra solo ciò che conosci e comprendi" ed adattiamolo alla nostra realtà.

Se si comprasse veramente solo cio' che si conosce, e si comprende, le pagine dei giornali finanziari in cui si valorizzano tutti i prodotti finanziari/assicurativi sarebbero ridotte del 95%.

Il problema e' che l'attuale sistema finanziario non ti "permette" di comprare solo cio' che conosci. Ti viene spiegato in "qualche modo" un prodotto molto piu' complesso, dandoti una percezione dello stesso assolutamente falsa o superficiale (stimolati da prospettive di guadagno enormi, che siano del singolo promotore o della banca che attribuisce i budget agli sportellisti ansiosi di far carriera)

Tu pensi quindi di conoscerlo e lo compri. Ma poi non si e' in grado di rendersi conto delle reali caratteristiche dell'"investimento" e fai finta di niente, fidandoti di chi te lo ha proposto (a scadenza vedi la differenza in soldoni ma poi e' troppo tardi).
Ripeto che le competenze necessarie oggi per capire le proposte di investimento sono troppe. Non basta piu' l'atteggiamento prudente del buon padre di famiglia. Il padre in questione e' quello nato all'inizio del secolo, bravo a lavorare ma con grado di cultura basso.
E tale cultura non se la puo' dare da solo in poco tempo. Nemmeno con tutta la buona volonta'. Servono studi preparatori e nozioni tecniche per capire i prodotti attuali.

Il mercato non puo' tutelare tutto questo. Puo' al massimo fare in modo che i prodotti esistenti vengano creati con un livello massimo di cacca al loro interno.

Non ricordo quale economista passato abbia detto che il mondo va avanti solo grazie all'egoismo dei singoli (faceva credo l'esempio di un panettiere o di un macellaio).

Concordo.
L'egoismo crea gli strutturati, le unit linked, i corporate spazzatura, le cartolarizzazioni.
Lo "Stato" dovrebbe almeno obbligarne l'etichettatura chiara ed univoca.

Del resto viene gia' fatto in molti altri campi (alimentare in primis).
Non voglio paragonare il rischio di mangiare carne avariata con una unit linked, ma se la mia unit non viene rimborsata, con cosa la compro la carne buona?

Antonio.Mazzone ha scritto:
Non occcorrono tante leggi per imporre ordine,rispetto e giustizia nella collettività, ma poche e chiare e soprattutto certezza e velocità nel sanzionare chi le viola.

Non mi interessa quante siano le leggi (devono pur far qualcosa quasi 1000 parlamentari).

Il punto della mia provocazione e': qual'e' l'obiettivo che la legge si propone?
Proteggere veramente il risparmiatore oppure prenderlo un'ulteriore volta in giro con normative inapplicabili (se non su di un piano squisitamente teorico in cui le parti in gioco dovrebbero essere permeate da onesta' e buona fede) e sostanzialmente utili solo a poter dire di aver affrontato l'argomento?

E' vero che in un'economia capitalista non si possono mettere troppi paletti, ma quelli essenziali vi devono essere.
Se non fossero necessari allora potrei tranqulllamente ucciderti e prendermi i tuoi soldi.
Si sta arrivando a questo, con una morte lenta ma inevitabile dei diritti del risparmiatore cittadino (ricordo sempre l'art. 47 della costituzione che dovrebbe permeare il fine ogni normativa in questo campo).

Saluti
 
safety ha scritto:
PROPONGO IL NOBEL PER L'ECONOMIA A MILEGIO!!!!!!!
:specchio: :specchio: :specchio: :specchio: :specchio:

Lo prenderei anche volentieri (vista l'assegno che lo accompagna) :) :) :)

"purtroppo" non me lo daranno mai. :'( :'( :'(

Molto piu' facile restare vaghi e non provare a confrontarsi su di un argomento di importanza assoluta in un Thread che comunque gia' dal titolo preannunciava il terreno di confronto (utopie di un ingenuo). KO! KO!

Due chiacchiere teoriche sull'argomento magari potrebbero servire ai singoli promotori o bancari a cambiare leggermente il proprio atteggiamento (non dico modificare, diciamo smussare) cosi' da porsi magari alcuni limiti; che ne so, 85 come numero di anni massimo che un contraente possa avere per sottoscrivere una unit linked di 8 anni legata ai mercati azionari della luna di Marte e di Giove (una polizza simile e' gia' allo studio e dovrebbe rendere bene nell'ottica di lungo periodo ;) ;) ;) ).

Che poi non possa cambiare niente lo si sa, anche perche' il piccolo Stato italiano non puo' certo cambiare l'ordine mondiale in tema di inc...ate ai risparmiatori.

Pero' magari ci si ripete una volta di piu', soli soletti, tra quattro mura: Che ******* che sono. Forse a forza di dircelo qualcosa cambiera'. altrimenti avanti ancora meglio e piu' di prima.

L'ingenuo utopico. :) :) :)
 
milegio ha scritto:
Il mercato puo' al massimo fare in modo che i prodotti esistenti vengano creati con un livello massimo di cacca al loro interno.

:D
E il marketing serve a convincere tutti noi che dopotutto la cacca...anzi è proprio bella....anzi la compro....anzi non posso + viverne senza!!
...E pensare che ho fatto tutti gli esami di marketing per accorgermi pienamente della sua vuotezza (!)....e del triste e decadente fascino che esercita ancora tutt'oggi su tante persone......"sai,lavoro nel marketing...."
vabbè....


milegio ha scritto:
Non ricordo quale economista passato abbia detto che il mondo va avanti solo grazie all'egoismo dei singoli (faceva credo l'esempio di un panettiere o di un macellaio).

Brrrrrrrrrrrrr.........fosse poi UN SOLO economista che la pensa così......
 
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