Ugo Slavia
ANTIPULCI FOREVER
- Registrato
- 7/2/01
- Messaggi
- 6.563
- Punti reazioni
- 485
Vedo che la maggior parte delle persone, qui sul forum e in generale, ha accettato con serenità le restrizioni attuate in questi ultimi 14 mesi.
Io posso capire l’emergenza, lo spavento, la confusione, i reparti pieni. Posso capire che per necessità estrema si sia ritenuto opportuno chiudere negozi, scuole e locali, pur dispiacendomi immensamente per i commercianti e per gli studenti. Ma niente e nessuno riuscirà a farmi accettare la proibizione di uscire di casa, soprattutto la dure repressione dei 2 mesi della primavera 2020, mai e poi mai mi convincerò che camminando o andando in bicicletta per le strade o nei parchi o in spiaggia a marzo e aprile 2020 avrei potuto contagiarmi e che grazie a quelle misure estreme io abbia ottenuto la ‘’salvezza’’.
Ripeto, capisco misure eccezionali temporanee riguardanti determinate attività, capisco l’obbligo di bavagli e distanziamento, ma l’accanimento contro chi metteva il naso fuori dal portone non mi sarà mai possbile accettarlo e dimenticarlo.
C’è chi rimarrà traumatizzato a vita dalla paura del Covid, per me il vero trauma è stato e resta il pesantissimo intervento sulle libertà fondamentali dell’individuo.
I concetti di libertà spesso sono discutibili e cozzano rumorosamente fra di loro.
Se si vuole lasciare la libertà alla gente di ammazzarsi o di RISCHIARE di farsi male, finchè lo fanno senza LEDERE LE LIBERTA' altrui, per me va BENISSIMO.
Percio' se uno si vuole buttare di sotto dal decimo piano, faccia pure (tolto l'obbligo morale di provare a convincerlo del contrario).
Ma se per un meccanismo misterioso che possiamo chiamare virus, chi si buttasse di sotto CONTAGIASSE a buttarsi di sotto altre dieci persone, stai sicuro che gli verrebbe impedito a forza di buttarsi.
Ora è uguale. Se non ti vuoi vaccinare, sei padrone di farlo. Ma se ti ammali e contagi gli altri, allora è un po' diverso. La tua libertà di non vaccinarti deve pesare come la mia di non essere contagiato da te. E questo vale per i giovani movidari, per gli adulti ristorantari e per i vecchi dei capannelli, delle osterie e dei centri commerciali. Se diventi per negligenza un problema per gli altri le conseguenze e le colpe sono le tue, dopo che lo stato ti ha messo a disposizione i mezzi per evitare di diventarlo.
p.s. aggiungo che l'accanimento di cui parli era inevitabile anche se pure secondo me a volte si è passato il limite. Se pero' concedevi deroghe a destra e a manca, a persone e categorie, poi saltavano fuori tutti a reclamare concessioni e diritti.
Ultima modifica: