Vajont, Bocca e la memoria corta

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Oggi Giorgio Bocca rievoca su Repubblica il disastro del Vajont in occasione del quarantesimo anniversario.
Il titolo dell'articolo è "Vajont, strage annunciata nell'Italia del boom".
http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/cronaca/vajont/vajont/vajont.html


Tra l'altro, Bocca denuncia anche la stampa dell'epoca che attribuì la strage a una tragica fatalità.
""Sul Corriere della Sera il giorno dopo la strage è apparso un editoriale intitolato: "Fatalità". Lo ha firmato un noto scrittore di Belluno che non sa niente della diga e del Vajont.""""

Il noto scrittore era Dino Buzzati.

Peccato che Bocca non ricordi quello che ha scritto lui il giorno dopo, nell'articolo comparso su Il Giorno:
"""Ecco la valle della sciagura: fango, silenzio, solitudine e capire subito che tutto ciò è definitivo; più niente da fare o da dire. Cinque paesi, migliaia di persone, ieri c'erano, oggi sono terra e nessuno ha colpa; nessuno poteva prevedere. In tempi atomici si potrebbe dire che questa è una sciagura pulita, gli uomini non ci hanno messo le mani: tutto è stato fatto dalla natura che non è buona e non è cattiva, ma indifferente. E ci vogliono queste sciagure per capirlo!... Non uno di noi moscerini vivo, se davvero la natura si decidesse a muovere guerra..."""


Che faccia di bronzo!!!
 
Bocca ha suonato il trombone, come suo solito.
 
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