bemberege
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Valentina Sanna rassegna le sue dimissioni da presidente del Pd sardo e lo fa con una lunga lettera aperta pubblicata sul suo profilo Facebook. Quello che trapela dalle sue parole è la vergogna nei confronti del partito in cui crede, un partito che con gli ultimi eventi ha tradito gli ideali degli elettori, illusi soltanto da belle parole.
Valentina Sanna nella lettera parla proprio della vergogna ”Vergogna. Nella vasta gamma di sentimenti che ho provato in questi ultimi anni, e in special modo da quando ricopro un ruolo di primo piano nel Partito Democratico, questo mi mancava. Rabbia, delusione, sgomento, sfiducia, sì. E a tratti rassegnazione. Poi tornavano la determinazione e la speranza, ora ammetto irragionevole, di riuscire a cambiare questo partito dall’interno. Quello che provo oggi, però, è un sentimento nuovo che non trova più una giustificazione proporzionata al danno morale che il Pd sta infliggendo ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti. A me.”
I Motivi della scelta di Valentina Sanna
Nella lettera la Sanna elenca anche i motivi che l’hanno spinta a rassegnare le dimissioni, che l’hanno fatta sentire delusa ”Dalle primarie ritoccate per la scelta dei parlamentari, alla drammatica vicenda dell’elezione del Capo dello Stato come anticamera al calice ben più amaro del Governo “di scopo” con il PDL di Berlusconi; ai 101 parlamentari del Partito Democratico che, uccidendo politicamente Prodi, hanno gettato una prima pietra tombale sulla speranza di una qualsiasi decente prospettiva che si fondi sulla fiducia, la tensione ideale e i bisogni veri di un popolo tenuto e guardato a distanza. Un patrimonio di migliaia di militanti e iscritti che ne costituiscono la vera ossatura e che stiamo disperdendo con un’apparente, ostinata premeditazione. L’amarezza e il sentimento di sfiducia che abbiamo lasciato loro dopo questi mesi assurdi ci stanno inchiodando a un destino fatale, per il Pd e tutto il centrosinistra.
Sì, perché se gli eventi gravissimi che si sono succeduti dal giorno dopo le elezioni meritavano un forte e aperto dissenso verso il partito e questo governo, quelli di oggi ci consegnano il ritratto di una classe politica alla bancarotta morale e civile. Il mancato ridimensionamento dell’acquisto degli F35, promesso da Bersani e dal Pd, è il penultimo atto di arrogante noncuranza di fronte alle vere emergenze delle aziende che falliscono, di chi ha perso il lavoro, degli esodati, della scuola e dell’università che affondano sotto la scure dei tagli di bilancio. I nostri parlamentari sardi non si sono distinti per dissenso. Come sul resto.”.
Valentina Sanna parla anche del recente caso Ablyazov, del ruolo di Alfano in esso e della figura che l’Italia ha fatto a livello internazionale “L’ultimo, è stato recapitare nelle mani di un dittatore al potere la moglie e la figlia di 6 anni del suo principale oppositore derubricandolo a imbarazzante incidente internazionale da risolversi con il prepensionamento di un opaco funzionario. Non è solo Alfano a doversene andare a casa, sia chiaro, ma tutto questo improbabile Governo e una bella quantità di Parlamentari che, equamente distribuiti tra la Camera e il Senato, sono stati nominati esclusivamente per garantire la sopravvivenza di un dannoso, pervasivo sistema di potere.”.
Contro la Legge Elettorale Porcellum
E continua contro il Porcellum “Si cancelli il Porcellum, anche con decreto. Sono certa che Sel e M5S non farebbero mancare il loro appoggio. In mancanza di una nuova legge elettorale si torni almeno al Mattarellum. E poi, scioglimento delle Camere. Perché, come diceva Berlinguer: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire.””
La credibilità del Pd
La credibilità del partito, secondo Valentina Sanna, non esiste più anche a causa dell’accettazione dell’attuale Governo, frutto di accordi tra oligarchie, un governo che serva più alla classe dirigente che al popolo “Da qualunque lato la vogliamo guardare, per quante giustificazioni vogliamo trovare, penso che il governo con questo centrodestra sia un danno collaterale inaccettabile e che un gruppo dirigente che ha condotto (per imperizia o per oscuro calcolo) il nostro partito a uno stato di così grave necessità difficilmente possa recuperare la fiducia di chi oggi pensa che il suo voto non serva a cambiare niente.”
Parla poi delle scissioni interne al partito, dell primarie che potrebbero portare a riconquistare la fiducia delle persone ma solo a patto che siano giocate bene “Le primarie possono essere, se le lasciamo aperte alla partecipazione di tutti, una straordinaria occasione di rilancio, non solo per chi ne avrà in capo la leadership ma per tutto il centrosinistra. A patto che si abbiano lungimiranza e coraggio nel proporre ai sardi persone e programmi credibili, che segnino una forte discontinuità con quella parte di classe dirigente che ancora oggi occupa, a vari livelli, le istituzioni, i consigli di amministrazione, gli enti regionali, le organizzazioni sindacali e, nonostante gli scandali e l’inopportunità di evidenti contiguità con i partiti, le fondazioni bancarie. Invece, tutto scorre, come se niente fosse.”
Dimissioni e progetti futuri
Nella sua lettera aperta Valentina Sanna tocca tutti i tempi che suscitano l’interesse della gente, scuola, università la valorizzazione delle risorse naturali dell’Italia, del caso specifico della Sardegna. Conclude il suo scritto annunciando le sue dimissioni e i suoi progetti futuri “Come Presidente del Pd sardo, vivo la contraddizione tra il sentimento calpestato del militante e la responsabilità del dirigente di partito. E l’equivoco, alimentato da chi pretende il silenzio di fronte a colpevoli mancanze, che io debba rappresentare chi governa e rovina il Pd piuttosto che i suoi elettori e la base.
Lascio questo Pd perché, pur con il rispetto verso le tante persone che ho cercato di rappresentare con dignità e onestà e verso le quali resta immutata la vicinanza, la stima e la disponibilità a un lavoro comune, non mi riconosco affatto in chi lo governa realmente a livello nazionale e regionale. Ma le energie che ho profuso in tutti questi anni nella speranza di poter incidere positivamente sul cambiamento, pur con i miei errori che certamente non sono mancati, non si esauriranno con la rinuncia al mio ruolo di rappresentanza.
Proseguirò, con rinnovata passione e determinazione, l’impegno politico. Solo, proverò a seguire una strada più coerente con il mio sentire.
Perché torniamo a dire, come Berlinguer: «Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati insieme…”
19-07-2013 , ore 13:18
FINALMENTE UNA CHE SI VERGOGNA DI STARE IN UN PARTITO DI M,,,MI SPIACE SOLO PER TUTTO L'ELETTORI DEL PD..???AVRANNO IL CORAGGIO QUESTO DISGRAZIATI DI POLITICI DI ANDARE ALLE FESTE DEL PD????PERCHE' NON MANDANO BELLA NAPOLI..???
Valentina Sanna nella lettera parla proprio della vergogna ”Vergogna. Nella vasta gamma di sentimenti che ho provato in questi ultimi anni, e in special modo da quando ricopro un ruolo di primo piano nel Partito Democratico, questo mi mancava. Rabbia, delusione, sgomento, sfiducia, sì. E a tratti rassegnazione. Poi tornavano la determinazione e la speranza, ora ammetto irragionevole, di riuscire a cambiare questo partito dall’interno. Quello che provo oggi, però, è un sentimento nuovo che non trova più una giustificazione proporzionata al danno morale che il Pd sta infliggendo ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti. A me.”
I Motivi della scelta di Valentina Sanna
Nella lettera la Sanna elenca anche i motivi che l’hanno spinta a rassegnare le dimissioni, che l’hanno fatta sentire delusa ”Dalle primarie ritoccate per la scelta dei parlamentari, alla drammatica vicenda dell’elezione del Capo dello Stato come anticamera al calice ben più amaro del Governo “di scopo” con il PDL di Berlusconi; ai 101 parlamentari del Partito Democratico che, uccidendo politicamente Prodi, hanno gettato una prima pietra tombale sulla speranza di una qualsiasi decente prospettiva che si fondi sulla fiducia, la tensione ideale e i bisogni veri di un popolo tenuto e guardato a distanza. Un patrimonio di migliaia di militanti e iscritti che ne costituiscono la vera ossatura e che stiamo disperdendo con un’apparente, ostinata premeditazione. L’amarezza e il sentimento di sfiducia che abbiamo lasciato loro dopo questi mesi assurdi ci stanno inchiodando a un destino fatale, per il Pd e tutto il centrosinistra.
Sì, perché se gli eventi gravissimi che si sono succeduti dal giorno dopo le elezioni meritavano un forte e aperto dissenso verso il partito e questo governo, quelli di oggi ci consegnano il ritratto di una classe politica alla bancarotta morale e civile. Il mancato ridimensionamento dell’acquisto degli F35, promesso da Bersani e dal Pd, è il penultimo atto di arrogante noncuranza di fronte alle vere emergenze delle aziende che falliscono, di chi ha perso il lavoro, degli esodati, della scuola e dell’università che affondano sotto la scure dei tagli di bilancio. I nostri parlamentari sardi non si sono distinti per dissenso. Come sul resto.”.
Valentina Sanna parla anche del recente caso Ablyazov, del ruolo di Alfano in esso e della figura che l’Italia ha fatto a livello internazionale “L’ultimo, è stato recapitare nelle mani di un dittatore al potere la moglie e la figlia di 6 anni del suo principale oppositore derubricandolo a imbarazzante incidente internazionale da risolversi con il prepensionamento di un opaco funzionario. Non è solo Alfano a doversene andare a casa, sia chiaro, ma tutto questo improbabile Governo e una bella quantità di Parlamentari che, equamente distribuiti tra la Camera e il Senato, sono stati nominati esclusivamente per garantire la sopravvivenza di un dannoso, pervasivo sistema di potere.”.
Contro la Legge Elettorale Porcellum
E continua contro il Porcellum “Si cancelli il Porcellum, anche con decreto. Sono certa che Sel e M5S non farebbero mancare il loro appoggio. In mancanza di una nuova legge elettorale si torni almeno al Mattarellum. E poi, scioglimento delle Camere. Perché, come diceva Berlinguer: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire.””
La credibilità del Pd
La credibilità del partito, secondo Valentina Sanna, non esiste più anche a causa dell’accettazione dell’attuale Governo, frutto di accordi tra oligarchie, un governo che serva più alla classe dirigente che al popolo “Da qualunque lato la vogliamo guardare, per quante giustificazioni vogliamo trovare, penso che il governo con questo centrodestra sia un danno collaterale inaccettabile e che un gruppo dirigente che ha condotto (per imperizia o per oscuro calcolo) il nostro partito a uno stato di così grave necessità difficilmente possa recuperare la fiducia di chi oggi pensa che il suo voto non serva a cambiare niente.”
Parla poi delle scissioni interne al partito, dell primarie che potrebbero portare a riconquistare la fiducia delle persone ma solo a patto che siano giocate bene “Le primarie possono essere, se le lasciamo aperte alla partecipazione di tutti, una straordinaria occasione di rilancio, non solo per chi ne avrà in capo la leadership ma per tutto il centrosinistra. A patto che si abbiano lungimiranza e coraggio nel proporre ai sardi persone e programmi credibili, che segnino una forte discontinuità con quella parte di classe dirigente che ancora oggi occupa, a vari livelli, le istituzioni, i consigli di amministrazione, gli enti regionali, le organizzazioni sindacali e, nonostante gli scandali e l’inopportunità di evidenti contiguità con i partiti, le fondazioni bancarie. Invece, tutto scorre, come se niente fosse.”
Dimissioni e progetti futuri
Nella sua lettera aperta Valentina Sanna tocca tutti i tempi che suscitano l’interesse della gente, scuola, università la valorizzazione delle risorse naturali dell’Italia, del caso specifico della Sardegna. Conclude il suo scritto annunciando le sue dimissioni e i suoi progetti futuri “Come Presidente del Pd sardo, vivo la contraddizione tra il sentimento calpestato del militante e la responsabilità del dirigente di partito. E l’equivoco, alimentato da chi pretende il silenzio di fronte a colpevoli mancanze, che io debba rappresentare chi governa e rovina il Pd piuttosto che i suoi elettori e la base.
Lascio questo Pd perché, pur con il rispetto verso le tante persone che ho cercato di rappresentare con dignità e onestà e verso le quali resta immutata la vicinanza, la stima e la disponibilità a un lavoro comune, non mi riconosco affatto in chi lo governa realmente a livello nazionale e regionale. Ma le energie che ho profuso in tutti questi anni nella speranza di poter incidere positivamente sul cambiamento, pur con i miei errori che certamente non sono mancati, non si esauriranno con la rinuncia al mio ruolo di rappresentanza.
Proseguirò, con rinnovata passione e determinazione, l’impegno politico. Solo, proverò a seguire una strada più coerente con il mio sentire.
Perché torniamo a dire, come Berlinguer: «Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada, dialogando con i cittadini, con la fiducia per le battaglie che abbiamo fatto, per le proposte che presentiamo, per quello che siamo stati insieme…”
19-07-2013 , ore 13:18
FINALMENTE UNA CHE SI VERGOGNA DI STARE IN UN PARTITO DI M,,,MI SPIACE SOLO PER TUTTO L'ELETTORI DEL PD..???AVRANNO IL CORAGGIO QUESTO DISGRAZIATI DI POLITICI DI ANDARE ALLE FESTE DEL PD????PERCHE' NON MANDANO BELLA NAPOLI..???