Value Averaging: investire senza temere una crisi finanziaria

ho iniziato da Novembre 2021 (bel periodo, eh ? :-) ) a usare VA
Il problema che vedo è che sotto sotto abbiamo l'ipotesi che in media il mercato salga sempre.
Nel mio foglio excel faccio la comparazione tra un VA ed un PAC a rata fissa.
Se il mercato globalmente in media sale, ecco che VA guadagna di più del PAC semplice.
Ma se scende...ecco che il PAC perde meno del VA

Forse mi sono perso qualcosa ma banalizzando l'articolo splendido di dedalo invest sul value averaging di una sofisticatezza impressionante, mi pare ci siano conclusioni diverse rispetto a quanto citato nel tuo post:

Se il mercato globalmente in media sale, ecco che VA guadagna di più del PAC semplice - paragonando un va no sell con un dca in realta' il pac guadagna di piu' in valore assoluto di euro ma non in %, ovviamente il va no sell avra' un pmc piu' basso ma con meno montante in quanto nelle salite non si e' investito, il 8% di 800 euro investite con il va avra' minor gain assoluto del 5% di 1400 euro investite con il dca, corretto?

Ma se scende...ecco che il PAC perde meno del VA - anche questo non risulta dall'articolo di dedalo e dalle simulazioni, i riacquisti piu' forti nelle discese di un va no sell generano un pmc piu' basso e quindi minori perdite rispetto ad un pac.

Mi sono perso qualcosa pur considerando la complessita' di casi, backtest e serie storiche?

Buona domenica a tutti!
 
Non ho letto l'articolo di Ben Carlson, chissà se avrà conteggiato anche la liquidità non utilizzata in quei drawdown... cmq lo leggerò.

La strategia targetizzata l'ha proposta lui? Ha effettuato anche dei backtest?

Per quanto riguarda l'imprevedibilità della rata, non è un problema fin quando si ha la liquidità a disposizione. E, se si ha paura di arrivare a versare rate eccessivamente alte (nel lungo termine succede), basta inserire un limite massimo alla rata: il VA funziona bene anche così.

Non riesco a ritrovare l'estratto originale, che però non si riferiva a strategie di accumulo ma offriva ottimi spunti statistici
Sì cappare la rata é un'ottima alternativa, quando appunto, dopo molti anni di accumulo, i sell off di mercato chiamano giocoforza rate più polpose. Però ti tocca abbassare drasticamente la pendenza del tuo VA.
Il back test a 20 anni l'ho effettuato, ma in modo grezzo su excel. Come temevo, senza allentare le regole di entrata (cosa che poi ho fatto) si resta lungamente sottoinvestiti. E questo pur non ottemperando regole di uscita.
È il prezzo da pagare per farsi trovare liquidi davanti ai sell off e discretamente investiti dopo gli stessi
Ricordiamoci che non faremo mai meglio della performance della lump sum. Ma faremo molto meglio se al denominatore ci metteremo il rischio
 
Forse mi sono perso qualcosa ma banalizzando l'articolo splendido di dedalo invest sul value averaging di una sofisticatezza impressionante, mi pare ci siano conclusioni diverse rispetto a quanto citato nel tuo post:

Se il mercato globalmente in media sale, ecco che VA guadagna di più del PAC semplice - paragonando un va no sell con un dca in realta' il pac guadagna di piu' in valore assoluto di euro ma non in %, ovviamente il va no sell avra' un pmc piu' basso ma con meno montante in quanto nelle salite non si e' investito, il 8% di 800 euro investite con il va avra' minor gain assoluto del 5% di 1400 euro investite con il dca, corretto?

Ma se scende...ecco che il PAC perde meno del VA - anche questo non risulta dall'articolo di dedalo e dalle simulazioni, i riacquisti piu' forti nelle discese di un va no sell generano un pmc piu' basso e quindi minori perdite rispetto ad un pac.

Mi sono perso qualcosa pur considerando la complessita' di casi, backtest e serie storiche?

Buona domenica a tutti!

Senza farvi dilungare in analisi fatte piu' volte, posso chiedervi un parere su quanto espresso sopra? Grazie mille!
 
Ho letto il primo terzo del pdf e poi ho scorso il resto principalmente per le conclusioni di ogni step. Dunque, mi scuso se l'argomento è stato trattato nel documento. Intanto i complimenti a Dedalo per la costanza, chiarezza e perseveranza nel redigere il documento, che gli deve essere costato molte energie. Grazie. Spero di avere modo di leggerlo lentamente ed integralmente.

Il Pinwheel, che prevede una liquidità del 10%, evidentemente da impiegare per ristabilire i valori delle quote in caso di discesa, è in qualche modo un esempio pratico preconfezionato di VA con liquidità iniziale precostituita?
 
Non riesco a ritrovare l'estratto originale, che però non si riferiva a strategie di accumulo ma offriva ottimi spunti statistici
Sì cappare la rata é un'ottima alternativa, quando appunto, dopo molti anni di accumulo, i sell off di mercato chiamano giocoforza rate più polpose. Però ti tocca abbassare drasticamente la pendenza del tuo VA.
Il back test a 20 anni l'ho effettuato, ma in modo grezzo su excel. Come temevo, senza allentare le regole di entrata (cosa che poi ho fatto) si resta lungamente sottoinvestiti. E questo pur non ottemperando regole di uscita.
È il prezzo da pagare per farsi trovare liquidi davanti ai sell off e discretamente investiti dopo gli stessi
Ricordiamoci che non faremo mai meglio della performance della lump sum. Ma faremo molto meglio se al denominatore ci metteremo il rischio

Diminuisce la pendenza, ma alla fine molti backtest hanno dato risultati simili. Se è un VA molto lungo, ci può stare di fissare un limite alla rata.

Il problema della liquidità non investita è quello che ha illuso i primi analisti del VA, tra cui lo stesso Edleson. I rendimenti che calcolava non ne tenevano conto ed erano perciò distorti.

Ma nel lungo termine, la liquidità spesso si usa tutta e, anzi, a volte si richiede extra-liquidità per portare a termine un VA con le sue regole classiche. Ed è, secondo me, un'ottima strategia di investimento.

Confrontare un VA, così come un DCA col lump sum è utile ma, una volta appurato che il lump sum in un mercato crescente farà sempre meglio di un VA o di un DCA, è bene chiedersi perché, però, il lump sum non lo fanno in molti. Spesso si preferisce una strategia di entrata dilazionata o DCA/VA pur sapendo che sono meno efficienti.

Il discorso è sempre lo stesso: il lump sum è più efficiente in base alle regole della finanza classica, che prevede investitori razionali. Sarebbe il caso di prendere atto che gli investitori non sono razionali. E che quindi, la stragrande maggioranza di loro (soprattutto chi ha somme importanti) preferirà queste strategie al lump sum, perché offrono un supporto psicologico incomparabile rispetto al lump sum. La finanza comportamentale lo dice da numerosi decenni, Statman lo diceva proprio in riferimento a un PAC DCA già nel 1995.

La strategia di mettere al denominatore il rischio non l'ho capita dalle poche parole scritte nei precedenti post, ma la approfondirò quando tornerò sopra all'articolo sul VA per espanderlo ulteriormente.
 
Forse mi sono perso qualcosa ma banalizzando l'articolo splendido di dedalo invest sul value averaging di una sofisticatezza impressionante, mi pare ci siano conclusioni diverse rispetto a quanto citato nel tuo post:

Se il mercato globalmente in media sale, ecco che VA guadagna di più del PAC semplice - paragonando un va no sell con un dca in realta' il pac guadagna di piu' in valore assoluto di euro ma non in %, ovviamente il va no sell avra' un pmc piu' basso ma con meno montante in quanto nelle salite non si e' investito, il 8% di 800 euro investite con il va avra' minor gain assoluto del 5% di 1400 euro investite con il dca, corretto?

Ma se scende...ecco che il PAC perde meno del VA - anche questo non risulta dall'articolo di dedalo e dalle simulazioni, i riacquisti piu' forti nelle discese di un va no sell generano un pmc piu' basso e quindi minori perdite rispetto ad un pac.

Mi sono perso qualcosa pur considerando la complessita' di casi, backtest e serie storiche?

Buona domenica a tutti!

Intanto grazie per i complimenti :-)

Guarda, il confronto DCA/VA in funzione delle numerose variabili in gioco (la più importante è la % di incremento del target) è un po' complesso e i risultati non sono gli stessi se si considera la disponibilità di liquidità aggiuntiva o meno. E' difficile provare a trovare regole "generali" che dicano quale sia meglio o peggio in funzione della crescita del mercato o meno, anche perché il mercato non cresce in modo costante.

Queste relazioni andrebbero approfondite: è uno dei capitoli mancanti del mio articolo e quando ci rimetterò mano lo aggiungerò.
 
Ho letto il primo terzo del pdf e poi ho scorso il resto principalmente per le conclusioni di ogni step. Dunque, mi scuso se l'argomento è stato trattato nel documento. Intanto i complimenti a Dedalo per la costanza, chiarezza e perseveranza nel redigere il documento, che gli deve essere costato molte energie. Grazie. Spero di avere modo di leggerlo lentamente ed integralmente.

Il Pinwheel, che prevede una liquidità del 10%, evidentemente da impiegare per ristabilire i valori delle quote in caso di discesa, è in qualche modo un esempio pratico preconfezionato di VA con liquidità iniziale precostituita?

Grazie anche a te @Camillo75 per i complimenti! Beh sì, è stato un lavoro grosso, anche perché per fare le simulazioni ho dovuto scrivere in prima persona il codice (in PHP e in R), verificarlo ecc.

Non so quali siano le regole di utilizzo della liquidità nel Pinwheel, ma non è detto che sia una metodologia di utilizzo simile al VA: anche un semplice ribilanciamento degli ETF in portafoglio può utilizzare della liquidità in modo da non vendere gli asset che hanno performato di più e non pagare imposte sui capital gain.
 
Grazie anche a te @Camillo75 per i complimenti! Beh sì, è stato un lavoro grosso, anche perché per fare le simulazioni ho dovuto scrivere in prima persona il codice (in PHP e in R), verificarlo ecc.

Non so quali siano le regole di utilizzo della liquidità nel Pinwheel, ma non è detto che sia una metodologia di utilizzo simile al VA: anche un semplice ribilanciamento degli ETF in portafoglio può utilizzare della liquidità in modo da non vendere gli asset che hanno performato di più e non pagare imposte sui capital gain.

Intanto, grazie per la risposta.
Quando avrò approfondito, cercherò di fare dei paragoni/analogie fra VA e PW.
 
Diminuisce la pendenza, ma alla fine molti backtest hanno dato risultati simili. Se è un VA molto lungo, ci può stare di fissare un limite alla rata.

Il problema della liquidità non investita è quello che ha illuso i primi analisti del VA, tra cui lo stesso Edleson. I rendimenti che calcolava non ne tenevano conto ed erano perciò distorti.

Ma nel lungo termine, la liquidità spesso si usa tutta e, anzi, a volte si richiede extra-liquidità per portare a termine un VA con le sue regole classiche. Ed è, secondo me, un'ottima strategia di investimento.

Confrontare un VA, così come un DCA col lump sum è utile ma, una volta appurato che il lump sum in un mercato crescente farà sempre meglio di un VA o di un DCA, è bene chiedersi perché, però, il lump sum non lo fanno in molti. Spesso si preferisce una strategia di entrata dilazionata o DCA/VA pur sapendo che sono meno efficienti.

Il discorso è sempre lo stesso: il lump sum è più efficiente in base alle regole della finanza classica, che prevede investitori razionali. Sarebbe il caso di prendere atto che gli investitori non sono razionali. E che quindi, la stragrande maggioranza di loro (soprattutto chi ha somme importanti) preferirà queste strategie al lump sum, perché offrono un supporto psicologico incomparabile rispetto al lump sum. La finanza comportamentale lo dice da numerosi decenni, Statman lo diceva proprio in riferimento a un PAC DCA già nel 1995.

La strategia di mettere al denominatore il rischio non l'ho capita dalle poche parole scritte nei precedenti post, ma la approfondirò quando tornerò sopra all'articolo sul VA per espanderlo ulteriormente.

Ah beh puoi solo insegnarlo tu a me! Intendo dire che non potremmo mai fare meglio del mercato in termini assoluti, ma potremo competere in termini di efficienza: mettere al denominatore il rischio è quello che banalmente si fa nel calcolare uno Sharpe o un Sortino. L'equity di qualsiasi piano di accumulo è più "dolce" del mercato perché ne amputa necessariamente i picchi, facendoci mangiare le mani. Ma amputa anche le valli, perché quando il mercato crolla le mani ce le sfreghiamo.
Dici bene che la lump sum non è ripetibile. Semplicemente perché pur facendo ben fruttare il capitale finanziario, manda rapidamente alla malora quello psicologico
 
Io mi stavo orientando verso un VA "no sell" quando lessi un articolo di Ben Carlson (mi sembra grazie ad un rimando di Gabriele Bellelli) di cui ne porto un estratto in italiano dal sito marketandmore.finanza:

• Il drawdown medio in questi 94 anni (1928-2020 ndr) è pari a -16,5%.
• In 59 di quei 94 anni, i drawdown medi sono stati superiori al 10%.
• In 24 di quei 94 anni, i drawdown medi sono stati superiori al 20%.
• In 10 di quei 94 anni, i drawdown medi sono stati superiori al 30%.
• In 6 di quei 94 anni, i drawdown medi sono stati superiori al 40%

e allora sono passato ad un VA targetizzato sul rischio, non sul controvalore. Ad ogni categoria di ribasso, faccio un attualizzazione del portafoglio e calcolo la somma da investire per raggiungere il target di rischio, calcolato come % di azionario su tutto il patrimonio investibile (somma della liquidità iniziale e dei risparmi periodici). Uso un solo etf (Vanguard VWCE sullo Xetra)
- quando l'etf cala del 10% dai massimi relativi, voglio essere pesato al 20% (80% linea libera per ora allo 0,30% lordo annuo)
- quando scende del 20, voglio essere pesato al 30
- quando del 30, al 40
- oltre il 40, investo anche l'ultimo 10%
Quando fa nuovi massimi, ricomincio il conteggio.
Dopo 12 mesi di mancati segnali (evento frequente) dimezzo le soglie "paletto" per ridurre il rischio di desaturazione (ovvero di rimanere sottoinvestito)

Questo approccio evita il problema della imprevidibilitá della rata, tipico della VA, e allo stesso tempo standardizza la mia esposizione sul grado di sconto offerto dal mercato.

Per ora non ho regole di uscita
Scusami @masokin potresti dettagliare meglio perché no mi è molto chiaro quale è l'investimento iniziale e pesato rispetto a cosa?
Grazie
 
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