Vanguard lifestrategy vol VI

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Buongiorno a tutti, vi leggo da qualche mese con sempre maggior curiosità, affascinato da un mondo in cui ho iniziato ad addentrarmi quando mi son reso conto di non poterlo comunque evitare: con l’inflazione sempre più alta, non sopportavo di veder far la muffa sul conto al gruzzoletto messo da parte in qualche anno di lavoro.
Pur essendo agli esordi, ho preferito evitare il più possibile di passare dall'intermediazione delle banche, ritenendo esagerate commissioni del 2-3%, ma insieme percorrere inizialmente strade semplici, in consonanza con le mie ancora minime conoscenze nel settore. Con un orizzonte d'investimento di 10/15 anni, la prospettiva di poter mettere da parte nel tempo altri soldi per investimenti e la volontà dunque di rischiare almeno in parte quelli che già ho in superluo rispetto alle spese degli immediati prossimi mesi, ho messo il 40% in un btp che scade nel 2032 (rendimento netto annuo 3,33%), un altro 40% in un btp che scade a fine 2025 (rendimento netto annuo 2,09%) e ho tenuto il restante 20% in attesa di meglio decidere il da farsi. Così, eccoci all’apertura di un conto ancora dormiente su Directa, alle letture di questo forum, per cui ringrazio tutti voi, e agli stimoli conseguenti.
Ciò cui sto pensando è un pac bimestrale su cui far confluire nel tempo perlomeno il 20% dei risparmi attuali, gran parte della quota del btp che tra tre anni sarà scaduto e le cedole che ricaverò da entrambi i titoli di Stato, oltre a una piccola parte dello stipendio. Per bilanciare la prudenza con cui sono andato su questi ultimi, sono dunque piuttosto orientato su un etf a forte componente azionaria.
La mia indecisione è tra il Lifestrategy 80/20 e CSEMU (o SMEA), che va interamente sull'azionario europeo. A favore di questo secondo sono il TER più basso (0,12% rispetto a 0,25%) e il rischio di cambio pressoché nullo, a favore di Vanguard l'esposizione globale e la minor volatilità che dovrebbe assicurare la parte obbligazionaria. D'altra parte, da quanto ho compreso il Lifestrategy dovrebbe essere un prodotto completo in se stesso, e in questa sua autosufficienza si spiega la quota 80/20: se lo iniziassi ad acquistare, per molti anni avrei invece una quota assoluta di etf azionario piuttosto bassa rispetto al totale del mio portafoglio. Questo mi fa pensare che un etf solo Equity bilancerebbe meglio l'80% (a scendere fino a 30-40%, certo, ma solo tra dieci anni) investiti in btp. Che ne pensate voi, dove avrebbe più senso investire per me tra Vanguard e CSEMU?
Ovviamente con il tempo, e in particolare in prossimità della scadenza del primo btp, penserei anche a piccoli pac in etf di diverso genere (sull'oro tengo d'occhio SGLD, sull'immobiliare EPRA) per diversificare, ma è un'operazione che non vedo urgente sul breve termine.

Nel lungo periodo, il rendimento del sp500 ( che nel ls80 ha un certo peso), ha battuto il mercato europeo.

Per quanto riguarda il cambio, con orrizonte temporale 10+, non li darei troppa importanza.

La differenza di ter é contenuta, un conto se paragoni due ETF che investono nello stesso paniere, allora anche il ter ha un certo peso.

Per me più un fondo riesce a coprire l'intero mercato meglio é, ovviamente questa é una valutazione personale.
 
Ringrazio entrambi per la chiara risposta!
Vi pongo però, a questo punto, anche un'altra domanda: dite che il rischio di cambio perde d'importanza con un investimento sul lungo/lunghissimo termine solo perché considerate la natura dell'acquisto scaglionato in pac o anche per altre ragioni?
 
Frèga giustamente nulla a nessuno ma condivido lo stesso la mia soddisfazione perchè dopo mesi e mesi di rosso il mio gruzzolo su LS40 è tornato in positivo... dello 0,04% :D
 
Ringrazio entrambi per la chiara risposta!
Vi pongo però, a questo punto, anche un'altra domanda: dite che il rischio di cambio perde d'importanza con un investimento sul lungo/lunghissimo termine solo perché considerate la natura dell'acquisto scaglionato in pac o anche per altre ragioni?

Non perde di importanza, il rischio cambio è un rischio.

Metti di investire 100 k su un titolo in dollari americani col cambio 1-1.

La performance è del 100 % quindi diventano 200.000 $

Adesso tu vendi, se il cambio è sempre 1-1 prendi 200.000 €

Se il cambio 1-1,2 prendi 160.000 €
Se va 1-0,8 prendi 240.000 €

Cambia eccome

(Nello specifico normalmente durante le discese azionarie il dollaro si rafforza)
 
Non perde di importanza, il rischio cambio è un rischio.

Metti di investire 100 k su un titolo in dollari americani col cambio 1-1.

La performance è del 100 % quindi diventano 200.000 $

Adesso tu vendi, se il cambio è sempre 1-1 prendi 200.000 €

Se il cambio 1-1,2 prendi 160.000 €
Se va 1-0,8 prendi 240.000 €

Cambia eccome

(Nello specifico normalmente durante le discese azionarie il dollaro si rafforza)

Assolutamente vero, e in più c'è tutto il discorso sulla maggiore volatilità.

Ma si continua a raccontare in giro che nel lungo termine il rischio di cambio nell'asset azionaria non c'è o è trascurabile. Che non è la stessa cosa di riconoscerlo e assumerselo, che è invece un comportamento logico.
 
Assolutamente vero, e in più c'è tutto il discorso sulla maggiore volatilità.

Ma si continua a raccontare in giro che nel lungo termine il rischio di cambio nell'asset azionaria non c'è o è trascurabile. Che non è la stessa cosa di riconoscerlo e assumerselo, che è invece un comportamento logico.

Boh probabilmente intendono che nel lungo periodo il rendimento atteso del l’azionario ha modo di “svilupparsi” quindi potrebbe mitigare l’eventuale perdita dovuta al cambio (che potrebbe essere un guadagno come abbiamo visto).

Moltissimi studi sui mercati finanziari sono fatti per persone che “consumano” in dollari, essendo il mercato più capitalizzato, quindi il rischio cambio non viene considerato.

Due banali considerazioni: ragionando molto alla carlona il rischio cambio è circa un 50/50 tranne quello iniziale, altra cosa; se il rendimento atteso si “sviluppa” il cambio inciderà su una somma via via maggiore rispetto all’investimento iniziale.
 
Boh probabilmente intendono che nel lungo periodo il rendimento atteso del l’azionario ha modo di “svilupparsi” quindi potrebbe mitigare l’eventuale perdita dovuta al cambio (che potrebbe essere un guadagno come abbiamo visto).

Moltissimi studi sui mercati finanziari sono fatti per persone che “consumano” in dollari, essendo il mercato più capitalizzato, quindi il rischio cambio non viene considerato.

Due banali considerazioni: ragionando molto alla carlona il rischio cambio è circa un 50/50 tranne quello iniziale, altra cosa; se il rendimento atteso si “sviluppa” il cambio inciderà su una somma via via maggiore rispetto all’investimento iniziale.

Sono d'accordo: se guadagno il 100% e il rischio di cambio me lo porta al 70% va bene uguale, ho guadagnato lo stesso (e mi sarebbe potuto andare meglio).

Ed è vero che per chi "consuma" dollari, il rischio di cambio è molto più basso di chi "consuma" euro o altre valute. Le loro conclusioni sono spesso giuste (per loro) e molti che non hanno il dollaro come valuta non si rendono conto o ignorano la profonda differenza che c'è tra avere e non avere il dollaro come valuta.

Ma, di nuovo, c'è il problema della maggiore volatilità, che secondo me è il più pericoloso: è invisibile ma se ne fa (farà) l'esperienza se e quando le cose andranno male. Il vero problema, per molti, non sarà se il cambio tra 10 o 20 anni mi farà guadagnare di più o di meno; sarà se riuscirò a portare in fondo l'investimento o meno.
 
Concordo.
Ho creato questo tool (nato in modalità usa e getta) per chiarirmi le idee sull'esposizione dell'intero PF ; in effetti mi è servito per decidere di sovrappesare gli EM.

Comunque aggiungerò volentieri la distinzione USA/Canada, sperando che effettivamente possa essere utile a qualcuno :)
Come da impegno preso,
* la zona geografica NordAmerica è stata divisa in due (USA e Canada)
* le percentuali sono state aggiornate ad ieri

Inoltre ho aggiunto una tabella per simulare la distribuzione di un importo, con la speranza di non essermi dato la zappa sui piedi inserendo qualche orrore.

Ricordando una richiesta di @sakamotodj, che chiedeva la disponibilità del foglio elettronico, ho allegato non più gli screenshot, ma il foglio: ora è autosufficiente (solo formule e niente codice VBA).
Il risultato funziona in un ambiente base Win7/Excel 2003 e dovrebbe funzionare anche in ambienti più evoluti, Murphy permettendo.

Il tutto, non prendetelo come oro colato: nonostante la buona volontà è pur sempre un foglio artigianale :) ...

PS
"autosufficiente " non vuol dire che il foglio ha la capacità di riprendere i dati (in giallo nel foglio) in automatico, ma solo che il foglio può ora funzionare in modalità stand alone.
 

Allegati

  • VNGA80_Sott.xls
    49 KB · Visite: 62
Come da impegno preso,
* la zona geografica NordAmerica è stata divisa in due (USA e Canada)
* le percentuali sono state aggiornate ad ieri

Inoltre ho aggiunto una tabella per simulare la distribuzione di un importo, con la speranza di non essermi dato la zappa sui piedi inserendo qualche orrore.

Ricordando una richiesta di @sakamotodj, che chiedeva la disponibilità del foglio elettronico, ho allegato non più gli screenshot, ma il foglio: ora è autosufficiente (solo formule e niente codice VBA).
Il risultato funziona in un ambiente base Win7/Excel 2003 e dovrebbe funzionare anche in ambienti più evoluti, Murphy permettendo.

Il tutto, non prendetelo come oro colato: nonostante la buona volontà è pur sempre un foglio artigianale :) ...

PS
"autosufficiente " non vuol dire che il foglio ha la capacità di riprendere i dati (in giallo nel foglio) in automatico, ma solo che il foglio può ora funzionare in modalità stand alone.

Grazie mille @KozmicB lo testo
 
Una riflessione che vorrei condividere con voi, sperando di non esprimere concetti già discussi nel thread. Stavo analizzando il PIL attuale e previsto dei Paesi (o aree) nel mondo. Sperando che l’immagine che ho allegato sia visibile, è tristemente chiaro che l’Europa (scontato purtroppo) e gli USA vivono da anni una “stagnazione secolare” (cit presa in prestito), mentre Cina, India e Indonesia continuano ad esprime risultati eccezionali, con aumenti del PIL in termini percentuali superiori al 5%. La Cina potrebbe presto (alcune fonti prevedono entro il 2028) diventare la prima potenza economica mondiale. Gli USA potrebbero addirittura scendere al terzo posto se l’India continuerà con questo trend positivo.
Ho anche appena terminato il nuovo libro di Ray Dalio dove approfondisce questo argomento con un titolo quanto mai chiaro “Il nuovo ordine mondiale”.

Fatta questa considerazione sulle capacità di crescita dei singoli Paesi e viste le percentuali di Vanguard sulle aree geografiche del Lifestrategy, ammetto di aver pensato quasi ad un home bias rispetto alle loro scelte di asset allocation. Le mie difficoltà di investimento in questo periodo nascono proprio da questo ragionamento: siamo proprio sicuri che le borse occidentali siano ancora in grado (con orizzonte temporale medio lungo) di raggiungere sempre nuovi massimi come successo dal dopo guerra ad oggi? Forse mi faccio troppe domande…



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Una riflessione che vorrei condividere con voi, sperando di non esprimere concetti già discussi nel thread. Stavo analizzando il PIL attuale e previsto dei Paesi (o aree) nel mondo. Sperando che l’immagine che ho allegato sia visibile, è tristemente chiaro che l’Europa (scontato purtroppo) e gli USA vivono da anni una “stagnazione secolare” (cit presa in prestito), mentre Cina, India e Indonesia continuano ad esprime risultati eccezionali, con aumenti del PIL in termini percentuali superiori al 5%. La Cina potrebbe presto (alcune fonti prevedono entro il 2028) diventare la prima potenza economica mondiale. Gli USA potrebbero addirittura scendere al terzo posto se l’India continuerà con questo trend positivo.
Ho anche appena terminato il nuovo libro di Ray Dalio dove approfondisce questo argomento con un titolo quanto mai chiaro “Il nuovo ordine mondiale”.

Fatta questa considerazione sulle capacità di crescita dei singoli Paesi e viste le percentuali di Vanguard sulle aree geografiche del Lifestrategy, ammetto di aver pensato quasi ad un home bias rispetto alle loro scelte di asset allocation. Le mie difficoltà di investimento in questo periodo nascono proprio da questo ragionamento: siamo proprio sicuri che le borse occidentali siano ancora in grado (con orizzonte temporale medio lungo) di raggiungere sempre nuovi massimi come successo dal dopo guerra ad oggi? Forse mi faccio troppe domande…



Vedi l'allegato 2840497

Stesso mio pensiero...
E aggiungo... Ipotizziamo tra 20 anni un misero + 3%.... Vale la spesa x l impresa?
 
Se comprate VWCE avete un ETF world che nel tempo si adeguerebbe, nel caso le potenze asiatiche avessero dei mercati finanziari che crescono in peso % sul totale dei mercati mondiali. Ciao.
Passo la palla agli altri per la parte obbligazionaria della vicenda. :o
 
Se comprate VWCE avete un ETF world che nel tempo si adeguerebbe, nel caso le potenze asiatiche avessero dei mercati finanziari che crescono in peso % sul totale dei mercati mondiali. Ciao.
Passo la palla agli altri per la parte obbligazionaria della vicenda. :o

La stessa considerazione fatta per VWCE vale per il lifestrategy: le esposizioni geografiche non sono basate su scelte ponderate del gestore, ma bensì sulla capitalizzazione di mercato. Se salgono i mercati asiatici, l'esposizione LS si adeguerà di conseguenza.
 
La stessa considerazione fatta per VWCE vale per il lifestrategy: le esposizioni geografiche non sono basate su scelte ponderate del gestore, ma bensì sulla capitalizzazione di mercato. Se salgono i mercati asiatici, l'esposizione LS si adeguerà di conseguenza.

Trovo un apparente disallineamento tra la classifica per capitalizzazione delle borse mondiali e quanto rappresentato nel Lifestrategy 60 ad esempio, dove peraltro ho un pac mensile. Mille dubbi mi assalgono :)

Ma sono consapevole di non avere un’ approfondita conoscenza degli algoritmi utilizzati negli ETF.

Source Wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_stock_market_capitalization

Grazie a tutti coloro che hanno fornito un loro contributo, molto apprezzato
 
Ultima modifica:
Ho fatto un backtest su curvo ricreando un VGNA60.
LS60

Il rendimento cumulato dal dicembre 2020 ad oggi è di circa un -20%.

In realtà il LS60A da dicembre 2020 (data di lancio) ad oggi ha fatto +6% circa.
LS60A

Dove sbaglio? Sbaglia curvo?
 
Ho fatto un backtest su curvo ricreando un VGNA60.
LS60

Il rendimento cumulato dal dicembre 2020 ad oggi è di circa un -20%.

In realtà il LS60A da dicembre 2020 (data di lancio) ad oggi ha fatto +6% circa.
LS60A

Dove sbaglio? Sbaglia curvo?

Nei post 1925/26 ecc. abbiamo parlato di cambi.

È stato valutato correttamente il cambio euro dollaro ?
 
Stato
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