Vanguard lifestrategy vol VII

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Interessante.

Altrimenti c'è anche l'ipotesi 2: detenere un ptf di etf in autonomia ed investire i soldi risparmiati andando da uno psicoterapeuta. Non si sa mai che possa risolvere la questione che poni, e anche (magari) altri eventuali problemi ... :D
Infatti, il consulente dedicato MF ha il solo compito di fare da “psicoterapeuta senza titolo” visto che i portafogli sono automatizzati e non personalizzati. In pratica non serve a niente se non a tirati su il morale!
Il vantaggio è che lo “psicoterapeuta senza titolo” di MF costa meno di uno psicoterapeuta normale, il problema è che non può aiutarti per i problemi esistenziali…:D
 
Ma anche no (in riferimento al ptf in ETF) :)

Se ci si deve ridurre così (essere dipendenti da un "consulente MF" -scusate le virgolette, ma in questo caso sono necessarie-) tanto vale non investire in questo modo.
Non ce l'ha prescritto il dottore di avere un ptf 60/40 (o simile).
Si compra un bel buono fruttifero postale 4x4 e non ci si pensa più :)
Non sono d’accordo. Il mondo non è questo forum in cui tutti leggiamo e ci interessiamo di finanza e sappiamo dell’esistenza di LS. Il mondo è pieno di gente che non ha alcuna voglia di occuparsi di finanza e quindi non conosce LS e gli etf e preferisce delegare la cosa a un professionista o un robot advisor pagando per il servizio. E non si tratta di persone poco intelligenti. O quantomeno io non me la sento di bollarle come poco intelligenti perché non gliene frega niente della finanza.
Se mi fate passare il paragone: riguardo allo stirare, se mi ci metto, come tutti, imparo certamente a stirare alla perfezione una camicia, ma preferisco pagare la lavanderia perché non ho voglia di farlo. Il mondo è pieno di gente che sarebbe in grado di fare e seguire un portafoglio 60/40 (non è che ci voglia questa grande sapienza una volta che si ha un prodotto come il lifestrategy!) ma non ha voglia di farlo o si sente insicura nel farlo e preferisce delegare la cosa a qualcun altro a pagamento.
 
Ultima modifica:
Prendo spunto da un intervento nella pagina precedente, relativo al carattere "pensionistico" di un LS e chiedevo la classica domanda esistenziale: pac su LS, fondo pensione aperto (tipo Amundi) o entrambi? Pac su LS, ma buttare nel fp i 5000 e passa euro e con la deduzione ricaricare ulteriormente il pac su LS? Oppure i 5000 tutti su LS, che tra vent'anni potrebbe performare meglio del FP nonostante i vantaggi fiscali e di tassazione?
 
Prendo spunto da un intervento nella pagina precedente, relativo al carattere "pensionistico" di un LS e chiedevo la classica domanda esistenziale: pac su LS, fondo pensione aperto (tipo Amundi) o entrambi? Pac su LS, ma buttare nel fp i 5000 e passa euro e con la deduzione ricaricare ulteriormente il pac su LS? Oppure i 5000 tutti su LS, che tra vent'anni potrebbe performare meglio del FP nonostante i vantaggi fiscali e di tassazione?
Questa, secondo me, è una di quelle domandine che potrebbe vedere i big del forum schierarsi ai lati opposti del ring… Per fare una metafora utilizzando il mio avatar:
meglio McCartney (lifestrategy) che scrive e canta “Let it Be” o “Yesterday”
oppure
meglio Lennon (fondo pensione) che scrive e canta “Strawberry fields forever” o “Come togheter”
oppure
meglio Lennon/McCartney (fondo pensione + lifestrategy)? 🎸 che insieme scrivono e cantano “A day in the life“?
Beh, se posso me li tengo entrambi…però ci sono casi in cui i risparmi da allocare sono pochi e allora in quel caso, credo che non mi convenga avere mezzo McCartney e mezzo Lennon. Se ho pochi risparmi meglio, secondo, me scegliere un McCartney intero o un Lennon intero! :D
 
Non sono d’accordo. Il mondo non è questo forum in cui tutti leggiamo e ci interessiamo di finanza e sappiamo dell’esistenza di LS. Il mondo è pieno di gente che non ha alcuna voglia di occuparsi di finanza e quindi non conosce LS e gli etf e preferisce delegare la cosa a un professionista o un robot advisor pagando per il servizio. E non si tratta di persone poco intelligenti. O quantomeno io non me la sento di bollarle come poco intelligenti perché non gliene frega niente della finanza.
Se mi fate passare il paragone: riguardo allo stirare, se mi ci metto, come tutti, imparo certamente a stirare alla perfezione una camicia, ma preferisco pagare la lavanderia perché non ho voglia di farlo. Il mondo è pieno di gente che sarebbe in grado di fare e seguire un portafoglio 60/40 (non è che ci voglia questa grande sapienza una volta che si ha un prodotto come il lifestrategy!) ma non ha voglia di farlo o si sente insicura nel farlo e preferisce delegare la cosa a qualcun altro a pagamento.
Comprendo perfettamente il tuo discorso, ma la cosa mi ha sempre fatto strano sentirlo e risentirlo.
Sia qui sul Fol che "in real life".

Ripeto, il discorso non fa una grinza, ma mi fa un po' rabbia (parola grossa...) pensare che persone intellettualmente/culturalmente in grado di gestire le proprie finanze con un LS o anche con uno dei tanti ptf lazy del nostro collega Greedy (nom de plume, Leonardo Lazinelli), optino per soluzioni così inefficienti o che accantonino sbrigativamente l'argomento "finanza personale".

D'accordo con te con l'analogia sull'imparare a stirare, ma anche sul farsi la manutenzione dell'auto da soli, o imparare a fare qualche lovoretto in casa :)

C'è però una sostanziale differenza quando si associano queste attività alla finanza personale:
l'impatto ENORME che la finanza personale potenzialmente potrebbe avere sulla nostra vita (al contrario dello stiro o del cambio delle candele dell'auto ;)).

Mi fa un po' male dirlo, ma è con me stesso che me la prendo di più.
Con questo discorso del "non sono in grado di", "non ho voglia di perdere tempo con", "meglio affidarsi a" ho perso/sbagliato tante cose all'inizio della mia "carriera" da investitore (se così la possiamo definire, perché forse qui dentro sono quello che ne capisce meno di finanza...).

Rendiamoci conto che a volte solo per (banalmente) comprare l'auto nuova perdiamo settimane o mesi nello studio delle varie marche, caratteristiche tecniche, consumi, proiezioni di spesa e compagnia cantante.
Mentre pigramente non approfondiamo il significato di sigle come ETF o BTP.

Parlo per me: se avessi messo un impegno simile sulla finanza personale quando avevo vent'anni, e se al tempo ci fossero state le fonti informative che ci sono oggi (beati voi cari millennials :)) ti posso assicurare che sarei in una posizione finanziaria decisamente più importante di adesso.
E ti assicuro (senza voler assolutamente fare la figura dello sbruffone arrogante) che ho ben più di due lire in banca.
 
Mentre pigramente non approfondiamo il significato di sigle come ETF o BTP.

Parlo per me: se avessi messo un impegno simile sulla finanza personale quando avevo vent'anni, e se al tempo ci fossero state le fonti informative che ci sono oggi (beati voi cari millennials :)) ti posso assicurare che sarei in una posizione finanziaria decisamente più importante di adesso.
E ti assicuro (senza voler assolutamente fare la figura dello sbruffone arrogante) che ho ben più di due lire in banca.
Con il senno del poi è sempre sbagliato ragionare.
A 20 anni eri interessato ad altre cose, poi con il tempo ti sei interessato ad altro. Probabilmente oggi critichi il ventenne che sei stato, ma quel ventenne criticherebbe quello che sei oggi. :D
 
Con il senno del poi è sempre sbagliato ragionare.
A 20 anni eri interessato ad altre cose, poi con il tempo ti sei interessato ad altro. Probabilmente oggi critichi il ventenne che sei stato, ma quel ventenne criticherebbe quello che sei oggi. :D
Sarà... magari hai ragione, ma la penso in un modo un po' diverso :)

Una cultura finanziaria (anche minima) a vent'anni è un must, a mio parere.
Come è un must sapere l'inglese o un minimo di matematica (anche se nella vita si vuole fare tutt'altro).

Sicuramente in gioventù invece di studiarmi i verbi irregolari inglesi avrei preferito fare altro, ma quel tempo impiegato (svogliatamente, nel mio caso) in quella maniera, oggi mi è (ed è stato) utilissimo, anzi, fondamentale.

Stessa cosa sarebbe valsa per la finanza personale.

Se dipendesse da me la metterei come materia obbligatoria alle superiori.
Finanza personale e PREVIDENZA (cosa, quest'ultima, che tanti ignorano -colpevolmente- alla grande).
 
Se dipendesse da me la metterei come materia obbligatoria alle superiori.
Finanza personale e PREVIDENZA (cosa, quest'ultima, che tanti ignorano -colpevolmente- alla grande).
Se si adottasse come libro di testo “il piccolo libro dell’investitore” di Bogle sarei d’accordo. Il problema è che siamo in Italia e temo che il libro di testo sarebbe gentilmente scritto e offerto da qualche banca…per la previdenza credo sia una battaglia persa coi giovani. Un 15/20enne, credo, non penserà mai, per forma mentis, a se stesso come futuro anziano.
Comunque hai ragione sulla questione ignoranza in merito alla previdenza. Se tutti i 30/40/50 enni andassero domani sul sito inps a farsi una simulazione della pensione futura rimarrebbero tramortiti sia nello scoprire a che età andranno in pensione sia nello scoprire quale sarà la loro pensione.
 
Comprendo perfettamente il tuo discorso, ma la cosa mi ha sempre fatto strano sentirlo e risentirlo.
Sia qui sul Fol che "in real life".

Ripeto, il discorso non fa una grinza, ma mi fa un po' rabbia (parola grossa...) pensare che persone intellettualmente/culturalmente in grado di gestire le proprie finanze con un LS o anche con uno dei tanti ptf lazy del nostro collega Greedy (nom de plume, Leonardo Lazinelli), optino per soluzioni così inefficienti o che accantonino sbrigativamente l'argomento "finanza personale".

D'accordo con te con l'analogia sull'imparare a stirare, ma anche sul farsi la manutenzione dell'auto da soli, o imparare a fare qualche lovoretto in casa :)

C'è però una sostanziale differenza quando si associano queste attività alla finanza personale:
l'impatto ENORME che la finanza personale potenzialmente potrebbe avere sulla nostra vita (al contrario dello stiro o del cambio delle candele dell'auto ;)).

Mi fa un po' male dirlo, ma è con me stesso che me la prendo di più.
Con questo discorso del "non sono in grado di", "non ho voglia di perdere tempo con", "meglio affidarsi a" ho perso/sbagliato tante cose all'inizio della mia "carriera" da investitore (se così la possiamo definire, perché forse qui dentro sono quello che ne capisce meno di finanza...).

Rendiamoci conto che a volte solo per (banalmente) comprare l'auto nuova perdiamo settimane o mesi nello studio delle varie marche, caratteristiche tecniche, consumi, proiezioni di spesa e compagnia cantante.
Mentre pigramente non approfondiamo il significato di sigle come ETF o BTP.

Parlo per me: se avessi messo un impegno simile sulla finanza personale quando avevo vent'anni, e se al tempo ci fossero state le fonti informative che ci sono oggi (beati voi cari millennials :)) ti posso assicurare che sarei in una posizione finanziaria decisamente più importante di adesso.
E ti assicuro (senza voler assolutamente fare la figura dello sbruffone arrogante) che ho ben più di due lire in banca.

Sono commosso, solo applausi.

Vorrei tornare 18enne (età minima per firmare contratti) solo per attivare un PAC sull'azionario globale, per il resto sono estremamente soddisfatto 😀
 
Questo invece, secondo me è il punto.
Tantissime persone, secondo me, hanno iniziato un pac su LS mettendosi il promemoria sul cellulare e dicendosi “terrò duro anche se andrà a -30%” e invece il dito sul tasto “buy” non lo hanno schiacciato quando era a -10%, ma anzi hanno venduto in preda al panico per un -10%. Credo che nei momenti più bui infatti i LS abbiano perso un po’ di capitalizzazione per poi riprenderla quando c’è stata un po’ di ripresa.
Invece la gente che ha cliccato sul tasto disinvestimento di MF si è trovata, il giorno dopo, la chiamata del consulente che chiedeva “che sta succedendo? Mica vorrai vendere perché non reggi un -10%!”.
Questo non è un problema degli strumenti finanziari utilizzati. Per me (ci tengo a sottolinearlo perché non è un'opinione comune nella consulenza finanziaria, anzi...) - c'è un malinteso fondamentale nella concezione degli investimenti rischiosi: un investitore deve sapere quello che fa, deve essere ben preparato già prima di investire, oppure si dovrebbe limitare a un investimento "non rischioso" (conti deposito, titoli di stato "risk-free", ecc.).

Un investitore che inizia un PAC e quando si trova a -10% disinveste vuol dire che aveva capito poco o nulla di come funzionano i mercati finanziari e aveva capito poco o nulla, probabilmente, dello strumento finanziario che sta utilizzando (sia esso LS, sia MF). Di certo, è un investitore che aveva capito poco o nulla della sua propensione al rischio.

Ora, può darsi che la chiamata del consulente MF che gli dice "Mica vorrai vendere perché non reggi un -10%!" lo tenga momentaneamente dentro, ma sono pronto a scommettere che quell'investitore non solo non resiste 30 anni, ma probabilmente nemmeno 20, 15, 10, 5 e, se i mercati sono nervosi per un paio d'anni, nemmeno 2 anni.

Lo scenario che si realizzerà sarà uno di questi due:
1) Scenario più probabile: l'investitore a un certo punto disinveste e chiuderà l'investimento in perdita o in pareggio. Più difficile che chiuda in guadagno ma mai dire mai. Ci sta benissimo che maledica i mercati finanziari e forse anche il consulente.
2) Scenario meno probabile: l'investitore porta il suo investimento fino in fondo ma per lui sarà stata una sofferenza per una buona parte del viaggio. Un calvario.

Se fossi un consulente finanziario che ha un modello di fatturazione classico, non vorrei mai avere un cliente del genere: sarà uno stress continuo: lui che mi chiama perché è nel panico e se non mi chiama lui allora è meglio che lo chiami io ogni volta che il mercato è un po' nervoso per rassicurarlo; ore e ore al telefono con il rischio che comunque non regga la tensione e disinvesta tutto.

Semplicemente, quell'investitore non doveva investire in un mercato rischioso perché non era pronto.
 
Interessante.

Altrimenti c'è anche l'ipotesi 2: detenere un ptf di etf in autonomia ed investire i soldi risparmiati andando da uno psicoterapeuta. Non si sa mai che possa risolvere la questione che poni, e anche (magari) altri eventuali problemi ... :D

Anche la lettura di questo forum secondo me ha potenzialmente un effetto curativo. Prima di vendere nel panico, una pillola di FOL e vai a letto più sereno.

Se non avessi investito consapevolmente, grazie anche a voi, non so come avrei reagito agli scossoni. Per fortuna prima ho studiato, poi ho scoperto FOL che ho divorato per mesi e solo dopo avere acquisito una conoscenza che ho ritenuto sufficiente, ho iniziato in modo aggressivo il mio investimento.
 
Questo non è un problema degli strumenti finanziari utilizzati. Per me (ci tengo a sottolinearlo perché non è un'opinione comune nella consulenza finanziaria, anzi...) - c'è un malinteso fondamentale nella concezione degli investimenti rischiosi: un investitore deve sapere quello che fa, deve essere ben preparato già prima di investire, oppure si dovrebbe limitare a un investimento "non rischioso" (conti deposito, titoli di stato "risk-free", ecc.).

Un investitore che inizia un PAC e quando si trova a -10% disinveste vuol dire che aveva capito poco o nulla di come funzionano i mercati finanziari e aveva capito poco o nulla, probabilmente, dello strumento finanziario che sta utilizzando (sia esso LS, sia MF). Di certo, è un investitore che aveva capito poco o nulla della sua propensione al rischio.

Ora, può darsi che la chiamata del consulente MF che gli dice "Mica vorrai vendere perché non reggi un -10%!" lo tenga momentaneamente dentro, ma sono pronto a scommettere che quell'investitore non solo non resiste 30 anni, ma probabilmente nemmeno 20, 15, 10, 5 e, se i mercati sono nervosi per un paio d'anni, nemmeno 2 anni.

Lo scenario che si realizzerà sarà uno di questi due:
1) Scenario più probabile: l'investitore a un certo punto disinveste e chiuderà l'investimento in perdita o in pareggio. Più difficile che chiuda in guadagno ma mai dire mai. Ci sta benissimo che maledica i mercati finanziari e forse anche il consulente.
2) Scenario meno probabile: l'investitore porta il suo investimento fino in fondo ma per lui sarà stata una sofferenza per una buona parte del viaggio. Un calvario.

Se fossi un consulente finanziario che ha un modello di fatturazione classico, non vorrei mai avere un cliente del genere: sarà uno stress continuo: lui che mi chiama perché è nel panico e se non mi chiama lui allora è meglio che lo chiami io ogni volta che il mercato è un po' nervoso per rassicurarlo; ore e ore al telefono con il rischio che comunque non regga la tensione e disinvesta tutto.

Semplicemente, quell'investitore non doveva investire in un mercato rischioso perché non era pronto.

Dedalo ha sviluppato con la solita precisione quello che penso esattamente anche io e che ho provato a trasferire con una battuta.

L'aspetto psicologico è fondamentale, lo sappiamo bene.

Vi propongo due passaggi logici. Ditemi, per favore, dove secondo voi risultano essere fallaci.
  1. Se ho la forza di rimanere sui mercati, allora non mi dovrebbe servire la telefonata di un estraneo dalle dubbie competenze finanziarie (dubbie nel senso che non credo che si presenti mostrando la propria laurea in economia...) per farmi decidere di rimanere investito. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di convincermi delle mie capacità, allora meglio uno psicologo. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di capire che sto investendo in maniera corretta, allora meglio studiare.
  2. Se invece non ho la forza di rimanere sui mercati, allora comunque non sarà servita la telefonata del tizio di cui sopra. Meglio, dunque, investire in altro.
In ogni caso, quale sarebbe l'utilità della telefonata dell'estraneo? Io proprio non la riesco a vedere...
 
Dedalo ha sviluppato con la solita precisione quello che penso esattamente anche io e che ho provato a trasferire con una battuta.

L'aspetto psicologico è fondamentale, lo sappiamo bene.

Vi propongo due passaggi logici. Ditemi, per favore, dove secondo voi risultano essere fallaci.
  1. Se ho la forza di rimanere sui mercati, allora non mi dovrebbe servire la telefonata di un estraneo dalle dubbie competenze finanziarie (dubbie nel senso che non credo che si presenti mostrando la propria laurea in economia...) per farmi decidere di rimanere investito. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di convincermi delle mie capacità, allora meglio uno psicologo. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di capire che sto investendo in maniera corretta, allora meglio studiare.
  2. Se invece non ho la forza di rimanere sui mercati, allora comunque non sarà servita la telefonata del tizio di cui sopra. Meglio, dunque, investire in altro.
In ogni caso, quale sarebbe l'utilità della telefonata dell'estraneo? Io proprio non la riesco a vedere...

Se ti chiama il consulente finanziario presentandosi invece come psicologo? :ROFLMAO:
La nuova killer app di MF o servizi simili nel 2023.

A parte le battute, condivido pienamente i tuoi punti.
 
In ogni caso, quale sarebbe l'utilità della telefonata dell'estraneo? Io proprio non la riesco a vedere...
Delegare significa anche allontanare da sé la responsabilità (consciamente o inconsciamente) e (a volte) poterla addossare a qualcun altro.

Chiaramente un modo di pensare totalmente estraneo alla razionalità.

E infatti il "consulente" MF è lì per aiutarti (a mio modo di vedere) più sulla tua sfera emotiva piuttosto che su quella razionale.
 
MF serve a quelle generazioni dagli anni 80 in poi (perché prima preferiranno sempre la persona con cui parlare vis a vis) che hanno studiato quel poco che basta per sapere che esistono cose chiamate etf che costano meno dei fondi della banca ed esistono servizi esterni alla banca che costano meno della banca e rompono meno le scatole con chiamate indesiderate e, probabilmente, evitano di proporre sóle al solo scopo di xiucciare commissioni o scaricare ciofeche che la banca aveva in pancia.

Punto.

Persone che comprensibilmente non hanno voglia tempo e interesse nell'approfondire la questione e trovano accettabile un 1% di commissione a chi gli leva sto pensiero.

Già la tecnicalità dell'inefficienza fiscale é roba avanzata che non arriva... Per dire.

In questi termini per me MF e simili funzionano.
Poi io l'ho provata e ne sono uscito in perdita ed a gambe levate, ma io sono uno che le mani in pasta le vuole mettere qualunque cosa faccia e non mi fido di nessuno finché non ho fatto miei i concetti... E quando li ho fatti miei faccio da solo XD
 
Moneyfarm ha una gestione attiva quindi può fare meglio o peggio pur avendo un costo del 1%,anche se le probabilità giocano a suo sfavore
 
Se fossi un consulente finanziario che ha un modello di fatturazione classico, non vorrei mai avere un cliente del genere: sarà uno stress continuo: lui che mi chiama perché è nel panico e se non mi chiama lui allora è meglio che lo chiami io ogni volta che il mercato è un po' nervoso per rassicurarlo; ore e ore al telefono con il rischio che comunque non regga la tensione e disinvesta tutto.

Semplicemente, quell'investitore non doveva investire in un mercato rischioso perché non era pronto.
Tieni conto che, di fatto, questa è l’unica funzione dei consulenti dei robot advisor. È un lavoro creativo? No. È il loro ”sporco” lavoro, credo. Non possono consigliare portafogli personalizzati perché quelli dei robot advisor sono predefiniti! L’unica cosa che possono fare è indirizzare il cliente verso il portafoglio predeterminato col profilo di rischio più adatto a lui.
Tuttavia, leggendo sul FOL si vede chiaramente che la gente, spinta dalla fomo, non fa altro che mentire nel rispondere al questionario mifid per farsi assegnare il profilo di rischio più alto! Basterebbe andare a leggere i post in vari 3d di 2 anni fa per vedere come tutti dicessero che si doveva entrare solo in azioni e tutti volevano il LS80! Del resto il LS80 è il più capitalizzato. Perche’ ? Perché realmente la maggior parte delle persone ha un profililo di rischio alto? Io ne dubito.
 
Dedalo ha sviluppato con la solita precisione quello che penso esattamente anche io e che ho provato a trasferire con una battuta.

L'aspetto psicologico è fondamentale, lo sappiamo bene.

Vi propongo due passaggi logici. Ditemi, per favore, dove secondo voi risultano essere fallaci.
  1. Se ho la forza di rimanere sui mercati, allora non mi dovrebbe servire la telefonata di un estraneo dalle dubbie competenze finanziarie (dubbie nel senso che non credo che si presenti mostrando la propria laurea in economia...) per farmi decidere di rimanere investito. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di convincermi delle mie capacità, allora meglio uno psicologo. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di capire che sto investendo in maniera corretta, allora meglio studiare.
  2. Se invece non ho la forza di rimanere sui mercati, allora comunque non sarà servita la telefonata del tizio di cui sopra. Meglio, dunque, investire in altro.
In ogni caso, quale sarebbe l'utilità della telefonata dell'estraneo? Io proprio non la riesco a vedere...
Il fallo del tuo ragionamento è che se esistono MF o Euclidea, evidentemente è perché la telefonata dell’ estraneo serve. Se non servisse si sarebbero estinte da anni.
Il mondo è fatto di persone che si spaventano a morte per un -10% (e non hanno bisogno di uno psicologo per questo, perchè ci sono problemi ben più grandi di questo che necessitano di uno psicologo) e che hanno bisogno di essere rassicurate da una persona che si presenti come esperto. Fa parte della natura umana.
È l’effetto placebo che si rileva in medicina, ad esempio. A volte, per guarire, basta una pillola di zucchero. Cialtronerie come l’omeopatia, ad esempio, si basano su questo. Sull’effetto placebo, che esiste e ha una sua funzione. Le parole del consulente MF sono come la pillola di zucchero che può dare l’effetto placebo (passatemi la metafora).
 
Ultima modifica:
Dedalo ha sviluppato con la solita precisione quello che penso esattamente anche io e che ho provato a trasferire con una battuta.

L'aspetto psicologico è fondamentale, lo sappiamo bene.

Vi propongo due passaggi logici. Ditemi, per favore, dove secondo voi risultano essere fallaci.
  1. Se ho la forza di rimanere sui mercati, allora non mi dovrebbe servire la telefonata di un estraneo dalle dubbie competenze finanziarie (dubbie nel senso che non credo che si presenti mostrando la propria laurea in economia...) per farmi decidere di rimanere investito. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di convincermi delle mie capacità, allora meglio uno psicologo. Se rimango sui mercati, ma ho bisogno di capire che sto investendo in maniera corretta, allora meglio studiare.
  2. Se invece non ho la forza di rimanere sui mercati, allora comunque non sarà servita la telefonata del tizio di cui sopra. Meglio, dunque, investire in altro.
In ogni caso, quale sarebbe l'utilità della telefonata dell'estraneo? Io proprio non la riesco a vedere...
Secondo me sono dei passaggi logici giustissimi.

Tra l'altro, i consulenti non sono psicologi (almeno il 99% di loro, poi magari qualcuno con un background di psicologia ci sarà senz'altro). E quando si tenta di convincere qualcuno senza avere le conoscenze "psicologiche" necessarie, questo tentativo può essere percepito da chi lo riceve come una forzatura o una manipolazione. Quindi, a seconda di come questi tentativi di convincimento vengono portati avanti, rischiano di essere controproducenti (se non nel breve, nel medio/lungo termine).

E anche la psicologia - per chi l'ha studiata - credo che aiuti, ma fino a un certo punto: ci sono certi meccanismi di funzionamento del nostro cervello che non permettono facili cambiamenti del nostro comportamento (di certo non nel breve termine), come certi studi di neuropsicologia dimostrano. A meno di non lavorare sulle conoscenze, che possono facilitare la modifica di alcuni comportamenti perché cambia il contesto all'interno del quale si vive l'investimento. E non è detto che funzioni sempre.

Mi fermo qui perché non sono un esperto in queste materie e magari ho scritto anche delle inesattezze (ma spero di no).
 
Il fallo del tuo ragionamento è che se esistono MF o Euclidea, evidentemente è perché la telefonata dell’ estraneo serve. Se non servisse si sarebbero estinte da anni.
Il mondo è fatto di persone che si spaventano a morte per un -10% (e non hanno bisogno di uno psicologo per questo, perchè ci sono problemi ben più grandi di questo che necessitano di uno psicologo) e che hanno bisogno di essere rassicurate da una persona che si presenti come esperto. Fa parte della natura umana.
È l’effetto placebo che si rileva in medicina, ad esempio. A volte, per guarire, basta una pillola di zucchero. Cialtronerie come l’omeopatia, ad esempio, si basano su questo. Sull’effetto placebo, che esiste e ha una sua funzione. Le parole del consulente MF sono come la pillola di zucchero che può dare l’effetto placebo (passatemi la metafora).
Mah, chissà. I clienti di MF crescono perché il bacino di potenziali clienti è grande e sono più quelli che iniziano a investire - bombardati dalle continue pubblicità - di quelli che mollano... o per il lavoro di convincimento dei consulenti?

La stessa domanda vale per qualsiasi consulente finanziario, non solo quelli di MF.

Senza dati precisi si possono fare tante ipotesi, ma non è detto che siano corrette.
 
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