Veneto: morti improvvise in aumento, danni alla ghiandola pineale ...

Ma io che da 30 anni circa faccio ogni anno vaccino antinfluenzale e vaccino anti pneumococco che faccio ora?
Continua a fare quello che hai sempre fatto.

Io per 40 anni sono sempre stato a contatto con mocciosi con il moccolo al naso e non mi sono preso quasi mai l' influenza. Continuerò a non vaccinarmi contro l' influenza.
 
dopo tante PANZANE SESQUIPEDALIZZATE mettiamo qualche dato consolidato e reale

si contano i morti, per qualsiasi motivo, e si tira una linea
amen

Il direttore di Epidemiologia dell’Ulss 2: «Morti improvvise? Nessun aumento: il vaccino protegge»
A proposito di panzane :D
il vaccino protegge dalle morti improvvise ? Credevo servisse ad altro :D

comunque, parliamo di cose serie, parli di Veneto

TREND POPOLAZIONE





Anno​
Popolazione (N.)​
Variazione % su anno prec.​
2016​
4.906.210​
-​
2017​
4.903.722​
-0,05​
2018​
4.884.590​
-0,39​
2019​
4.879.133​
-0,11​
2020​
4.869.830​
-0,19​
2021​
4.847.745​
-0,45​
Variazione % Media Annua (2016/2021): -0,24
Variazione % Media Annua (2018/2021): -0,25

con un tasso di mortalità dell’ 11‰ nel 2021

o sono tutti emigrati nel 21 o l’articolo é una bufala ;)
 
A proposito di panzane :D
il vaccino protegge dalle morti improvvise ? Credevo servisse ad altro :D

comunque, parliamo di cose serie, parli di Veneto

TREND POPOLAZIONE





Anno​
Popolazione (N.)​
Variazione % su anno prec.​
2016​
4.906.210​
-​
2017​
4.903.722​
-0,05​
2018​
4.884.590​
-0,39​
2019​
4.879.133​
-0,11​
2020​
4.869.830​
-0,19​
2021​
4.847.745​
-0,45​
Variazione % Media Annua (2016/2021): -0,24
Variazione % Media Annua (2018/2021): -0,25

con un tasso di mortalità dell’ 11‰ nel 2021

o sono tutti emigrati nel 21 o l’articolo é una bufala ;)

Sono dati, non é un articolo
Oramai siete un club, una setta partita per la tangente
non fate nepoure massa critica, fondetevi con i terrapiattaioli
Amen
 
Sono dati, non é un articolo
Oramai siete un club, una setta partita per la tangente
non fate nepoure massa critica, fondetevi con i terrapiattaioli
Amen
:D
abbi pasiensa, ma non ho la tendenza a clubbare :D con nessuno, al massimo mi trovo in accordo o in disaccordo per opinioni del momento, siete tutti amici immaginari.. comunque :D

anche quelli che ho messo io sono dati, parla istat e regione Veneto per conoscenza :D

che casualmente sono allineati per grandi linee come crescita a quelli del tasso di mortalità nazionale, passando da circa 9/9,5 media a 11 nel 2021 nazionali da 9,8/10 a 12,4 nel 2021 controlla ;)

cit.
Sono stati incrociati i dati assoluti dei decessi, suddivisi per ogni fascia di età, proiettando i dati degli anni 2020, 2021, 2022 e 2023 (in quest’ultimo caso i primi cinque mesi, dall’1 gennaio al 31 maggio) sulla media “storica” dei decessi del triennio precedente il Covid, ovvero quella degli anni 2017, 2018 e 2019. I risultati sono quelli della tabella qui a fianco.

nel 2023 le vax sono irrilevanti, il 2017 è annualità straordinaria per l’effetto mietitura
quindi irrilevante il confronto statistico se non capzioso.
a differenza del titolo, nell’intervista dice cose contrarie al titolo
cit.
«Quello delle morti improvvise è però un campo che necessita di particolare attenzione e va indagato attentamente», puntualizza subito Ramigni, «quando saranno a disposizione i dati sulle cause di morte registrati nella nostra provincia, potremo dire qualcosa. A oggi non sono disponibili i dati completi sul 2022. E rimane da valutare come il Covid sia un possibile fattore di rischio per morte improvvisa, come altri studi pubblicati mostrerebbero».

di nuovo fazioso: non ci sono i dati, ma la questione è posta in modo da scartare a priori la sperimentazione di massa.

la mia opinione è che sia una dichiarazione antiscientifica. :)
 
:D
abbi pasiensa, ma non ho la tendenza a clubbare :D con nessuno, al massimo mi trovo in accordo o in disaccordo per opinioni del momento, siete tutti amici immaginari.. comunque :D

anche quelli che ho messo io sono dati, parla istat e regione Veneto per conoscenza :D

che casualmente sono allineati per grandi linee come crescita a quelli del tasso di mortalità nazionale, passando da circa 9/9,5 media a 11 nel 2021 nazionali da 9,8/10 a 12,4 nel 2021 controlla ;)

cit.
Sono stati incrociati i dati assoluti dei decessi, suddivisi per ogni fascia di età, proiettando i dati degli anni 2020, 2021, 2022 e 2023 (in quest’ultimo caso i primi cinque mesi, dall’1 gennaio al 31 maggio) sulla media “storica” dei decessi del triennio precedente il Covid, ovvero quella degli anni 2017, 2018 e 2019. I risultati sono quelli della tabella qui a fianco.

nel 2023 le vax sono irrilevanti, il 2017 è annualità straordinaria per l’effetto mietitura
quindi irrilevante il confronto statistico se non capzioso.
a differenza del titolo, nell’intervista dice cose contrarie al titolo
cit.
«Quello delle morti improvvise è però un campo che necessita di particolare attenzione e va indagato attentamente», puntualizza subito Ramigni, «quando saranno a disposizione i dati sulle cause di morte registrati nella nostra provincia, potremo dire qualcosa. A oggi non sono disponibili i dati completi sul 2022. E rimane da valutare come il Covid sia un possibile fattore di rischio per morte improvvisa, come altri studi pubblicati mostrerebbero».

di nuovo fazioso: non ci sono i dati, ma la questione è posta in modo da scartare a priori la sperimentazione di massa.

la mia opinione è che sia una dichiarazione antiscientifica. :)

Per diana
Non puoi classificare tutto come antiscientifico sebbene questa sezione lo sia oramai diventata visti gli abituati frequentatori
 
Per diana
Non puoi classificare tutto come antiscientifico sebbene questa sezione lo sia oramai diventata visti gli abituati frequentatori
Bah! Ti diró la frase sibillina che ho indicato esclude a priori un evento che in Veneto se non sbaglio ha riguardato il 90%circa :D

non mi pare sia una opinione classificarlo come antiscientifico. ;)

la prima parte è obiettivamente mia estrapolazione che sarà pur discutibile, ma con dati controllabili. Alla fine dei conti il dott. ha fatto la sua parte (anche rispettando le direttive di promozione degli ordini professionali).
vergognoso è il titolo, che come ormai norma è opposto al contenuto dell’articolo.
ma d’altronde la maggioranza si ferma al titolo ;)
 
Sono dati, non é un articolo
Oramai siete un club, una setta partita per la tangente
non fate nepoure massa critica, fondetevi con i terrapiattaioli
Amen
Ma nell’articolo che hai linkato dice che i dati sul 2022 sulle cause di morte non sono disponibili. Mi dici quindi di cosa parliamo. figuriamoci se sono disponibili i dati dei morti per stato di vaccinazione per fare considerazioni di qualche tipo.
 
Ma nell’articolo che hai linkato dice che i dati sul 2022 sulle cause di morte non sono disponibili. Mi dici quindi di cosa parliamo. figuriamoci se sono disponibili i dati dei morti per stato di vaccinazione per fare considerazioni di qualche tipo.

Vaccini Covid: il TAR obbliga il Ministero a fornire i dati sulle morti sospette​


4 AGOSTO 2023 - 9:30
Il Ministero della Salute deve fornire i dati sui decessi che si sono verificati tra i soggetti sottopostisi alla vaccinazione anti Covid: è quanto si evince dalla sentenzan.12013 del 17 luglio 2023 del TAR del Lazio, che accogliendo il ricorso presentato da un avvocato ha obbligato il dicastero governativo a trasmettergli praticamente tutti i dati richiesti. I giudici, infatti, hanno imposto al Ministero di fornire l’elenco di coloro che si sono sottoposti al vaccino nel periodo indicato dal ricorrente (27 dicembre 2020 – 26 dicembre 2021), riportando la data di nascita degli stessi, quella in cui hanno effettuato la vaccinazione, la dose somministrata e la data dell’eventuale decesso avvenuto nelle 2 settimane successive all’iniezione. L’avvocato, infatti, aveva chiesto di conoscere il numero di soggetti “deceduti entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose”, specificando di voler ricevere i dati relativi alle morti avvenute “per qualunque motivo, non necessariamente riconducibile alla somministrazione del vaccino”. Il Ministero, tuttavia, aveva deciso di non accontentarlo, citando una presunta – ed evidentemente non veritiera – mancanza delle informazioni citate. La tesi istituzionale, infatti, è stata prontamente smontata dai giudici, che hanno dimostrato come il dicastero sia per forza di cose in possesso dei dati richiesti.
Per comprendere al meglio la vicenda, però, è necessario ripercorrerla cronologicamente. Tutto inizia il 16 giugno 2022, quando l’avvocato presenta al Ministero istanza di accesso civico, chiedendo di conoscere il numero dei soggetti deceduti nelle condizioni sopracitate con la motivazione per cui i dati “sarebbero fondamentali (se incrociati con altri dati statistici) per valutare meglio gli eventi avversi che possono scaturire dalla vaccinazione”. Il dicastero, tuttavia, il successivo 6 luglio dichiara “la competenza dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA)”, alla quale inoltra l’istanza. Peccato che l’AIFA – così come l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e l’istituto Superiore della Sanità (ISS) – si dichiarano “non in possesso di tali dati”, con quest’ultimo che indica espressamente il Ministero della Salute quale “organo competente a fornire adeguato riscontro”. L’avvocato, allora, effettua il 29 novembre 2022 una nuova istanza di accesso civico generalizzato avente ad oggetto sostanzialmente le medesime richieste, ed è solo il 23 gennaio 2023 che il Ministero della Salute fa pervenire la sua risposta, precisando di non contestare il “diritto del ricorrente di accedere alle informazioni richieste” ma di non essere “in possesso di tali dati”.
Una risposta che diviene oggetto del ricorso e che viene ritenuta inaccettabile dal TAR, che come anticipato ha smontato la tesi istituzionale. Basterà citare l’Anagrafe nazionale vaccini (ANV) – istituita e disciplinata dal Decreto del Ministero della Salute del 17 settembre 2018 – all’interno del quale a quanto pare sono contenuti i dati richiesti. “L’allegato A del suddetto Decreto indica i dati memorizzati all’interno del database” – si legge nella sentenza – che specifica come essi siano precisamente la “data di nascita”, la “data del decesso”, la “vaccinazione”, la “dose della vaccinazione” e la “data di effettuazione” della stessa. La tesi ministeriale, basata sul mancato possesso dei dati, non sembra dunque veritiera, ma per fugare qualsiasi ulteriore dubbio i giudici fanno anche un’ulteriore precisazione. “L’articolo 3 del D.L. n. 2 del 14.01.2021 prevede espressamente l’inserimento nel database dell’ANV dei dati relativi alle somministrazioni di massa dei vaccini anti Covid-19, aggiornati con frequenza giornaliera”: questo affermano infatti i giudici, dimostrando così in maniera inequivocabile che i dati dei vaccini Covid sono nelle mani del Ministero.
“È dunque evidente che il Ministero è in possesso dei seguenti dati”, aggiungono quindi i giudici, precisando che essi dovranno perciò “essere ostesi” dal dicastero, che dovrà “trasmettere al ricorrente copia degli atti richiesti” entro “30 giorni dalla comunicazione della presente sentenza”. Il tutto con due sole limitazioni: la non comunicazione degli elementi relativi alle generalità dei soggetti vaccinati e del dato della loro età media, essendo lo stesso “sicuramente oggetto di rielaborazione” e conseguentemente più difficile da ottenere. Ad eccezione di quest’ultimo punto, però, il ricorso è stato accolto in toto, con il diniego ministeriale annullato ed il dicastero obbligato a fornire le informazioni. Il Ministero, dunque, si è reso protagonista di un atteggiamento alquanto misterioso ed immotivato, che non può non generare dubbi e perplessità sul suo enigmatico operato.
[di Raffaele De Luca]
 
Ieri qua in montagna c’era un gruppetto di scout. Ragazzi 13-16 anni. C’erano 2 ragazzi

Vaccini Covid: il TAR obbliga il Ministero a fornire i dati sulle morti sospette​


4 AGOSTO 2023 - 9:30
Il Ministero della Salute deve fornire i dati sui decessi che si sono verificati tra i soggetti sottopostisi alla vaccinazione anti Covid: è quanto si evince dalla sentenzan.12013 del 17 luglio 2023 del TAR del Lazio, che accogliendo il ricorso presentato da un avvocato ha obbligato il dicastero governativo a trasmettergli praticamente tutti i dati richiesti. I giudici, infatti, hanno imposto al Ministero di fornire l’elenco di coloro che si sono sottoposti al vaccino nel periodo indicato dal ricorrente (27 dicembre 2020 – 26 dicembre 2021), riportando la data di nascita degli stessi, quella in cui hanno effettuato la vaccinazione, la dose somministrata e la data dell’eventuale decesso avvenuto nelle 2 settimane successive all’iniezione. L’avvocato, infatti, aveva chiesto di conoscere il numero di soggetti “deceduti entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose”, specificando di voler ricevere i dati relativi alle morti avvenute “per qualunque motivo, non necessariamente riconducibile alla somministrazione del vaccino”. Il Ministero, tuttavia, aveva deciso di non accontentarlo, citando una presunta – ed evidentemente non veritiera – mancanza delle informazioni citate. La tesi istituzionale, infatti, è stata prontamente smontata dai giudici, che hanno dimostrato come il dicastero sia per forza di cose in possesso dei dati richiesti.
Per comprendere al meglio la vicenda, però, è necessario ripercorrerla cronologicamente. Tutto inizia il 16 giugno 2022, quando l’avvocato presenta al Ministero istanza di accesso civico, chiedendo di conoscere il numero dei soggetti deceduti nelle condizioni sopracitate con la motivazione per cui i dati “sarebbero fondamentali (se incrociati con altri dati statistici) per valutare meglio gli eventi avversi che possono scaturire dalla vaccinazione”. Il dicastero, tuttavia, il successivo 6 luglio dichiara “la competenza dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA)”, alla quale inoltra l’istanza. Peccato che l’AIFA – così come l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e l’istituto Superiore della Sanità (ISS) – si dichiarano “non in possesso di tali dati”, con quest’ultimo che indica espressamente il Ministero della Salute quale “organo competente a fornire adeguato riscontro”. L’avvocato, allora, effettua il 29 novembre 2022 una nuova istanza di accesso civico generalizzato avente ad oggetto sostanzialmente le medesime richieste, ed è solo il 23 gennaio 2023 che il Ministero della Salute fa pervenire la sua risposta, precisando di non contestare il “diritto del ricorrente di accedere alle informazioni richieste” ma di non essere “in possesso di tali dati”.
Una risposta che diviene oggetto del ricorso e che viene ritenuta inaccettabile dal TAR, che come anticipato ha smontato la tesi istituzionale. Basterà citare l’Anagrafe nazionale vaccini (ANV) – istituita e disciplinata dal Decreto del Ministero della Salute del 17 settembre 2018 – all’interno del quale a quanto pare sono contenuti i dati richiesti. “L’allegato A del suddetto Decreto indica i dati memorizzati all’interno del database” – si legge nella sentenza – che specifica come essi siano precisamente la “data di nascita”, la “data del decesso”, la “vaccinazione”, la “dose della vaccinazione” e la “data di effettuazione” della stessa. La tesi ministeriale, basata sul mancato possesso dei dati, non sembra dunque veritiera, ma per fugare qualsiasi ulteriore dubbio i giudici fanno anche un’ulteriore precisazione. “L’articolo 3 del D.L. n. 2 del 14.01.2021 prevede espressamente l’inserimento nel database dell’ANV dei dati relativi alle somministrazioni di massa dei vaccini anti Covid-19, aggiornati con frequenza giornaliera”: questo affermano infatti i giudici, dimostrando così in maniera inequivocabile che i dati dei vaccini Covid sono nelle mani del Ministero.
“È dunque evidente che il Ministero è in possesso dei seguenti dati”, aggiungono quindi i giudici, precisando che essi dovranno perciò “essere ostesi” dal dicastero, che dovrà “trasmettere al ricorrente copia degli atti richiesti” entro “30 giorni dalla comunicazione della presente sentenza”. Il tutto con due sole limitazioni: la non comunicazione degli elementi relativi alle generalità dei soggetti vaccinati e del dato della loro età media, essendo lo stesso “sicuramente oggetto di rielaborazione” e conseguentemente più difficile da ottenere. Ad eccezione di quest’ultimo punto, però, il ricorso è stato accolto in toto, con il diniego ministeriale annullato ed il dicastero obbligato a fornire le informazioni. Il Ministero, dunque, si è reso protagonista di un atteggiamento alquanto misterioso ed immotivato, che non può non generare dubbi e perplessità sul suo enigmatico operato.
[di Raffaele De Luca]
solo le prime 2 settimane ? E dopo?
 
Ieri qua in montagna c’era un gruppetto di scout. Ragazzi 13-16 anni. C’erano 2 ragazzi

solo le prime 2 settimane ? E dopo?
Temo manchi un pezzo del messaggio


le due settimane sono quelle riconosciute dalla scienzacollacca

la sperimentazione é considerata secondo i parametri della vaccinazione
ossia con effetto localizzato in sede di inoculazione e risposta avversa entro 10/14gg.

per questo ufficialmente non sono riconosciuti effetti oltre quel periodo.


é simbolica l’insistenza nel chiamarla vaccinazione, per semplificare le procedure,anche quando si é legiferato per dare validità al g.p. dopo i 14gg per l’efficacia solo successiva, non sié presa in considerazione la stretta correlazione tra l’efficacia e le reazioni più o meno avverse.
 
Indietro