Usa: limiteranno uso sanzioni economiche e finanziarie in politica estera
MILANO (MF-DJ)--L'amministrazione del presidente Usa, Joe Biden, limitera' l'uso di sanzioni economiche e finanziarie introducendo un cambiamento che, secondo i funzionari del dipartimento del Tesoro, dovrebbe rafforzare l'impatto di una tattica su cui la politica estera degli Stati Uniti ha fatto affidamento negli ultimi anni. Dopo un audit di nove mesi sulla politica delle sanzioni condotto dal Tesoro, i funzionari hanno affermato ieri che le sanzioni rimarranno uno strumento politico fondamentale, sottolineando pero' che devono essere calibrate meglio. A tal fine, hanno affermato i funzionari, il processo di controllo inter-agenzia per le sanzioni sara' riorientato valutando maggiormente i potenziali danni non intenzionali ai gruppi vulnerabili, la resistenza degli alleati e altre
ricadute economiche e geopolitiche. La revisione della politica segna un potenziale punto di svolta nella politica estera degli Stati Uniti, dopo che le varie amministrazioni si sono sempre piu' rivolte alle sanzioni per punire misfatti e spingere i Governi stranieri a conformarsi agli interessi americani. Il numero di sanzioni imposte a Governi, imprese, funzionari e altre entita' e' cresciuto di 10 volte negli ultimi vent'anni, una tendenza culminata con l'amministrazione Trump, che ha inserito gli avversari nella lista nera piu' frequentemente rispetto alle precedenti amministrazioni. Molti Governi stranieri, inclusi alcuni alleati, hanno spesso criticato il loro uso definendole una cattiva politica e un modo sbagliato di farsi giustizia a lungo termine. Anche i sostenitori delle sanzioni hanno messo in dubbio la loro efficacia e si sono preoccupati che minassero il potere globale degli Stati Uniti e stimolassero la creazione di sistemi finanziari alternativi e l'uso di criptovalute al di fuori della portata degli Stati Uniti. Alcuni indicano il fallimento dell'amministrazione Trump nell'impedire all'Iran di arricchire i materiali nucleari, estromettere Maduro in Venezuela, impedire alla Corea del Nord di testare missili balistici o dissuadere la Russia dall'interferire nelle elezioni statunitensi. Le sanzioni a volte si sono dimostrate efficaci nel garantire il raggiungimento degli
obiettivi della politica estera degli Stati Uniti e i difensori di queste misure affermano che rappresentano un'alternativa alla forza, soprattutto con l'amministrazione Trump che ha cercato di ridurre l'impronta militare degli Stati Uniti all'estero. Gli ex funzionari di Trump hanno anche affermato che fare affidamento sul consenso internazionale e aspettare gli alleati comporterebbe fare compromessi che minerebbero la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il vice segretario al Tesoro, Adewale Adeyemo, che ha guidato il processo di revisione delle sanzioni dell'amministrazione Biden, ha affermato che il nuovo approccio ha lo scopo di assicurare che le sanzioni rimangano uno strumento di sicurezza nazionale efficace. Nel quadro della revisione, i funzionari hanno
esaminato le azioni passate e hanno scoperto che le sanzioni sottoposte a rigorose domande prima di essere attuate hanno portato a una maggiore
probabilita' di successo, hanno affermato i funzionari. Un altro punto cruciale della strategia dell'amministrazione Biden consiste nel garantire la collaborazione internazionale per i regimi sanzionatori, invece di agire da soli, per ridurre i canali di evasione da parte degli obiettivi delle sanzioni, hanno affermato i funzionari. Il nuovo processo di controllo esaminera' il potenziale impatto delle sanzioni sui mercati finanziari, le economie e le popolazioni vulnerabili, hanno affermato i funzionari. Un funzionario del Tesoro ha detto che il nuovo processo di controllo sara' simile alle procedure amministrative necessarie per approvare l'uso della forza militare. L'amministrazione Biden ha gia' ridotto l'uso delle sanzioni da quando e' entrata in carica a gennaio