1) non ho letto il prospetto di Canaima, ma mi sono informato su come funziona il fondo analogo, Copernico, ed esso funziona come ho descritto.
2) ci sono una quindicina di diversi titoli Venezuela e PDVsa, che hanno prezzi diversi. E' evidente, direi, che non li possono valutare ad unico prezzo, altrimenti nessuno cederebbe quelli con prezzo maggiore.
3) non e' un fondo offshore, ma lussemburghese, cioe' legalmente uguale a qualsiasi altro fondo UE.
4) se ben capisco il fondo si ripromette di vendere 50 milioni nominali di quote, che consentirebbero di ricevere, in kind, un ammontare di bonds in default per nominale non lontano da un miliardo. resta la questione: se apporti 100.000 nominali di PDVsa 2022.. quanto nominale di quote (su un totale di 50 milioni) ricevi in cambio?
5) mi sfugge la logica alternativa che tu sembri suggerire per spiegare il funzionamento del fondo.
6) il supposto primo vantaggio e' che il fondo si assume il costo dei litigi in tribunale USA, in pratica ripartendolo tra i sottoscrittori, ciascuno dei quali non puo' agire da solo a costo contenuto. il secondo vantaggio consiste nella possibnilita' di negoziare privatamente con il debitore per ottenere attivi diversi da bond in pagamento.
Non conosco Copernico.
Parlo solo per Canaima ovviamente, di cui ho avuto appunto informazioni tempo fa, tramite call diretta coi responsabili di IlliquidX, quando mi interessai.
Ebbi la call durante il periodo in cui hanno cominciato a progettare l'iniziativa, che è effettivamente vecchiotta: direi che la call è di metà 2019.
Sulla giurisdizione del fondo effettivamente scopro adesso che è LUX: la mia convinzione della giurisdizione off shore deriva da quanto appresi dalla conversazione originale. L'intenzione, mi dissero, era quella.
Evidentemente hanno cambiato idea.
Ma non mi sembra cambi molto la sostanza.
Per semplificare: credo che tu ti stia facendo un film tuo coi 50 milioni che per qualche motivo diventano un miliardo.
Non c'è nessun miliardo. Ci sono solo i 50 milioni.
Canaima cerca persone che complessivamente possiedono 50M di nominale da conferire.
Poi porta i 50 Milioni in tribunale ed ottiene una sentenza favorevole.
Poi, quando nel lontano futuro, la sentenza viene eseguita, diciamo per 80 milioni, il fondo trattiene la success fee e restituisce il resto ai soci.
Il punto è che la success fee non è qualcosa che assomiglia al 2-3%, ma qualcosa che assomiglia di più al 20-30%. E magari anche oltre, a seconda delle soglie di successo.
Dunque se conferisci 1 milione di nominale, ottieni in cambio azioni che rappresentano 1/50 del fondo. Assumendo che il fondo riesca a raccogliere 50 milioni nominali, ovviamente
Comunque sia, ottieni in futuro quello che ottiene il fondo per 1 milione nominale di titoli VV, decurtato di una fetta sostanziale.
Il senso di aderire ad un fondo così, piuttosto che andare in proprio, credo derivi dalle presunte expertise e dalle iniziative legali messe in campo dal fondo, dall'anticipo delle spese e dall'oggettivo vantaggio delle maggiori dimensioni.
Io personalmente lasciai cadere la cosa, sia per l'entità della success fee e sia perchè aderire ad un fondo del genere poi coincide con formulare ex ante delle valutazioni su cose future piuttosto imprevedibili, rispetto alle quali l'adesione di oggi al fondo si potrebbe rivelare domani un oggettivo svantaggio economico o anche una trappola indesiderata.