Venezuela e PDVSA (Vol.166)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Cuba ha ripudiato il debito ed ha scelto l’isolamento internazionale. Nel nostro caso ci sono titoli sanzionati di un Paese ricco di materie prime da offrire in cambio di tutto il resto. Si devono solo accordare e poi si procederà alla rinegoziazione del debito.
Altro che isolamento internazionale, I cubani stanno messi meglio degli italiani! Sono diventati ricchi bidonando i creditori e mi sa che Maduro voglia copiare i cubani

Economia: Con un PIL di $100.023 miliardi (2018), Cuba è stata classificata dalla Banca Mondiale come un paese a reddito medio-alto. Il paese ha registrato una crescita discontinua con un picco negativo nel 1993 dopo una costante diminuzione al -14,87% dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Per inciso, dal 1994 al 2018 la crescita è stata positiva con una media del 7% per il periodo 1996-2008 ed una media del 2% per il periodo 2008-2018. Lo sviluppo economico di Cuba è stato guidato principalmente dalla crisi economica verificatasi dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La crisi ha rappresentato il punto di partenza per una nuova rivoluzione ecologica. Cuba è la 138° economia di esportazione più grande al mondo e la 75° economia più complessa secondo l'Indice di Complessità Economica. Nel 2017, Cuba ha esportato $1,41 miliardi e importato $6,21 miliardi, con un saldo commerciale negativo di $4,8 miliardi.

UNIDO ITPO Italy
 

Venezuela: attività industriale in aumento del 12 per cento​

Cacaras, 07 dic 16:55 - (Agenzia Nova) - L’attività industriale in Venezuela è cresciuta del 12 per cento tra gennaio e novembre 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rende noto la Confederazione degli industriali del Venezuela (Conindustria). Secondo uno studio presentato dalla stessa organizzazione il settore industriale venezuelano è al 38,5 per cento della sua capacità nel terzo trimestre del 2022, con un aumento di 13,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2021, quando la capacità era al 24,9 per cento.
 

Venezuela: Maduro promette "rinascimento" industria petrolifera​

Cacaras, 07 dic 16:07 - (Agenzia Nova) - Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha promesso un “rinascimento” dell’industria petrolifera, gasifera e petrolchimica. "Promuoveremo un nuovo piano per esportare prodotti in tutto il mondo", ha detto, osservando il Paese si sta preparando per un "nuovo inizio", un'industria più potente e diversificata che crea valore aggiunto in tutte le sue zone di produzione. "Tutto il petrolio di cui hanno bisogno per il funzionamento stabile del mercato energetico negli Stati Uniti e in Europa si trova in Venezuela", ha affermato parlando a un evento ufficiale. Il Venezuela, ha aggiunto, si sta preparando per un "nuovo inizio", un'industria più potente e diversificata che crea valore aggiunto in tutte le sue zone di produzione. "Tutto il petrolio di cui hanno bisogno per il funzionamento stabile del mercato energetico negli Stati Uniti e in Europa si trova in Venezuela", ha detto Maduro, osservando che il Paese non può essere rimosso dall'equazione energetica globale. (segue) (Vec)
 

Venezuela: Maduro promette "rinascimento" industria petrolifera (2)​

Cacaras, 07 dic 16:07 - (Agenzia Nova) - Dopo la ripresa del dialogo tra governo venezuelano e opposizione e il conseguente alleggerimento delle sanzioni petrolifere al Venezuela il governo di Caracas e la società statunitense Chevron hanno firmato i contratti per il proseguimento della produzione congiunta di petrolio nel Paese caraibico. Ad oggi, la produzione petrolifera venezuelana resta molto limitata. Secondo le stime dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) la produzione di petrolio venezuelana è stata di 679 mila barili al giorno durante il mese di ottobre, in aumento di 10mila barili al giorno rispetto ad settembre. Sulla base di fonti primarie la produzione è stata a ottobre di 717 mila barili al giorno, in aumento di 51mila barili al giorno rispetto al mese precedente. Si tratta di dati molto lontani dall'obiettivo del governo di Nicolas Maduro di produrre due milioni di barili al giorno nel 2022 e tre milioni entro il 2023. Il Venezuela ha prodotto 3,2 milioni di barili al giorno nel 1997 e per più di 20 anni è rimasto al di sopra dei due milioni di barili, ma l'industria petrolifera ha subito i contraccolpi di malagestione e corruzione, cui si sono aggiunti gli effetti delle sanzioni statunitensi. (Vec)
 
Altro che isolamento internazionale, I cubani stanno messi meglio degli italiani! Sono diventati ricchi bidonando i creditori e mi sa che Maduro voglia copiare i cubani

Economia: Con un PIL di $100.023 miliardi (2018), Cuba è stata classificata dalla Banca Mondiale come un paese a reddito medio-alto. Il paese ha registrato una crescita discontinua con un picco negativo nel 1993 dopo una costante diminuzione al -14,87% dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Per inciso, dal 1994 al 2018 la crescita è stata positiva con una media del 7% per il periodo 1996-2008 ed una media del 2% per il periodo 2008-2018. Lo sviluppo economico di Cuba è stato guidato principalmente dalla crisi economica verificatasi dopo il crollo dell'Unione Sovietica. La crisi ha rappresentato il punto di partenza per una nuova rivoluzione ecologica. Cuba è la 138° economia di esportazione più grande al mondo e la 75° economia più complessa secondo l'Indice di Complessità Economica. Nel 2017, Cuba ha esportato $1,41 miliardi e importato $6,21 miliardi, con un saldo commerciale negativo di $4,8 miliardi.

UNIDO ITPO Italy
Questo non c’entra con il discorso del debito estero. Abbiamo titoli in USD sotto New York law… Maduro non decide proprio niente. Sono gli USA a decidere quando e cosa fare.
 
Questo non c’entra con il discorso del debito estero. Abbiamo titoli in USD sotto New York law… Maduro non decide proprio niente. Sono gli USA a decidere quando e cosa fare.
A mio avviso gli USA hanno già deciso: Oil per pagare i debiti ai creditori USA. A noi invece il cetriolone. Ecco perchè vi dico che dobbiamo rompere il c@@@o alle banche e al governo italiano. Gli americani fanno gli interessi degli americani e non degli italiani
 
Ultima modifica:
Questo non c’entra con il discorso del debito estero. Abbiamo titoli in USD sotto New York law… Maduro non decide proprio niente. Sono gli USA a decidere quando e cosa fare.
Come non c'entra. C'entra eccome. Anche i titoli cubani sono in USD New York Law.
 
A mio avviso gli USA hanno già deciso: Oil per pagare i debiti ai creditori USA. A noi invece il cetriolone. Ecco perchè vi dico che dobbiamo rompere il c@@@o alle banche e al governo italiano. Gli americani fanno gli interessi degli americani e non degli italiani
L’Italia non conta niente. I bondholders di tutto il mondo saranno trattati allo stesso modo. Bisogna vedere quale haircut e/o allungamento scadenze decideranno di fare. Non pensare a Cuba, perché il Venezuela ha molto da offrire e per questo si ritrova ad essere conteso dalle maggiori potenze mondiali. Se lo stallo geopolitico non si risolve, non possiamo fare altro che attendere pazientemente.
 
L’Italia non conta niente. I bondholders di tutto il mondo saranno trattati allo stesso modo. Bisogna vedere quale haircut e/o allungamento scadenze decideranno di fare. Non pensare a Cuba, perché il Venezuela ha molto da offrire e per questo si ritrova ad essere conteso dalle maggiori potenze mondiali. Se lo stallo geopolitico non si risolve, non possiamo fare altro che attendere pazientemente.
Putroppo ho appena trovato la normativa internazionale che consente a uno Stato di non pagare i debiti. E' vietata la condotta dello Stato inadempiente. Però ci sono dei casi che escludono l'illiceità della condotta. Queste cause sono degli esimenti e sono elencate. Purtroppo lo stato di necessità giustifica il mancato pagamento del debito. E questi principi vengono utilizzati dai giudici quando decidono le cause anche nei tribunali oltre che nei tribunali internazionali. Però questi esimenti non possono essere utilizzati quando esistono dei patti. Nel nostro caso il patto c'è, infatti me lo sentivo che era importante il trattato tra Italia e Venezuela. Grazie a questo trattato noi abbiamo diritto al rimborso, ma di un recovery pari alla quotazione del bonos precedente al default, adesso non ricordo di preciso. Il giudice di New York, come ho sempre detto, non c'entra niente perchè quando vai a New York dal giudice, il Venezuela deve solo contestare lo Stato di necessità che è provato dalla risoluzione ONU che approva gli aiuti umanitari al VNZ, e la causa viene vinta dal VNZ. Avevo ragione allora quando vi dicevo che non serve a niente aspettare. Maduro ci ha fregato
 
buongiorno a tutti, quindi se ho capito bene, non ci sono sviluppi o novita' a riguardo dei bond, nessuna ristrutturazione in atto?
 
Putroppo ho appena trovato la normativa internazionale che consente a uno Stato di non pagare i debiti. E' vietata la condotta dello Stato inadempiente. Però ci sono dei casi che escludono l'illiceità della condotta. Queste cause sono degli esimenti e sono elencate. Purtroppo lo stato di necessità giustifica il mancato pagamento del debito. E questi principi vengono utilizzati dai giudici quando decidono le cause anche nei tribunali oltre che nei tribunali internazionali. Però questi esimenti non possono essere utilizzati quando esistono dei patti. Nel nostro caso il patto c'è, infatti me lo sentivo che era importante il trattato tra Italia e Venezuela. Grazie a questo trattato noi abbiamo diritto al rimborso, ma di un recovery pari alla quotazione del bonos precedente al default, adesso non ricordo di preciso. Il giudice di New York, come ho sempre detto, non c'entra niente perchè quando vai a New York dal giudice, il Venezuela deve solo contestare lo Stato di necessità che è provato dalla risoluzione ONU che approva gli aiuti umanitari al VNZ, e la causa viene vinta dal VNZ. Avevo ragione allora quando vi dicevo che non serve a niente aspettare. Maduro ci ha fregato
A Maduro conviene quel che conviene a noi…è anche lui bondholder
 
A mio avviso gli USA hanno già deciso: Oil per pagare i debiti ai creditori USA. A noi invece il cetriolone. Ecco perchè vi dico che dobbiamo rompere il c@@@o alle banche e al governo italiano. Gli americani fanno gli interessi degli americani e non degli italiani
Non mi sembra una novità
 
buongiorno a tutti, quindi se ho capito bene, non ci sono sviluppi o novita' a riguardo dei bond, nessuna ristrutturazione in

buongiorno a tutti, quindi se ho capito bene, non ci sono sviluppi o novita' a riguardo dei bond, nessuna ristrutturazione in atto?
Devono rimuovere le sanzioni.
Finché non lo fanno, nessun creditore andrà a parlare coi venezuelani perché sarebbe tempo perso.
Quindi se non c'è dialogo tra debitore e creditori non può esserci ristrutturazione del debito.
Dipende dagli USA as usual.
 
Il presidente della Repubblica del Perù, Pedro Castillo, è stato arrestato dalle autorità del suo Paese e condannato a dieci giorni di carcere preventivo per presunta sedizione, turbativa dell’ordine pubblico ed eccesso di potere. Martedì 7 dicembre, infatti, aveva tentato di sciogliere il Parlamento nazionale – controllato dall’opposizione – poche ore prima di una seduta con all’ordine del giorno il suo impeachment per “incapacità morale permanente, chiesto in seguito ad accuse di corruzione. In un discorso rivolto alla nazione, il capo dello Stato aveva annunciato di voler convocare elezioni legislative da tenere entro nove mesi, e di voler governare “per decreto” nel periodo di transizione. Inoltre ha tentato di imporre (a partire da mercoledì) il coprifuoco tra le 22 e le quattro del mattino, chiedendo a tutti coloro che posseggono armi di consegnarle al più vicino posto di polizia nel giro di 72 ore. Da subito i media nazionali hanno denunciato il tentativo di golpe: anche il presidente della Corte costituzionale, Francisco Morales, ha parlato di un “colpo di Stato destinato al fallimento”, chiedendo alle forze armate di “ristabilire la democrazia in base alla Costituzione”.

è una caratteristica fissa del sud America :wall:
 
A Maduro conviene quel che conviene a noi…è anche lui bondholder
Sei peggio di un bambino.
Solo i bambini negano a oltranza come te.
Non sai cosa dire e rispondi con le cassate.
Ah, dimenticavo, Oltre allo stato di necessità è possibile invocare anche la sopravvenuta impossibilità di adempiere per non pagare i debiti, sempre secondo il diritto internazionale. E purtroppo le sanzioni hanno aiutato il VNZ che oltre a poter invocare lo stato di necessità può altresì eccepire che non ha potuto pagare per via delle sanzioni che hanno altresì distrutto l'economia del Venezuela.
 
Ultima modifica:
Devono rimuovere le sanzioni.
Finché non lo fanno, nessun creditore andrà a parlare coi venezuelani perché sarebbe tempo perso.

Quindi se non c'è dialogo tra debitore e creditori non può esserci ristrutturazione del debito.
Dipende dagli USA as usual.
Le sanzioni sono state rimosse per i creditori oppure è possibile rimuoverle facendo richiesta di esenzione. Non si può più dire che il VNZ non paga perchè ci sono le senzioni.
 
A mio avviso gli USA hanno già deciso: Oil per pagare i debiti ai creditori USA. A noi invece il cetriolone. Ecco perchè vi dico che dobbiamo rompere il c@@@o alle banche e al governo italiano. Gli americani fanno gli interessi degli americani e non degli italiani
Solo per evitare i consueti malintesi sul forum:
i debiti commerciali non sono stati mai oggetto di sanzioni, ma semplicemente i chavisti da ben prima del default di novembre 2017 avevano cessato di pagare anche quelli.
Chevron , la spagnola Repsol ed Eni, trattandosi del settore petrolifero che è sanzionato, hanno ricevuto l'autorizzazione ad esportare petrolio venezuelano in paga dei vecchi buffi. Nel Caso di Chevron c'è l'autorizzazione a produrlo sul posto, sempre solo come pagamento dei vecchi crediti e quindi senza che Pdvsa prenda una lira; ma parrebbe che ad investire sul posto non ci pensano proprio vista l'inaffidabilità del regime.
Per i bh, americani italiano o turcomanni che siano, le sanzioni rimangono le stesse.
Pertanto il oil for debit vale solo per le compagnie petrolifere impantanate in Venezuela; l'idea sarebbe molto interessante per gestire una ipotetica futura ristrutturazione.
Se è quando avverrà.
 
Solo per evitare i consueti malintesi sul forum:
i debiti commerciali non sono stati mai oggetto di sanzioni, ma semplicemente i chavisti da ben prima del default di novembre 2017 avevano cessato di pagare anche quelli.
Chevron , la spagnola Repsol ed Eni, trattandosi del settore petrolifero che è sanzionato, hanno ricevuto l'autorizzazione ad esportare petrolio venezuelano in paga dei vecchi buffi. Nel Caso di Chevron c'è l'autorizzazione a produrlo sul posto, sempre solo come pagamento dei vecchi crediti e quindi senza che Pdvsa prenda una lira; ma parrebbe che ad investire sul posto non ci pensano proprio vista l'inaffidabilità del regime.
Per i bh, americani italiano o turcomanni che siano, le sanzioni rimangono le stesse.
Pertanto il oil for debit vale solo per le compagnie petrolifere impantanate in Venezuela; l'idea sarebbe molto interessante per gestire una ipotetica futura ristrutturazione.
Se è quando avverrà.
No caro. Il giudice di New York ha già sentenziato. Chi ha fatto causa deve trattare con il VNZ per ottenere il rimborso. Non ha detto che non può trattare perchè ci sono le sanzioni.
 
Pertanto il oil for debit vale solo per le compagnie petrolifere impantanate in Venezuela; l'idea sarebbe molto interessante per gestire una ipotetica futura ristrutturazione.
Se è quando avverrà.
No mio caro perchè violerenne il principio di uguaglianza
 
Stato
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