Venezuela e PDVSA (Vol.167)

Stato
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"Tutte le parti devono pensare al futuro che vogliono per il Venezuela", afferma Türk, il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite
28 gennaio 2023
"Mentre le radici della crisi economica del Venezuela sono anteriori all'imposizione delle sanzioni economiche... è chiaro che le sanzioni settoriali imposte dall'agosto 2017 hanno esacerbato la crisi economica e ostacolato i diritti umani", ha affermato Türk, ribadendo la sua raccomandazione che gli Stati membri sospendano o revochino le misure che minano i diritti umani e che aggravano la situazione umanitaria. ;)
 
L'ofac le deve togliere.... Oramai sono tutti d'accordo e Maduro è diventato istituzionale....
L'unico che puo' dire cosa l'OFAC DEVE fare, e' Biden, o Yellen dietro ordine di Biden.
Maduro non e' riconosciuto dagli USA, che sono gli unici che contano realmente.
E' per questo che resta essenziale trovare una soluzione politica accettabile entro il 2024,
prima delle nuove elezioni americane, a mio parere.
Lula puo' aiutare, ma deve ricordare che e' presidente perche' Biden non ha consentito ad un golpe militare a Brasilia.
in Argentina, la destra dovrebbe tornare al governo quest'anno, stando alle previsioni.
 
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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani prolunga di due anni la missione in Venezuela
2023-01-28
L'articolo tratta di tutte le magagne ancora presenti in Venezuela, per concludere infine con con puntualizzazioni "quasi" rassicuranti e beneauguranti (per noi):
«Sebbene le radici della crisi economica del Venezuela siano precedenti all’imposizione di sanzioni economiche, come ho evidenziato nelle mie interazioni, è chiaro che le sanzioni settoriali imposte dall’agosto 2017 hanno esacerbato la crisi economica e ostacolato il godimento dei diritti umani», ha sottolineato.
Per tutte queste ragioni, ha ricordato che il suo Ufficio ha ripetutamente raccomandato la sospensione o la revoca delle misure che «hanno un effetto negativo sui diritti umani e stanno aggravando la situazione umanitaria, una richiesta che facciamo anche per quanto riguarda le misure coercitive unilaterali imposte ad altri Paesi».
 
Nel suo ultimo libro Mike Pompeo, che è stato Segretario di Stato durante l’amministrazione di Donald Trump, ha confessato che gli Stati Uniti stavano progettando di invadere militarmente il Venezuela.
Il ministro della difesa venezuelano Vladimir Padrino López ha reagito venerdì alle rivelazioni rilasciate questa settimana da Mike Pompeo, che era stato segretario di Stato degli Stati Uniti durante l’amministrazione di Donald Trump, dove confessa i piani che hanno messo in atto e altri che hanno contemplato di intraprendere contro il paese sudamericano, tra cui un attacco militare.

“Un’altra confessione di chi è stato segretario di Stato nell’amministrazione Trump: hanno contemplato di invaderci e finanziato una guerra contro il Venezuela, contando sulla fazione sovversiva che ha cercato con mezzi non democratici di raggiungere il potere politico. Che faccia tosta! Non ce la faranno!” ha detto Padrino Lopez.
Pompeo ha pubblicato questa settimana un libro di memorie intitolato ‘Non cedere mai un centimetro’, un testo in cui fornisce dettagli sui piani e le decisioni che l’amministrazione statunitense ha preso durante il periodo in cui è stato presidente Trump per cercare di rovesciare il presidente venezuelano Nicolás Maduro.
Pompeo dedica un intero capitolo al Venezuela e rivela che assieme all’ex consigliere per la sicurezza, John Bolton, e lo stesso ex presidente Trump, avevano pianificato di invadere il Venezuela con truppe militari per provocare la caduta di Maduro.

“In diversi momenti, il presidente Trump, John Bolton e io suggeriamo l’opzione militare per il Venezuela. Nessuno di noi ha voluto parlare pubblicamente di questo importante mezzo di pressione”, dettaglia Pompeo nelle sue memorie.
L’ex direttore dell’Agenzia centrale di intelligence (CIA) spiega che quello che hanno cercato è stato “rendere la vita del regime così miserabile in modo che Maduro e i suoi delinquenti dovessero fare un accordo con l’opposizione”, motivo per cui hanno deciso di ignorare il presidente Maduro e sostenere un deputato sconosciuto, come Juan Guaidó.

“Abbiamo deciso che non potevamo riconoscere Maduro come presidente legittimo del Venezuela. Invece, il 23 gennaio abbiamo riconosciuto il leader dell’opposizione di 35 anni, relativamente sconosciuto Juan Guaidó presidente dell’Assemblea Nazionale, come presidente ad interim. Abbiamo rischiato”, ha detto l’ex funzionario di Trump.
Pompeo ha ammesso che gli Stati Uniti hanno consegnato un miliardo di dollari all’opposizione estremista legata a Guaidó, per presumibilmente portare “aiuto umanitario” in Venezuela, denaro che secondo gli stessi settori dell’opposizione locale semplicemente “scomparso”, rubato dal gruppo del presunto “governo provvisorio”.
L’ex funzionario ha anche confessato che Washington ha esercitato pressione economica contro il Venezuela per cercare di forzare la caduta di Maduro. Inoltre, ha progettato una campagna contro di lui e il suo governo, che è stata promossa da “artisti alleati”.

Gli Stati Uniti hanno applicato una serie di forti sanzioni contro lo stato, contro Petróleos de Venezuela (Pdvsa) e hanno confiscato beni e fondi venezuelani all’estero, che mantengono ancora illegalmente congelati. L’obiettivo, secondo Pompeo, era quello di togliere al governo venezuelano la capacità di ottenere valuta estera e impedirgli di esportare “i suoi principali generatori di denaro: petrolio e oro”. (RT)

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info
 

Spagna: ministro Esteri, governo appoggia dialogo tra governo e opposizioni in Venezuela​

Madrid, 29 gen 18:29 - (Agenzia Nova) - La Spagna appoggia il dialogo che il governo di Nicolas Maduro e le opposizioni hanno intrapreso per mettere fine alla crisi politica e sociale in Venezuela. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, José Manuel Albares, nel corso dell'incontro tenuto oggi a Bruxelles con l'oppositore Gererado Blyde e membri della delegazione del fronte anti-governartivo. "Riunione con la Piattaforma unitaria dell'opposizione venezuelana. Abbiamo scambiato punti di visita sul processo di dialogo in Venezuela. La Spagna appoggia questo dialogo", ha scritto Albers in un messaggio pubblicato sul proprio profilo Twitter. I negoziati tra le parti sono ripresi a fine novembre 2022 in Messico, con la firma del Secondo accordo parziale per la protezione del popolo venezuelano, finalizzato al recupero dei fondi statali bloccati nel sistema finanziario internazionale e, contestualmente, al varo di un piano congiunto per il miglioramento dei servizi sociali.
 
Come aiuto militare, il Venezuela fornirà alla Russia droni ad alta precisione
 
Venezuela inasprisce le regole di pagamento anticipato del petrolio, come dimostrano i documenti
30-01-2023 | 12:22
L'azienda petrolifera statale venezuelana PDVSA sta inasprendo i termini per gli acquirenti dopo un mese di stop alla maggior parte delle esportazioni di greggio e carburante, richiedendo un pagamento anticipato prima dei carichi in contanti, beni o servizi, come mostrano i documenti dell'azienda.
Il nuovo amministratore delegato di PDVSA, Pedro Tellechea, ha messo in atto la mossa questo mese. Questo rafforza le misure implementate l'anno scorso dopo che diversi acquirenti avevano saltato i pagamenti per il petrolio, che fornisce la maggior parte delle entrate del Paese sudamericano.
(Non vale più il principio:
1) "petrolio contro debito",
2) o trattasi di esportazioni che aggirano le sanzioni statunitensi,
3) o magari il petrolio non può essere scambiato con contanti, ma alcuni beni e servizi sfuggono alle sanzioni??)
Forse la terza risposta è quella giusta.
 
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