Venezuela e PDVSA (Vol.167)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Investors Lobby Biden to Lift US Ban on Trading Venezuela Bonds
2023-02-01 15:39:32.895 GMT


By Ezra Fieser and Nicolle Yapur
(Bloomberg) -- A group of investors is pressing the Biden
administration to lift a ban on the trading of defaulted
Venezuelan bonds, arguing that the US is at risk of losing
leverage over President Nicolas Maduro’s regime in the event of
a debt restructuring.
The Venezuela Creditor Committee, made up of US and foreign
institutions holding roughly $12 billion of the debt, hired
Washington-based BGR Group to help it lobby for the removal of
sanctions that prohibit US-based companies and individuals from
buying the obligations, according to public records and four
people familiar with the matter.
Represented by Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP, the
committee contends that the ban has pushed down prices, allowing
buyers from countries that are not aligned with US foreign
policy to accumulate large positions, which will ultimately give
them a greater say in negotiations, the people said. There is
little chance in the short term for a restructuring of the debt,
which totals $60 billion plus interest,
but removing the ban
would create a level-playing field. Under current restrictions,
US investors are allowed only to hold or sell their holdings to
foreigners.
A lifting of the ban would only affect trading on the
secondary market and wouldn’t benefit Maduro’s regime
financially. The committee is not asking for the Biden
administration to give Venezuela access to capital markets to
raise new funds, the people said.
The lobbying effort, which kicked off in earnest in the new
year, adds to the growing pressure on Washington to soften its
approach to Venezuela, including the push to remove sanctions
put in place by President Donald Trump. Last year, the Treasury
Department lifted some restrictions on Chevron Corp.’s
operations in Venezuela and Biden officials traveled to Caracas
to hold direct talks with Maduro to draw him into negotiations
with political opponents.
The idea of lifting the trading ban has gained momentum
recently in Washington, though there is concern among some
lawmakers that it would be misconstrued as benefiting Maduro,
the people said. As an alternative to a total lifting of the
prohibition, the committee is also proposing modifying sanctions
to bar certain buyers.
The Treasury Department declined to comment about whether
there were plans afoot to lift the trading ban.
Read more about how the US-backed effort to remove Maduro
has failed
BGR was retained in the fourth quarter of last year and
paid roughly $100,000, according to a filing with the Senate’s
Office of Public Records. The company assigned a handful of
lobbyists to the effort, including former White House staffer Ed
Rogers and Walker Roberts, who worked for nearly 17 years on the
House International Relations Committee.
BGR did not respond to a message seeking comment.
Some investors are also carrying out individual meetings
with members of the administration and Congress, according to
the people, who asked not to be identified as the discussions
are private. Representatives for the creditors’ committee did
not return a message seeking comment.
The Trump administration imposed sanctions on trading
Venezuelan debt in 2019, which forced US investors to dump their
holdings. Prices have since dropped to deeply distressed levels,
with sovereign and state-owned oil company PDVSA’s bonds trading
below 10 cents on the dollar, according to indicative pricing
compiled by Bloomberg.
The committee estimates US institutions hold around 25% to
30% of the debt currently, down from more than 50% of the bonds
prior to the trading ban, two of the people said.

The US in November allowed Chevron to expand operations in
Venezuela, authorizing it to use the oil sales to recoup debt
owed to them by PDVSA. European firms Repsol SA and Eni SpA also
received the OK to take Venezuelan crude as payment for
outstanding debt. Meanwhile, bondholders are banned from any
dealings with Maduro, and even non-US investors could be
subjected to secondary US sanctions just by engaging in
negotiations with his administration.
One possible reason bond holders have been left out: A deal
like Chevron’s has a direct benefit for the US economy because
of oil flows, said Guillermo Guerrero, senior strategist at EMFI
Group Ltd, an emerging markets boutique in London. “Creditors
are the bottom of the list of priorities for the US
administration.”
Still, the trading ban makes little sense, Guerrero said.
“I think it’s inertia,” he said. “It’s difficult to lift a
restriction once it’s in place.”

To contact the reporters on this story:
Ezra Fieser in Bogota at efieser@bloomberg.net;
Nicolle Yapur in Caracas office
Top

spalPosts: 54Joined: Mon 5. Dec 2022, 02:20Contact:
Contact spal
sarebbe ora , un blocco assurdo che penalizza solo i bondholders
 
Mi sembra che stia per ripetermi.
Ho scritto che siamo d'accordo.
Salvo eventualmente su un punto:
difendere i diritti degli investitori italiani e' uno dei doveri del nostro Governo (qui concordiamo).
Ma esso non ha il potere di obbligare con la forza un debitore sovrano terzo ad onorare i debiti,
ne il dovere di compensare gli investitori in obbligazioni per i danni subiti.
Non esiste, che io sappia, un capitolo del bilancio dello Stato per assumere le spese giudiziarie
della tutela degli investitori italiani presso giurisdizioni terze, e non mi risulta che esistano cose simili negli ordinamenti di altri paesi sviluppati.
Nella vicenda dei Tangobonds.. ci sono stati risparmiatori tedeschi, americani, brasiliani, francesi, inglesi, giapponesi, svizzeri,russi e di altri paesi coinvolti.
Ma a mio sapere l'Italia e' stato l'unico paese in cui si sono levate voci coordinate per tentare di sostenere la tesi che lo Stato italiano e le banche italiane dovessero farsi carico del problema.. tanto e' vero che ta FTA e' stata l'unico attore bancario attivo per conto terzi nel ricorso a ICSID.

Giova ricordare che l'azione della TFA, alla fine della fiera, non e' servita a granche', perche' la soluzione non e' arrivata dall'ICSID, ma dal giudice Griesa, a NY.
 
Ultima modifica:
Dopo tutte le denigrazioni ricevute e le attestazioni di stima di qualcuno che addirittura mi accusa di essere un promotore di cause legali, mi è passata la voglia.....
mai pensato che sei un promotore di cause legali e se qualcuno lo pensa o denigra te ne devi fregare alla grande.
se metti giu due righe e l'indirizzo a cui spedire io partecipo anche se non ho nessuna fiducia che vada a buon fine,
ma tentare non nuoce alla peggiore delle ipotesi ci ignorano.
 
Nella vicenda dei Tangobonds.. ci sono stati risparmiatori tedeschi, americani, brasiliani, francesi, inglesi, giapponesi, svizzeri,russi e di altri paesi coinvolti.
Ma a mio sapere l'Italia e' stato l'unico paese in cui si sono levate voci coordinate per tentare di sostenere la tesi che lo Stato italiano e le banche italiane dovessero farsi carico del problema.. tanto e' vero che ta FTA e' stata l'unico attore bancario attivo per conto terzi nel ricorso a ICSID.

Giova ricordare che l'azione della TFA, alla fine della fiera, non e' servita a granche', perche' la soluzione non e' arrivata dall'ICSID, ma dal giudice Griesa, a NY.
Veramente il giudice Griesa ha deciso per un rimborso superiore a quello ottenuto dai BH italiani proprio perchè i 2 giudizi erano indipendenti
 
Ho scritto che siamo d'accordo.
Salvo eventualmente su un punto:
difendere i diritti degli investitori italiani e' uno dei doveri del nostro Governo (qui concordiamo).

Ma esso non ha il potere di obbligare con la forza un debitore sovrano terzo ad onorare i debiti,
Ma questa è una conclusione tutta tua... mai scritta da nessuno

ne il dovere di compensare gli investitori in obbligazioni per i danni subiti.

Ma chi a mai detto una cosa del genere...
e la seconda volta che dici che i BH vogliono compensazioni ...voglio SOLO tutela .


Non esiste, che io sappia, un capitolo del bilancio dello Stato per assumere le spese giudiziarie

Carib ma che casso dici ..
Ci miliardi per tutti per fare di tutto .
Per non parlare di migliaia di avvocati dipendenti dei contribuenti a grattarsi ...
Carib ... la sagra del cornuto costa di più.

C'è un capitolo per pagare il RDC ai delinquenti ...

della tutela degli investitori italiani presso giurisdizioni terze, e non mi risulta che esistano cose simili negli ordinamenti di altri paesi sviluppati.

Luisd parla di un trattato tra stati ..
Può un peones di onorevole fare un interrogazione ... o deve chiedere il permesso a un tribunale ?

Nella vicenda dei Tangobonds.. ci sono stati risparmiatori tedeschi, americani, brasiliani, francesi, inglesi, giapponesi, svizzeri,russi e di altri paesi coinvolti.
Ma a mio sapere l'Italia e' stato l'unico paese in cui si sono levate voci coordinate per tentare di sostenere la tesi che lo Stato italiano e le banche italiane dovessero farsi carico del problema..
Legale e non risarcitorio...
Carib ma ti rendi conto che le istituzioni italiane sono PAGATI con le tasse... ma pare , almeno per te, un obbrobrio farli lavorare ..
Boh ...


tanto e' vero che ta FTA e' stata l'unico attore bancario attivo per conto terzi nel ricorso a ICS

Giova ricordare che l'azione della TFA, alla fine della fiera, non e' servita a granche', perche' la soluzione non e' arrivata dall'ICSID, ma dal giudice Griesa, a NY.
Lo stato spende zero ... forse i risparmiatori recuperano qualche euro. ...
 
Ma questa è una conclusione tutta tua... mai scritta da nessuno



Ma chi a mai detto una cosa del genere...
e la seconda volta che dici che i BH vogliono compensazioni ...voglio SOLO tutela .




Carib ma che casso dici ..
Ci miliardi per tutti per fare di tutto .
Per non parlare di migliaia di avvocati dipendenti dei contribuenti a grattarsi ...
Carib ... la sagra del cornuto costa di più.

C'è un capitolo per pagare il RDC ai delinquenti ...



Luisd parla di un trattato tra stati ..
Può un peones di onorevole fare un interrogazione ... o deve chiedere il permesso a un tribunale ?


Legale e non risarcitorio...
Carib ma ti rendi conto che le istituzioni italiane sono PAGATI con le tasse... ma pare , almeno per te, un obbrobrio farli lavorare ..
Boh ...





Lo stato spende zero ... forse i risparmiatori recuperano qualche euro. ...
mi pare il famoso dialogo tra sordi.
vai a pescare?
no, vado a pescare.
ah! credevo andassi a pescare.

siamo nel campo delle opinioni, che restano soggettive,
e dei fatti che sono oggettivi.

le opinioni su cosa lo Stato (italiano) debba fare sono soggettive.
ciascuno ha diritto alla sua. Si possono fare interrogazioni, proclami, mozioni, risoluzioni parlamentari o quant'altro.. ma in pratica temo non servano a nulla. questo e' il punto, a mio parere. Libero tu di dissentire, amici come prima.


quel che e' successo in passato tentando di far applicare i trattati bilaterali vigenti in materia di protezione degli investimenti,
nel caso de default sui bond, e un fatto oggettivo, ed e' il seguente:
il tribunale arbitrale dell'ICSID si e' dichiarato competente (ottima cosa).. ma poi, dieci anni dopo il ricorso.. non era ancora arrivato a
recuperare un dollaro, un Euro o uno ¥ che fosse.
 
Ultima modifica:
Ps: il mio interesse e' meramente di arrivare ad una situazione in cui i bonds del Venezuela tornino negoziati a quotazioni normali per un paese latino-americano in default, per poi decidere se venderne una parte o attendere una ristrutturazione o offerta di scambio.
Rispetto a questo obiettivo ritengo, a torto o ragione, ovviamente, che dichiarazioni politiche o iniziative giudiziarie da parte italiana sarebbero del tutto ininfluenti, motivo per cui, se fossi oggi in parlamento, voterei senza problemi mozioni a favore dei bondholders, purche' la parte operativa non comporti costi a carico dei contribuenti. Se avessi influenza alla Casa Bianca, userei gli stessi argomenti di Cleary Gottlieb (vedi post precedente), studio legale che conosco personalmente ma non amo molto.
Liberi altri partecipanti di dissentire.
 
Ps: il mio interesse e' meramente di arrivare ad una situazione in cui i bonds del Venezuela tornino negoziati a quotazioni normali per un paese latino-americano in default, per poi decidere se venderne una parte o attendere una ristrutturazione o offerta di scambio.
Rispetto a questo obiettivo ritengo, a torto o ragione, ovviamente, che dichiarazioni politiche o iniziative giudiziarie da parte italiana sarebbero del tutto ininfluenti, motivo per cui, se fossi oggi in parlamento, voterei senza problemi mozioni a favore dei bondholders, purche' la parte operativa non comporti costi a carico dei contribuenti. Se avessi influenza alla Casa Bianca, userei gli stessi argomenti di Cleary Gottlieb (vedi post precedente), studio legale che conosco personalmente ma non amo molto.
Liberi altri partecipanti di dissentire.
Devono togliere le sanzioni…questo è il problema. Il resto sarà una conseguenza
 
Investors Lobby Biden to Lift US Ban on Trading Venezuela Bonds
2023-02-01 15:39:32.895 GMT


By Ezra Fieser and Nicolle Yapur
(Bloomberg) -- A group of investors is pressing the Biden
administration to lift a ban on the trading of defaulted
Venezuelan bonds, arguing that the US is at risk of losing
leverage over President Nicolas Maduro’s regime in the event of
a debt restructuring.
The Venezuela Creditor Committee, made up of US and foreign
institutions holding roughly $12 billion of the debt, hired
Washington-based BGR Group to help it lobby for the removal of
sanctions that prohibit US-based companies and individuals from
buying the obligations, according to public records and four
people familiar with the matter.
Represented by Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP, the
committee contends that the ban has pushed down prices, allowing
buyers from countries that are not aligned with US foreign
policy to accumulate large positions, which will ultimately give
them a greater say in negotiations, the people said. There is
little chance in the short term for a restructuring of the debt,
which totals $60 billion plus interest,
but removing the ban
would create a level-playing field. Under current restrictions,
US investors are allowed only to hold or sell their holdings to
foreigners.
A lifting of the ban would only affect trading on the
secondary market and wouldn’t benefit Maduro’s regime
financially. The committee is not asking for the Biden
administration to give Venezuela access to capital markets to
raise new funds, the people said.
The lobbying effort, which kicked off in earnest in the new
year, adds to the growing pressure on Washington to soften its
approach to Venezuela, including the push to remove sanctions
put in place by President Donald Trump. Last year, the Treasury
Department lifted some restrictions on Chevron Corp.’s
operations in Venezuela and Biden officials traveled to Caracas
to hold direct talks with Maduro to draw him into negotiations
with political opponents.
The idea of lifting the trading ban has gained momentum
recently in Washington, though there is concern among some
lawmakers that it would be misconstrued as benefiting Maduro,
the people said. As an alternative to a total lifting of the
prohibition, the committee is also proposing modifying sanctions
to bar certain buyers.
The Treasury Department declined to comment about whether
there were plans afoot to lift the trading ban.
Read more about how the US-backed effort to remove Maduro
has failed
BGR was retained in the fourth quarter of last year and
paid roughly $100,000, according to a filing with the Senate’s
Office of Public Records. The company assigned a handful of
lobbyists to the effort, including former White House staffer Ed
Rogers and Walker Roberts, who worked for nearly 17 years on the
House International Relations Committee.
BGR did not respond to a message seeking comment.
Some investors are also carrying out individual meetings
with members of the administration and Congress, according to
the people, who asked not to be identified as the discussions
are private. Representatives for the creditors’ committee did
not return a message seeking comment.
The Trump administration imposed sanctions on trading
Venezuelan debt in 2019, which forced US investors to dump their
holdings. Prices have since dropped to deeply distressed levels,
with sovereign and state-owned oil company PDVSA’s bonds trading
below 10 cents on the dollar, according to indicative pricing
compiled by Bloomberg.
The committee estimates US institutions hold around 25% to
30% of the debt currently, down from more than 50% of the bonds
prior to the trading ban, two of the people said.

The US in November allowed Chevron to expand operations in
Venezuela, authorizing it to use the oil sales to recoup debt
owed to them by PDVSA. European firms Repsol SA and Eni SpA also
received the OK to take Venezuelan crude as payment for
outstanding debt. Meanwhile, bondholders are banned from any
dealings with Maduro, and even non-US investors could be
subjected to secondary US sanctions just by engaging in
negotiations with his administration.
One possible reason bond holders have been left out: A deal
like Chevron’s has a direct benefit for the US economy because
of oil flows, said Guillermo Guerrero, senior strategist at EMFI
Group Ltd, an emerging markets boutique in London. “Creditors
are the bottom of the list of priorities for the US
administration.”
Still, the trading ban makes little sense, Guerrero said.
“I think it’s inertia,” he said. “It’s difficult to lift a
restriction once it’s in place.”

To contact the reporters on this story:
Ezra Fieser in Bogota at efieser@bloomberg.net;
Nicolle Yapur in Caracas office
Top

spalPosts: 54Joined: Mon 5. Dec 2022, 02:20Contact:
Contact spal
Se non ricordo male questa è la prima volta che si parla esclusivamente dei bh e di riammettere OT le contrattazioni perché il blocco penalizza solo noi e non è utile ad altro.
La frase che fa riferimento all'inerzia (nell' attesa di un cambio di regime oggi improbabile) giustamente chiude l'articolo.
 
Di Ezra Fieser e Nicolle Yapur
(Bloomberg) -- Un gruppo di investitori sta facendo pressione su Biden
amministrazione di revocare il divieto di negoziazione di inadempienti
Obbligazioni venezuelane, sostenendo che gli Stati Uniti rischiano di perdere
leva sul regime del presidente Nicolas Maduro in caso di
una ristrutturazione del debito.
Il Venezuela Credit Committee, composto da Stati Uniti e stranieri
istituzioni che detengono circa $ 12 miliardi di debito, assunto
BGR Group con sede a Washington per aiutarlo a fare pressioni per la rimozione di
sanzioni che vietano alle società e agli individui con sede negli Stati Uniti di
acquistare le obbligazioni, secondo i registri pubblici e quattro
persone che hanno familiarità con la questione.
Rappresentato da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP, il
commissione sostiene che il divieto ha abbassato i prezzi, permettendo
acquirenti provenienti da paesi che non sono allineati con gli Stati Uniti esteri
politica per accumulare posizioni di grandi dimensioni, che alla fine darà
hanno più voce in capitolo nei negoziati, diceva la gente. c'è
poche possibilità a breve termine per una ristrutturazione del debito,
che ammonta a $ 60 miliardi più interessi, ma rimuovendo il divieto
creerebbe condizioni di parità. Con le attuali restrizioni,
Gli investitori statunitensi possono solo detenere o vendere le proprie partecipazioni a
stranieri.
Una revoca del divieto riguarderebbe solo il trading sul
mercato secondario e non gioverebbe al regime di Maduro
finanziariamente. Il comitato non chiede il Biden
amministrazione per dare al Venezuela l'accesso ai mercati dei capitali
raccogliere nuovi fondi, diceva la gente.
Lo sforzo di lobbying, che è iniziato sul serio nel nuovo
anno, si aggiunge alla crescente pressione su Washington per ammorbidire il suo
approccio al Venezuela, compresa la spinta per rimuovere le sanzioni
messo in atto dal presidente Donald Trump. L'anno scorso, il Tesoro
Il dipartimento ha revocato alcune restrizioni alla Chevron Corp
operazioni in Venezuela e funzionari di Biden si sono recati a Caracas
tenere colloqui diretti con Maduro per coinvolgerlo nei negoziati
con gli avversari politici.
L'idea di revocare il divieto di commercio ha preso slancio
recentemente a Washington, anche se c'è preoccupazione tra alcuni
avvocati che sarebbe stato frainteso come vantaggioso per Maduro,
diceva la gente. In alternativa ad un sollevamento totale del
divieto, il comitato propone anche sanzioni modificative
per bloccare alcuni acquirenti.
Il Dipartimento del Tesoro ha rifiutato di commentare se
c'erano piani per revocare il divieto di commercio.
Leggi di più su come lo sforzo sostenuto dagli Stati Uniti per rimuovere Maduro
hai fallito
BGR è stato mantenuto nel quarto trimestre dello scorso anno e
pagato circa $ 100.000, secondo un deposito presso il Senato
Ufficio dei registri pubblici. La società ha assegnato una manciata di
lobbisti allo sforzo, tra cui l'ex membro dello staff della Casa Bianca Ed
Rogers e Walker Roberts, che hanno lavorato per quasi 17 anni al
Comitato Relazioni Internazionali della Camera.
BGR non ha risposto a un messaggio in cerca di commenti.
Alcuni investitori stanno anche effettuando incontri individuali
con i membri dell'amministrazione e del Congresso, secondo l'art
le persone, che hanno chiesto di non essere identificate come le discussioni
sono privati. Lo hanno fatto i rappresentanti del comitato dei creditori
non restituire un messaggio in cerca di commento.
L'amministrazione Trump ha imposto sanzioni al commercio
Debito venezuelano nel 2019, che ha costretto gli investitori statunitensi a scaricare il loro
partecipazioni. Da allora i prezzi sono scesi a livelli profondamente preoccupati,
con il commercio di obbligazioni della compagnia petrolifera sovrana e statale PDVSA
sotto i 10 centesimi di dollaro, secondo i prezzi indicativi
compilato da Bloomberg.
Il comitato stima che le istituzioni statunitensi detengano circa il 25%.
Il 30% del debito attuale, in calo rispetto a oltre il 50% delle obbligazioni
prima del divieto di commercio, hanno detto due delle persone.
Gli Stati Uniti a novembre hanno consentito a Chevron di espandere le proprie operazioni
Venezuela, autorizzandolo a utilizzare le vendite di petrolio per recuperare il debito
dovuto loro da PDVSA. anche le imprese europee Repsol SA ed Eni SpA
ha ricevuto l'ok per accettare il greggio venezuelano come pagamento
debito insoluto. Nel frattempo, gli obbligazionisti sono banditi da qualsiasi
rapporti con Maduro, e anche investitori non statunitensi potrebbero esserlo
sottoposto a sanzioni statunitensi secondarie solo impegnandosi
trattative con la sua amministrazione.
Una possibile ragione per cui i detentori di obbligazioni sono stati esclusi: un accordo
come quello di Chevron ha un vantaggio diretto per l'economia statunitense perché
dei flussi di petrolio, ha affermato Guillermo Guerrero, senior strategist presso EMFI
Group Ltd, una boutique dei mercati emergenti a Londra. “Creditori
sono l'ultimo della lista delle priorità per gli Stati Uniti
amministrazione."
Tuttavia, il divieto di commercio ha poco senso, ha detto Guerrero.
"Penso che sia inerzia", ha detto. "È difficile sollevare un
restrizione una volta che è in vigore.
 
C I S O N O L E S A N Z I O N I

Eeeeeeeeee....è tutto lì.
Forse .....le toglieranno con elezioni democratiche senza combine... e .....senza Maduro .
Intanto cedoliamo 🙄🤔
Per me le toglieranno quando avranno convenienza ed opportunità….anche con Maduro in carica. Gli USA badano ai loro affari e non a Maduro
 
Gli investitori fanno pressioni su Biden per revocare il divieto degli Stati Uniti sul commercio di obbligazioni venezuelane

2023-02-01 15:39:32.895 GMT

(Bloomberg) -- Un gruppo di investitori sta facendo pressione sull’ amministrazione Biden per revocare il divieto di negoziazione di Obbligazioni venezuelane inadempienti, sostenendo che gli Stati Uniti rischiano di perdere la possibilità di far leva sul regime del presidente Nicolas Maduro in caso di una ristrutturazione del debito.

Il Comitato dei creditori venezuelani, composto da istituzioni statunitensi e stranieri che detengono insieme circa $ 12 miliardi di debito, ha assunto la BGR Group con sede a Washington per aiutarlo a fare pressioni per la rimozione di sanzioni che vietano alle società e agli individui con sede negli Stati Uniti di acquistare obbligazioni, secondo pubblici registri e quattro persone che hanno familiarità con la questione.

Rappresentato da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP, la commissione sostiene che il divieto ha abbassato i prezzi, permettendo ad acquirenti provenienti da paesi esteri che non sono allineati con la politica degli Stati Uniti di accumulare posizioni di grandi dimensioni, che alla fine darà loro una maggiore voce in capitolo nei negoziati. Ci sono poche possibilità a breve termine per una ristrutturazione del debito, che ammonta a $ 60 miliardi più interessi, ma rimuovendo il divieto si creerebbero condizioni di parità. Con le attuali restrizioni, gli investitori statunitensi possono solo detenere o vendere le proprie partecipazioni a stranieri.

Una revoca del divieto riguarderebbe solo il trading sul mercato secondario e non gioverebbe al regime di Maduro finanziariamente. Il comitato non chiede all’amministrazione Biden di dare al Venezuela l'accesso ai mercati dei capitali per raccogliere nuovi fondi.

Lo sforzo di lobbying, che è iniziato sul serio nel nuovo anno, si aggiunge alla crescente pressione su Washington per ammorbidire il suo approccio sul Venezuela, compresa la spinta per rimuovere le sanzioni messe in atto dal presidente Donald Trump. L'anno scorso, il Il dipartimento del Tesoro ha revocato alcune restrizioni su operazioni della Chevron Corp in Venezuela e funzionari di Biden si sono recati a Caracas a tenere colloqui diretti con Maduro per coinvolgerlo nei negoziati con gli avversari politici.

L'idea di revocare il divieto di commercio ha preso slancio recentemente a Washington, anche se c'è preoccupazione tra alcuni politici che ciò sarebbe stato frainteso come vantaggioso per Maduro In alternativa ad un sollevamento totale del divieto, il comitato propone anche sanzioni modificative per bloccare alcuni acquirenti.

Il Dipartimento del Tesoro ha rifiutato di precisare se c'erano piani in corso per revocare il divieto di commercio.
 
Ultima modifica:
Biden, te movi o non te movi? E... bene, ti raccomando.
 
Se non ricordo male questa è la prima volta che si parla esclusivamente dei bh e di riammettere OT le contrattazioni perché il blocco penalizza solo noi e non è utile ad altro.
La frase che fa riferimento all'inerzia (nell' attesa di un cambio di regime oggi improbabile) giustamente chiude l'articolo.
sono anni che il bondholders committee americano chiede di togliere le sanzioni sui bonds .
forse e' la prima volta che fanno uscire un pezzo su Bloomberg.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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