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Nonostante gli ottimi rapporti del Cavaliere con «il mio amico Putin», una possibile alleanza Gazprom-ENI è saltata.
Perché Berlusconi non ha seguito le trattative con la tenacia di Schroeder.
Pare che quando si è trattato di stanziare i soldi delle mega-tangenti da assegnare a Putin e alla sua controparte italica (nel settore petrolifero funziona così), la dirigenza ENI, non sentendosi «coperta» da un governo considerato in via di estinzione e distratto, ha portato la questione al consiglio d’amministrazione: il quale è adeguatamente infiltrati di servi degli americani, ed ha bocciato il contratto.
Ora, la palla potrebbe passare alla «sinistra» cosiddetta di Prodi.
La quale ha già reso noto il suo piano «strategico», che è tale da far rivoltare nella tomba Enrico Mattei.
Ma è in perfetto accordo con i poteri forti internazionali: spezzettare ENI ed ENEL («scandalosi monopoli»), svenderne i reparti-gioiello agli anglo-americani, e dividere quel che resta fra le municipalizzate del gas dei Comuni, governati quasi tutti dalla cosiddetta «sinistra»: fonte di clientelismi e tangenti microscopici e proliferanti, che è quello che interessa i vari partitelli dell’Unione .
Ma provate ad immaginare 700 aziende municipalizzate che vanno a trattare, ciascuna per conto suo, il prezzo del gas con Gazprom, anzi con gigante russo-tedesco in fieri.
Sarà una vendita al dettaglio: e il sovrapprezzo, lo pagheremo noi.
Facciamo umilmente notare, per concludere, che le suddette informazioni le potete leggere solo qui.
Non le troverete su Il Corriere, né su 24 Ore.
Non se ne parlerà né a Matrix né a Ballarò, e nemmeno ad «Otto e Mezzo».
Avanza la libertà d'informazione.
MB.
Perché Berlusconi non ha seguito le trattative con la tenacia di Schroeder.
Pare che quando si è trattato di stanziare i soldi delle mega-tangenti da assegnare a Putin e alla sua controparte italica (nel settore petrolifero funziona così), la dirigenza ENI, non sentendosi «coperta» da un governo considerato in via di estinzione e distratto, ha portato la questione al consiglio d’amministrazione: il quale è adeguatamente infiltrati di servi degli americani, ed ha bocciato il contratto.
Ora, la palla potrebbe passare alla «sinistra» cosiddetta di Prodi.
La quale ha già reso noto il suo piano «strategico», che è tale da far rivoltare nella tomba Enrico Mattei.
Ma è in perfetto accordo con i poteri forti internazionali: spezzettare ENI ed ENEL («scandalosi monopoli»), svenderne i reparti-gioiello agli anglo-americani, e dividere quel che resta fra le municipalizzate del gas dei Comuni, governati quasi tutti dalla cosiddetta «sinistra»: fonte di clientelismi e tangenti microscopici e proliferanti, che è quello che interessa i vari partitelli dell’Unione .
Ma provate ad immaginare 700 aziende municipalizzate che vanno a trattare, ciascuna per conto suo, il prezzo del gas con Gazprom, anzi con gigante russo-tedesco in fieri.
Sarà una vendita al dettaglio: e il sovrapprezzo, lo pagheremo noi.
Facciamo umilmente notare, per concludere, che le suddette informazioni le potete leggere solo qui.
Non le troverete su Il Corriere, né su 24 Ore.
Non se ne parlerà né a Matrix né a Ballarò, e nemmeno ad «Otto e Mezzo».
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MB.