freude
Blus a Balus !
- Registrato
- 12/10/08
- Messaggi
- 46.988
- Punti reazioni
- 1.311
Dio mio che paese siamo diventati....
Vigili del Fuoco al lavoro senza assicurazione sanitaria: “Condizioni degradanti” - Il Fatto Quotidiano
Ecco i settori dove si fanno tagli x finanziare sprechi, privilegi, enti inutili, corruzione e malaffare.
Vigili del Fuoco al lavoro senza assicurazione sanitaria: “Condizioni degradanti”. Dal 31 marzo, in seguito ai tagli del ministero del Tesoro, l'Opera Nazionale di Assistenza del personale non paga più le spese mediche a chi subisce un infortunio. La deputata del Movimento 5 Stelle Spadoni ha depositato un'interrogazione in Parlamento
Rischiare la vita per la comunità, ma a proprie spese. Dal 31 marzo 2013, i Vigili del Fuoco di tutta Italia, in caso di incidente sul lavoro, devono pagarsi da soli le spese sanitarie. “Noi capiamo la difficile situazione del nostro Paese”, ha commentato Vincenzo Zazzaro, rappresentante sindacale Cgil a Napoli, “ma lavorare in queste condizioni è diventato impossibile. In oltre vent’anni di servizio non mi erano mai capitate condizioni tanto degradanti”. Sono meno di 30mila per coprire tutto il territorio nazionale, vittime anche loro della crisi economica e da tre mesi ogni volta che sono coinvolti un un’azione devono tenere conto che in caso di incidente per curarsi dovranno mettere mano al portafoglio.
E cominciano a vedersi le conseguenze. Uno dei primi episodi è successo a Reggio Emilia, a metà aprile scorso. Francesco Sicilia, rimasto coinvolto in un incendio insieme al collega Reina, viene ricoverato d’urgenza all’ospedale di Parma. Fisioterapia, guanti speciali per proteggere le mani causa ustioni e ricovero. Tutto a carico del Vigile del Fuoco e della sua famiglia. “E’ incredibile”, ha commentato Mattia Scarpa, della Conapo Reggio Emilia, “ci chiedono di dare la vita per lo Stato e poi le nostre vite sembra importare meno. Sicilia potrà tornare al lavoro solo a settembre e nel frattempo tutte le spese sono a suo carico”.
L’ultimo tentativo a livello istituzionale è quello di Maria Edera Spadoni, deputa del Movimento 5 Stelle che ha presentato un’interrogazione, dove si punta il dito anche sulle cattive condizioni di lavoro: “Il corpo dei Vigili del Fuoco verte in una situazione generale umiliante, sia dal punto di vista della retribuzione ma ancor di più della disparità esistente tra le risorse economiche a disposizione e quelle utilizzate per stipendi dirigenziali o sprechi inutili; sono anni che il Corpo denuncia l’arretratezza di mezzi e il taglio delle risorse, diminuite del 35 per cento in 10 anni in conseguenza soprattutto dei disastrosi «tagli lineari» di precedenti manovre economiche”.
Aggiungiamo che chi in queste condizioni di degrado cerca di restituire parte di stipendi e rimborsi sovradimensionati a fronte di situazioni drammatiche di questo genere viene vituperato come un delinquente e un infame xché viola la legge dell'oligarchia del privilegio, eppure basterebbero pochi milioni l'anno.
Vigili del Fuoco al lavoro senza assicurazione sanitaria: “Condizioni degradanti” - Il Fatto Quotidiano
Ecco i settori dove si fanno tagli x finanziare sprechi, privilegi, enti inutili, corruzione e malaffare.

Vigili del Fuoco al lavoro senza assicurazione sanitaria: “Condizioni degradanti”. Dal 31 marzo, in seguito ai tagli del ministero del Tesoro, l'Opera Nazionale di Assistenza del personale non paga più le spese mediche a chi subisce un infortunio. La deputata del Movimento 5 Stelle Spadoni ha depositato un'interrogazione in Parlamento
Rischiare la vita per la comunità, ma a proprie spese. Dal 31 marzo 2013, i Vigili del Fuoco di tutta Italia, in caso di incidente sul lavoro, devono pagarsi da soli le spese sanitarie. “Noi capiamo la difficile situazione del nostro Paese”, ha commentato Vincenzo Zazzaro, rappresentante sindacale Cgil a Napoli, “ma lavorare in queste condizioni è diventato impossibile. In oltre vent’anni di servizio non mi erano mai capitate condizioni tanto degradanti”. Sono meno di 30mila per coprire tutto il territorio nazionale, vittime anche loro della crisi economica e da tre mesi ogni volta che sono coinvolti un un’azione devono tenere conto che in caso di incidente per curarsi dovranno mettere mano al portafoglio.
E cominciano a vedersi le conseguenze. Uno dei primi episodi è successo a Reggio Emilia, a metà aprile scorso. Francesco Sicilia, rimasto coinvolto in un incendio insieme al collega Reina, viene ricoverato d’urgenza all’ospedale di Parma. Fisioterapia, guanti speciali per proteggere le mani causa ustioni e ricovero. Tutto a carico del Vigile del Fuoco e della sua famiglia. “E’ incredibile”, ha commentato Mattia Scarpa, della Conapo Reggio Emilia, “ci chiedono di dare la vita per lo Stato e poi le nostre vite sembra importare meno. Sicilia potrà tornare al lavoro solo a settembre e nel frattempo tutte le spese sono a suo carico”.
L’ultimo tentativo a livello istituzionale è quello di Maria Edera Spadoni, deputa del Movimento 5 Stelle che ha presentato un’interrogazione, dove si punta il dito anche sulle cattive condizioni di lavoro: “Il corpo dei Vigili del Fuoco verte in una situazione generale umiliante, sia dal punto di vista della retribuzione ma ancor di più della disparità esistente tra le risorse economiche a disposizione e quelle utilizzate per stipendi dirigenziali o sprechi inutili; sono anni che il Corpo denuncia l’arretratezza di mezzi e il taglio delle risorse, diminuite del 35 per cento in 10 anni in conseguenza soprattutto dei disastrosi «tagli lineari» di precedenti manovre economiche”.
Aggiungiamo che chi in queste condizioni di degrado cerca di restituire parte di stipendi e rimborsi sovradimensionati a fronte di situazioni drammatiche di questo genere viene vituperato come un delinquente e un infame xché viola la legge dell'oligarchia del privilegio, eppure basterebbero pochi milioni l'anno.